NUOVI STAGNI, POSATOI, ZATTERE E SCHERMATURE IN RISERVA

NUOVI STAGNI, POSATOI, ZATTERE E SCHERMATURE IN RISERVA

Nell'ambito del programma I LIKE TORBIERE, è stato messo a punto dal dottore forestale Eugenio Mortini, su incarico dell'Ente gestore, il progetto definitivo/esecutivo per incrementare il grado di biodiversità all’interno della Riserva in vari punti dell'area protetta, in territorio di Provaglio d'Iseo.

Gli ambienti interessati dagli interventi sono prevalentemente di tipo acquatico, in quanto, ad esempio, le zattere galleggianti verranno posate entro una delle vasche principali, così come i nidi artificiali saranno collocati al di sopra dei tralicci dismessi per l’energia elettrica presenti all’interno di una delle vasche. Le arelle schermanti invece saranno installate lungo il percorso centrale, mentre gli stagni realizzati presso il magazzino dell'Ente (località ex-Zumbo).

Alcune delle opere in previsione mirano alla tutela specifica dell'avifauna. Più volte nelle relazioni scientifiche annuali degli ornitologi, si è consigliato vivamente di ridurre e/o eliminare il problema del disturbo umano, schermando soprattutto il percorso pedonale centrale, nelle parti molto scoperte, evidenziando che “la situazione ideale per l’avifauna presente nella Riserva è di non entrare mai in contatto visivo con l’uomo; una fitta schermatura è di fondamentale importanza in quanto si ritiene che il disturbo antropico sia una delle principali variabili che influenza la composizione ornitica sia durante la nidificazione sia durante lo svernamento” (da Relazione ornitologica 2015

Altri interventi in programma intendono specificatamente favorire la nidificazione (posatoi, zattere), mentre i due stagni nei pressi del magazzino dell'Ente arricchiranno la zona di insetti, anfibi e piante acquatiche.

Poiché uno degli stagni avrà anche scopo didattico, presumiamo che, essendo la zona al di fuori del percorso autorizzato per i visitatori, l'accesso sarà normato da un regolamento. Si tratta di un'area importante di nidificazione, quindi si potrebbero consigliare, oltre all'ingresso esclusivo con guida, periodi di interdizione per non disturbare il ciclo riproduttivo. Per le stesse motivazioni, ci siamo espressi contrari alla realizzazione, in particolare in questo ambito naturalistico, di una zona sosta per le scolaresche

Nello specifico gli interventi riguarderanno:

1) Posa di strutture galleggianti per la nidificazione della sterna: le zattere per le sterne verranno immerse in acqua all’interno di una delle vasche, che il Piano di Gestione non classifica come Habitat. Il fine è quello di incentivare la nidificazione della sterna (Sterna hirundo), specie che in Italia è in fortissimo calo.

2) Posa di due nidi artificiali per rapaci, collocati al di sopra dei piloni dell’energia dismessi, che, pertanto, si prestano ad un utilizzo quale supporto per l’ancoraggio di dimore artificiali. La specie target è il falco pescatore (Pandion haliaetus), specie piuttosto esigente ma che potrebbe utilizzare i nidi artificiali quali strutture di rifugio.

3) Creazione di due piccoli stagni ad acque basse, di cui uno con scopo anche didattico. Lo stagno didattico presso il magazzino viene realizzato all’interno del prato vicino alla struttura, al di fuori di zone classificate Habitat. Verrà creato con funzione principalmente naturalistica, ma anche per permettere l’osservazione di un piccolo ambiente umido ad acque basse. Il secondo stagno lambisce invece l’Habitat 7230 Torbiere Basse alcaline, ma interessa una zona marginale, con presenza di cespugliame di rovo. Avrà funzione prettamente naturalistica, per ospitare insetti e anfibi propri degli ambienti ad acque basse. All’interno saranno messe a dimora anche alcune piante acquatiche quali Trapa natans e Ninphea alba.

