Bufo Bufo: operazione salvataggio conclusa

Già vi abbiamo informato della previsione di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l’ultimo sbocco naturale dell'unico corridoio ecologico tra il lago e la collina, meta di riproduzione del rospo comune, tutelato dalla Regione lombarda. Contro questa nuovo progetto edificatorio l’associazione Monte Alto di Corte Franca, insieme alla Schiribilla, aveva inviato osservazioni al comune di Iseo. Qui sotto un recente articolo sulla conclusione "operazione salvataggio dei rospi" ad opera di alcuni volontari di Corte Franca.

Fonte Bresciaoggi, mercoledì 09 maggio 2012 – PROVINCIA – Pagina 22

ISEO. Partita in sordina nel 2009 quest´anno l´iniziativa ha fatto boom

La campagna salva rospi ha fatto breccia a Clusane

Quasi 500 esemplari anfibi salvati durante la migrazione verso il lago

Alberto Gatti (www.bresciaoggi.it)

Domenica sera sul confine tra Clusane e Paratico si è conclusa la campagna di salvataggio dei rospi comuni che ogni anno «migrano» dai boschi del monte Alto al lago e viceversa per riprodursi.

Una campagna iniziata ai primi di marzo, in solitario, da Alberto Gatti, membro dell´associazione Montealto di Corte Franca, e poi continuata con una mobilitazione crescente al suo fianco. Alle ronde spontanee ha dato una sorta di benedizione istituzionale (e di fatto obbligatoria grazie alla legge regionale 10 del 2008) la Comunità montana del Sebino bresciano inviando sul posto una delle sue guardie ecologiche più attive, Francesco Econimo, anche lui Cortefranca. Gatti ed Econimo hanno tenuto una contabilità degli anfibi salvati e perduti nelle 60 sere in cui i volontari sono entrati in azione. «Il grosso della migrazione di andata quest´anno è cominciato tardi, a causa del clima siccitoso perdurato per tutto marzo- racconta Gatti-. Abbiamo aiutato ad attraversare la strada provinciale dal monte al lago 394 rospi, di cui 318 maschi e 76 femmine. Una sessantina, purtroppo, ci sono scappati e sono finiti sotto le ruote delle auto». La migrazione di ritorno, dal lago al monte, è partita l´8 aprile e si è intensificata durante le piogge di fine mese. Centocinque gli esemplari salvati, di cui la metà femmine; una dozzina le perdite. «Fra gli animali che abbiamo rilasciato alle pendici del monte Alto ce n´era anche uno molto piccolo nato solo l´anno scorso fra i canneti del lago», ricorda Econimo.

Quanto sia valso stavolta il contributo dei volontari sebini a evitare l´estinzione degli anfibi terricoli del basso lago, lo si potrà misurare con la prossima migrazione. Il passaggio sulla strada provinciale Iseo-Paratico Alberto Gatti l´ha scoperto nel 2009 mentre andava Pontirone, sulla sponda bergamasca del Sebino, a dar man forte ai volontari locali che raccolgono con secchi i soggetti bloccati contro i muri di contenimento della litoranea e poi li liberano in acqua. Stessa operazione egli ha ripetuto nel 2010 e nel 2011, ma da solo, a Clusane. Quest´anno è invece riuscito a coinvolgere amici e passanti. E porterà i dati della campagna 2011 al convegno sulla tutela degli anfibi in Lombardia previsto a Endine il 26 maggio. G.Z.

 

Avviso: Torbiere, presentazione e inaugurazione percorso fruibile da tutti

fonte: www.torbiere.it 

“LA RISERVA NATURALE DEL SEBINO:

“PRESENTAZIONE E INAUGURAZIONE PERCORSO FRUIBILE DA TUTTI"

