P.S. AGGIORNAMENTO: si comunica che il progetto non ha vinto il bando
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Ente Riserva: adesione al bando regionale per acquisizione di terreni e valorizzazione ecologica
L’Ente gestore ha aderito al bando regionale “Infrastrutture verdi a rilevanza ecologica e di incremento della naturalità” , che riconosce un contributo sino al 100% delle spese ammissibili.
La richiesta di finanziamento ( CONSIGLIO DI GESTIONE N. 29 del 26.10.2017), riguarda l’acquisizione di terreni da privati e, sugli stessi, interventi di natura agroforestale e d’incremento della naturalità. L’importo complessivo stimato per il progetto ammonta a 239.805,82 euro, di cui però circa 15.000 rimarranno a carico della Riserva per spese non ammissibili.
I fondi agricoli interessati sono quelli nelle Lame, nei pressi del Ciochèt (Iseo), siti parte in fascia B e parte in fascia C della Riserva, circa 43.000 mq in tutto. Il prezzo concordato con i proprietari nel contratto preliminare è di 87.123 euro che l’Ente gestore verserà al momento del rogito, ma solo nel caso di ottenimento del finanziamento nell’ambito del bando.
Se l’esito sarà positivo, una volta ottenuti i terreni, si darà il via ai lavori di valorizzazione ecologica in varie tappe a partire da settembre 2018, con attività preliminari di decespugliamento e abbattimento di specie arbustive e arboree alloctone infestanti o indesiderate. In seguito sarà preparato il terreno per i successivi impianti forestali e prativi. Previsti, tra l’altro, sfalcio e potenziamento del canneto, riattivazione degli specchi d’acqua e realizzazione di 7-9 pozze per favorire la riproduzione degli anfibi.
Saranno mantenuti e valorizzati i piccoli vigneti e uliveti ora in deperimento parziale, considerati elemento particolare del territorio. (v. relazione_torbiere_def.firma)
Finalmente arriverà il ripristino ecologico? Speriamo di sì
Ricordiamo che parte dei fondi agricoli in questione andò alla ribalta della cronaca più volte tempo addietro, quando fu oggetto di varie controversie, per segnalazioni da parte di Legambiente, WWF e La Schiribilla.
Tutto nacque all’incirca negli anni ’90, quando con colmate di terra e materiale vario, i proprietari trasformarono un pezzo di zona umida in una spianata di 6000 metri quadri. In seguito all’esposto alla Procura di Brescia, da parte delle associazioni ambientaliste, si aprì la vertenza giudiziaria, in cui si costituì parte civile Legambiente, mentre l’allora Consorzio delle Torbiere non lo ritenne opportuno. Il reato, riconosciuto nel primo grado del processo, andò poi in prescrizione. I proprietari dovettero però rifondere i danni (24.000 euro) al Comune di Iseo e alla Provincia di Brescia per il guasto ambientale procurato. Ma non fu ripristinata la naturalità del sito manomesso …
Nella primavera del 2009 nell’area prospiciente la rotonda del Ciochèt avvenne un’altra spianata con aratura, ma, dopo una denuncia delle associazioni, tutto si bloccò, perché la normativa non consentiva tali opere in quella zona della riserva.
E a quell’area non si mise più mano anche in seguito, quando la Regione, dopo aver respinto la richiesta dei proprietari di escludere dal confine dell’area protetta i loro fondi, provvide però a declassarli da zona B a zona C, in occasione dell’approvazione del nuovo piano della Riserva (2012).
Speriamo, dunque, che il sito, da troppo tempo maltrattato, possa tornare a svolgere un ruolo ecologico, contribuendo ad implementare la biodiversità.