4) Creazione di tre schermature del percorso pedonale centrale, in corrispondenza delle aperture della vegetazione, mascherando il passaggio dei visitatori in transito al fine di non arrecare disturbo alle specie avifaunistiche. Le strutture, di circa due metri di altezza e con lunghezza variabile tra due e sei metri secondo il punto di posa, sono realizzate in cannucciato di salice. Ogni struttura è in realtà costituita da una doppia parete entro cui il visitatore transiterà per l’osservazione delle fauna tramite feritoie.

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Qui la documentazione, da cui sono state tratte anche le immagini:1_-_RELAZIONE_GENERALE2_QUADRO_ECONOMICO; 3_CME_ELENCO_PREZZI​  4_-_PALNIMETRIA_DEGLI_INTERVENTI 5_ZATTERE_AVIFAUNA6_NIDI_ARTIFICIALI_PER_RAPACI;7A_STAGNO_DIDATTICO;                                            7B_-_STAGNO_NATURALE 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva delle Torbiere: in progetto zone umide, stagni e schermature per l’osservazione dell’avifauna

Riserva delle Torbiere: in progetto zone umide, stagni e schermature per l'osservazione dell'avifauna

Nell’area ex Zumbo, nell'ambito del progetto “I like Torbiere” l’Ente gestore sta predisponendo nei pressi del proprio magazzino,  con mandato al dottore forestale Eugenio Mortini, la realizzazione di due stagni, costituiti da vasche impermeabilizzate e schermature in arelle con feritoie per l’osservazione diretta. A completare l’opera un posatoio per le specie avicole e zattere per favorire la nidificazione di avifauna e per la creazione di zone idonee alla deposizione delle uova dell’ittiofauna.

Inoltre, per diminuire il disturbo dell’avifauna causato inconsapevolmente dai visitatori della Riserva, anche alcuni tratti del percorso centrale saranno schermati  con feritoie.(57_2018)

Nella zona sud della Riserva, invece, attingendo al contributo regionale del progetto “Interventi di supporto alla biodiversità locale del sito Torbiere del Sebino", è in programma la formazione di una nuova zona umida di acque basse di superficie di circa 1400 mq. Alla dottoressa Elena Zanotti l’incarico della progettazione e direzione dei lavori.(DISCIPLINARE_PER_ZONA_UMIDE​)

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Apprezziamo molto questi progetti che senz’altro costituiscono un’importante risorsa per incrementare la biodiversità della riserva: nuove zone umide e stagni sono in grado di ospitare differenti specie di fauna e flora. 

La mascheratura con feritoie è un ottimo sistema per attenuare l'effetto di disturbo visivo e acustico generato dalla presenza di persone interessate all'osservazione dell'ambiente e, al contempo, con tali accorgimenti si lancia un messaggio educativo nei confronti dei visitatori. Ci auguriamo però, come abbiamo già avuto modo di rilevare, che in prossimità di questi nuovi ambienti non siano realizzate quelle aree sosta per scolaresche previste dal regolamento, perché, a nostro parere, creerebbero un impatto antropico in contrasto col messaggio di rispetto che si vuole trasmettere. 

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P.S. Articolo uscito sulla stampaVisite nelle Torbiere: la «privacy» degli animali al centro del progetto

 

Magazzino in riserva: piccole varianti in corso d’opera

il magazzino in costruzione

A titolo di cronaca, la delibera del Consiglio  di Gestione  della riserva riguardante i lavori in atto per la costruzione del magazino nell’area ex Zumbo stabilisce :  il progetto di variante suppletiva,  redatto dall’ ing. Paolo Inverardi in qualità di direttore dei lavori, rileva che in corso d’opera si sono rese necessarie una serie di lavorazioni in modifica di quanto previsto dal progetto esecutivo che hanno portato alla necessità di definire una perizia suppletiva di variante consistente in: – fornitura e posa di terra di coltivo nell’area circostante il magazzino- fornitura e posa in opera di ghiaia per il consolidamento del fondo del viale verso l’acqua – graticci a parete per rampicanti…

La delibera: C.D.G. 19.09.2012 perizia magazz.

