Articolo. No al villaggio «ingoia rospi» Gli ambientalisti alzano il tiro

Fonte:Bresciaoggi, mercoledì 14 dicembre

ISEO. Monta la protesta contro il progetto Costa Verde: a rischio le colonie di anfibi della zona

No al villaggio «ingoia rospi»
Gli ambientalisti alzano il tiro

Giuseppe Zani
Oggi la questione arriverà sul tavolo della Comunità montana del Sebino Gli ecologisti: «Sarebbe un disastro: non escludiamo di adire le vie legali»

L´area di Clusane dove dovrebbe sorgere il nuovo villaggio turistico

Le ragioni dei rospi e della natura e le ragioni di chi vuol investire nel turismo si confronteranno stamani, alle 10, nella sede della Comunità Montana del Sebino Bresciano, a Sale Marasino.
I MEMBRI della conferenza dei servizi decisoria, così chiamata nella lettera di convocazione, si troveranno infatti sul tavolo, accanto al progetto del villaggio turistico che intende realizzare a Clusane la Costa Verde srl, due combattive lettere: la prima firmata da Alessandro Gatti e Angelo Danesi, presidenti delle associazioni «Montealto» e «La schiribilla»; la seconda da Dario Balotta, presidente di Legambiente Basso Sebino.
Gatti e Danesi, per la verità, la loro mail l´hanno spedita anche al ministero dell´Ambiente a Roma e alla Commissione europea a Bruxelles. Vi si scrive che l´area destinata alla nuova struttura ricettiva, 35.850 metri quadri situati tra la strada Iseo-Paratico e il lago, è non solo l´ultimo lembo di natura che attualmente spezza il «continuum edificato» lungo la sponda bresciana, ma anche l´ultimo punto d´accesso a lago di cui dispongono i rospi bufo bufo che in primavera, per andare ad accoppiarsi in acqua, scendono in massa dal monte Alto.
TALI ANFIBI, precisano Gatti e Danesi, sono protetti insieme ai loro habitat dalla Convenzione di Berna, recepita con legge della Regione Lombardia n.10/2008. Per entrambi i presidenti, inoltre, la prevista costruzione di 48 alloggi e, a monte della strada, di una rotatoria e di 147 stalli pubblici, potrebbe avere un impatto negativo pure sulle vicine torbiere sebine, «uno dei nodi della Rete europea Natura 2000».
Da lì la richiesta di bocciare il progetto in questione, preservando l´unico corridoio ecologico ancora esistente nel tessuto urbano tra il monte e la riva bresciana del Sebino, oppure, in subordine, di sottoporre il costruendo villaggio «alla procedura di Valutazione d´Incidenza Comunitaria, prescritta dalla normativa vigente anche per interventi che, pur sviluppandosi all´esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione di un sito Natura 2000».
BALOTTA, dal canto suo, nel segnalare che l´area di proprietà della Costa verde è sottoposta a vincoli ambientali e forestali, ed è inquadrata come «varco insediativo a rischio» dal Ptcp della Provincia, sostiene che «non sono state sufficientemente chiarite le finalità dell´opera, in particolare dei lotti pubbici, e che non vi è stata adeguata valutazione dell´impatto che si produrrà sull´ambiente». Per giunta, la rotatoria e il parcheggio pubblico, secondo Balotta, non possono essere realizzati in quanto insisterebbero su un terreno ad uso agricolo. Nel caso le amministrazioni in indirizzo non respingessero il progetto della «Costa verde», ammonisce Balotta, «Legambiente si riserva di adire le vie legali».
—————————-

Qui le osservazioni del Circolo Legambiente Basso Sebino:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/Osservazioni_Clusane.pdf

 

COMUNICATO

PROGETTO/INTERVENTO IN CLUSANE DI ISEO (BS), CON DISTRUZIONE CORRIDOIO ECOLOGICO E POSSIBILE INCIDENZA SUL SITO NATURA 2000 TORBIERE DEL SEBINO

 

