TORBIERE, CAPANNI DA CACCIA: FANTOMATICI DIRITTI ACQUISITI HANNO (PER ORA) LA MEGLIO SULLA TUTELA DELLA RISERVA

I capanni acquatici in rimessaggio nella foppa di Clusane

Fantomatici diritti acquisiti hanno (per ora) la meglio sulla tutela della riserva…Già, è proprio così: studi, integrazioni di documenti, raccolta dati, riunioni del comitato tecnico-scientifico ecc… in teoria per valutare se gli appostamenti di fronte alla Lamette abbiano incidenza o no sull’area protetta, in pratica non si entra nel merito della questione.

A che pro, dunque, tutto questo gran traffico di incartamenti, visto che proprio l’Ente gestore della riserva, nel riconfermare il proprio parere positivo, si dichiara al contempo totalmente impotente? Il problema sono sempre i “diritti ” dei capannisti a rimanere lì, dove sono, fino alla fine dei tempi, mentre la riserva fa la parte della Cenerentola.

Eppure l’impatto c’è, visto che lo stesso Ente vorrebbe spostare le strutture da caccia a una maggiore distanza! Niente da fare, nemmeno di queste incidenze negative si parla, ma ci si limita a dichiarare: “gli appostamenti esistenti sono stati impiantati  in data precedente rispetto all’entrata in vigore della legge regionale 26/93, dato di fatto che blocca la nostra richiesta di posizionamento dei capanni a distanza maggiori rispetto a quelle segnalate.”

Ma come può essere poi che si ignori addirittura l’esistenza di una specifica norma di salvaguardia che vieta l’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo nel raggio di 150 m dalle rive più esterne delle zone umide ?  Uno dei capanni (n.13) è a 120 metri dalla riva del sito!!! Anche in questo caso c’è qualche “diritto acquisito” intoccabile che consente di far ricadere piombo in acque tutelate per legge, con impatto sull’ittiofauna e sugli uccelli che si nutrono di pesci?

Perché quest’appostamento è così vicino all’area protetta? L’allucinante risposta è nello studio di incidenza:  per non intralciare la navigazione sul lago!

E che dire del fatto che neppure è menzionato il possibile impatto sull’avifauna rilevato nello stesso Piano di gestione dove s’indirizza a sospendere l’attività venatoria nel tratto prospiciente la lametta in occasione delle gelate invernali?

Su tutto questo e molto altro nessuna osservazione dell’Ente gestore! E fra poco sarà la volta di conoscere i risultati della valutazione per i capanni in terraferma e temiamo analoghi esiti!

Speriamo in qualche Autorità illuminata che consideri che da una parte c’è un bene comune, una riserva istituita proprio al fine di proteggere l’avifauna selvatica e migratoria,  dall’altra fantomatici diritti acquisiti di pochi privilegiati.

 

Qui la nota inviata in Regione dalla nostra associazione, prima di conoscere al completo i documenti della valutazione d’incidenza: nota Shiribilla

Qui il verbale del comitato tecnico scientifico della Riserva: doc20140903124045

Qui la lettera a firma Michele Sorrenti-Ufficio avifauna migratoria Federazione Italiana della Caccia (Bresciaoggi 2.9.2014): http://www.bresciaoggi.it/stories/lettere/851277_i_capanni_alle_torbiere/

Qui il comunicato stampa della LAC che replica all’articolo apparso sabato 6 settembre 2014 sul Giornale di Brescia e alla lettera al direttore del 2 settembre 2014 su Bresciaoggi:replica LAC

 

Articolo.Villaggio a Clusane d´Iseo «Adesso spazio all´oasi»

La zona come si presentava fino a poco tempo fa, prima della costruzione del villaggio ora in fase di ultimazione

Bresciaoggi mercoledì 10 settembre 2014 – PROVINCIA – Pagina 21

Villaggio a Clusane d´Iseo

«Adesso spazio all´oasi»

