Sabato 12 gennaio alle ore 11, appuntamento a Clusane, per continuare la mobilitazione contro le nuove strutture turistiche da realizzarsi verso il confine con Paratico, ove è da poco stato aperto il cantiere proprio dove è rimasto l’unico lembo naturale che spezza un continuo edificato sulla sponda del lago.
Il luogo è anche lo sbocco naturale dell’unico corridoio ecologico tra il Bassosebino e la collina, corridoio già ridotto ai minimi termini dalla frenetica espansione urbanistica.
Si tratta di un “varco insediativo a rischio”, come si desume dalle tavole del PGT di Iseo, varco “da mantenere e deframmentare per preservare l’area da ulteriore consumo di suolo e simultaneamente intervenire per ripristinare la continuità ecologica presso interruzioni antropiche già esistenti”.
Ma qui che cosa sarà preservato? E’ incredibile come da una parte la Regione definisca la necessità di evitare ulteriori compromissioni sulle sponde lacuali con altre urbanizzazioni e anzi sostenga progetti per la creazione di nuovi corridoi ecologici per implementare la biodiversità, e, dall’altra, i comuni autorizzino interventi che vanno in senso contrario.
L’appello per continuare la mobilitazione è lanciato dal circolo Legambiente Bassosebino: anche La Schiribilla, che da tempo si è mossa sulla questione, aderisce e auspica che siano numerosi i cittadini che vorranno condividere questa iniziativa a tutela del territorio e della qualità della vita.
L’articolo di stampa uscito su Bresciaoggi, “Clusane, bosco raso al suolo: scatta l´ora della protesta”: Bresciaoggi sit-in