VENERDI’ 11 MAGGIO 2012 – PRESSO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA DELLA RISERVA NATURALE “TORBIERE DEL SEBINO” – Via Tangenziale Sud- ISEO (BS) di fronte allo stadio di Iseo

h 15.30: SALUTO DEL PRESIDENTE DELL’ENTE PER LA GESTIONE DELLA RISERVA Giovanni Lecchi

h 15.45: “UN RAGIONEVOLE ACCOMODAMENTO” a cura di Giancarlo Onger

h 16.00: Presentazione del Progetto a cura di Elisabetta Bianchessi e Marco Ceccherini, Politecnico di Milano, progettisti del percorso

h 16.20: “L’ESPERIENZA DELLA SCUOLA BRESCIANA PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE” a cura di Giovanni Quaresmini, Dirigente Scolastico, referente Commissione “Scuola – Ambiente” dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia

 h 16.40: Presentazione attività didattica della Riserva a cura della Cooperativa Cauto

h 17.00: INAUGURAZIONE E VISITA GUIDATA DEL NUOVO PERCORSO DELLA RISERVA

h 18.00 Aperitivo

NB: AGLI INTERESSATI VERRÀ RILASCIATO REGOLARE ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE A CURA DEL CNIS, ASSOCIAZIONE RICONOSCIUTA DAL MIUR PER LA FORMAZIONE

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Qui si trova il PROGRAMMA da scaricare e, di seguito, sull'argomento, un articolo di Bresciaoggi, 6 maggio 2012

ISEO. Pronte le nuove strutture per ampliare la fruizione della Riserva

Torbiere per non vedenti: la natura è senza barriere

Realizzate «mappe tattili» e percorsi agevolati per far conoscere il luogo a chi è privo della vista

Le Torbiere di Iseo: nuovi percorsi per non vedenti e disabili motori.

Anche i non vedenti e i disabili motori potranno fruire delle bellezze delle Torbiere.Si sono infatti conclusi, dopo 8 mesi, i lavori di realizzazione del progetto del costo di circa 99 mila euro, finanziato dalla Regione e voluto dal Consorzio di tutela di questa zona umida di interesse europeo. «Abbiamo messo a frutto – spiega Gianni Lecchi presidente del Consorzio – il progetto degli architetti del Politecnico di Milano, Marco Ceccherini e Elisabetta Bianchessi, che ne hanno curato la realizzazione con gli studenti del primo corso di architettura ambientale. La parte pratica l´ha invece svolta una ditta di Marone».

IL NUOVO ITINERARIO paesaggistico di circa 500 metri è percorribile sia dai disabili motori che da tutti i visitatori. Parte dal centro di accoglienza verso la prima vasca d´acqua nel settore nord-ovest, verso la torretta di avvistamento. Qui sono state collocate le singole postazioni di osservazione con binocoli fissi, costituite da cornici lignee distanziate ritmicamente tra loro che permettono l´avvistamento degli uccelli e della vegetazione lagunare. Le singole postazioni sono dissimulate con la presenza di cortine vegetali in canne palustri, presenti lungo le sponde e raddensate, precedute da giunchi di paludi e cannucce.

Per i non vedenti, invece, all´esterno del centro di accoglienza è stato creato un padiglione tattile, anch´esso aperto e trasparente, in costante dialogo con la natura. Qui è prevista la possibilità di una sosta prolungata, sotto i sottili archi rettangolari in cui sarà possibile usufruire delle mappe tattili, dislocate a un´altezza ideale per non vedenti, ipovedenti e bambini. Una bella notizia, non c´è che dire. Anche in momenti di crisi c´è chi lavora e investe in cultura e in socialità. Il tutto sarà inaugurato venerdì 11 maggio dalle 15, al centro accoglienza della riserva naturale a Iseo. F.SCO.

comunicato stampa

Iseo, 4 maggio 2012                             COMUNICATO  STAMPA

Manomissioni in Lametta: grave rischio per la biodiversità nella Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino

 •          Nel marzo scorso in Lametta, proprio a ridosso della pregiata zona A (compresenza  di  rilevanti  valori  avifaunistici  e flogistico – vegetazionali) abbiamo scoperto per caso che ettari di terreno, prima coperti da prato da sfalcio, sono stati completamente trasformati in seminativo, con pacciamatura di teli di plastica.

•          Le nuove tavole tematiche della vegetazione, aggiornate al 2008 dall’Ente gestore proprio a supporto del nuovo Piano, individuano, in gran parte della fascia compresa fra la pregevole area umida verso il lago e via Colombera, ambienti di interesse comunitario, caratterizzati da un susseguirsi di prati da sfalcio, dominati da molinio arrhenatheratalia.