Sulle ceneri dell´ex casa Zumbo sorgerà il magazzino

Fonte: Bresciaoggi, domenica 15 luglio 2012 – PROVINCIA – Pagina 21

PROVAGLIO. Prende quota la controversa operazione nelle Torbiere                               Nell´«oasi» il cemento sta cambiando forma    

L´ex casa Zumbo prima dei lavori di demolizione nelle Torbiere

Fausto Scolari                                                                                                                        Sulle ceneri dell´ex casa Zumbo sorgerà il magazzino                                                           Al palo il progetto del quartier generale del Consorzio                                                                                               La ex casa Zumbo non c´è più. Nei giorni scorsi è stata demolita dalle ruspe. Il progetto che ha fatto tanto discutere in passato entra dunque nel vivo. Già, perchè la zona delle torbiere di Provaglio di «medio» interesse idrogeologico, paesistico e botanico, non resterà a lunga priva di cemento.

QUESTO GRAZIE alla controversa ridefinizione degli ambiti di tutela dell´«oasi» che ha ridotto al lumicino gli spazi di massima tutela.

E proprio la deregulation osteggiata dalle associazioni ambientaliste consentirà entro settembre di far nascere sulle ceneri dell´ex casa Zumbo un fabbricato di 60 metri quadrati destinato ad ospitare il magazzino del consorzio delle Torbiere.

L´intervento è stato deliberato fra mille polemiche e recriminazioni la scorsa estate dal Consiglio comunale di Provaglio, nonostante la ferma opposizione delle minoranze che avevano bollato come lacunosa la convenzione e come invasiva la costruzione.

Ma alla fine l´intesa con il Consorzio è stata approvata: il patto prevedeva appunto la demolizione dell´immobile a spese del Comune e la costruzione del magazzino finanziata dal Consorzio attraverso fondi regionali.

LEGATA INVECE alla disponibilità dei fondi la seconda fase dell´operazione, che prevede la realizzazione del quartier generale del Consorzio e di un porticato per ospitare le comitive, scuole in primis, in visita alla riserva naturale.

I tempi restano a dir poco incerti, alla luce del clima di austerità diffusa che investe gli enti locali.

«Se non ci saranno intoppi, entro la fine di settembre il magazzino dovrebbe essere completato – sottolinea Gianni Lecchi, presidente del Consorzio di gestione della Riserva delle torbiere -: si tratta di un fabbricato strategico per la nostra attività. Nella struttura saranno custoditi la barca e gli attrezzi che vengono impiegati per la manutenzione delle aree della riserva. Altri interventi a breve termine in questo zona non sono previsti. E la mia sensazione è che sarà così per molto tempo».

Torbiere: sarà fatta definitivamente “piazza pulita” in località Fontanì?

Nella cosiddetta area ex Zumbo (Provaglio), dopo l’abbattimento del voluminoso

stratificazione di materiale vario in una foto del 2004

capannone, avvenuto circa 4 anni fa, previa rimozione della copertura in eternit, nei giorni scorsi è stata la volta dell’edificio residenziale dismesso. L’Ente gestore della riserva, come abbiamo già riferito, intende costruire nel luogo un magazzino connesso all’attività di manutenzione (deposito barca, attrezzi…). In origine l’area, ricavata in gran parte da una colmata illecita della zona umida, era occupata da un allevamento avicolo molto inquinante, responsabile di gravi alterazioni dell’ambiente, con manufatti abusivi di varie dimensioni, nel tempo in parte smantellati dalla stessa proprietà. Dove è finito allora quel materiale così pericoloso per l’ambiente in generale e per la salute umana? Forse proprio sottoterra? Si sa che le decine e decine di piantine d’innesto di varietà e coltivazione della tradizione locale, collocate tempo fa dall’Ente gestore proprio in quell’area, sono tutte morte rapidamente, nessuna è sopravvissuta. Prima della nuova costruzione è prevista un’indagine che verifichi la natura dei materiali ivi accumulati?