Non tutta l´area di proprietà della società «Costa verde srl» è stata sconvolta dai lavori per la realizzazione, a Clusane d´Iseo, dell´omonimo villaggio turistico. Resta libero, sul confine con Paratico, una spazio verde di circa 12mila metri quadri che Legambiente propone venga conservato alla biodiversità. Il rappresentante legale della società, che ha partecipato a un incontro con l´associazione del cigno verde e con altri gruppi ambientalisti, secondo Marzio Marzorati, responsabile Parchi di Legambiente Lombardia, «ha dimostrato di essere più lungimirante e di avere più sensibilità ecologica dell´amministrazione comunale». È infatti a lui che il gruppo chiede «di affidare quest´area in comodato d´uso gratuito a un´associazione, non necessariamente a noi, affinché vi crei un´oasi naturalistica. Un´oasi che si rinaturalizzerebbe da sé» e «potrebbe essere usata per il birdwatching o altre attività». Un polmone verde, spiega Marzorati, che conservi «separati, sia pure di poco, i territori antropizzati di Clusane e Paratico e mantenga aperto un varco ecologico, l´ultimo residuo rimasto nel Basso Sebino, tra monte Alto e canneto a lago».

Legambiente non si rassegna: tanto più che, a sentire Marzorati, su quei 12 mila metri quadri insistono ancora degli indici edificatori. Già, ma il vantaggio per la «Costa verde srl»? «Il modello di villaggio che si sta realizzando è da turismo usa e getta, un modello anni ´70, lo stesso che ha ispirato l´urbanizzazione della retrostante collina del Dossello, il tratto più brutto della maggiore frazione iseana – argomenta Marzorati -. Èun progetto che non prevede spazi pubblici adeguati e ne destina di ampi per il parcheggio».

IL TURISMO d´Oltralpe, incalza l´ambientalista, «stravede per il rispetto dell´ambiente, ama spostarsi usando il servizio di bike-sharing o al massimo di car-sharing. Nella nostra proposta di oasi, al contrario, c´è un´idea di modernità, c´è attenzione a quel che si aspetta di trovare un ospite in vacanza. La migrazione primaverile dei rospi bufo bufo che approdano a lago attraverso l´ultimo corridoio ecologico, potrebbe avere una grossa forza di attrazione sui turisti». L´errore decisivo, strategico, secondo Marzorati, l´ha comunque fatto il Comune. «Poteva revocare la convenzione urbanistica e le autorizzazioni a costruire: invece si è adeguato al peggio – insiste Marzorati -. Esempio di mancanza di cura del territorio che segnaleremo a Expo».

Qui il link all’articolo online: http://www.bresciaoggi.it/stories/2727_iseo/860735_villaggio_a_clusane_diseo_adesso_spazio_alloasi/

Lamette: muoiono salici e olmi. Incerte le cause del fenomeno

Alcune delle piante secche in Lametta, località Badaline

Fonte: Giornale di Brescia 3 settembre 2014

 

Allarme sulla morte di salici e olmi alle Lamette

Molte le ipotesi sulla causa del progressivo disseccamento, nessuna risposta certa

QUI l'articolo: Lamette.Olmi.

 Le cause non sono certe, ad ogni modo, purtroppo non è inusuale che in periodi di piogge intense vi siano versamenti di liquami nella Riserva, l'abbiamo già segnalato anche in passato.

 

Anche  su Bresciaoggi dell’11 febbraio 2014 (“Acqua, neve, valanghe: il meteo non dà tregua) se ne parla: “L´unica situazione davvero critica la stanno creando gli scolmatori che riversano il troppo pieno nelle torbiere, a Provaglio, e nelle lamette a lago, a Clusane: le acque meteoriche trascinano nella riserva anche le acque nere."

 

Torbiere, capanni da caccia: poco convincente e parziale il via libera dell’Ente gestore

Il laconico parere positivo dell’Ente gestore della Riserva sull’impatto di alcuni capanni da caccia limitrofi all’area protetta non soddisfa per nulla le associazioni ecologiste Lega per l’Abolizione della Caccia – Brescia e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che hanno, quindi, mosso un altro passo per la tutela del sito, scrivendo nuovamente a vari enti e autorità, già coinvolti nelle precedenti iniziative, tra cui la Commissione Europea e la Procura di Brescia.

