Fonte: Giornale di Brescia 25 agosto 2012
Livello idrico delle Torbiere garantito dalle riserve
ISEO L’acqua delle vasche della Riserva Naturale delle Torbiere non si tocca, lo vieta il regolamento. Il mantenimento dei livelli idrici infatti è fondamentale per l’equilibrio ecologico dell’ecosistema acquatico, come hanno spiegato il botanico Carlo Andreis e l’ittiologo Giovanni Loris Alborali. Per questo c’è un preciso accordo col Consorzio dell’Oglio che mette in funzione una pompa idrovora (situata nel canale artificiale che si dirige al lago, in direzione Lamette) per regolare il livello delle acque: il meccanismo si attiva quando il livello della Lama raggiunge i 185,80 m sul livello del mare.
Alla preziosa risorsa anche gli agricoltori confinanti alla Riserva, presenti con le rispettive associazioni di categoria durante la presentazione della bozza del piano agricolo, hanno richiesto di potersi approvvigionare. «Per tutte le osservazioni al piano c’è tempo fino al 20 settembre -spiega il presidente della Riserva delle Torbiere Gianni Lecchi- e sicuramente il prelievo dell’acqua in periodi di siccità sarà una delle istanze presentate, ma l’argomento è molto più ampio e deve trovare una discussione in Regione tra i vari enti preposti, tra cui il Consorzio dell’Oglio e l’Autorità di bacino del Po e quanti direttamente o indirettamente interessati». Per il resto l’indirizzo scelto dall’Ente gestore della Riserva per il nuovo piano agricolo è quello di favorire i prati invece delle coltivazioni a ridosso dell’area, tutelando la flora «polifita» tra cui boscaglie, formazioni erbacee e arboree e terrazzamenti. Per proteggere la zona umida è istituita una fascia di rispetto di trenta metri in cui sono vietate lavorazioni del terreno, concimazioni organiche e minerali, trattamenti fitoterapici e diserbanti. Allegata al piano si trova anche una mappa cartografica dell’uso del suolo, con localizzazione dei terreni interessati da prati, seminativi, colture specializzate (nello specifico oliveti e vigneti), prati incolti, vivai, parchi e giardini. Per il fatto che all’interno dell’area protetta ci sono circa cinque ettari di terreni vitati il piano prevede il rispetto del regolamento sull’uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta.