Convegno “uso dei pesticidi e salute”: la registrazione video

Su Youtube, grazie al Gruppo Aderiamo, sono stati caricati i video che registrano le relazioni e gli interventi del pubblico al Convegno svoltosi il 27 ottobre scorso al Monastero di S. Pietro in Lamosa  (Provaglio d’Iseo):

1) “Agro-industria moderna: gli scenari dell’impatto ambientale”. Relatore Gianni Tamino (Biologo, Dipartimento di Biologia, Università di Padova, membro ISDE) Non ancora caricato

2)“Pesticidi ed effetti su organismi animali e biodiversità”.Relatore Carlo Modonesi ( Biologo, Museo di Storia Naturale, Università di Parma, membro ISDE) http://www.youtube.com/watch?v=biwZanWlJXs&feature=relmfu

3) “Pesticidi ed effetti sulla salute umana”. Relatore Celestino Panizza (Medico del Lavoro, ASL di Brescia, membro ISDE) http://www.youtube.com/watch?v=eBN6BuZWoHU&feature=relmfu

4) “Viticoltura e salute: il caso del Trevigiano”. Relatore Gianluigi Salvador (Consigliere Regionale WWF Veneto) http://www.youtube.com/watch?v=wL0PgskEG4U&feature=relmfu

5) – Presentazione del “DOCUMENTO UNITARIO SULL’USO DI PESTICIDI NELLA ZONA DI PRODUZIONE DEL FRANCIACORTA”: Marco Dotti

“Le possibili alternative: verso l’agricoltura biologica ed il caso della viticoltura”. Relatore Cristina Micheloni (Agronomo, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica -AIAB) http://www.youtube.com/watch?v=fFx86FcEozY&feature=relmfu

6) “Viticoltura nel bresciano nel quadro della normativa sull’uso sostenibile dei pesticidi”. Relatore Marco Tonni (Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia). http://www.youtube.com/watch?v=THyquPd3bdY&feature=relmfu

7) “Il punto di vista della politica e degli amministratori”. Vittorino Turra, assessore all’ecologia del comune di Erbusco a nome de “la Franciacorta dei Sindaci” http://www.youtube.com/watch?v=3M5voUq8i1Y&feature=relmfu

8) “Il punto di vista dei produttori della Franciacorta”. PierLuigi Donna (Comitato Tecnico Consorzio di tutela del Franciacorta) http://www.youtube.com/watch?v=FX4h3whKgcE&feature=related

9) Gli Interventi dal pubblico http://www.youtube.com/watch?v=mPWlFHt_cHw&feature=relmfu

Aggiornamento del post: è possibile ascoltare gli audio degli interventi sul sito della redazione locale di Radio onda d’urto. Cliccare qui.

FRANCIACORTA. USO DEI PESTICIDI E SALUTE: convegno 27 ottobre 2012

USO DEI PESTICIDI E SALUTE

Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia
Affiliata a
ISDE – International Society of Doctors for the Environment

IMPATTO DELLE PRATICHE AGRO-INDUSTRIALI

SU AMBIENTE E SALUTE

LA VITICOLTURA: COME AFFRONTARE IL PROBLEMA

Sabato    27      ottobre

dalle 8:30 alle 13:00, Monastero di san Pietro in Lamosa, Provaglio d’Iseo

 PRIMA PARTE: MODERATORE ROBERTO DEL BONO

– Agro-industria moderna: gli scenari dell’impatto ambientale (GianniTamino)

– Pesticidi ed effetti su organismi animali e biodiversità (Carlo Modonesi)

– Pesticidi ed effetti sulla salute umana (Celestino Panizza)

– Viticoltura e salute: il caso del Trevigiano (Gianluigi Salvador)

SECONDA PARTE: MODERATORE MARCO DOTTI

presentazione del “DOCUMENTO UNITARIO SULL’USO DI PESTICIDI NELLA ZONA DI PRODUZIONE DEL FRANCIACORTA

– Le possibili alternative: verso l’agricoltura biologica ed il caso della viticoltura (Cristina Micheloni)

– Viticoltura nel bresciano nel quadro della normativa sull’uso sostenibile dei pesticidi (Marco Tonni)

– Il punto di vista della politica e degli amministratori: Vittorino Turra    assessore all’ecologia del comune di Erbusco a nome de “la Franciacorta dei Sindaci”

– Il punto di vista dei produttori della Franciacorta (PierLuigi Donna)

 Segue DIBATTITO

Qui la locandina con ulteriori informazioni: Pieghevole_web

 INFO: Marco Dotti: 3407958437                                                fitofarmaci.franciacorta@gmail.com

 

Comunicato: Piano agricolo della Riserva, il nostro punto di vista

Riserva delle Torbiere del Sebino: airone cinerino

Come altri soggetti interessati, anche la Schiribilla, in collaborazione col Circolo Legambiente Franciacorta, ha accolto l’invito del presidente Lecchi a presentare osservazioni alla bozza del Piano di settore agricolo della Riserva (PSA), in vista dell’approvazione definitiva.

La necessità di uno studio agronomico è stata sentita sin dal primo Piano di gestione del 1988; anche i vari aggiornamenti della banca dati del sito Natura 2000 Torbiere del Sebino da anni confermano che esistono situazioni di rischio circa le attività agricole praticate sui terreni circostanti gli habitat che determinano un eccesso di nutrienti a carico delle acque che percolano nelle vasche della torbiera.

Nelle note inviate all’Ente gestore abbiamo dapprima rilevato alcune situazioni contrastanti fra la mappa sull’uso del suolo del piano agricolo (frutto di una recente indagine sul campo) e le tavole cartografiche del nuovo Piano di gestione: a titolo di  esempio, nel PSA alcuni terreni risultano identificati come seminativo o vigneto, altri come giardino/parco di ampia estensione, mentre nel Piano di gestione tali zone sono riconosciute diversamente, per lo più come prati da sfalcio.

Ritenendo che il Piano agronomico non possa porsi in contrapposizione con quanto accolto dall’aggiornamento del Piano gestionale, abbiamo quindi chiesto che sia verificato se vi siano state variazioni colturali non consentite, al fine di evitare in futuro fraintendimenti e contenziosi. Ci risulta inoltre che anche due specchi d’acqua non siano stati cartografati.

Abbiamo condiviso:                                                                                                                      l’importanza della conservazione dei prati permanenti, al fine di salvaguardare la ricca biodiversità floristica e faunistica che essi ospitano.                                                       i limiti posti all’utilizzo dei concimi e l’introduzione, a tutela degli specchi d’acqua, di una fascia di rispetto nella quale è vietato l’uso di diserbanti e pesticidi.

Concordiamo in linea generale con le prescrizioni proposte, mentre riteniamo incompatibile con le finalità del sito la pacciamatura con teli di plastica anche se biodegradabile, perché anche tali coperture sono riflettenti, possono surriscaldarsi e rappresentano un ostacolo alla presenza e allo spostamento della fauna, oltre a essere di notevole impatto dal punto di vista paesaggistico.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, il Piano agronomico intende accogliere il “Regolamento sull’uso sostenibile e sicuro degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, estendendolo a tutte le coltivazioni. Abbiamo però fatto presente che tale regolamento è ancora in itinere e nemmeno in bozza è mai stato a oggi presentato pubblicamente: occorrerà pertanto valutarne la compatibilità con le particolari finalità naturalistiche e biologiche del sito. Da quel che si sa a oggi, risulta infatti che è consentito l’uso di prodotti tossici e molto tossici e di diserbanti.                                              Occorrerà anche considerare se con tale regolamento sia, ad esempio, tutelata la salute dei visitatori della riserva, dato che il percorso a loro riservato si snoda anche tra le coltivazioni.

Abbiamo anche proposto che sia valutata, in accordo con i proprietari del vivaio, la possibilità di un arretramento della coltivazione florovivaistica dalle zone più vulnerabili della riserva, con compensazione in altre parti della proprietà più distanti dalle aree di pregio naturalistico.

Per i dettagli, qui le note inoltrate all’Ente gestore: 12.09.2012 osservaz. PSA

Articolo: “Iseo Torbiere: il piano spaventa gli agricoltori”

                            “Iseo Torbiere: il piano spaventa gli agricoltori”                                                  Giornale di Brescia  22 settembre 2012 qui l’articolo in pdf: http://rassegnastampa.comune.brescia.it/news/2012/09/22/2012092202121300140.PDF#messages=1&navpanes=0&page=1&scrollbar=1&statusbar=0&toolbar=1&view=FitH                                                                                                                                           Anche La Schiribilla, con Legambiente Franciacorta, ha presentato alcune osservazioni al Piano di settore agricolo. Ne riferiremo nei prossimi giorni.

 

Articolo: “Cinque Comuni amici delle rondini”

LIPU: come distinguere rondini, balestruccio e rondone

Fonte: Giornale di Brescia 11 settembre 2012

Cinque Comuni amici delle rondini

Prosegue nelle cascine di Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Provaglio e Rodengo il progetto di ricerca coordinato dall’Università degli Studi Milano-Bicocca

Le rondini sono un indicatore di qualità ambientale e dove decidono di nidificare si è sicuri di trovare un ecosistema ancora sufficientemente preservato e con una elevata biodiversità. Dato questo presupposto che, unito ad altri quali il fatto che la rondine sia una straordinaria predatrice d’insetti ma anche una specie a rischio, avere nidi di rondine e preservarli è uno degli obiettivi del progetto dal titolo: «È ora di aiutare le rondini».

Promosso dall’Università degli studi di Milano Bicocca, il progetto, nato nel 2011, è stato appoggiato concretamente anche da altri enti tra cui la Comunità Montana del Sebino bresciano (unitamente al Parco Adda Sud, a quello Valle del Lambro, alla Provincia di Cremona e ad altri). Le Guardie ecologiche volontarie dell’ente, su indicazione dell’Università che ha stilato un protocollo sperimentale, hanno visitato, monitorato e censito trenta cascine nei Comuni di Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Provaglio d’Iseo e Rodengo Saiano, individuate preventivamente. Il primo passo del progetto infatti consiste in un censimento accurato delle popolazioni di rondini dei territori coinvolti.

Si tratta di un lavoro scientifico, impegnativo, che mira a rilevare il numero delle coppie nidificanti ed a monitorare la loro riproduzione, ma anche a trovare connessioni tra questi dati e le caratteristiche degli edifici nei quali si trovano i nidi. Il lavoro infatti è unico al mondo per estensione territoriale: contempla 420 cascine distribuite in 10 aree della Lombardia, ed ha come obiettivi l’incremento delle conoscenze sulla biologia delle rondini, la proposta di misure efficaci per aumentare le nidificazioni e l’aumento della consapevolezza del valore ecologico della rondine e dei rischi che corre.

La loro sopravvivenza dipende dalla cementificazione, dalla biodiversità nelle aree coltivate, dall’uso pesante della chimica in agricoltura, dalla trasformazione delle stalle tradizionali in capannoni inospitali per la nidificazione. L’invito fatto dal progetto esorta gli imprenditori agricoli ad aiutare le rondini lasciando stalle e porticati tradizionali, aree a prato stabile, canali e siepi ed a usare pochissimi (o nessun) trattamento chimico, esorta anche chi non è imprenditore a diventare guardia ecologica volontaria (Gev) o a sostenere aziende che dimostrano maggiore sensibilità con i propri acquisti.

