Magazzino in torbiera: nulla più…osta

Ottenuti i vari nullaosta, il Consiglio di Gestione della Riserva (delibera n.33 del 28 maggio 2012) ha approvato il progetto definitivo/esecutivo di costruzione del magazzino, da edificare in torbiera (località Funtanì), sull’area che il Comune di Provaglio di Iseo ha concesso all’Ente gestore in diritto di superficie. Il gestore provvederà a propria cura e spese alla costruzione e manutenzione del deposito della superficie coperta di mq 84.60, necessario alle proprie attività, provvedendo anche alla demolizione della struttura esistente per la quale il Comune concederà un contributo di € 12.000 a copertura delle spese di demolizione.

Si tratta di un’azione che costituisce la prima fase di un progetto più ampio di

Riserva, località Funtanì: l'edificio interessato dall'intervento

ristrutturazione dei volumi esistenti (area ex Zumbo), che prevede in futuro la costruzione della sede amministrativa dell’ente di gestione.

Il costo complessivo dell’intervento è pari a € 80.000, ma esso è compreso nell’azione 6 del progetto “Tutela e valorizzazione delle popolazioni di persico reale, luccio, anguilla ed arborella” (C.D.G. N. 34 DEL 28-05-2012) finanziato dalla Regione Lombardia per il quale è stato concesso un contributo di € 122.170.

Lamette: prati da sfalcio e coltivi

In attesa di conoscere il parere dell’Ente gestore della Riserva sulla questione del prato da sfalcio convertito in campo di mais con pacciamatura di plastica, in Lametta un altro terreno, censito nelle tavole tematiche come prato da sfalcio, è stato arato (v. sotto come si presenta l’identico luogo in maggio e in giugno)

primi di maggio 2012: prato da sfalcio

primi di giugno 2012: terreno arato

Area Sensibile della Riserva: accumuli di rifiuti impropri?

Area Sensibile della Riserva: accumuli di rifiuti impropri?                                        Già qualche anno fa era stato segnalato da più parti, a vari enti competenti (leggi qui: art. spazz. strade 2009), che in prossimità delle Torbiere, vicino alla rotatoria a sud di Viale Europa, in un’area di risulta degli svincoli stradali, erano depositati materiali di non chiara provenienza. Nel 2009 la Provincia di Brescia, che gestisce il sito, assicurò che il luogo era adibito a deposito di salgemma per manutenzione strade (leggi qui: provincia 2009).

Nei mesi scorsi, tuttavia, sono pervenute altre segnalazioni da vari testimoni, supportate da documentazione fotografica, che La Schiribilla, in seguito, ha portato a conoscenza dell’Ente gestore della Riserva, poiché le immagini sembrano evidenziare in maniera eloquente che nel sito siano conferiti rifiuti provenienti da spazzamento stradale (codice CER 200303).

Anche le Guardie Ecologiche Volontarie hanno ufficialmente verbalizzato l’anomalia dei cumuli presenti in tale sito.

È importante, infatti, non solo  a tutela della Riserva ma in generale della salute pubblica, che sia definitivamente accertata la natura dei materiali ivi scaricati e sia verificato se l’area è autorizzata a riceverli nel rispetto della normativa vigente.

Sappiamo che, proprio alcuni giorni fa, l’Ente gestore si è attivato formalmente, rivolgendosi al Sindaco di Iseo e alla Provincia, perché siano eseguiti gli opportuni controlli e sia rimosso il materiale accumulato (leggi qui: lettera ente gestore).

Parchi, Colucci: istituito albo per i direttori

Parchi, Colucci: istituito albo per i direttori

L'assessore ai Sistemi verdi e paesaggio, Alessandro Colucci

(Ln – Milano) Su proposta dell’assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci la Giunta regionale ha approvato l’istituzione dell’elenco dei direttori dei Parchi. “Con questo registro – ha spiegato Colucci – abbiamo individuato i requisiti professionali e le competenze necessarie per chi vuole svolgere questo ruolo. L’iscrizione all’elenco si qualifica come ulteriore strumento per la valorizzazione delle aree protette della nostra regione”. La gestione dell’elenco sarà regolamentata dall’Unità organizzativa regionale ‘Parchi e Rete Natura 2020’, che ne gestirà anche l’aggiornamento 2 volte l’anno (giugno e dicembre)”.

COMPITI E FUNZIONI – “Il direttore – ha aggiunto l’assessore – non solo deve dirigere bene il parco, ma ha anche il compito di rilasciare le autorizzazioni e i nulla osta di competenza dell’ente, di assistere ai lavori del Consiglio di gestione e della comunità del parco in qualità di segretario e di svolgere il lavoro di raccordo e monitoraggio dell’attività del parco presso la Giunta regionale”.

