Le Torbiere dal 1984 sono una riserva naturale, disciplinata dalla legge regionale n° 86/1983, e successive modifiche. La gestione è affidata ad un consorzio composto dai tre Comuni su cui insiste la Riserva (Iseo, Provaglio, Cortefranca), dalla Provincia di Brescia e dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano.
24-04-1960 - Un primo vincolo ministeriale protegge la zona sud del Lago d'Iseo e parte dell'attuale Riserva Naturale.
1965/70 - Si comincia a pensare ed a sostenere pubblicamente da parte di singoli cittadini ed alcuni enti pubblici, la necessità di salvaguardia delle Torbiere contro ipotesi di massicci prelievi d'acqua e di bonifica.
Dicembre 1969 - Un O.d.G. del Consiglio Comunale di Iseo auspica una tutela paesistica delle Torbiere e si pronuncia contro i prelievi d'acqua, innescando una serie di prese di posizione (Provincia di Brescia, Azienda di Soggiorno di Iseo).
20-06-1970 - Il C.N.R. dichiara le Torbiere "biotipo di eccezionale importanza", e le segnala perché siano inserite nei biotipi da salvare, bloccando così i previsti massicci prelievi d'acqua (biotopo da bios-vita e topos-luogo, unità dell'ambiente fisico dove si svolge la vita di una singola associazione di organismi).
Nello stesso 1970, Iseo ospita un convegno che ha come tema "La conservazione e valorizzazione delle Torbiere Sebine"; le Lame sono considerate per la prima volta bene collettivo, e le relazioni sono orientate all'ipotesi di farne un parco.
27-07-1977- La Legge Regionale 33 inserisce le Torbiere nell'elenco dei biotipi da proteggere: si vieta la caccia e si sospendono gli scavi di torba in Lametta e le colmate.
1977/79 - A Provaglio d'Iseo si svolge un'approfondita ricerca scolastica, coordinata dal professor Franco Pagnoni e sfociata in una pubblicazione ricca di dati e notizie su insediamenti preistorici e scavo della torba.
Primi anni ottanta - I comuni di Iseo, Provaglio, Cortefranca, la Comunità Montana del Sebino e la Provincia di Brescia si muovono per istituire un Consorzio per la tutela e la gestione delle Torbiere, che viene approvato dalla Regione in data 15/03/1983.
30-11-1983 - Entra in vigore la Legge Regionale 86 che inserisce le Torbiere nell'elenco delle riserve naturali della Lombardia. Questa legge istituisce e regola le aree protette della nostra regione, distinguendole in " parchi", "riserve", "monumenti naturali" e " parchi di cintura metropolitana". Scopo dei parchi regionali è quello di conciliare la difesa di grandi ambienti rilevanti per il loro valore naturalistico e paesistico con le esigenze ricreative della popolazione. Le attività ricreative sono invece incompatibili con la nozione di riserva naturale, destinata alla conservazione della natura. Le finalità delle riserve sono principalmente di tipo scientifico-naturalistico, di ecologia applicata e didattico culturali. Le riserve naturali sono di tre tipi: integrale, orientata e parziale. Chiamare "parco" le Torbiere non è quindi corretto.
11-06-1984 - Un decreto ministeriale dichiara le Torbiere area di interesse internazionale per l'avifauna migratoria ai sensi della Convenzione di Ramsar.
19-12-1984 - La regione Lombardia affida formalmente la gestione della riserva naturale delle Torbiere al Consorzio che si era nel frattempo costituito.
21-03-1986 - Il Consorzio di gestione adotta il primo piano della Riserva e lo inoltra alla Regione per la necessaria approvazione, conseguita con delibera della giunta il 13/09/1988.
Febbraio 1995 - Il Consorzio revisiona il primo piano di attuazione della riserva; la revisione è approvata dalla Regione il 17/10/1997.
Gli scopi della riserva sono:
a- tutelare le caratteristiche naturali e paesaggistiche della Torbiera.
b- assicurare un ambiente idoneo alla sosta e nidificazione degli uccelli come previsto dalla convenzione di Ramsar.
c- disciplinare la fruizione del territorio a fini scientifici e didattico-ricreativi.
Il territorio della riserva naturale è diviso in tre zone:
ZONA A : riserva integrale, la parte centrale, la più interessante.
ZONA B : riserva parziale.
ZONA C : di protezione interna, coincidente con le residue aree agricole ai margini delle vasche d'acqua. |