Come si legge nel documento dell’Ente, lo studio d’incidenza, presentato dai capannisti ed esaminato dal comitato tecnico-scientifico, ha ottenuto il nulla osta per “l’assenza di effetti negativi all’integrità del Sito relativamente alla installazione degli appostamenti fissi di caccia a lago nel periodo da ottobre a gennaio”.

Il parere favorevole si presenta, però, privo di argomentazioni e, inoltre, riguarda soltanto sei degli appostamenti impiantati in acqua di fronte alle Lamette, mentre nulla si sa di altri e di quelli collocati in terraferma presso l’area meridionale delle Torbiere.

Quali le distanze confermate? Si è tenuto conto dell’impatto delle munizioni di piombo? E degli effetti sull’avifauna dell’attività venatoria in occasione delle gelate invernali delle Torbiere, come rilevato nello stesso Piano di gestione?… Ad ora non si sa di più…Come nulla si conosce del destino degli altri capanni non sottoposti a procedura di valutazione d’incidenza. Di conseguenza le associazioni ecologiste suddette hanno chiesto la revoca delle autorizzazioni dei restanti appostamenti.

Ricordiamo, da parte nostra, che tutte le postazioni (sia in acqua sia su terraferma) antecedenti il riconoscimento dell’area protetta avrebbero dovuto già allora, al momento dell’istituzione della riserva (1984), essere posizionate a 400 m. dal confine della riserva, in rispetto della allora vigente legge regionale sulla caccia, quella del 1978.

Ma così non è stato e l’annosa questione purtroppo si trascina, anche perché pare, come si desume dalla valutazione dell’Ente gestore, che ancora una volta a prevalere sia unicamente “il diritto acquisito” della preesistenza dei capanni rispetto alla nuova legge regionale del 1993, che impone i 400 m di rispetto, facendo eccezione per gli appostamenti già presenti.

Un diritto che vale per l’eternità? Eppure tutte le autorizzazioni sono sempre soggette a scadenza! Se poi si considera che soprattutto dagli appostamenti acquatici, davanti alle Lamette, si cacciano gli stessi uccelli che le finalità della riserva dovrebbero proteggere…

È comunque un dato di fatto che ci si muove a singhiozzo, operando discriminazioni che non tengono conto dell’impatto complessivo di tutti gli appostamenti presenti, galleggianti o no che siano.

Qui l’articolo uscito su Bresciaoggi il 28 agosto 2014Le Torbiere e la caccia «Revocate i capanni» 

 

Nuovo sito dell’Ente gestore: ora si naviga in “www.torbieresebino.it”

Foto di Angelo Danesi

E’ da pochi giorni online il nuovo sito dell’Ente gestore della Riserva Torbiere del Sebino (www.torbieresebino.it), però ancora pochi lo sanno e inoltre permane il sito obsoleto (www.torbiere.it), che per ora convive ma senza l’indicazione del rimando a quello appena inserito, col rischio che si crei un po’ di confusione.

Oltre alla nuova veste grafica e alle rinnovate funzionalità, il nuovo portale soddisfa le normative in materia di trasparenza e accessibilità degli atti, ma è ancora in fase di completamento.

Le modalità di aggiornamento verranno eseguite direttamente dal personale dell’Ente, cosa  che consentirà di informare i cittadini in tempo reale su tutte  le notizie di interesse pubblico.

La realizzazione del nuovo sito internet dovrebbe rappresentare un punto di svolta per la politica della trasparenza/informazione.  Strutturato su alcuni principali pilastri AMBIENTE-ACCOGLIENZA-PROGETTI-TRASPARENZA AMMINISTRATIVA-NEWS, ad ora è possibile trovare, ad. esempio,  oltre alle norme tecniche del Piano di gestione con relativi allegati, anche i due regolamenti approvati lo scorso anno (quello sull’accesso dei visitatori e quello sulla pesca dilettantistica), ma anche il Piano Agronomico, completo di tavole, per la disciplina delle attività agricole in Riserva. L’ultima new per i visitatori riguarda la chiusura del percorso centrale fino al 31 agosto, poiché sono in corso lavori di manutenzione ai pontili, opere necessarie  per la tutela dei visitatori ma purtroppo rallentate dalle frequenti e intense piogge.