•          Nei Siti Natura 2000 i prati da sfalcio vanno mantenuti o recuperati a tutela della biodiversità, tanto che, poiché la conversione in coltivi rappresenta un danno elevato per l’equilibrio ecologico, vi sono norme (Indennità Natura 2000) che prevedono contributi/incentivi per il mantenimento dei prati e anche per la conversione dei coltivi in prati!

•          CIONONOSTANTE IN LAMETTA SI VA IN CONTROTENDENZA: distrutto il prato da sfalcio, crescono tra le coperture di plastica le nuove piantine, mentre, al momento in cui scriviamo, non è ancora pervenuta, a fronte delle nostre segnalazioni, una risposta chiarificatrice dell’Ente gestore del Sito.

VEDREMO UNA RISERVA PLASTIFICATA E SPOGLIATA DI BIODIVERSITÀ?

Riteniamo che sia gravemente a rischio il delicato ecosistema del Sito:

– i prati da sfalcio oltre che conservare la ricchezza floristica dell’ambiente sono molto importanti per la sopravvivenza dell’avifauna;

– tali terreni sono addossati alla torbiera bassa alcalina (zona A), un habitat le cui indicazioni gestionali prevedono, tra l’altro,  la salvaguardia del regime idraulico sia da opere di dreno sia dall’introduzione di nutrienti;

– la trasformazione in coltivo di un prato da sfalcio creerebbe inoltre un gravissimo precedente: immaginiamo le conseguenze se tutti i prati da sfalcio dovessero trasformarsi in seminativi!

Chiediamo perciò all’Ente GESTORE, responsabile in primis del Sito Natura 2000, un immediato intervento che porti al ripristino dei luoghi, nel rispetto della normativa vigente, riservandoci di segnalare la situazione ad altre Autorità competenti.

Legambiente Franciacorta         legambientefc@virgilio.it

Legambiente Bassosebino          legambiente.bassosebino@gmail.com

Ass. La Schiribilla                     info@laschiribilla.it  

Ass. Monte Alto                         associazione.montealto@gmail.com

qui il comunicato stampa corredato da immagini: 

ComunicatoStampa_120504

Avviso: assemblea della Comunità

CONVOCAZIONE RIUNIONE COMUNITA’ DELLA RISERVA delle TORBIERE del SEBINO

 lunedì 30/04/2012 alle ore 18.00, presso la Sede dell’Ente gestore della Riserva (Palazzo del Municipio, via Europa, 5 – Provaglio d’Iseo) con il seguente ordine del giorno:

Esame ed approvazione rendiconto di gestione esercizio finanziario 2011.

Alla seduta (pubblica)  potranno partecipare con diritto di parola, ai sensi del nuovo statuto (v. qui), i rappresentanti nominati dalle varie associazioni.

L’avviso si legge all’albo pretorio on line del Comune di Provaglio, su cui l’Ente gestore pubblica i propri atti.

Qui invece alcune delle recenti delibere del Consiglio di gestione:

– APPROVAZIONE DISCIPLINARE DI INCARICO A DOTT. MARCO TORRETTA PER PROGETTO PRELIMINARE INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO VEGETAZIONE – FINALIZZATO A RICHIESTA DI CONTRIBUTO – CIG Z02049692F

APPROVAZIONE PROGETTO MANUTENZIONI ORDINARIE E STRAORDINARIE DEI PERCORSI ANNO 2012

APPROVAZIONE ATTI CONTABILI E C.R.E. LAVORI COMPLEMENTARI PROGETTO FORMAZIONE PERCORSO ATTREZZATO PER PERSONE CON DISABILITA’ – CIG 3027789286 CUP I11B11000150002 GARA 3062665: 

– Non abbiamo invece trovato “caricato” l’atto relativo a: APPROVAZIONE SCHEMA DEL RENDICONTO ESERCIZIO FINANZIARIO 2011 E RELATIVI ALLEGATI

 

 

 

Uno strano fenomeno in Torbiera

Gran parte degli specchi d’acqua delle Lame è coperta da una sorta di mucillagine (o microalghe?).   Da circa due mesi il fenomeno è in aumento.

Qualcuno sa di che cosa si tratta e a cosa può essere dovuto?