Esprimiamo viva opposizione alla previsione di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l’unico lembo naturale che spezza un continuo edificato sulla sponda del lago, al confine con Paratico.
Il luogo, inserito nel PGT di Iseo come zona di sensibilità paesistica molto elevata, caratterizzato da zona boscata e canneto,  è anche lo sbocco naturale dell’unico corridoio ecologico tra il Sebino e la collina, in particolare è meta di riproduzione del rospo comune, anfibio autoctono, tutelato dalla Regione lombarda.
Oltre che a compromettere il deflusso naturale delle acque piovane, l’insediamento turistico previsto andrà a occludere del tutto il corridoio.
Queste criticità sono per lo più già note, ma abbiamo voluto guardare ancora oltre: le Torbiere sono, infatti, uno dei nodi della Rete europea Natura 2000. Nodo e rete, un’immagine molto efficace che fa capire come per garantire la sopravvivenza della biodiversità debba essere assicurata la connessione reciproca dei vari ambienti protetti.
I corridoi hanno proprio la funzione di permettere il collegamento fra i vari siti, proprio come la rete viaria che collega città e paesi di una data regione.
Un aspetto chiave nella conservazione dei siti, previsto dalla Direttiva Habitat (Art. 6 Direttiva 92/42/CEE e art. 5 DPR 357/97), è la procedura di valutazione d’incidenza avente il compito di tutelare la Rete Natura 2000 anche da perturbazioni esterne che potrebbero avere ripercussioni negative sui siti che la costituiscono.
Per tutti questi motivi, le associazioni chiedono che sia ritirata la previsione della nuova struttura turistica e che, ad ogni modo, il progetto sia sottoposto alla valutazione d’incidenza, prevista dalla normativa vigente.
Qui la lettera inviata a vari Enti/Autorità dalle Ass. La Schiribilla e Monte Alto, successivamente condivisa anche dal Circolo Legambiente Bassosebino:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/lettera%20ass.12.12.011.pdf

Artico. «Quel villaggio turistico ingoierà i rospi»

Fonte: Bresciaoggi, sabato 3 dicembre 2011

ISEO. La testimonianza di Alberto Gatti dell´associazione Monte Alto: «Le colonie di bufo bufo della zona rischiano una rapida e inesorabile estinzione»

«Quel villaggio turistico ingoierà i rospi»

Giuseppe Zani
I volontari lanciano l´allarme: «Il nuovo complesso residenziale di Clusane sbarrerà l´unico punto di accesso al lago degli degli anfibi»
L´ennesima colata di cemento sulle sponde del lago d´Iseo rischia di spingere sul baratro dell´estinzione le colonie di anfibi che popolano le aree verdi del Sebino con effetti imprevedibili sull´ecosistema.
L´allarme dapprima solo ventilato dagli esperti ha trovato sponda e certezze fra i volontari e le associazioni che ogni anno cercano di rendere meno traumatica la migrazione di rospi comuni (animali strategici nell´equilibrio dell´ecosistema) verso i luoghi dell´accoppiamento, un esodo che in mancanza di passaggi protetti decima ad ogni stagione la popolazionedi anfibi investita sulle strade dalle auto in transito. Ebbene, il vasto terreno su cui la «Costa verde» si appresta a costruire un villaggio turistico, quasi sul confine tra Clusane e Paratico, è l´approdo sulla riva bresciana del Sebino di una rotta migratoria di rospi.
Vero è che il corridoio ecologico che consente la migrazione- l´ultimo corridoio esistente- è tagliato in due dalla strada provinciale Sarnico-Iseo, una striscia d´asfalto che falcidia gli anfibi quando abbandonano in massa i loro rifugi sul monte Alto e, aggirando muretti e persino i cordoli della pista ciclabile, tentano di raggiungere il lago per l´accoppiamento.
Ma la nuova struttura ricettiva- 48 alloggi, 2 piscine, giochi e attrezzature sportive su un´area di 35.850 metri quadri- costituirà per i bufo bufo una barriera insormontabile. Che sia proprio lì il loro punto d´arrivo, e poi di risalita verso i boschi, lo testimonia Alberto Gatti, 45 anni, residente a Nigoline di Corte Franca, aderente all´«Associazione monte Alto», escursionista con la passione per gli animali.
È CAPITATO ANCHE ad altri, del resto, di notare durante le serate piovose d´inizio primavera che il tratto di asfalto fiancheggiante il terreno di proprietà della «Costa verde» era reso viscido da una strage di rospi.
«Sono goffi, lenti, quando sono abbagliati dai fari si rannicchiano perchè pensano di mimetizzarsi- racconta Gatti-. Purtroppo, quella strada è trafficatissima. Le chances per loro di farcela sono già assai scarse». Il passaggio dei bufo bufo sulla Sarnico-Iseo Alberto Gatti l´ha scoperto nel 2009 mentre si stava recando a Pontirone, sulla sponda bergamasca del Sebino, ad aiutare i volontari locali che raccolgono con secchi i rospi bloccati contro i muri di contenimento della litoranea e poi li trasportano in acqua.
Stessa operazione che il 45enne ha ripetuto nel 2010 e nel 2011, da solo, di notte, rischiando la pelle, a Clusane. «Ho potuto così censire il fenomeno- continua Gatti-. Lo scorso anno, in poche sere, ho individuato 185 anfibi, quest´anno 180: la metà dei quali spiaccicati sull´asfalto. Stavolta poi la migrazione è stata anomala perchè la temperatura dalla metà di marzo è bruscamente salita. Certo, fossimo stati una bella squadra, ne avremmo salvati di più, di rospi».
Negli anni ´90, ricorda Alberto, dal monte Alto muoveva una folta colonia di bufo bufo che scendeva lungo i valloni di Zuccone per raggiungere i laghetti delle Polle, fra Clusane e Colombaro.
«Poi a Zuccone hanno realizzato la zona industriale: cemento e asfalto che han fatto sparire quella colonia- ricorda lui-. Stessa cosa sta avvenendo lentamente sul confine tra Clusane e Paratico, dove peraltro non ci sono tombotti sottostradali per il transito degli animali».
IN QUEL TRATTO, come detto, è in programma la costruzione di un villaggio turistico e, a monte della provinciale, di un parcheggio pubblico di 147 stalli. Una condanna a morte, per i rospi. Un forte legame li unisce infatti al sito di riproduzione, al quale essi restano tenacemente fedeli anche se divenuto inospitale. Ancora sperimentali, e parecchio dispendiosi, i tentativi di trasferimento dei rospi: è necessario rinchiudere le coppie nei nuovi siti che, a quanto sembra, saranno accettati solo dalla prole che vi vedrà la luce.

