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Fonte: http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/03/08/470455-eternit_spazzatura.shtml

Pezzi di eternit e spazzatura
Le Torbiere? Una discarica

 

SEBINO Dovrebbero essere scrigno di flora e fauna, ma alcune zone sono fetide. L’area è protetta della convenzione di Ramsar perché ricca di avifauna

 

Alcuni visitatori leggono il cartello dei divieti nel parco delle Torbiere
Brescia, 8 marzo 2011 – Il greto di un torrente che si getta negli specchi d’acqua più tutelati del Bresciano trasformato in una piccola discarica a cielo aperto dove non mancano quelli che sembrano pezzi di eternit. E poi ci sono i cani e i ciclisti a spasso per la riserva. Quasi nessuno dei tanti turisti paga il biglietto d’ingresso tramite l’apposita gettoniera. Bambini che urlano felici, qualcuno che sgranocchia patatine da un sacchetto.

 

Questo è il bilancio della prima domenica di bel tempo dall’inizio dell’anno nell’area delle Torbiere del Sebino. La zona umida, tutelata dalla convenzione di Ramsar grazie alla ricchezza dell’avifauna presente, l’altro ieri è stata letteralmente presa d’assalto da tanti visitatori che non sembrano essersi accorti dei tanti divieti in vigore, per primo quello di solcare i sentieri realizzati dal consorzio di tutela in bicicletta, oppure di addentrarsi tra canne e pozze con animali domestici al seguito. A peggiorare la situazione è stata la presenza, al limitare del parco, di un deposito di rifiuti dove non mancano pannelli di copertura di stalle e pollai, scarpe ormai quasi sotterrate, bottiglie di plastica e sacchi dello sporco. Il tutto accompagnato da un odore nauseante che non sembra essere il compagno ideale per pesci e uccelli, che nelle Torbiere vivono e cercano protezione.

 

Da evitare del tutto, c’è anche la zona dove le coppiette che si appartano lasciano i resti dei loro incontri, tra cui decine e decine di fazzolettini di carta, per non parlare dei profilattici usati. Nessuno, nell’arco del pomeriggio, è parso curarsi della situazione, nemmeno i molti appassionati fotografi dilettanti con i loro pesanti teleobiettivi, che si sono accontentati di appostarsi su questo o quel ponticello per cercare di “catturare” con le loro lenti uno svasso oppure un airone.

 

«E’ ormai evidente – commenta Dario Balotta di Legambiente – che la riserva non è più tale. Abbiamo ripulito tutto la scorsa primavera. Le foto che ci mostrate sono segno evidente che anche quest’inverno le Torbiere sono state usate male, senza alcun rispetto. Agli amministratori chiediamo tutela, anziché cementificazione nei pressi dell’area compresa tra Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca».

 

Milla Prandelli

 

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COMMENTO– Chissà allora cosa succederà in futuro, se solamente la zona A verrà tutelata come riserva orientata ( escludendo del tutto la zona B, in pratica declassando la riserva) e se dalla Zona C (fascia di rispetto), come propongono Consorzio e Regione, verranno aboliti divieti come:

 

– introdurre specie animali o vegetali estranee;

 

svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche o sportive;

 

costituire discariche di rifiuti ovvero depositi permanenti o temporanei di materiali dismessi, anche se in forma controllata;

 

Il Consorzio, a voce del presidente (v. articolo sotto), parla di equivoci interpretativi ed afferma che anche nella zona C valgono sostanzialmente i divieti già in vigore:

 

fosse così, perchè non riconfermano i divieti, invece di toglierli?

 

E pensare che la riserva è diventata un Sito Natura 2000!
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Fonte: Bresciaoggi, 9 marzo 2011

LA POLEMICA. Risponde il capo del Consorzio
«Nessuna tutela è ridimensionata per le Torbiere»
L’allarme era stato lanciato dalle associazioni ambientaliste 


«La fascia di tutela della riserva naturalistica non sarà ridimensionata». Parola del presidente del Consorzio per la gestione delle Torbiere, Giovanni Lecchi, che rassicura le comunità del Sebino dopo l’allarme lanciato dal coordinamento delle associazioni ambientaliste.
Il tema è la delibera regionale del 15 dicembre che rivede i divieti nella zona umida. «Non ci sono motivi nè atti amministrativi che diano corpo a timori di un’ apertura al cemento delle aree più esterne all’oasi» afferma Lecchi. Per comprendere meglio la questione bisogna ricordare che le Torbiere sono da un punto di vista della tutela suddivisa in tre zone che sanciscono l’importanza naturalistica e, in modo direttamente proporzionale, i vincoli urbanistico, edilizi e geologici.
«La delibera – afferma Lecchi – conferma tutti i divieti previsti nella zona più vulnerabile e importante delle Torbiere». A creare qualche equivoco interpretativo potrebbe essere stata invece la redifinizione della forma del primo articolo della delibera relativo alla zona intermedia. «La sostanza non cambia – afferma Lecchi -: in questa zona resta in vigore il divieto di edificabilità ad eccezione di eventuali progetti eseguiti dal Consorzio e previsti nel Piano di gestione. Anche nella zona più esterna valgono sostanzialmente i divieti già in vigore». Lecchi spiega poi perchè è stato eliminato il comma che impediva lo svolgimento di attività pubblicitaria, manifestazioni folcloristiche o sportive e il campeggio all’interno della Riserva: «Così le attività preesistenti alla costituzione delle Torbiere potranno continuare».F.S.

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