Per il momento permane una pecca che avevamo già da tempo segnalato ancora per il vecchio sito : nell’elenco dei componenti dell’Ente, tra i sindaci risulta ancora Giuseppe Fogazzi come primo cittadino di Corte Franca, mentre il “nuovo” sindaco è Giuseppe Foresti già dal 2011!

Buona navigazione…

 

Torbiere, attività di pesca nelle vasche private: finalmente acque meno agitate?

 È stata nuovamente affidata a «Azzurra 85» la gestione del laghetto di proprietà del Comune di Cazzago, situato all’interno della Riserva delle Torbiere, in località Timoline di Corte Franca.

Il Consiglio comunale di Cazzago, nel luglio scorso, ha, infatti, stipulato una convenzione di durata quinquennale con l’associazione locale di pesca sportiva  che usufruirà del laghetto e dell’area di sua pertinenza (una superficie di ha 1.660), “con lo scopo di favorire lo sviluppo della pratica delle attività sportive di pesca, compatibili con le destinazioni d ́uso considerato il contesto in cui si trova, ovvero la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino”.

Ricordiamo che il nuovo Piano di gestione dell’area protetta (giugno 2012) ha esteso le zone  in cui è possibile esercitare la pesca dilettantistica, includendo alcune vasche nei bacini meridionali derivanti dall’escavazione dell’argilla, fra cui anche lo specchio d’acqua nei pressi di Timoline.

Per quanto riguarda gli specchi d’acqua di proprietà privata, essi non potranno essere gestiti a piacimento, com’è successo per lungo tempo in passato (ad es. v. qui), contravvenendo alla normativa in vigore, ma l’attività piscatoria dovrà essere esercitata nel rispetto del Piano e del Regolamento specifico.

In particolare:

– i proprietari potranno richiedere alla Provincia l’autorizzazione come centri privati di pesca solo successivamente a specifico provvedimento del Consiglio di gestione dell’Ente della Riserva che approva le modalità di gestione, di pesca e di accesso, i mezzi consentiti, gli orari, le immissioni di fauna ittica, al fine di armonizzare le attività piscatorie ivi previste con le finalità di salvaguardia ittica della Riserva naturale (Reg. pesca-art. 2. comma 3).

– inoltre in tutte le acque della Riserva naturale nelle quali è consentita la pesca, le gare o manifestazioni di pesca sportiva devono essere approvate preventivamente dall’Ente gestore con unico scopo di effettuare la pesca di specie ittiche considerate dannose per l’equilibrio dell’ittiofauna della riserva quali siluro e carassio (art. 2 comma 4).

Qui la delibera comunale:allegato-17

Commissione Europea: in esame anche il caso dei capanni da caccia a ridosso della Riserva