Due articoli sul convegno tenutosi sabato scorso al Centro visitatori di Iseo.

Fonte: Bresciaoggi, domenica 04 dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 25

 

PROVAGLIO D´ISEO. Ieri il convegno, con la presenza di ittiologi, al Centro visitatori del Parco delle «lame»
Un progetto di autotutela
per la pesca nelle torbiere

Fausto Scolari
Si va verso una massiccia azione di salvaguardia di persico reale, luccio, anguilla ed arborella Una mano anche dai pescatori

 

Nelle torbiere si va verso una massiccia azione di tutela e valorizzazione del persico reale, del luccio, dell´anguilla e dell´ alborella, una volta esemplari di pesci massicciamente presenti nelle nostre «lame», ma ormai ridotti a pochi esemplari. Il Consorzio di tutela di questo lembo prezioso di terra lombarda non ha dubbi e, forte di un contributo regionale di 122 mila euro, marcia diritto verso un massiccio intervento, volto a favorire una naturale ripresa delle specie autoctone (dal greco autòs, che vuol dire se stesso, e chthòn suolo/terra, che indica l´appartenenza di qualcosa ad un luogo) al momento quasi soppiantate da quelle alloctone (dal greco «allos», che vuol dire altro, e «chthòn», per indicare la non appartenenza a quel luogo). E lo fa supportato, e questa è la notizia più eclatante, dall´ appoggio dei pescatori, pronti a dare una mano ed a fungere come «sentinella ambientale».
Del resto gli obiettivi sono comuni: il Consorzio deve far fronte ad una vera e propria invasione del pesce siluro, originario dell´Europa orientale, ormai presente in torbiera con una percentuale incredibilmente alta che raggiunge il 34%, quando la norma sarebbe del 3%; un predatore che divora di tutto e che lascia ai pescatori ben poche prede. Ed allora «unire le forze» sembra una necessità ma anche una scelta convinta.
IL CONVEGNO nel Centro visitatori ha fatto così il punto sulle specie ittiche delle torbiere, del popolamento e dei mutamenti nell´ultimo decennio. I numerosi i relatori: dal presidente del Consorzio Gianni Lecchi, a Cristian Salogni, dell´Istituto zooprofilattico di Brescia, dall´ittiologo Marco Mancini, curatore del progetto, all´ittiologo Stefano Marconi, fino a giungere a Marco Narducci, presidente dello Spinning club Italia, hanno concordato sulla necessità di far presto e di muoversi per avviare il progetto di tutela e valorizzazione della fauna ittica autoctona.
Il piano d´opera, finanziato con fondi europei dalla regione Lombardia, prevede numerosi interventi.
In primis bisogna dar corso (e questo si farà da gennaio 2012) a «letti di frega» artificiali, per favorire la riproduzione, sfruttando nel contempo le condizioni riparate come «nursery» per l´accrescimento e la successiva diffusione del novellame autoctono.
Inoltre saranno realizzate tre campagne d´ intervento, della durata di cinque giorni ciascuna, che andranno a prelevare le specie alloctone. Seguirà anche uno studio agronomico per dar corso ad un´analisi e censimento delle attività agricolo-zootecniche inserite nel bacino colante delle torbiere.