Magazzino in torbiera: nulla più…osta

Ottenuti i vari nullaosta, il Consiglio di Gestione della Riserva (delibera n.33 del 28 maggio 2012) ha approvato il progetto definitivo/esecutivo di costruzione del magazzino, da edificare in torbiera (località Funtanì), sull’area che il Comune di Provaglio di Iseo ha concesso all’Ente gestore in diritto di superficie. Il gestore provvederà a propria cura e spese alla costruzione e manutenzione del deposito della superficie coperta di mq 84.60, necessario alle proprie attività, provvedendo anche alla demolizione della struttura esistente per la quale il Comune concederà un contributo di € 12.000 a copertura delle spese di demolizione.

Si tratta di un’azione che costituisce la prima fase di un progetto più ampio di

Riserva, località Funtanì: l'edificio interessato dall'intervento

ristrutturazione dei volumi esistenti (area ex Zumbo), che prevede in futuro la costruzione della sede amministrativa dell’ente di gestione.

Il costo complessivo dell’intervento è pari a € 80.000, ma esso è compreso nell’azione 6 del progetto “Tutela e valorizzazione delle popolazioni di persico reale, luccio, anguilla ed arborella” (C.D.G. N. 34 DEL 28-05-2012) finanziato dalla Regione Lombardia per il quale è stato concesso un contributo di € 122.170.

articoli

Fonte: Bresciaoggi, Domenica 05 Giugno 2011

E Provaglio «recupera» l’ex Zumbo 
La controversa riconversione dell’area ex Zumbo inserita nell’oasi delle torbiere compie un piccolo passo in avanti a Provaglio. La Giunta ha affidato all’Ufficio tecnico l’incarico di redigere il progetto di riqualificazione dell’immobile destinato a diventare un centro logistico a disposizione dell’ente di gestione della Riserva. Ma per ora il Comune prevede solo di demolire il fabbricato esistente e costruire un magazzino.
UN INTERVENTO decisamente ridimensionato rispetto alla richiesta del Consorzio che aveva chiesto al Comune la cessione in comodato d’uso gratuito della struttura per ricavarne il quartier generale delle torbiere. Sotto la spinta delle proteste degli ambientalisti che temevano una colata di cemento nella zona umida ma anche e soprattutto dei costi ritenuti attualmente insostenibili si è tornati al progetto originario. L’intervento sarà suddiviso in tre stralci. «In sostanza – precisa il sindaco Giuseppina Martinelli – al momento redigeremo soltanto progetto di demolizione e di costruzione del magazzino». Una soluzione minimalista che non mancherà comunque di riaccendere le polemiche.F. SCO.
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Fonte: Bresciaoggi, Domenica 05 Giugno 2011
ISEO. Tecnologia e ingegneria forestale sono i volani di un progetto da quasi centomila euro
torbiere senza barriere
il paradiso sarà per tutti

 

Fausto Scolari
Sentieri e aree di bird watching a misura di disabili I non vedenti potranno scoprire le bellezze dell’oasi

 

