Torbiere: pronta la valutazione d’incidenza dei capanni da caccia

Abbiamo appreso presso l'Ente gestore della Riserva che è stata approntata e inviata in Regione la valutazione d'incidenza riguardante i capanni da caccia posti in aree limitrofe al sito, sia in terraferma che in acqua (Lamette).

E' una questione di cui abbiamo discusso spesso e a lungo negli anni. Nel settembre del 2014 (v.qui) avevamo contestato la " non valutazione" dell'impatto da parte dell'Ente riserva. 

Dopo le pressioni costanti e le iniziative portate avanti soprattutto dalla LAC (Lega Abolizione Caccia) e GIG (Gruppo d’Intervento Giuridico) ora è stata stilata una valutazione che speriamo sia "a regola d'arte" e metta veramente al sicuro l'area protetta.

Qui il link agli articoli di stampa usciti di recente sul tema:

Torbiere del Sebino: la LAC contro gli appostamenti da caccia

Torbiere agitate: i capanni di caccia sempre più in bilico

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Corte Franca, villette in area sensibile della Riserva? Le dichiarazioni dell’ex assessora

 

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1) Nel testo dell’articolo che riporta le dichiarazioni dell'ex assessora Piera Pizzocaro (al tempo Giunta Fogazzi) in risposta al nostro esposto c’è purtroppo un refuso che dice l’opposto di quanto sosteniamo (v. segno rosso).

Confermiamo pertanto la convinzione che il sito che si vorrebbe urbanizzare con semplice permesso di costruire convenzionato si configuri come un vero e proprio nuovo ambito di trasformazione con relativo consumo di suolo.

Tale previsione è sfuggita a suo tempo alla VALUTAZIONE D’INCIDENZA DEL PGT, essendo stata inserita a posteriori, a valutazione conclusa, nelle schede degli edifici censiti come presenti di fatto nell’Area Sensibile della Riserva! Proprio per questo abbiamo scritto ai vari enti di verificare che non sia stato commesso un abuso.

Potete leggere agevolmente le dichiarazioni integrali dell'ex assessora  nei commenti in calce al nostro post: http://www.laschiribilla.it/public/p=4001

2) Conosciamo la storia della questione nata ancora nel 2005 con la variante al vecchio PRG per strutture al servizio della Riserva. Come non ricordare quella mobilitazione (v. qui e qui)?

3) Prendiamo atto che, come riferisce Piera Pizzocaro, in fase di redazione del PGT, l’Amministrazione di allora, temendo un ricorso al TAR, non se l’è sentita di annullare una semplice previsione del vecchio PRG senza indennizzare in qualche modo i proprietari, concedendo loro di edificare altrove immobili residenziali privati sempre nell'Area Sensibile della Riserva.

Ma l’interesse pubblico non dovrebbe prevalere su quello dei privati? E siamo sicuri che esistano diritti edificatori irreversibili? Ne avevamo riferito qui.

4) Siamo in attesa di poter accedere agli atti richiesti. Non conosciamo ancora in concreto che cosa preveda il progetto edificatorio per il quale è stato richiesto il permesso di costruire.

 

SIC della Riserva delle Torbiere: concluso l’iter, ora è ZSC

DA SIC A ZSC

Con decreto ministeriale del 15 luglio 2016, pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale, la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, dopo un iter abbastanza lungo, arriva al traguardo finale: è stata designata Zona Speciale di Conservazione (ZSC) della regione biogeografica continentale insistente nel territorio della Regione Lombardia. 

Sito di Importanza Comunitario (SIC dal dicembre 2004), l’area protetta, che ha oramai collezionato numerosi riconoscimenti, già faceva parte della rete Natura 2000 essendo stata riconosciuta Zona di Protezione Speciale (ZPS) per la ricchezza della sua avifauna, ai sensi della Direttiva Uccelli.

LA RETE NATURA 2000

È la rete delle aree protette che interessa tutti i Paesi dell’Unione Europea e ha lo scopo di garantire la protezione a lungo termine degli habitat e delle specie (di fauna e flora) d’interesse comunitario, perché rari o minacciati.

Tra gli aspetti innovativi di questa rete vi sono il carattere transnazionale dell'iniziativa, che coinvolge tutti gli Stati membri, e la selezione dei siti stessi, basata non sui confini geografici, bensì sulle regioni biogeografiche.

Composta dalle ZPS e dai SIC (che alla fine dell’iter diventano Zone Speciali di Conservazione- ZSC), la Rete Natura 2000 nasce dalle due direttive comunitarie in tema di biodiversità:

Direttiva Habitat, che ha introdotto fondamentali principi di conservazione e salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, nonché delle specie di flora e fauna.