 

————————————

 

Fonte: Giornale di Brescia 4 dic. 2011
Torbiere, una «nursery»
per salvare i pesci autoctoni

 

ISEO Alborelle, lucci, persici reali ed anguille: sono queste le specie autoctone pregiate presenti, prima degli anni ’90, in modo equilibrato nelle acque delle Torbiere del Sebino ma oggi, pressoché scomparse.
I predatori introdotti, dapprima il pesce gatto poi il carassio ed il siluro, hanno infatti reso «sterili» questi ambienti colonizzando in maniera assai imponente l’ecosistema.
Dal prossimo mese di gennaio, grazie al progetto proposto dal Consorzio di Gestione della Riserva e finanziato dal Fondo europeo per la pesca per 122mila euro, partiranno le attività individuate per la «Tutela e valorizzazione delle popolazioni di persico reale, luccio, anguilla ed alborella».
L’elevata qualità ambientale delle Lame e delle Lamette nella Riserva Naturale delle Torbiere permetteranno infatti di utilizzare questi luoghi come «Nursery» per i pesci, in vista del ripopolamento sia delle vasche delle Torbiere sia, di riflesso, dello stesso bacino lacustre.
Durante il convegno organizzato ieri dal Consorzio al centro di accoglienza visitatori gli ittiologi estensori del progetto hanno confermato come l’apertura dei canali delle Lamette, realizzati nel corso di questi ultimi anni, abbiano già portato risultati positivi per il ripopolamento dei pesci.
Marco Mancini ha infatti spiegato che le Lamette sono nicchie ambientali idonee per la riproduzione e fungono da incubatoio: «L’implementazione delle aree elettive per la tutela e la salvaguardia del novellame (pesce piccolo appena nato) tramite rifugi artificiali, così come il riequilibrio degli assetti ittici sono tra le attività principali del progetto che andremo ad effettuare, a cui farà seguito anche un’analisi e uno studio delle condizioni agricole e zootecniche presenti a latere delle Torbiere, dalle quali non si può prescindere».
In buona sostanza, a partire dal prossimo anno, insieme allo studio e al monitoraggio delle specie ittiche, sia nelle Lame sia nelle Lamette verranno posizionate 16 strutture a cupola fatte di ramaglie più o meno grosse e 65 fascine intrecciate per permettere soprattutto alla specie del persico reale di trovare un luogo idoneo al rifugio e alla deposizione delle uova.
Per favorire invece l’incubazione delle uova delle alborelle, specie la cui presenza è risultata talmente sottodimensionata che la pesca è stata chiusa per i prossimi tre anni, saranno messe in acqua cassette di ghiaia adeguate a questa finalità. Cinque saranno le aree di posa nella Lametta, due dedicate solo alle alborelle, due siti invece nelle Lame che, essendo a «circuito chiuso», presentano un differente ambiente acquatico.
I censimenti ittici si alterneranno alle tre campagne di contenimento delle specie alloctone (siluro in primis) in previsione, consistenti in cinque giornate ciascuna.
«Gli effetti attesi – ha continuato Mancini – sono l’identificazione dell’effetto nursery artificiale delle Lamette, il riequilibrio della fauna ittica in quest’ambiente e la realizzazione di nuove prassi di gestione per limitare l’impatto antropico». Ma per realizzare al meglio il progetto, è stato rimarcato, è necessaria la collaborazione di tutte le associazioni interessate.
«Rimane comunque estremamente difficile – ha sottolineato l’ittiopatologo Cristian Salogni – prevedere come sarà l’evoluzione delle specie ittiche nuove: queste, una volta ambientatesi, si adattano ed è quasi impossibile sradicare».
Veronica Massussi

appuntamento

Fonte: Bresciaoggi 30/11/2011
Pesce, risorsa da valorizzare per le Torbiere

Convegno dal titolo «Tutela e valorizzazione delle popolazioni di persico reale, luccio, anguilla ed alborella» sabato 3 dicembre nel Centro visitatori delle Torbiere a Iseo. Appuntamento a partire dalle 9,30. Numerosi i relatori che vanno dal presidente del Consorzio di gestione Gianni Lecchi che introdurrà i lavori, a Cristian Salogni dell´Istituto zooprofilattico di Brescia che svolgerà una relazione su «Panoramica del popolamento ittico e della sua evoluzione nell´ultimo decennio»; seguiranno gli interventi di Marco Mancin, Stefano Marconi, Marco Narducci. La manifestazione si concluderà con una tavola rotonda moderata da Cristian Salogni. F.SCO.

comunicato

PGT di Iseo: che ne sarà dell’area ex Supersolaio?
Ambito residenziale o rinaturalizzazione del sito?
La località, inserita tra le Aree Sensibili al confine con la Riserva delle Torbiere, s’incunea tra le Lamette e il comparto turistico di Sassabanek.

