Lamette, capanni da caccia: l’Ente gestore ha detto sì Come di consueto, nei giorni scorsi sono stati ancorati nella fascia del lago d’Iseo di fronte alle Lamette gli appostamenti fissi da caccia agli acquatici: per ora risulterebbero ancora sei, nonostante purtroppo ne siano stati autorizzati altri (in totale una decina) dal Consorzio per la Gestione Associata dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, come reso noto in un recente articolo di stampa (v. Articolo e commento: “Davanti alle Torbiere una «linea Maginot» di capanni da caccia”). Per questo tipo di caccia, la stagione venatoria si apre da oggi 7 ottobre e si conclude il 31 gennaio 2013.
Da molti anni abbiamo rilevato come tali postazioni potrebbero arrecare grave danno all’avifauna che popola la riserva, sia nella fase delle migrazioni che nel periodo delle gelate invernali, quando gli uccelli si concentrano in quei bassi fondali alla ricerca di cibo per sopravvivere.
La questione è ben presente anche allo stesso Ente gestore della riserva, il quale, infatti, nelle varie fasi dell’iter del nuovo Piano di gestione, nell’aprile del 2009 aveva approvato una disposizione all’interno dell’art. 3.4.2 (Strategie, azioni e indicatori dello stato di conservazione delle specie faunistiche di cui all’allegato I della Direttiva Uccelli 79/409/CEE): per la tutela dell’avifauna è prevista la sospensione dell’attività venatoria nel tratto prospiciente la lametta in occasione delle gelate invernali.
Dopo il vaglio della Regione, il Piano definitamente deliberato nel giugno di quest’anno continua a segnalare il problema, pur limitandosi a un’indicazione generale di sospendere l’attività venatoria nel tratto prospiciente la lametta in occasione delle gelate invernali.
Abbiamo voluto ricostruire queste tappe dopo aver reperito qualche giorno fa la determinazione del Consorzio per la Gestione Associata dei laghi, nella quale abbiamo letto con sconcerto che l’Ente gestore della riserva delle Torbiere ha espresso parere favorevole ad un ulteriore dispiegamento dei capanni.
Non conosciamo i motivi di quest’assenso, immaginiamo che sia stato valutato che non vi è nessuna incidenza sul Sito Natura 2000!
Ma allora perché nel nuovo Piano di gestione il problema è stato invece sollevato? A noi “sembra” una contraddizione…
Qui il testo integrale della determinazione: Concessione deman Consorzio gest laghi- iseo
Da una parte un’area protetta per l’avifauna, riconosciuta a livello comunitario, per la quale l’ente gestore chiede finanziamenti pubblici (soldi nostri)
per mantenere/potenziare la biodiversità,
dall’altra lo stesso ente che dà l’assenso ad un aumento dei capanni da caccia, di cui nel contempo nel piano di gestione si segnala la minaccia per l’avifauna.
Dov’è la LOGICA?