Un paradiso naturale senza barriere sensoriali. Anche disabili e non vedenti potranno presto ammirare le bellezze naturali delle torbiere.
Il piccolo grande «miracolo» sarà reso possibile dalla tecnologia abbinata all’ingegneria forestale, i due volani cioè del progetto da 97 mila euro promosso dal Consorzio di gestione della Riserva e interamente finanziato dalla Regione per valorizzare una delle zone umide di interesse europeo.
L’INTERVENTO È STATO presentato nei giorni scorsi dal presidente dell’ente di gestione della torbiere Gianni Lecchi e dagli architetti del Politecnico di Milano Marco Ceccherini e Elisabetta Bianchessi che ne cureranno la realizzazione assieme agli studenti del primo corso di architettura ambientale. Il progetto si impernia su un itinerario di mezzo chilometro riservato ai disabili e, in particolare, alle persone in carrozzina. Lungo questo sentiero affacciato sulle zone più suggestive dell’oasi che partirà dal centro di accoglienza verso la prima vasca d’acqua nel settore nord ovest, tutto sarà a misura e portata di portatori di handicap. Saranno infatte collocate le singole postazioni di osservazione con binocoli fissi ad altezza adeguata. Le piattaforme saranno coperte da canne palustri e da giunchi di paludi integrandosi nel contesto naturalistico dell’area. Ma non è tutto. Le garitte per il bird watching saranno incastonate in cornici di legno così da mimetizzarsi nel contesto naturalistico e facilitare l’avvistamento degli uccelli ospitati nella vegetazione lagunare. Per i non vedenti, invece, all’esterno del centro di accoglienza sarà creato un padiglione tattile, in costante dialogo con la natura circostante. I visitatori potranno sostare seduti sulle panche lignee all’ombra di alberi a mezzo fusto e utilizzare le mappe tattili, dislocate ad un’altezza ideale per non vedenti, ipovedenti e bambini. Mappe tattili che diventeranno gli strumenti privilegiati per descrivere la topografia della riserva, i suoi differenti rilievi, i caratteri fisici delle specie animali e vegetali che la abitano, soprattutto strumento indispensabile ai non vedenti, che attraverso il tatto conoscono il mondo naturale che li circonda.
Mappe che interagiranno anche con i bambini e gli ipovedenti attraverso i loro colori, le immagini a rilievo ingigantite di animali e vegetali, legati ai richiami delle singole specie di uccelli, attraverso una semplice pressione dei polpastrelli. I lavori inizieranno ad di ottobre.
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Fonte: Bresciaoggi, Martedì 31 Maggio 2011
ISEO. Per incentivare i consumi, i capi catturati saranno trasformati dagli chef in piatti creativi

 

Il pesce siluro finisce in cucina
per salvaguardare le Torbiere 

Giuseppe Zani
Allarme del Consorzio di gestione: «Questa specie rappresenta ormai l’80% dell’ittiofauna della riserva» Ma Slow Food ha un’idea gustosa

Un pesce siluro di piccola taglia: ma nelle Torbiere nuotano «giganti»
Come contrastare la diffusione del pesce siluro nel sebino? Come contenere lo sviluppo di questa specie importata in Torbiera, dove ormai costituisce l’80% dell’ittiofauna? La risposta è semplice e prosaica: mangiandolo. E’ questo lo spirito del progetto lanciato dalla condotta Slow Food Oglio-Franciacorta- lago d’Iseo che già ha avviato l’iter per istituire il presìdio della sardina essiccata del sebino. L’annuncio l’ha dato l’altro pomeriggio Patrizia Ucci, fiduciaria della condotta, intervenendo in castello Oldofredi al dibattito «Coltivare il lago» e organizzato nell’ambito del «Festival dei laghi italiani» dalla sua stessa associazione.
Che il pesce siluro la faccia ormai da padrone negli specchi d’acqua della zona umida, spingendosi addirittura a praticare il cannibalismo, l’ha testimoniato il presidente del Consorzio Torbiere, Gianni Lecchi. «Un vero flagello – ha raccontato Lecchi-. Ogni anno ne preleviamo, ingaggiando dei pescatori clusanesi di professione, dagli 800 ai mille esemplari. Senza contare i capi che catturano gli appassionati della pesca sportiva lanciando la lenza dalle 10 piazzole autorizzate a margine della strada che porta da Iseo al Ciochèt».
UNA SITUAZIONE che si ripercuote negativamente pure sull’avifauna. «Gli uccelli pescivori stanno scemando perchè non trovano più avannotti e pesci piccoli con cui sfamarsi- ha spiegato Lecchi-. Forse è il caso di reintrodurre la caccia al pesce siluro anche nelle zone di massima protezione, le A e le B, e, più in generale, di fare qualche passo indietro riaprendo la torbiera alla frequentazione dell’uomo anche a scopo di guadagno, cosa che farebbe risparmiare al Consorzio le spese per la pulizia di vasche e sentieri. Non dimentichiamo che, in passato, di pesca in torbiera vivevano almeno 5 famiglie».
Il consumo di pesce siluro, si sa, è diffuso soprattutto nel paesi dell’Est europeo. Di recente però ha preso piede pure all’Ovest, in Francia ad esempio. Opportunamente trattato, tale pesce può essere un piatto appetitoso. Gilberto Venturini, responsabile del progetto «Acque dolci» per Slow Food Lombardia, ha ricordato un menù a base di pesce siluro, in particolare un sushi, proposto con successo a Milano dal noto chef iseano Vittorio Fusari. E proprio Fusari, al termine dell’incontro all’Oldofredi, ha ammannito un «banchetto di idee» a sostegno del progetto di creare il presìdio Slow Food della sardina essiccata del lago d’Iseo. Fra varie golosità c’era, manco a dirlo, «siluro in carpione con piselli e salsa di peperoni».
Nell’edizione 2012 del Festival dei laghi, a parere del sindaco Riccardo Venchiarutti, potrebbe ben figurare una sezione «Slow fish» dedicata al pesce d’acqua dolce. Il lago, secondo Slow Food, si può coltivare come un orto, può essere un laboratorio da cui trarre quella materia prima che ora i ristoranti fanno arrivare dal Trasimeno, dal Bolsena, dalla Turchia, dall’Albania, dalla Danimarca. Nuovamente una fonte di reddito: addesso i pescatori di mestiere sull’Iseo sono 30; erano mille agli inizi del ‘900.