 

Breve cronistoria: anni fa la parte verso il lago era un canneto inondato, ma nel tempo, con ripiena di materiale di origine sconosciuta, è divenuta un’area ricoperta fabbricabile di circa 25 mila mq.
Anche il canale demaniale Colatore Nedrini, che scorre nella zona con funzione di collegamento tra il Lago d’Iseo e il sistema idrico delle Torbiere, fu deviato e colmato: successivamente in esso furono rinvenuti rifiuti prodotti dall’attività dell’ex Ditta Supersolaio Srl, come si riscontra nella denuncia alla Procura della Repubblica di Brescia, presentata nel 2004 dal Comando Carabinieri per la Tutela dell’ambiente NOE di Brescia, nella quale si chiedeva il ripristino e la rimozione dei suddetti materiali.
Dismessa dal 2000 l’attività di produzione di manufatti edilizi, non è mai stato eseguito alcun ripristino dell’area; incerta (?) la regolarità nei passaggi di proprietà dal Demanio alla società Supersolaio Srl e da questa alla società Ninfea Srl.

 

Che cosa prevede il PRG vigente?
Una volumetria di mc. 4.000, oltre all’incremento del 10%, con destinazione ricettivo/alberghiera.

 

Che cosa prevede il P.G.T. in itinere?
La zona è riconosciuta come degradata e necessitante di bonifica, si rileva l’esigenza di un’indagine geologica/ambientale per accertare la natura e il livello di contaminazione dei materiali riportati. Inoltre occorrerà provvedere all’intestazione al Demanio del nuovo alveo del colatore Nidrì.
La proprietà ha un contenzioso in atto dal 2005 con l’amministrazione comunale in merito ai volumi realizzabili nel PRG.
Il PGT in corso di definizione modifica la destinazione urbanistica, prevedendo un ambito di trasformazione residenziale (ambito B, 7.400 mq), con interventi di mitigazione acustica sia sul lato verso le Lamette che su quello verso il centro Sassabanek.

 

Pareri contrari: come risulta dal verbale della Conferenza finale VAS (19.09.2011) e dal parere motivato finale, la Sovrintendenza ai beni architettonici e ambientali osserva che “la previsione di trasformazione di un’area molto sensibile dal punto di vista paesaggistico, che fa da cuscinetto tra l’area vincolata delle Torbiere e la struttura di Sassabanek è assolutamente da evitare perché invece di recuperare un’area degradata si rischierebbe di aggravare lo stato di degrado. La soprintendenza ritiene prioritaria una rinaturalizzazione dell’intera area attraverso il divieto di edificazione”.
Parere negativo anche dall’ARPA che evidenzia “gravi criticità dal punto di vista acustico. La previsione di una zona residenziale a ridosso di Sassabanek produrrà ai futuri residenti dei seri problemi, soprattutto d’estate quando la struttura è attiva”. L’Arpa rinforza il parere anche nell’osservazione scritta (05.10.2011) inviata dopo la Conferenza: “la posizione dal punto di vista ambientale dell’area, a ridosso delle Torbiere del Sebino, e la vicinanza con un sito turistico sportivo, che nel periodo estivo può costituire elevata criticità legata al rumore e alla musica ad alto volume, lo stato di degrado del sito richiamano la necessità di riqualificazione naturalistica dello stesso evitando l’individuazione di residenze”.

 

La Schiribilla con altre associazioni ha sempre seguito passo passo l’intricata vicenda dell’area ex Supersolaio: finalmente vengono riconosciute le anomale alterazioni a cui è stata sottoposta la località. Concordiamo col parere di Soprintendenza e Arpa.
È doveroso tener conto che non vi è alcuna fascia intermedia tra tale area e la zona più pregiata delle Lamette.
Qualora si decida comunque di costruire, si ritiene prioritario interporre un’amplissima cintura verde di rispetto, dove sia assolutamente interdetta la presenza di persone, per la protezione degli habitat e per la tutela delle specie ornitiche che ivi nidificano o stazionano.
QUI IL COMUNICATO CON FOTO/supersolaio comunicato

Qui il Parere motivato VAS PGT Iseo
http://www.pgtiseo.it/PGT_VAS_2011/31102011/Parere%20motivato%20vas%20pgt%20iseo.zip

 

articolo

Fonte:  http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/11/17/620993-agenti_fingono.shtml#.Ts0YtxFRw1U.email         

 

Agenti si fingono coppietta, molestatore ‘pizzicato’

 

Sorpreso alle Torbiere, si esibiva davanti ai turisti

 

Il Giorno-Torbiere, 17 novembre 2011 – Hanno finto di essere una coppia in cerca di un luogo appartato dove scambiarsi tenerezze, ma in realtà erano due agenti della polizia locale, un uomo e una donna, che con la loro messa in scena sono riusciti a fermare un uomo che da qualche tempo si aggirava per la riserva naturale delle Torbiere del Sebino esibendosi in atti osceni, spesso in compagnia di altri.