I REQUISITI – Per ricoprire questa carica occorrerà una laurea specialistica o magistrale e tre anni di comprovata esperienza professionale nella Pubblica amministrazione, in Enti di diritto pubblico, aziende pubbliche o private o studi professionali. L’incarico sarà conferito dal presidente del parco e ha una durata compresa fra i 3 e i 5 anni. “Il direttore – ha concluso Colucci – riveste un ruolo di particolare importanza e garantisce l’attuazione della politica di Regione, che è sempre più tesa a difendere l’importante patrimonio verde che è un bene ricevuto dai nostri padri e che vogliamo trasmettere qualificato e accresciuto alle generazioni future”.  Fonte: Lombardia Notizie,10 maggio 2012 

La delibera di giunta (La D.g.r. 9 maggio 2012 – n. IX/3366
Art. 22-quater della l.r. 86/1983: istituzione dell’elenco dei direttori dei parchi regionali – Individuazione dei requisiti professionali e delle competenze per l’iscrizione all’elenco)

 

17 giugno: passeggiata al Colle S.Zeno

Segnatevi in agenda questa data: domenica 17 giugno                                                                              La Schiribilla – Legambiente  Bassosebino – Universitas Ysei                        organizzano una facile passeggiata alle pendici nord del Golem per                                          il RICONOSCIMENTO DI PIANTE E FIORI – Osservazioni e fotografia

Ore 9 ritrovo in località COLLE DI S. ZENO  (Pisogne)  Nella mattinata i partecipanti saranno accompagnati da appassionati di botanica e fotografia; il percorso (strada facile sterrata, 1 km circa) prevede di arrivare alla malga Foppella. Ore 12.30 pranzo al sacco.

-Vicino alla malga dovrebbe funzionare un bar con possibilità di acquisto prodotti locali.

-La località è raggiungibile in automobile su strada asfaltata (Pisogne-Fraine-Val Palot- Colle S. Zeno).

-Per chi non conosce la strada e per formare gli equipaggi ritrovo alle ore 8 al parcheggio del cimitero di Iseo.

La partecipazione è libera, in ogni caso utile una conferma entro il 15 giugno:             telefonare a Carlo: 030736000  oppure inviare una  mail a info@laschiribilla.it

Locandina 17 giugno 2012 Foppella                                                                                                   volantino gita Foppella

Dove c’era l’erba ora c’è il mais-«Uno sfregio per le Lamette»

Pubblichiamo di seguito un altro articolo uscito sulla stampa in seguito alla segnalazione

Lamette, un prato da sfalcio ricco di biodiversità e importante anello della catena alimentare

delle associazioni: ribadiamo che è stato distrutto un ambiente che contribuisce in maniera rilevante al mantenimento della biodiversità dell’area protetta. Ricordiamo anche che la Riserva delle Torbiere del Sebino è Zona di Protezione Speciale (ZPS), ai sensi della Direttiva europea 79/409/CEE. I Piani di gestione devono perseguire un’attenta conservazione di tutte le zone umide, prestando particolare attenzione ai canneti in acqua e in asciutta o periodicamente sommersi. La conservazione di queste aree si realizza attraverso il divieto di trasformazioni ambientali, bonifiche, mutamenti di destinazione d’uso del suolo, attraverso il ripristino e la creazione di ambienti umidi naturali e attraverso la creazione e la tutela di aree “cuscinetto”                         (D.g.r. 8 aprile 2009 – n. 8/9275 Determinazioni relative alle misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde in attuazione della Direttiva 92/43/CEE)                                                                                                 ————————————————————————————————-                                                                         

Fonte: Bresciaoggi, mercoledì 16 maggio 2012

Il campo incriminato a ridosso della Lametta: sono ancora visibili i rimasugli dei teli biodegradabili (www.bresciaoggi.it)

ISEO. Levata di scudi degli ambientalisti dopo che un agricoltore ha trasformato un prato in un campo coltivato a cereali

Dove c´era l´erba ora c´è il mais                                                                                           «Uno sfregio per le Lamette»                                                                                      Giuseppe Zani

Sotto accusa anche i teli che sono stati usati per proteggere il terreno Ma il contadino si difende: «Si tratta di un materiale biodegradabile»

Teli di plastica stesi a due passi dalle Lamette? «Macché plastica. È bio-materiale fatto di amido di mais che, dopo qualche mese, si decompone e diventa concime», precisa Giorgio Pezzotti, il contadino che, titolare della Stalla sociale del Sebino, a Sulzano, ha preso in affitto da Vigo Nulli, a Iseo (ai piedi della cascina Belaordo), un vasto terreno prima coperto di erba da sfalcio e ora seminato a granoturco. Una trasformazione stigmatizzata da Legambiente e dalle associazioni La Schiribilla e Monte Alto, che hanno puntato il dito contro i teli usati per la pacciamatura del terreno e il passaggio al granoturco. «Vedremo una riserva plastificata e spogliata di biodiversità?», tuonano gli ambientalisti in un volantino diffuso in questi giorni.

