Il Tar di Brescia (sentenza numero 1.076 del 1° settembre 2017) ha respinto il ricorso presentato dai cacciatori contro gli atti dell’Ente gestore della Riserva e della Regione che avevano portato alla revoca dell’autorizzazione ad utilizzare appostamenti fissi posti nei pressi dei confini dell’area protetta. Si tratta di cinque capanni a lago (zona lamette) e di cinque capanni a terra.
In un comunicato stampa la Lac (Lega abolizione caccia) e il Gruppo d’intervento giuridico onlus, che avevano aperto una procedura d’infrazione presso la Commissione europea, rilevando la mancanza di una adeguata valutazione dell’incidenza complessiva, esprimono la propria soddisfazione, ma parlano anche di battaglia ancora aperta perché attorno alle Torbiere esistono ancora molti, troppi appostamenti terrestri la cui esistenza contrasta con la normativa comunitaria che prevede una approfondita valutazione dell’incidenza complessiva di tutte le attività capaci di influire sulla conservazione dei Siti Natura 2000.
Qui gli articoli usciti sull’argomento: http://www.quotidiano.net/benessere/animali/animali-tar-brescia-1.3376120?wt_mc=fbuser e
Per la cronistoria di questa tormentata vicenda, seguita anche dalla nostra associazione, vedi qui: http://www.laschiribilla.it/public/?tag=capanni-caccia