 

È accaduto in questi giorni a Iseo, dopo che molte persone hanno segnalato al comando locale la presenza di alcuni uomini dediti ad “attività sconvenienti” all’interno del parco. Diversi visitatori, tra cui non mancano famiglie con bambini, hanno raccontato agli agenti coordinati dal comandante Giovanni Peroni di avere incontrato una o più persone con i pantaloni abbassati che han fatto di tutto per farsi notare.

«Abbiamo subito iniziato le indagini – spiegano dal comando –  Nella riserva naturale può accedere chiunque. In Torbiera non mancano nemmeno i gruppi in gita, tra cui le scuole. Non vogliamo che facciano brutti incontri». Per questo motivo dopo le prime segnalazioni sono iniziati i servizi di controllo dell’area. Sabato pomeriggio gli sforzi della locale hanno dato i loro frutti. Due agenti, difatti, hanno cominciato ad aggirarsi per i sentieri del parco fingendo di essere una romantica coppia. Attorno alle 17 gli agenti hanno messo in atto la seconda parte della messinscena e hanno fatto ingresso in un edificio abbandonato, dove è stata segnalata la presenza degli esibizionisti.
Qui hanno simulato alcuni atteggiamenti affettuosi. Nel giro di qualche minuto i poliziotti si sono resi conto di essere osservati da due maschi. Uno di loro proprio nel momento in cui è stato notato stava per calarsi i calzoni. È bastato questo per fare scattare un inseguimento tra i canneti. Uno dei due è fuggito, mentre l’altro è stato preso nel giro di pochi metri.

 

Si tratta di un sessantenne residente in un paese vicino a Iseo, che ha confessato di «provare piacere mostrandosi e guardando le altre persone». È stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico e a giorni sarà affidato ai servizi sociali. Non si tratta della prima volta che nel parco naturale delle Torbiere accadono episodi simili:«Per questo motivo i controlli non smetteranno e saranno a sorpresa».

 

Milla Prandelli

 

La Schiribilla anche su Facebook: http://www.facebook.com/pages/La-Schiribilla/256090261099634

appuntamento

L’associazione culturale UNIVERSITAS YSEI di Iseo propone una serie di incontri che avranno come oggetto la conoscenza del nostro territorio dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, storico e sociale attraverso l’analisi di tre ambiti vicini ma talvolta poco conosciuti.

 

TORBIERE, FRANCIACORTA E PARCO DELL’ OGLIO ore 15- 17 lunedì 28 Novembre; 5-12-19 Dicembre 2011

 

DOCENTIRosarita Colosio : scrittrice, ricercatrice storica e studiosa dei costumi locali.

 

Angelo Danesi: fotografo e presidente dell’associazione ambientalista “La Schiribilla”.

 

Gloria Rolfi: direttore della Comunità Montana del Sebino Bresciano

 

LA FRANCIACORTA-Viaggio alla scoperta di un meraviglioso territorio vicino ma non del tutto conosciuto, l’antica valle di Iseo; un paesaggio dolce, ondulato, fra castelli, ville, palazzi storici, chiesette, stazioncine, vigneti e cantine famose. Il nostro percorso si svolgerà nel cuore della Franciacorta per conoscere la storia il lavoro le trasformazioni nel corso dei secoli, l’agricoltura, i famosi vigneti i principali prodotti, le sue potenzialità; le proposte per un nuovo modello di sviluppo nel “Piano strategico della Franciacorta” recentemente presentato e in mostra al Monastero di S.Pietro a Provaglio.

 

LE TORBIERE-La storia e le trasformazioni di questa preziosa riserva naturale. Il lavoro di scavo La natura: piante, fiori, avifauna Gli itinerari all’interno della riserva. Data la stagione effettueremo un viaggio virtuale attraverso le immagini di Angelo Danesi.

 

Conoscenza fotografica del PARCO DELL’OGLIO Nord-Un parco fluviale della regione Lombardia istituito il 16 aprile 1988 con L.R. n° 18, che si sviluppa lungo l’asta del fiume Oglio nel tratto che parte dall”uscita dal Lago d’Iseo a Sarnico. È una vasta area protetta di quasi 15.000 ettari ed interessa molti comuni delle province di Brescia, Bergamo e Cremona Il parco comprende il tratto alto del fiume Oglio all’uscita del lago d’Iseo, proseguendo verso, Credaro, Castelli Calepio, Capriolo, Calcio, Palazzolo, Palosco, percorre la sponda bergamasca tra ripe scoscese, mentre più a valle si snoda tra le pianure cremasca e mantovana in territori prevalentemente agricoli, sino a Gabbioneta ed Ostiano, tra rive scoscese e boscose circondate da un territorio prettamente agricolo. In questa zona troviamo una natura di grande interesse botanico ed ecologico e specchi d’acqua con vegetazione acquatica, ,che da soli giustificano gli interventi di tutela ambientale messi in atto con l’istituzione del Parco dell’Oglio. Importanti i valori storico-architettonici che si ritrovano nei comuni che si affacciano sul fiume.