Direttiva Uccelli riguardante la conservazione degli uccelli selvatici

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LA PROCEDURA PER LA DESIGNAZIONE DEI SITI DELLA RETE NATURA 2000

-la designazione delle ZPS avviene per indicazione di ciascun Stato membro dell’UE e non richiede un’ulteriore approvazione da parte degli organi comunitari;

-la procedura per l’ istituzione delle ZSC è invece più lunga: dapprima ogni Stato membro individua dei “proposti Siti di Interesse Comunitario (pSIC per la Riserva risale ad aprile 2000) e, dopo un processo di consultazione con gli stati medesimi, adotta le liste dei “Siti di Importanza Comunitaria” (la Riserva SIC da dicembre 2004).

In ultimo, con la definizione da parte delle Regioni di misure di conservazione specifiche e appropriate per ogni sito, i SIC sono designati come ZSC.  La definitiva designazione dovrebbe essere attuata il più presto possibile e comunque entro il termine massimo di sei anni, dando priorità a siti più minacciati e/o di maggior rilevanza ai fini conservazionistici (per la Riserva la designazione è arrivata dopo 15 anni).

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Sassabanek: ok dalla Regione per il permesso di ricerca di acqua termale

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Con decreto del giugno scorso ( Regione.Decreto ) la Regione Lombardia ha escluso dalla procedura di valutazione d’impatto ambientale il progetto del pozzo esplorativo, proposto della Società Cogeme S.p.A., per la ricerca di fluidi termali nel comune di Iseo, a Sassabanek, al confine con la zona delle Lamette (Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino). Dovrà però essere rispettata una serie di prescrizioni da recepire nei successivi provvedimenti di autorizzazione e approvazione del progetto.

Il pozzo (profondità tra i 1100/1300 metri) è finalizzato a verificare la consistenza quali-quantitativa di acque termali che si prevede di captare a temperature <50°C. In caso di esito positivo, si potrà pianificare la possibilità dello sfruttamento di tale risorsa.

L’impianto di perforazione sarà ubicato all’interno dell’area di campeggio Sassabanek, adiacente alle Lamette, interessate da nidificazione di alcune specie di interesse comunitario, ma, come si legge nel decreto, non si sono rilevati significativi impatti sulle componenti naturalistiche, specie ed habitat.

Le misure di prevenzione e di mitigazione prescritte saranno messe in atto sin dalla fase di cantierizzazione: dovranno essere adottate tecniche idonee a garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, atmosfera, e posta la massima limitazione delle emissioni acustiche, eventualmente provvedendo all’installazione di barriere provvisorie per diminuire il più possibile l’impatto sulla fauna ornitica svernante.

Per evitare un possibile disturbo nel periodo delicato della stagione riproduttiva, che può essere posta dal 20 febbraio al 20 agosto, le opere potranno essere attuate solo al di fuori di quell’arco di tempo.

Nel caso d’insuccesso del sondaggio l’area sarà ripristinata e riportata alle condizioni originarie, con la chiusura mineraria del pozzo.

– Qui il link alla scheda di sintesi pubblicata sul sito della Regione Lombardia: Realizzazione pozzo esplorativo per fluidi termali denominata "Sassabanek 1" nel comune di Iseo (Bs)

BresciaoggiTerme di Iseo, il sogno può continuare

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Confidiamo, come già espresso tempo addietro alle prime notizie del progetto, che le misure predisposte a tutela del sito naturalistico siano efficaci, riducendo al minimo l’impatto dell’opera. L’area delle Lamette è di particolare pregio naturalistico e la Riserva già deve sopportare il peso dell’urbanizzazione circostante sempre più in espansione, oltre a vari fattori di pressione antropica e criticità al proprio interno.

 

 

 

Area sensibile della Riserva: come “riqualificare” un ambito agricolo strategico rilevando edifici inesistenti

COME "RIQUALIFICARE" UN’AREA AGRICOLA STRATEGICA

RILEVANDO EDIFICI INESISTENTI...

Così sta succedendo a Corte Franca, dove l’Amministrazione comunale si appresta a rilasciare un permesso di costruire – Deliberazione G.C. n. 131 : 2016– per realizzare ex novo edifici residenziali in area agricola di salvaguardia, ricadente nell’Area Sensibile della Riserva delle Torbiere, cioè in quella cintura (istituita dal Piano di gestione della Riserva) che è al confine con l’area protetta, ma largamente integrata all’insieme naturalistico e paesaggistico tutelato.

E dove si trova precisamente quest’area da “valorizzare” con colate di cemento? A Timoline di Corte Franca sul cordone morenico che fiancheggia l’enorme centro commerciale.