Qui alcune foto scattate in marzo ed aprile

info@laschiribilla.it

habitat o non habitat?

Aspettando “lumi chiarificatori” dall’Ente gestore della Riserva sulla questione distruzione di habitat/lavori agricoli in Lametta… ecco la “risposta provvisoria” (18 aprile 2012) del Presidente Lecchi a Legambiente Franciacorta…

Intanto, là dove c’era una volta un prato da sfalcio (www.laschiribilla.it/immagini/2012/zebre/molino%20arrehenatheretalia.jpg), spuntano dalla pacciamatura con teli plastici le novelle piantine…

 

Torbiere, cresce l´allarme «plastificazione»

Fonte: Bresciaoggi, lunedì 16 aprile 2012
Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste chiede all´Ente gestore più attenzione per l´area protetta                                                                                                                                               

La Giunta regionale dovrebbe deliberare a breve il nuovo «Piano di gestione»                                                       L´area delle Torbiere coperta da teli di plastica

«Un´audizione fuori tempo massimo? Speriamo di no»: è quanto si augura il Coordinamento delle Associazioni ambientaliste e animaliste di Brescia di fronte al problema delle Torbiere del Sebino.

Mercoledì 11 aprile, a distanza di un anno dalla richiesta, i portavoce delle associazioni interessate alla tutela delle Torbiere hanno infatti espresso le loro preoccupazioni alla Commissione regionale Agricoltura, Parchi e Risorse idriche, in vista del via libera al nuovo Piano di gestione della Riserva Naturale, il cui iter di approvazione è stato tormentato e non privo di rilevanti incongruenze.
IL FORTE TIMORE è che i numerosi fattori di pressione e abusi in atto da molto tempo sul sito (urbanizzazione nelle zone limitrofe, inquinanti nei corpi idrici, pesca di frodo e bracconaggio soprattutto in località Lametta, prelievi d´acqua dalle vasche, gare di pesca sportiva, bonifiche e colmate, solo per citarne alcuni) possano aggravarsi, qualora nel nuovo strumento gestionale non siano introdotte misure più restrittive, rispetto a quelle deliberate in sede di Consiglio regionale.
Il Coordinamento è seriamente preoccupato, in particolare, che sia snaturato il ruolo della zona C di rispetto, che pure è parte integrante dell´ecosistema protetto Sito Natura 2000, tanto più che, proprio in questo periodo, si assiste nelle Lamette alla distruzione di alcuni ambienti naturali a ridosso dell´area più pregiata, con la messa a coltura di terreni caratterizzati da habitat di interesse comunitario.
L´AREA INTERESSATA è attualmente coperta da teli di plastica: si tratta di vari ettari di terra letteralmente «plastificata» e a tale proposito varie associazioni stanno sollecitando l´Ente gestore perché intervenga a tutelare la biodiversità.
Come già richiesto nel tempo in varie sedi, i rappresentanti del Coordinamento – che raggruppa l´Enpa, Legambiente, il Servizio di Vigilanza Ambientale, la Lac, la Lipu, l´Oipa, l´Anpana, la Lav e l´Associazione Compagni di Strada -, anche in occasione dell´audizione, hanno rilevato l´importanza che all´area protetta sia garantito un apparato normativo chiaro e rigoroso, che disciplini tutte le attività antropiche presenti nel sito.
Un problema reso ancora più «caldo» e pressante dopo l´incendio che all´inizio di aprile ha devastato e distrutto ben sei ettari della Riserva delle Torbiere.
L´ULTIMA PAROLA ora spetta alla Giunta regionale che, a breve, delibererà definitivamente sul Piano.

Rogo in torbiera, la fauna è in fuga

fonte: Giornale di Brescia  15/04/2012

Uccelli stanziali e libellule hanno perso nidi, uova ed habitat. Il fuoco distruggendo
il canneto (che si rigenera velocemente) ha anticipato uno sfalcio programmato