 

Il primo incontro si svolgerà presso il Monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa – Provaglio d’Iseo – lunedì 28 Novembre 2011 alle ore 15 per visitare il percorso espositivo allestito in occasione del Convegno del “Piano strategico per la Franciacorta” che comprende anche le mostre : “Identità della Franciacorta: patrimonio da salvare” e “La via del sacro” SONO in programma ulteriori uscite di approfondimento sul territorio (ville, cantine, luoghi di importanza naturalistica, ecc…)

 

Per poter accedere ai corsi è necessario iscriversi al XII Anno Accademico versando € 10 oltre alla quota di partecipazione ai 4 incontri di € 20 Per informazioni ed iscrizioni : Segreteria viale Repubblica 3 – 25049 Iseo martedì e giovedì dalle 10.30 alle 12.30 Tel. 030 980047 info@universitasysei.it www.universitasysei.it : dove è possibile compilare il form di preiscrizione il blog: www.universitasysei.blogspot.com

articoli

Fonte: Giornale di Brescia 20/10/2011

APPELLO
Tutela delle Torbiere, «servono norme più restrittive»
ISEO «La Regione Lombardia con la recente delibera sui parchi ha ridotto le norme a tutela della Riserva Torbiere del Sebino». Lo dice l’associazione La Schiribilla, preoccupata per la possibilità di nuove edificazioni. In zona B (riserva parziale con valenza idrogeologica, paesistica e botanica) e in zona C (di rispetto) si consentono nuove possibilità edificatorie e nella zona C vengono meno i divieti di campeggio, di danneggiare la flora spontanea, gli animali selvatici, di distruggere i nidi, il loro ambiente, di introdurre specie animali o vegetali estranee, di costituire discariche o depositi di rifiuti, di svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche e ogni altra attività che comporti alterazioni permanenti alla qualità dell’ambiente.
«Anche la parte della Riserva antistante la rotonda del Ciochet è stata declassata dopo la battaglia degli anni ’90». Le associazioni sperano che il Piano della Riserva intervenga con norme più restrittive.
———————-
Commento: l’area della Riserva in zona Ciochèt è stata declassata senza che siano state addotte motivazioni di carattere scientifico/naturalistico: ricordiamo che, quando la Provincia ha realizzato la rotatoria, nella valutazione d’incidenza la zona è stata descritta come interessata da prati umidi con vegetazione igrofila di pregio (habitat 7230 Torbiere basse alcaline), fra cui il magnocaricion (Corine 53.2) caratterizzato da vegetazioni erbacee torbigene improntate da carici di grande taglia, Carex elata in particolare, accompagnate da un complesso di altre specie, per lo più graminoidi; si presenta nella tipica fisionomia a grandi cespi compatti; questo ambiente era in passato abbastanza comune e rappresentava la condizione normale per le rive dei laghi ma è andato via via rarefacendosi a causa di bonifiche mediante dreno (più spesso colmate con riporti), sfalcio, dissodamento e messa in coltura.
Anche nel recente aggiornamento (2008) del Formulario standard Natura 2000, tra le situazioni di rischio per il sito (4.3. VULNERABILITÁ), è evidenziato l’impatto delle attività agricole praticate sui terreni circostanti gli habitat poiché determinano un eccesso di nutrienti a carico delle acque che percolano nelle vasche della torbiera. La medesima situazione è rimarcata da anni: perché non viene presa in considerazione e anzi si va nel senso opposto?
Ricordiamo che il formulario standard è il modulo compilato dagli stati membri dell’Unione Europea per ogni sito di importanza comunitario o Zona di Protezione Speciale. In tale modulo sono indicate le caratteristiche biotiche in termini di specie e habitat che giustificano l’inserimento del sito nella Rete Natura 2000.
Qui il formulario 2008 pubblicato nel corso del 2011:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/2008%20IT2070020%20.pdf

 

 

 