Area edificabile

Ma il dossetto non dovrebbe svolgere un ruolo di appoggio alla rete ecologica? Sì, certo, ma c’è sempre un alibi: tanto è a faccia a faccia con le aree già urbanizzate, quindi facciamo un piccolo salto e andiamo a edificare anche lì, aggiungendo un altro impatto a quelli già in essere. 

Ma com’è possibile che sia permesso tutto ciò? Facile! Abbiamo scoperto che basta rilevare una struttura inesistente! Così è stato fatto con arte e fantasia, in sede di consiglio comunale di approvazione definitiva del PGT (marzo 2011, v. osservaz. n.35): si è aggiunta una scheda in cui figura rilevato un fantomatico edificio tra quelli realmente presenti e censiti nella cintura dell’Area Sensibile (AS) della riserva! E il gioco è fatto!

Ma nella scheda non c’è davvero nessun fabbricato! Infatti si parla di uno sterrato presente nell’area agricola. La soluzione? Riqualifichiamo il tutto facendo costruire “strategiche e ridenti villette ” in barba a tutte le norme che non consentono nuove edificazioni nelle aree agricole strategiche di salvaguardia ricomprese nell'AS della Riserva!

La scheda n.16 aggiunta a quelle degli edifici realmente esistenti nell'Area Sensibile della Riserva

La scheda n.16 aggiunta a quelle degli edifici realmente esistenti nell'Area Sensibile della Riserva

In conclusione: con un acrobatico stratagemma, passato inosservato ai più, ora con un semplice permesso di costruzione si può consentire di edificare in un’area agricola strategica di salvaguardia, nell’Area Sensibile della Riserva.

PERTANTO ABBIAMO DECISO DI SCRIVERE A ENTI E VARIE AUTORITÀ PERCHÉ VERIFICHINO CHE NON SIA STATO COMMESSO UN ABUSO PER ELUDERE LA VALUTAZIONE AMBIENTALE.

Leggi qui il testo della lettera inviata: lettera.agosto2016

Timoline di Corte Franca, un cartellone esposto tempo fa sul dossetto: "Vendesi area edificabile" Timoline di Corte Franca, un cartellone esposto tempo fa:  "Vendesi area edificabile con possibilità di acquisto lotti"

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P.S. 

Bresciaoggi: Sì alle case sulla morena-La Schiribilla in trincea a difesa delle Torbiere

 

 

 

Servizio civile volontario: un posto anche nella Riserva

Sono 22 i posti disponibili per lavorare un anno nelle aree protette di Lombardia, di cui uno presso la Riserva delle Torbiere.

Un’opportunità per giovani dai 18 ai 28 anni interessati a svolgere attività di educazione ambientale: 30 ore di servizio settimanale, con un compenso mensile di 433,80 euro.

Le domande per il bando "Progetto natura in movimento" e relativa documentazione devono essere presentate entro il 30 giugno

PROROGATI I TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE ALLE ORE 14.00 DELL' 8 LUGLIO 2016

Per informazioni v. qui

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Acque “sporche” nella Riserva delle Torbiere


Uno dei "chiusini ballerini " in zona Iseo (Cremignane-Clusane)

Oltre al percolare dei trattamenti agricoli, alle acque inquinanti che si riversano nella Riserva attraverso i numerosi fossi, alle problematiche che possono provocare gli scolmatori che riversano il troppo pieno nelle torbiere, quando le acque meteoriche trascinano nell’area protetta anche le acque nere, ci manca solo che qualcuno approfitti delle piogge insistenti per liberarsi di acque “sporche” direttamente in torbiera…

Da Bresciaoggi 12 giugno 2016:

ISEO. La Polizia locale

Lo sorprendono mentre scarica l’acqua sporca nelle Torbiere

 I "furbetti" dello smaltimento di rifiuti agricoli liquidi sanno bene quando possono provarci. E il temporale che si è scatenato ieri mattina sul lago di Iseo ha creato le condizioni migliori per provare a liberarsi di acque sporche nei canali in piena. Ma è andata decisamente male a un agricoltore sopreso dalla Polizia locale di Iseo mentre con una cisterna agganciata al trattore stava scaricando acque di scarico nell’area delle Torbiere.Le botti agricole non possono prelevare rifiuti anche se acque meteoriche o di dilavamento in quanto non autorizzate all’ albo gestori ambientali. L’aggravante del comportamento dell’agricoltore è stato scegliere di sbarazzarsi dei fluidi all’interno della riserva naturalistica.