ISEO Sei ettari di torbiere in fumo hanno lasciato il segno. Inevitabilmente. Perché il rogo che ha devastato un’ampia zona della riserva naturale, il 2 aprile scorso, ha causato danni anzitutto alla fauna autoctona. Non a caso, uccelli stanziali e libellule hanno perso nidi, uova ed habitat. È altresì vero che la conformazione dell’area colpita – quella centrale coperta in prevalenza da canneti con alcune vasche d’acqua interne – ha consentito una limitazione dei danni.
Non solo, il tempestivo ed efficace intervento dei vigili del fuoco, della protezione civile e delle guardie ecologiche volontarie hanno permesso di limitare le conseguenze dannose. Altrimenti le fiamme avrebbero anche potuto intaccare i fabbricati vicini, il Centro accoglienza visitatori, gli alberi ad alto fusto e le colture adiacenti.
«I danni non sono stati così rilevanti come poteva sembrare ad un primo momento – spiega il presidente dell’ente gestore della Riserva, Gianni Lecchi -; il fuoco ha bruciato i canneti, ma si sa che quelli rinascono senza particolari problemi. Determinante è stata la celerità dell’intervento di spegnimento e contenimento delle fiamme. Inoltre pochi, per fortuna, sono stati gli alberi intaccati dal fuoco. Oggi comunque le canne palustri stanno già ricrescendo».
Fino agli anni Sessanta, quando le Torbiere erano ancora una fonte di reddito per molte famiglie provagliesi, gli incendi contenuti ed effettuati in particolari periodi dell’anno (ossia in gennaio e febbraio, quando l’area era gelata) erano una prassi consolidata. Tutto poi è cambiato con l’istituzione della Riserva, nel 1983.
Da allora infatti è assolutamente vietato appiccare fuochi, proprio per non compromettere l’ecosistema della Riserva, per non danneggiare la fauna e per non creare pericoli.
La valutazione dei danni ambientali dell’incendio del 2 aprile è stata comunque affidata al botanico del Comitato tecnico scientifico della Riserva, Carlo Andreis.
Dal punto di vista della fauna le più colpite sono state le specie stanziali, ossia merli e passeracei, mentre gli anatidi che nidificano vicino all’acqua non sono stati interessati dalle fiamme. Un’altra specie sicuramente danneggiata sono le libellule, visto che una recente analisi entomologica ha decretato proprio questa zona della Riserva come habitat unico in Italia, ma anche in Europa, sia per quantità che per tipologia di libellule.
E i danni economici? «Fortunatamente costi aggiuntivi per l’accaduto non ce ne sono – prosegue il presidente Lecchi -; dovremo ancora verificare se alcune delle piante intaccate riprenderanno la fase vegetativa oppure saranno da capitozzare (ossia potare pesantemente), ma per questo attendiamo ancora qualche settimana».
Gli alberi presenti nell’area colpita sono per lo più ontani, pioppi maestosi seppur instabili, platani e salici, mentre il «boschetto» (una zona ripiantumata dopo un fortissimo temporale di tre anni fa) non è stata, per un soffio, intaccata dal rogo.
Oggi il canneto distrutto dal fuoco, nonostante la pioggia e a due settimane di distanza, odora ancora di bruciato. Ma in realtà il fuoco ha anticipato uno sfalcio dello stesso canneto già programmato dall’ente che gestisce la riserva naturale.
Non a caso, «una volta il canneto veniva utilizzato in più modi – ricorda Lecchi -: si raccoglieva verde in luglio e si separavano i piumini dalle canne; i primi erano venduti ad una ditta di Mantova che faceva scope mentre i secondi, dopo essere stati essiccati sulle logge delle case, venivano usati come strame per gli animali».
Veronica Massussi

Assemblea

mercoledì 18 aprile 2012
ore 20,45
presso la sala civica di Corte Franca (Timoline)
è convocata
l’assemblea di soci e simpatizzanti

 

della ass. La Schiribilla
odg:
– iscrizioni
– relazione attività 2011
– situazione riserva Torbiere – audizione in regione-
– problematiche ambientali del nostro territorio –
-proposte per attività 2012
– presentazione nuovo CD e sito internet
-varie ed eventuali
N.B. L’assemblea è aperta a tutti gli interessati. Tutti i partecipanti che si iscrivono all’associazione  avranno in omaggio un volumetto fotografico sul fiume Oglio ed il nuovo CD sulla riserva edito da La Schiribilla.

 

Viste le problematiche inerenti le Torbiere ed in generale il nostro territorio,

 

importante partecipare e far partecipare