Fonte: Bresciaoggi sabato 19 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 28
AMBIENTE. Si rischia la procedura d´infrazione
Torbiere del Sebino:
i capanni da caccia 
nel mirino della Ue
Bruxelles ha aperto un´istruttoria sulle controverse piattaforme
La Commissione europea torna a occuparsi di un caso bresciano: stavolta niente deroghe venatorie o richiami vivi, ma la caccia c´entra comunque. Lo sfondo è quello della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, in merito alla quale la direzione generale Ambiente della stessa Commissione ha aperto una procedura d´indagine: tecnicamente si chiama «Eu Pilot», e può essere l´anticamera di una procedura d´infrazione.
Il motivo? In questa e in altre situazioni finite all´attenzione dell´Europa (in elenco c´è per esempio anche il calendario venatorio sardo), Bruxelles sospetta che si sia verificata una cattiva applicazione della Valutazione di incidenza ambientale: una procedura obbligatoria a fronte di interventi suscettibili di modificare seriamente le condizioni dei Siti di importanza comunitaria e delle Zone di protezione speciale inserite nella Rete natura 2000.
Le Torbiere sono sia un Sic sia una Zps, e l´irregolarità segnalata alla Commissione dalla Lega per l´abolizione della caccia e dalla onlus Gruppo d´intervento giuridico è rappresentata dalla più volte denunciata concentrazione di capanni di caccia galleggianti e terrestri attorno al perimetro della riserva, a distanze dal limite di rispetto in non pochi casi illegali e in generale, sostengono gli estensori della segnalazione, mai georeferenziati dalla Provincia.
IL PROBLEMA era stato risollevato pubblicamente poche settimane fa dalla Lac che, alla luce della revoca di sei dei tanti appostamenti galleggianti decisa dal Broletto su richiesta dell´ente gestore del parco (a sua volta sollecitato dalla Commissione europea), ha chiesto uno stop per tutte le postazioni di caccia, e di sottoporre a Valutazione di incidenza le eventuali nuove autorizzazioni. Ora si registra la mossa ufficiale decisa dall´Europa, che vuole indagare sulla qualità dell´attuazione locale delle direttive numero 43 del ´92 sulla salvaguardia degli habitat naturali e della «147» del 2009 sulla tutela dell´avifauna selvatica.

Torbiere, capanni da caccia: revoca autorizzazioni e valutazione d’impatto sulla Riserva

Iseo, uno degli appostamenti acquatici di fronte alle Lamette

L’ostinazione delle associazioni ambientaliste, in particolare della LAC sezione di Brescia, ma anche della Schiribilla, ha portato a un primo risultato importante sull’annosa questione del posizionamento irregolare  dei vari appostamenti fissi da caccia, situati a distanza ravvicinata rispetto ai confini della Riserva delle Torbiere del Sebino.

Il documento pervenuto anche alla nostra associazione, dopo una richiesta di accesso agli atti

Dopo avere insistentemente coinvolto per lungo tempo varie Autorità, dall’Ente gestore della Riserva alla Regione, alla Provincia e al Ministero dell’Ambiente, e aver  inviato anche un esposto alla Commissione Europea e alla Procura di Brescia, finalmente le acque si sono smosse:  nel gennaio scorso il Presidente dell’area protetta ha scritto alla Provincia esprimendo contrarietà al rinnovo decennale delle autorizzazioni già disposte dal settore Caccia e Pesca riguardo agli appostamenti, mancando qualsiasi valutazione d’incidenza sul sito.

Di conseguenza in febbraio la Provincia ha disposto la revoca di una decina di autorizzazioni: toccherà ai capannisti predisporre uno studio da inviare all’Ente gestore delle Torbiere “affinché gli Enti preposti possano procedere alla valutazione d’incidenza prevista dalla normativa vigente”.

Niente rinnovo, quindi, finché non sarà possibile valutare gli esiti dell’impatto sulla Riserva, ma al momento non si sa a che punto sia l’iter della procedura.

Provaglio d’Iseo: un appostamento fisso da caccia a poche decine di metri dal confine della Riserva

Inoltre, come rileva in un proprio comunicato la LAC, da quanto si evince dai documenti ufficiali esaminati, il provvedimento di revoca ignorerebbe gli appostamenti in terraferma ubicati per lo più nella zona sud, tra Provaglio e Timoline di Corte Franca, nonostante siano a ridosso del perimetro dell’area protetta. Per tale motivo Lac e Gruppo d´intervento giuridico Onlus hanno di recente chiesto all´Ente gestore della Riserva anche la revoca degli appostamenti di terra vicini alla zona umida.

Qui l’articolo uscito sull’argomento  (Bresciaoggi, 19 giugno 2014): http://www.bresciaoggi.it/stories/2722_sebino_franciacorta/762644_torbiere_e_colle_di_san_zeno_la_lac_accusa_leggi_violate/?refresh_ce#scroll=1179

 

Torbiere: in programma vari interventi di riqualificazione e tutela

Vari i progetti a tutela della Riserva e dei suoi visitatori deliberati dal Consiglio di Gestione nella seduta del 21 maggio scorso:

  • in ambito idrobiologico approvato il progetto preliminare che riguarda il proseguimento degli interventi di recupero funzionale dei canali di collegamento a lago nelle Lamette. Le spese, che complessivamente ammontano a euro 80.000, saranno in gran parte coperte dal contributo richiesto alla Regione Lombardia di € 50.000, mentre la restante parte di € 30.000 sarà finanziata con propri fondi.