L’anno della rondine, il 2012 appunto, in Lombardia ha previsto di coinvolgere un numero sempre crescente di agricoltori lombardi, di realizzare una costante attività di sensibilizzazione, di aumentare la divulgazione e di approfondire le conoscenze scientifiche sull’ecologia e l’etologia delle rondini. I proprietari delle cascine del Sebino e della Franciacorta, visitate nei mesi primaverili ed estivi, con cadenza quindicinale, hanno accolto con entusiasmo il progetto – riferiscono le guardie ecologiche volontarie della Comunità Montana – e collaborano per tutto quanto richiesto. Le guardie ecologiche inoltre, dopo aver monitorato per un anno i nidi ora sono state dotate di minitelecamere per registrare ed avere conferme sui movimenti delle rondini. Veronica Massussi

Giornale di Brescia, l’articolo in pdf: 2012 rondini

Franciacorta, un regolamento sull’uso dei fitofarmaci da condividere

Anche la Schiribilla, con altre associazioni, comitati e vari gruppi civici locali, ha

Corte Franca, 5 settembre 2012: un momento della conferenza stampa in cui è stato illustrato il testo dell’appello. Chi è interessato può contattare i promotori dell’iniziativa al seguente indirizzo: fitofarmaci.franciacorta@gmail.com

aderito all’appello con cui si chiede che il “Regolamento sull’uso sostenibile e sicuro degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, prima dell’approvazione definitiva, si apra al contributo della società civile.

Purtroppo le disposizioni approntate da Comuni, Consorzio per la Tutela del Franciacorta e ASL per una coltivazione ecosostenibile non sono mai state discusse pubblicamente e, da quel che si sa, non è certo che siano adeguate a tutelare salute e ambiente. Eppure sarebbe proprio nell’interesse del “prodotto Franciacorta” essere associato a un progetto di vera ecologia ambientale.

Perché anche La Schiribilla ha sottoscritto l’appello? Il Regolamento franciacortino interesserà anche la Riserva delle Torbiere, poiché il Piano di Settore Agricolo, in via di approvazione, lo recepirà, giustamente estendendolo, per quanto applicabile, a tutte le coltivazioni, non solo ai vigneti, che rappresentano solo una piccola parte dei terreni agricoli nell’area protetta.

Inoltre anche la cosiddetta Area Sensibile (A.S.), direttamente confinante all’esterno col sito Natura 2000, è interessata sia da vigneti sia da altre coltivazioni. In aggiunta l’area d’incidenza dei trattamenti agrosanitari sulle Torbiere è ancora più ampia e va molto oltre la fascia dell’Area Sensibile, perché occorre anche considerare che nella riserva sversano corsi d’acqua/fossi alimentati dai bacini idrici circostanti.

È auspicabile perciò un regolamento sull’uso degli agrofarmaci che concorra a diminuire i fattori di rischio per il delicato ecosistema dell’area protetta e, in generale, tuteli la biodiversità, l’ambiente e la salute dell’uomo, un regolamento che possa arricchirsi dei contributi dell’associazionismo e della cittadinanza attiva.

Qui il testo dell’appello: documento condiviso in assemblea pesticidi 30 08 12 DEF

Qui il punto di vista dell’ass. Monte Alto: AMA – COMUNICATO STAMPA Fitofarmaci 5 settembre 2012

Articolo: “Livello idrico delle Torbiere garantito dalle riserve”

Fonte: Giornale di Brescia 25 agosto 2012

Livello idrico delle Torbiere garantito dalle riserve

ISEO L’acqua delle vasche della Riserva Naturale delle Torbiere non si tocca, lo vieta il regolamento. Il mantenimento dei livelli idrici infatti è fondamentale per l’equilibrio ecologico dell’ecosistema acquatico, come hanno spiegato il botanico Carlo Andreis e l’ittiologo Giovanni Loris Alborali. Per questo c’è un preciso accordo col Consorzio dell’Oglio che mette in funzione una pompa idrovora (situata nel canale artificiale che si dirige al lago, in direzione Lamette) per regolare il livello delle acque: il meccanismo si attiva quando il livello della Lama raggiunge i 185,80 m sul livello del mare.

