Fonte: Giornale di Brescia 15 marzo 2011
Torbiere, prove per un futuro
senza nuove costruzioni
Il presidente del Consorzio, Giovanni Lecchi, fuga i dubbi
sollevati da una delibera regionale: «Confini e divieti restano»
Per il presidente del Consorzio «nessuna deroga alla tutela della Riserva delle Torbiere del Sebino»
LAGO D'ISEO Nessuna possibilità di edificare all'interno della Riserva delle Torbiere, così come nessun divieto annullato né confini dimezzati: vengono così fugate le preoccupazioni esternate dal nutrito gruppo di associazioni ambientaliste (Schiribilla, Legambiente, Lipu, Enpa, Oipa e altri ancora) inerenti il futuro della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino. Preoccupazioni legate alla delibera regionale dello scorso dicembre, documento incentrato sulla modifica dei confini della riserva e sulla sua classificazione.
In realtà, come spiega Giovanni Lecchi, presidente del Consorzio di gestione, «la delibera ha sì ridefinito i confini adeguandoli al Sic (Siti di importanza comunitaria, ndr) accorpando i divieti, ma non li ha eliminati. Nella zona A e B, quelle di maggior tutela- ribadisce Lecchi -, i divieti sono rimasti gli stessi; nella C, quella più esterna che comprende solo parti di terraferma, è stato tolto il divieto di navigazione». Ma non è tutto. «La zona A – specifica Lecchi – inoltre è stata ampliata, mentre la C ha ricompreso una parte dello storico campeggio di Sassabanek, che ora deve sottostare alle regole del Consorzio».
In tutta la Torbiera vige comunque il divieto di inizio di qualsiasi attività e di fabbricazione. A dire il vero, non è proprio così. Un fabbricato (l'unico autorizzato) sarà realizzato, su cubature già esistenti, in località Zumbo a Provaglio d'Iseo, già oggetto di variante dal 2007. Qui, entro il 2011, troverà spazio il magazzino del Consorzio, opera già inserita a Bilancio, il cui progetto è in fase di redazione da parte dell'ente. I magazzini della torba invece verranno semplicemente messi in sicurezza. In programma c'è anche lo spostamento della pista ciclabile, che oggi percorre, solo per un tratto, l'area protetta.
«Ciò che più ci preoccupa invece è l'avanzamento del canneto – sottolinea Lecchi – per il quale in qualche modo si deve intervenire perché non cambi l'aspetto della Riserva e, contestualmente, l'habitat dell'avifauna. È stato proposto al comitato tecnico-scientifico di bruciarlo o, in alternativa, di sfalciarlo. Per quest'attività abbiamo presentato un progetto alla Fondazione Telecom e siamo in attesa del bando del Life Europeo per poter partecipare a questa fonte di finanziamento».
«Siamo in attesa – aggiunge ancora Giovanni Lecchi – anche del Pgt di Iseo, visto che è l'unico Comune che ancora si deve pronunciare in modo ufficiale sul rispetto delle aree sensibili».
Provaglio infatti ha posto come limite alla costruzione di grossi insediamenti una fascia di un chilometro dalla Riserva, mentre Corte Franca ha già sottoposto al Consorzio la possibilità di nuove cubature vicino al Centro Commerciale, proposte rigettate dallo stesso ente.
Parlando, infine, delle scadenze a breve termine per la Riserva delle Torbiere, in aprile si procederà alla pulizia del percorso nord con l'ausilio di volontari del gruppo antincendio di Provaglio, Iseo e Corte Franca.
Veronica Massussi
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PER ORA…CARTA CANTA…
Ci pare che le dichiarazioni riportate nell'articolo non chiariscano le varie questioni che abbiamo sollevato, tra cui:
1 il fatto che il confine della vera e propria riserva orientata viene ridotto alla sola zona A
2 il fatto che nella delibera regionale vengono variati/eliminati dei divieti
Ad oggi le nostre considerazioni sono confermate dagli atti ufficiali finora pubblicati (v. nuove tavole 7, 7a e 7b sul sito del Consorzio), fra cui il nuovo documento di sintesi aggiornato (pubblicato sul sito della Regione il 3 marzo): si tratta del documento per l'esclusione del Piano di gestione dalla VAS, il quale recepisce le modifiche proposte dalla delibera regionale in merito alla riclassificazione della riserva e ai divieti modificati/aboliti.
Mentre sia nel Piano di gestione ancora vigente (del 1997) che in quello approvato nell'aprile 2009 si pone su tutta la riserva il divieto di realizzare nuovi edifici, ora invece per le zone B e C esso si trasforma nel divieto di realizzare nuovi edifici ad eccezione di quanto diversamente previsto dal Piano di Gestione e direttamente eseguito dall'Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato
Inoltre in zona C risultano almeno una decina i divieti eliminati.
Chi vuole, colga la differenza!
Per quanto ci risulta dalla cartografia, l'ampliamento della zona A, di cui parla il presidente, è già per la maggior parte presente nella zonizzazione del 1995 (quindi 15 anni fa!), recepita dal Piano di gestione tuttora vigente (del 1997); lo stesso vale per la zona B che ha assorbito già allora gran parte delle fasce di rispetto (zona C).
Consideriamo anche che tutte le zone indistintamente fanno parte del sito Natura 2000 per il quale corre l'obbligo di predisporre adeguate misure di salvaguardia.
Prendiamo atto che il presidente Lecchi dichiara che l'unico fabbricato previsto è il magazzino consortile e che non si parla più della sede Amministrativa in area ex-Zumbo.
Per quanto riguarda i nuovi Piani del Territorio dei Comuni interessati dalla Riserva, secondo le dichiarazioni di alcuni Amministratori di Iseo (rilasciateci in alcuni specifici incontri con le associazioni) l'intenzione è quella di traslare al di fuori delle Torbiere i volumi degli edifici fatiscenti in Riserva (ex magazzini torba in zona B di Iseo); per quanto riguarda il PGT di Corte Franca esso è appena stato approvato, verificheremo le decisioni assunte per le Aree Sensibili non appena saranno disponibili gli atti ufficiali.
Poiché pare continuino a persistere equivoci interpretativi, anticipiamo l'intenzione di proporre all'Ente gestore la partecipazione ad un confronto/dibattito pubblico promosso da tutte le associazioni che si stanno mobilitando a tutela delle Torbiere.