2 febbraio giornata mondiale delle Zone Umide

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Le Torbiere in uno scatto di Giacomo Simonini

Il 2 febbraio si festeggia in tutto il mondo la World wetlands day, la Giornata dedicata alle zone umide di importanza internazionale.

Anche la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, fra i vari altri riconoscimenti, è stata dichiarata nel 1984 “zona umida di importanza internazionale” secondo la Convenzione di Ramsar.

Qui un articolo sull’argomento:

“Habitat umidi a rischio, urgenti azioni di tutela-Il 2 febbraio giornata mondiale, in Italia 53 aree”

Paludi, torbiere, distese di acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata sono luoghi fondamentali per la conservazione della biodiversità terrestre, ma anche tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. Per questo, Legambiente avverte che ”è urgente attuare azioni di tutela delle risorse idriche e degli ecosistemi acquatici ad esse associati come le zone umide. Nel nostro Paese mancano ancora le necessarie sinergie fra le Direttive Quadro sulle Acque, Habitat e Uccelli e per le aree marino-costiere con la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’ambiente marino” che permetterebbero di ottimizzare le risorse e i tempi per attuare azioni di tutela e di monitoraggio della biodiversità”.

Il richiamo dell’associazione ambientalista arriva in occasione della Giornata mondiale delle zone umide che ricorre ogni anno il 2 febbraio perchè la tutela delle zone umide a livello mondiale è stata sancita il 2 febbraio 1971 in Iran dalla Convenzione di Ramsar, che è sottoscritta oggi da 168 Paesi. In Italia queste aree sono 53 e interessano 15 regioni.

Per l’occasione Legambiente organizza un weekend di escursioni e attività con le scuole. La pressione antropica e il riscaldamento globale, spiega Legambiente, ne mettono sempre più a rischio gli equilibri delicati e complessi. Nell’ultimo secolo, oltre il 64% delle zone umide sono scomparse. ”Non solo non sono stati raggiunti gli obiettivi di fermare la perdita di biodiversità entro il 2010, ma secondo dati Ispra il tasso di declino e perdita di alcune popolazioni di specie legate agli ecosistemi acquatici è quadruplicato dal 2000 a oggi”, sottolinea l’associazione ambientalista.

Il Wwf ricorda che la giornata è stata istituita per ricordare l’urgenza di difendere laghi, lagune e corsi d’acqua e il loro ruolo insostituibile per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono quali la pesca, il turismo e l’agricoltura. Circa due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi 50 anni e quelle che restano sono sotto pressione per l’inquinamento e i cambiamenti climatici. L’associazione del panda rileva quindi che l’appuntamento del 1 e 2 febbraio sarà quindi un’ottima occasione per osservare anatre, folaghe, aironi, i piccoli limicoli e molte altre specie che affollano durante l’inverno le zone umide e vivere un’esperienza di conoscenza e divertimento a contatto con la natura, partendo dalle oasi WWF aperte per l’occasione in Toscana, Veneto, Lazio, Sicilia e Puglia.

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