—————
Fonte: Giornale di Brescia 20/10/2011
Lamette, bonifiche nel quarto canale
ISEOPer completare il lavoro svolto sulle Lamette negli anni scorsi (parte a lago della Riserva Naturale delle Torbiere) il Consorzio di gestione ha in programma di pulire e riaprire l’ultimo dei quattro canali. A collaborare a questa iniziativa si troverà questa volta anche il Consorzio di gestione dei laghi, interpellato dall’ente della Riserva.
«L’interesse che l’ambiente, il lago, l’ecosistema siano tutelati anche con opere di pulizia e riqualificazione è comune – conferma Giuseppe Faccanoni, presidente dell’ente demaniale – così che quando ci sarà da intervenire, saremo disponibili». Un miglioramento dell’ecosistema lacustre in genere è un risultato apprezzato già con la prima fase di questi lavori. Le operazioni di dragaggio e sfalcio dei canneti nei tre canali già ripuliti infatti hanno dato una vera e propria boccata d’ossigeno a questo territorio palustre tant’è che poi sono state avviate sperimentazioni di ripopolamento ittico.
L’apporto dell’associazione Ysei Sub aveva permesso di posizionare sui fondali delle Lamette graticci e fascine di legna per la deposizione delle uova dei pesci autoctoni. Questa particolare prassi è stata riproposta, nel basso lago, da Clusane a Sarnico, anche dal Consorzio di gestione dei laghi, che ha un progetto ancora in corso sulla riqualificazione dei fondali.
Per quanto riguarda le Lamette il prossimo progetto è rivolto alla parte dell’area situata verso Clusane d’Iseo, dove si trova il quarto canale. «Come abbiamo proceduto per le prime fasi, stenderemo dapprima il progetto per poi cercare finanziamenti – spiega il presidente del Consorzio della Riserva, Gianni Lecchi -; questa volta però abbiamo l’appoggio del Consorzio di gestione dei laghi che grazie ai mezzi che possiede ci darà una mano a realizzare i lavori».
Le opere consisteranno sia nello sfalcio di canneti e nel dragaggio del fondale ma anche nel favorire una miglior segnalazione dei confini della Riserva tramite il posizionamento di nuove boe e pali nelle acque lacustri.
Solo questi galleggianti infatti determinano per ora il limite tra spazio navigabile ed area protetta.

 

————–La Schiribilla è ora anche su Facebook: http://www.facebook.com/pages/La-Schiribilla/256090261099634

articolo

Fonte: Bresciaoggi, venerdì 21 ottobre 2011

NATURA IN BILICO. Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste
torbiere, nuovo allarme:
«La riserva perde i pezzi»
Sotto accusa un declassamento che apre la strada all´agricoltura

Italia Nostra fa appello all´agricoltura di qualità per fermare il cemento in Franciacorta; ma la stessa pratica agricola (in questo caso addirittura biologica) ha finito per dare una nuova e neanche troppo indiretta spallata alla tutela di un pezzo molto prezioso di questo territorio: la sempre più maltrattata Riserva naturale delle torbiere del Sebino.
La comunicazione e le critiche arrivano dal Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste bresciane (dieci realtà, dall´Enpa a La Schiribilla) sotto il titolo «Accontentato il privato, bocciato il Comitato». Il privato in questione ha visto di fatto accolte le proprie osservazioni da parte della Regione, che con una delibera approvata dal Consiglio, lo ricordiamo, ha da qualche tempo ridefinito i nuovi confini e riclassificato gli spazi interni alla riserva. Così, i titolari di un terreno antistante la rotonda del Ciochèt prima inserito in zona «B», e già «fermati» nel 2009 da un ricorso delle associazioni dopo aver spianato un´ampia area protetta per destinarla all´agricoltura biologica, ora potranno riprendere il progetto grazie a un declassamento del medesimo settore del parco, appena inserito in fascia «C».
E il Comitato? È quello tecnico scientifico del Consorzio di gestione delle torbiere: ha il compito di aggiornare periodicamente situazione e conoscenze sull´area, e aveva raccomandato di mantenere il pezzo di area tutelata in questione nella zona B per conservarne le particolari caratteristiche botaniche. Inutilmente.
«Già nel Piano di gestione del 1997 quest´area era stata riconosciuta di valenza naturalistica e protetta nella zona B – commentano le associazioni del Coordinamento -. Poi è stata utilizzata in parte nel 2005 per costruire la rotonda del Ciochèt, e ora il consiglio regionale, all´unanimità, ne sacrifica un´ampia fetta per opere di interesse privato». Un caso non isolato inserito in un quadro generale che gli ambientalisti ritengono preoccupante: «Col provvedimento di ridefinizione degli spazi della riserva sono state semplicemente allargate le maglie delle precedenti prescrizioni – affermano i gruppi del Coordinamento -. Infatti, sia nella fascia B, sia nell´area di rispetto C si consentono nuove possibilità edificatorie e vengono meno divieti importanti; come il no alla raccolta della flora spontanea o alla formazione di depositi di rifiuti.
Oppure come l´obbligo di mantenere lontane manifestazioni pubbliche».
Oltre al danno, per di più, c´è stata anche la beffa: «Il provvedimento regionale è contradditorio, perchè contemporaneamente riconosce il valore naturalistico di questo territorio, ma ne sancisce nello stesso contesto il trasferimento in una classe di tutela inferiore».
——————————–
La Schiribilla è ora anche su Facebook: http://www.facebook.com/pages/La-Schiribilla/256090261099634