Qui l’articolo su Bresciaoggi: scarichiTorbiere

Qui un video che registra sversamenti da uno scarico (noto a tutti, anche al gestore del servizio idrico) posto tra Cremignane e Clusane d’Iseo:

Riserva delle Torbiere: aggiornamento ornitologico 2015

È on line sul sito della Riserva la

RELAZIONE ORNITOLOGICA 2015 DELLA RISERVA NATURALE “TORBIERE DEL SEBINO”

CHECK-LIST DELLA RISERVA NATURALE TORBIERE DEL SEBINO

Il Gruppo Ricerche Avifauna (GRA), attuale membro del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino”, ha provveduto a compilare  una Check List che rappresenta una prima modifica e aggiornamento di quella vecchia, in attesa di ulteriori miglioramenti con un’approfondita indagine sull'avifauna nidificante e svernante su un periodo di più anni.

Il gruppo si è avvalso anche del prezioso contributo della mailing list "Menacò" e di osservatori che hanno messo a disposizione i propri dati.

Nel corso del 2015 e dei primi mesi del 2016 sono state aggiunte alla Check List della Riserva sei specie mai segnalate in precedenza: Avocetta (Recurvirostra avosetta ), Gabbiano reale pontico (Larus cachinnans), Rampichino alpestre (Certhia familiaris), Picchio muratore (Sitta europaea), Cincia bigia (Poecile palustris ) e Anatra sposa (Aix sponsa).

In totale sono state osservate nella riserva 239 specie, 9 delle quali considerate esotiche.

Per quanto riguarda l’avifauna nidificante non è stato possibile eseguire censimenti esaustivi per stimare le coppie di tutte le specie elencate nell’allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e per le altre specie d’interesse locale, regionale o nazionale presenti nella Riserva. Nonostante questo, sono stati raccolti dati dettagliati di nidificazione grazie alle osservazioni sistematiche di alcuni componenti del GRA che, per interesse personale, ogni anno, censiscono le popolazioni nidificanti di alcune specie all’interno dell’area protetta.

Per valutare la presenza e la consistenza dei gruppi di svernanti non passeriformi sono state invece effettuate tre sessioni nel corso dell'inverno 2015-2016.

Per le altre specie nella relazione sono presentati i risultati ottenuti con il metodo dei transetti.

NELLA RELAZIONE SONO RILEVATE ANCHE ALCUNE CRITICITA' E PROPOSTE DI GESTIONE: 

necessità di mettere in sicurezza la linea elettrica di media tensione presente nella zona sud orientale della Riserva (circa 400 metri con 8 piloni), causa di morte per elettrocuzione o collisione di varie specie di uccelli, rinvenuti alla base della stessa;

si consigliano vivamente schermature per i percorsi pedonali, soprattutto quello centrale, per ridurre e/o eliminare il problema del disturbo umano per l’avifauna svernante e nidificante.

si considera di estrema importanza la collaborazione tra il GRA e il  tecnico botanico incaricato dall’Ente Riserva per la gestione del taglio del canneto e dell’Amorpha fruticosa, per non compromettere la nidificazione delle specie ornitiche che usano tali ambienti (Cormorano, Nitticora, Airone rosso e Falco di palude).

si propone l’idea di sperimentare la messa a dimora di 2-3 piattaforme galleggianti per incrementare le probabilità di nidificazione di laridi e sternidi.

RICERCHE DA EFFETTUARE NEL 2016

Nella stagione riproduttiva 2016, oltre al conteggio/stima del numero di coppie nidificanti degli uccelli acquatici e altre specie all’interno della Riserva, il GRA intende applicare anche il metodo di censimento con punti d’ascolto distribuiti in maniera casuale all’interno dell’area. Tale metodo, permetterà sul lungo periodo di osservare l’evoluzione dei trend delle specie nidificanti all’interno dell’area in esame e di avere serie di dati confrontabili con altre aree di studio.

Poiché, nonostante le ricerche effettuate da altri ornitologi negli anni passati, non sono stati ottenuti risultati positivi circa la presenza di Tarabuso (Botaurus stellaris), Schiribilla (Porzana parva) e Voltolino (Porzana porzana) durante il periodo di nidificazione, nel 2016 si vuole proseguire il censimento di queste specie organizzando uscite crepuscolari e notturne con l’impiego di più osservatori presenti in contemporanea all’interno della Riserva.

Inoltre, si sta valutando l’ipotesi di effettuare delle analisi di selezione dell’habitat a livello di micro-ambiente (tramite l’utilizzo della barca) per la Salciaiola (Locustella luscinioides) specie presente nella Riserva, seppur con poche unità, e soggetta a decremento e con locali sparizioni in gran parte del territorio nazionale.

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