«Nei Siti Natura 2000 – vi si legge – i prati da sfalcio vanno mantenuti o recuperati a tutela della biodiversità. Poiché la conversione in coltivi rappresenta un danno per l´equilibrio ecologico, ci sono norme – Indennità Natura 2000 – che prevedono contributi o incentivi per il mantenimento dei prati e anche per la conversione dei coltivi in prati. Ciò nonostante, alle Lamette si va in controtendenza: distrutto il prato da sfalcio, crescono tra le coperture di plastica le nuove piantine». Per i terreni addossati alla Zona A, la zona di massima tutela, puntualizzano le tre associazioni succitate, il Piano di gestione delle Torbiere prevede «la salvaguardia del regime idraulico sia da opere di dreno sia dall´introduzione di nutrienti». A rischio, secondo loro, la ricchezza floristica del sito e la sopravvivenza dell´avifauna. E la manomissione segnalata, insistono, costituisce un grave precedente: «Immaginiamo le conseguenze se tutti i prati dovessero trasformarsi in seminativi». Da qui la richiesta di fare marcia indietro, anche perché ogni cambio di coltivazione all´interno della riserva naturale deve essere autorizzato dal consorzio.

«IO NON LO SAPEVO– ammette candidamente Giorgio Pezzetti -. Sono passato dal prato da taglio al seminativo per ruotare un po´ le colture. Per il resto, non ho nulla da nascondere». Anzi, a suo dire, l´aver introdotto i teli biodegradabili per la pacciamatura del granoturco, che ha piantato per le sue mucche, riduce il consumo di acqua e azzera il ricorso agli erbicidi. «Un metodo più rispettoso dell´ambiente già sperimentato all´estero: insomma, tutto l´opposto di quel che sostengono gli ambientalisti», spiega il contadino sulzanese, sempre attento alle novità che la tecnologia sforna per la tutela dell´ambiente. A Sulzano, non a caso, ha realizzato un impianto che ricava biogas dai liquami. «Forse farebbe più bene all´ambiente se i sedicenti ecologisti si battessero per estendere la pacciamatura con teli biodegradabili al mais della Bassa Bresciana – conclude Pezzotti-. Ve lo immaginate il risparmio di acqua e diserbanti?».

Belle novità faunistiche in riserva

Il Cormorano è una presenza comune in riserva, durante le migrazioni e nella stagione

invernale, ma non si erano ancora notati i nidi sugli alberi della Lama, a testimonianza che anche le torbiere si prestano come sito di riproduzione.

principali paesi di origine della popolazione svernante italiana sono la Danimarca, la Svezia, la Polonia, i Paesi Bassi e la Germania. L’Adriatico settentrionale è il settore più importante per numero d’individui presenti, mentre da alcuni decenni il delta del Po svolge un ruolo significativo

Lama, maggio 2012, nidi di cormorani

per la riproduzione. Il nido, composto di alghe o ramoscelli, contiene in genere 3/4 uova.

 

 

 

 

Altra novità: anche il Fistione Turco, che costruisce i nidi tra la fitta vegetazione palustre,

esemplare maschio di Fistione Turco

nutrendosi d’insetti, pesciolini, sementi, molluschi, germogli, lumache e larve, ha, forse (per la prima volta?), scelto i canneti delle torbiere per la nidificazione.

 

 

Inoltre si è ripetuta la rara nidificazione del gabbiano comune,

aironi bianchi

mentre è da sottolineare la presenza, ormai da mesi, di alcuni aironi bianchi maggiori che, prima di quest’anno, si vedevano rarissimamente e solo di passaggio.

 

 

 

 

E qui, come ogni anno, la prima nidiata dei cigni

che non disdegnano di salire…sugli alberi!

Torbiere: nuovo percorso e questione distruzione habitat in Lamette

Proponiamo qui il servizio (video) realizzato da Ruggero Maggioni sul convegno tenutosi venerdì 11 maggio presso il centro accoglienza visitatori , con intervista al pres. dell'Ente gestore della Riserva, Lecchi, e ad Angelo Danesi (La Schiribilla): si parla del nuovo percorso, delle norme della Riserva e della questione della coltura di mais a ridosso dell'area più pregiata delle Torbiere: https://www.youtube.com/watch?v=X0WRttPBBDk

Qui invece l'articolo uscito il 10/05/2012  sul Giornale di Brescia in seguito al comunicato delle associazioni sulla vicenda delle “Lamette plasticate”

 Iseo Sotto i teli, mais per sacchetti bio

Coltura a strisce nella riserva delle Torbiere

ISEO La coltura di una parte della Lametta, a ridosso del lago, ricoperta oggi con teli di plastica per pacciamatura, consiste in una varietà di mais per la produzione di sacchetti biodegradabili. Questa è la comunicazione che la proprietà privata ha inoltrato all'ente gestore dopo la sollecitazione ricevuta dallo stesso, non avvisato del cambio di destinazione. La segnalazione all'ente gestore della Riserva era giunta già nel mese di marzo da parte del coordinamento delle associazioni ambientaliste, preoccupate per la perdita della biodiversità nella zona C della Riserva. «Nei Siti Natura 2000 i prati da sfalcio vanno mantenuti o recuperati a tutela della biodiversità, tanto che vi sono norme che prevedono incentivi per il mantenimento dei prati e per la conversione dei coltivi in prati. «Il comitato tecnico scientifico della Riserva si riunirà il 20 maggio e stabilirà l'eventuale compatibilità della nuova coltura nelle Lamette» spiega il presidente dell'ente gestore Gianni Lecchi. Fino ad allora il seminativo piantato farà la sua crescita.