La delibera: http://openweb.comune.provagliodiseo.bs.it/albo/albo_dettagli.php?id=3204

  •  con affidamento diretto in economia, saranno eseguiti nuovamente dalla Gardenlake srl di Marone i lavori di manutenzione ordinaria lungo i percorsi pedonali, con sfalcio/taglio di rovi ed erba che ostacolano il passaggio. La ditta, secondo il Consiglio di gestione, a conoscenza delle problematiche territoriali e ambientali del sito, anche negli anni scorsi, oltre ad aver proposto la miglior offerta economica, ha dimostrato competenza e correttezza nell’esecuzione dei lavori affidati. Il costo dei lavori è di € 8.192,96.

La delibera: http://openweb.comune.provagliodiseo.bs.it/albo/albo_dettagli.php?id=3205

  • approvato anche il progetto esecutivo definitivo per la manutenzione 

straordinaria delle strutture lignee, particolarmente danneggiate dalle intense piogge degli ultimi mesi, che hanno elevato di oltre 70 cm il livello interno delle acque sommergendo tali impianti.  Si tratta di un’operazione urgente al fine di ovviare a situazioni di pericolo per le persone che camminano sui pontili. La spesa necessaria per realizzare il suddetto intervento sarà finanziata per € 20.000 con contributo richiesto alla Regione, per la differenza, pari a € 25.990, con fondi propri di bilancio.

La delibera: http://openweb.comune.provagliodiseo.bs.it/albo/albo_dettagli.php?id=3206

  • stabilito in euro 20 l’importo della sanzione a carico dei trasgressori per il mancato prelievo del ticket di accesso alle zone ove è consentita la pesca. Nonostante il posizionamento di appositi erogatori automatici di biglietti posti nei punti di accesso alle zone 1 e 2 aperte alla pesca (il tichet è di 5 € al dì), evidentemente si ripetono le trasgressioni al regolamento. Spetterà alle GEV segnalare i pescatori privi del ticket giornaliero.

 La delibera: http://openweb.comune.provagliodiseo.bs.it/albo/albo_dettagli.php?id=3207

Articolo. “Torbiere: dal Pirellone trentamila euro in più”

Bresciaoggi mercoledì 21 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 23

PROVAGLIO. Fondi e idee per il sito naturalistico

Torbiere: dal Pirellone trentamila euro in più

Le torbiere del Sebino, da sempre meta di tantissimi visitatori, ottengono un piccolo grande «bonus». Secondo il delegato della Regione Lombardia nel Consiglio di gestione dell ́ente, Samuele Pezzotti, il sito va sempre più sostenuto. «La Regione – annuncia Pezzotti – ha messo a disposizione della Riserva, nonostante i tagli lineari e il periodo di crisi, una dotazione extra per il 2014 di 30.000 euro a fondo perduto, fermo restando il contributo annuale di 67.000, per manutenzione e mantenimento delle torbiere. La mia idea è favorire un progetto di cooperazione tra ecologisti, cacciatori, Protezione civile, studenti universitari, soggetti turistici ed economici, per valorizzare le torbiere. Poi sarebbe utile ci fossero dei “volontari” per dare consigli, far pagare il biglietto (1 euro esclusi i residenti) e aiutare i visitatori. E servirebbero squadre di volontari anche per quei lavori di manutenzione programmata dall  ́Ufficio tecnico che incidono notevolmente sul bilancio delle torbiere». F. SCO.

Qui l’articolo in pdf: pdf

Maggio 2014, in Riserva due situazioni contrastanti: un airone rosso in volo e il sito pesantemente “umanizzato” di un laghetto privato