Trascriviamo di seguito l’articolo uscito sul Giornale di Brescia del 10 ottobre, nel quale l’Ente gestore della Riserva si dichiara impossibilitato a intervenire sulla questione da noi sollevata circa i capanni da caccia. Si legge, fra l’altro, che “purtroppo non abbiamo strumenti per opporci se non sullo stesso territorio della Riserva“. In verità la normativa a tutela dei siti Natura 2000 prevede la sottoposizione a valutazione d’incidenza anche degli interventi che ricadono in ambiti esterni al perimetro dei siti, se siano ritenuti suscettibili di produrre incidenze significative sull’area protetta. E che la questione in ballo possa produrre incidenze è detto chiaro nel nuovo Piano di gestione della riserva.
GIORNALE DI BRESCIA MERCOLEDÌ 10 OTTOBRE 2012
Capanni di caccia galleggianti: scoppia la polemica
ISEO Tra Clusane d’Iseo e Iseo, nella fascia a lago di fronte alle Lamette, porzione lacustre della Riserva delle Torbiere del Sebino, i capanni di caccia galleggianti, allestiti in vista della stagione venatoria, aumenteranno di numero raggiungendo la decina, autorizzati dal Consorzio di gestione del lago d’Iseo, Endine e Moro. Si incrementa così un’attività che pare una vera e propria «trappola» per l’avifauna, tutelata invece dal Piano di gestione della Riserva.
«Da molti anni abbiamo rilevato come tali postazioni potrebbero arrecare grave danno all’avifauna che popola la riserva – segnala l’associazione ambientalista La Schiribilla -, sia nella fase delle migrazioni che nel periodo delle gelate invernali, quando l’acqua delle vasche si congela e gli uccelli volano verso i bassi fondali del lago alla ricerca di cibo. E per di più abbiamo letto con sconcerto che l’Ente gestore della Riserva ha espresso parere favorevole ad un ulteriore dispiegamento di capanni».
Per questo tipo di caccia, la stagione venatoria si è aperta domenica scorsa e si concluderà il 31 gennaio 2013. «La questione tuttavia è ben presente anche allo stesso Ente, che durante l’iter del nuovo Piano di gestione, nell’aprile del 2009, aveva approvato una disposizione riguardante la sospensione dell’attività venatoria nel tratto prospiciente la Lametta, in occasione delle gelate invernali – continua la Schiribilla -. Dopo il vaglio della Regione, il piano definitivo deliberato a giugno di quest’anno continua a segnalare il problema, pur limitandosi a un’indicazione generale di sospendere l’attività durante le gelate».
«Purtroppo le indicazioni che sono state date non vengono prese in considerazione- giustifica il presidente dell’Ente della Riserva Gianni Lecchi- anzi, la Provincia ci ha risposto che non siamo noi l’autorità preposta a questo settore e quindi non possiamo intervenire in merito».
Il Piano di gestione prevede che i capanni siano posizionati a 400 metri dalla riserva; ma fuori dalla riserva sembra che chi si occupa di tutela non abbia più vo- ce in capitolo.
«Ho addirittura richiesto al Consorzio di gestione dei laghi d’Iseo, Endine e Moro di non scriverci più per ricevere i nostri pareri visto che non abbiamo alcuna autorità – conclude Lecchi -, purtroppo non abbiamo strumenti per opporci se non sullo stesso territorio della Riserva». Veronica Massussi