Come sprecare denaro pubblico e danneggiare la Riserva

SEDE E SALA… DIS-FUNZIONALE

 Recentemente il Comune di Provaglio ha deliberato definitivamente il finanziamento (240.000 €) per costruire, dentro la Riserva naturale nell’area ex-Zumbo, il cosiddetto edificio polifunzionale, cioè la sede del Consorzio, composta da un ufficio, una sala didattica e servizi igienici, rigettando le osservazioni della Schiribilla e di Legambiente che ritengono dannoso, inutile e non funzionale tale struttura. Oltre all’ovvio danno/disturbo per la riserva queste strutture saranno di difficile utilizzo per il luogo in cui verranno collocate e siamo convinti che ci siano certamente spazi esistenti più razionali da utilizzare e ad un costo decisamente inferiore.

Partendo dal fatto che in riserva i veicoli non possono entrare e non si possono attrezzare aree per parcheggi, il posto più vicino per posteggiare è al monastero di S. Pietro in Lamosa che dista circa 3/400 metri.

Rimaniamo convinti che la sede del Consorzio andrebbe ubicata nel monastero, dove si possono trovare spazi adatti, dato che il luogo si trova vicino ad una delle tre porte di entrata in riserva, e dove si potrebbe fare “sinergia” con i gestori del monastero, quantomeno per informare i numerosissimi visitatori sulle caratteristiche delle torbiere e sulla loro fruizione.

Per quanto riguarda la sala didattica, rimarchiamo che esiste già in riserva un centro visite appositamente attrezzato per progetti formativi, ma ancora fortemente sottoutilizzato; se proprio servono saltuariamente aule, sempre nel monastero si trovano spazi più che sufficienti di pubblica proprietà. Una sala situata invece lontano da dove potrà fermarsi un pullman e con un tragitto da fare magari sotto la pioggia e con un po’ di fango certo non può considerarsi agevole e, essendo il percorso non illuminato, è escluso l’utilizzo la sera.

Ci piacerebbe sentire qualche valida ragione a sostegno di tale progetto..ne vediamo solo una: il perseverare nell’errore dell’Amministrazione comunale quando ha acquistato i volumi esistenti della ex proprietà Zumbo, in gran parte abusivi e sanati, forse irregolarmente, siti su terreno ( ricavato in parte da colmata) di proprietà del Consorzio di gestione della Riserva.

A titolo di cronaca, annotiamo inoltre che nel Piano di gestione, approvato nell’aprile 2009 (ma ancora in itinere in Regione), i volumi del capannone consortile non sono più contemplati nelle schede degli edifici preesistenti in Riserva, probabilmente perché, come abbiamo denunciato anche formalmente, risultato totalmente abusivo e non suscettibile di sanatoria.

Consideriamo questo intervento un vero e proprio spreco di danaro pubblico

 N.B. Questa vicenda ha avuto inizio circa 6 anni fa con varianti su varianti, progetti su progetti, ultimo quello commissionato dal Consorzio nel dicembre del 2008 per realizzare nell’area ex-Zumbo, oltre la propria sede tecnico-amministrativa, anche lo spazio per l’incubatoio ittico provinciale (sì, in anticipo sull’approvazione del “nuovo” Piano non ancora deliberato dalla Regione!!!). Il progetto è venuto pronto nell’ottobre del 2009, ma in seguito la Provincia di Brescia ha espresso (prot.01249 85/09) la volontà di rinunciare all’incubatoio: di conseguenza si è resa necessaria la completa revisione del progetto già elaborato e con delibera del 21 dicembre 2009 il CDA ha dovuto integrare il compenso per l’ingegnere incaricato che dovrà rifare il tutto!

 

Per la cronistoria:http://www.laschiribilla.it/Notizie/zumbanek.htm

 

http://oldblog.aruba.it/user/la_schiribilla/200709archive001.html

Articolo. Area ex Zumbo

per  visionare/scaricare le osservazioni a suo tempo inviate dall’associazione La Schiribilla clicca qui:

http://www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2009/18.12.09%20osserv.progr.opere%20provaglio.pdf
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fonte: Bresciaoggi, Martedì 16 Febbraio 2010
PROVAGLIO. Opere nell’area delle Torbiere

 

Cemento nell’oasi:
il progetto avanza
aspettando il Tar

Fausto Scolari
La Giunta boccia le osservazioni di Legambiente e La Schiribilla
Si inasprisce l’annoso braccio di ferro sulla gestione delle Torbiere ingaggiato da associazioni ecologiste e Amministrazioni civiche del comprensorio dell’oasi lacustre.
L’ultimo schiaffo alle richieste di una stretta tutela auspicata da sempre dal mondo ambientalista è giunto dal Consiglio comunale di Provaglio. L’aula ha respinto con i voti della maggioranza e l’astensione delle minoranze le osservazioni presentate da Legambiente e dall’associazione «La Schiribilla» che chiedevano di congelare il progetto di costruzione della sede del consorzio. Il quartier generale dell’ente di gestione – secondo i dettami del piano delle opere pubbliche di Provaglio -, dovrebbe collocarsi nell’area ex Zumbo, un sito – sostengono gli ambientalisti e animalisti – particolarmente vulnerabile per l’ecosistema delle Torbiere.
IN ALTERNATIVA A UN EDIFICIO dall’«impatto ambientale non trascurabile», le due associazioni proponevano di realizzare soltanto un magazzino da adibire ai mezzi e alle attrezzature strettamente legate alla manutenzione dell’oasi. La nuova sede del consorzio poteva – secondo Legambiente e La Schiribilla – essere collocata nei locali del Monastero San Pietro in Lamosa. «In ogni caso – si leggeva nella relazione allegata alle osservazioni -sarebbe opportuno attendere non solo l’esito del ricorso amministrativo pendente sul progetto ma anche l’approvazione definitiva del Piano di gestione delle Torbiere». Ipotesi bocciate senza riserve dalla Giunta.
L’ESECUTIVO HA OSSERVATO come la realizzazione sull’area ex Zumbo della sede del Consorzio fosse inserita nel programma elettorale. «Il fabbricato presenta un risibile impatto ambientale – si legge nel pronunciamento che ha respinto le osservazioni – visto che sarà composta da un ufficio, una sala didattica e servizi igienici». I rappresentanti guidato dal sindaco Giuseppina Martinelli hanno spiegato in aula che il magazzino non rientra nel piano di opere comunali perchè di competenza del Consorzio che lo realizzerà in futuro.
«Il ricorso al Tar – ha concluso il primo cittadino – non impedisce il proseguimento dell’iter del progetto che fra l’altro è inserito e autorizzato nel Piano di gestione della riserva».