Alla preziosa risorsa anche gli agricoltori confinanti alla Riserva, presenti con le rispettive associazioni di categoria durante la presentazione della bozza del piano agricolo, hanno richiesto di potersi approvvigionare. «Per tutte le osservazioni al piano c’è tempo fino al 20 settembre -spiega il presidente della Riserva delle Torbiere Gianni Lecchi- e sicuramente il prelievo dell’acqua in periodi di siccità sarà una delle istanze presentate, ma l’argomento è molto più ampio e deve trovare una discussione in Regione tra i vari enti preposti, tra cui il Consorzio dell’Oglio e l’Autorità di bacino del Po e quanti direttamente o indirettamente interessati». Per il resto l’indirizzo scelto dall’Ente gestore della Riserva per il nuovo piano agricolo è quello di favorire i prati invece delle coltivazioni a ridosso dell’area, tutelando la flora «polifita» tra cui boscaglie, formazioni erbacee e arboree e terrazzamenti. Per proteggere la zona umida è istituita una fascia di rispetto di trenta metri in cui sono vietate lavorazioni del terreno, concimazioni organiche e minerali, trattamenti fitoterapici e diserbanti. Allegata al piano si trova anche una mappa cartografica dell’uso del suolo, con localizzazione dei terreni interessati da prati, seminativi, colture specializzate (nello specifico oliveti e vigneti), prati incolti, vivai, parchi e giardini. Per il fatto che all’interno dell’area protetta ci sono circa cinque ettari di terreni vitati il piano prevede il rispetto del regolamento sull’uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta.

Torbiere: un bella immagine di Angelo Danesi

articolo

Fonte: Giornale di Brescia, 25 settembre 2011

Franciacorta, un regolamento per i fitofarmaci

 

CORTE FRANCA L’input di creare un regolamento sull’uso dei fitofarmaci in viticoltura è giunto dal Comune di Corte Franca, sensibile alla tematica salute-ambiente; dal mese di giugno scorso, dodici sindaci della Franciacorta, insieme al Consorzio di tutela e valorizzazione del Franciacorta hanno deciso di costituire un tavolo di lavoro per la stesura del regolamento, la cui bozza sarà presentata dallo stesso Consorzio per la fine di ottobre. «L’obiettivo condiviso dai Comuni e dal Consorzio per formulazione di un regolamento- spiega Piera Pizzocaro, assessore di Cortefranca – è quello di anticipare le direttive europee che fissano al 2014 l’utilizzo della lotta integrata e al 2016 la revisione di tutti i macchinari obsoleti». Più di un terzo del territorio della Franciacorta* è infatti destinato alla viticoltura (400 ettari su 1.400 comprese Torbiere e fasce boscate) per cui il tema preme davvero a molti.
Corte Franca ha voluto convocare le associazioni ambientaliste del territorio e le liste politiche presenti alle ultime elezioni amministrative: Terra! (che al primo punto del suo programma elettorale aveva appunto la stesura di un regolamento sui fitofarmaci), Lega Nord, Cortefranca per la libertà, Associazione Monte Alto, La Schiribilla, Legambiente, per una condivisione dell’argomento. Prendendo spunto dal regolamento della zona Conegliano-Valdobbiadene, il documento che il Consorzio si impegna a presentare dovrà essere vagliato da Asl e Arpa.
Tra i temi toccati durante i primi incontri tra i portatori di interesse c’è stato quello del controllo del rispetto della futura normativa che potrà essere effettuato, dopo un’adeguata formazione del personale, dalla Polizia locale in collaborazione con quella provinciale. Ma, per il momento, si tratta solo di ipotesi: la parola al tavolo di lavoro.
Veronica Massussi—————*il dato riguarda Corte Franca, non la Franciacorta

 

Note aggiuntive a cura di mbs:

 

– L’incontro si è svolto il 21 settembre scorso, nella sala consiliare del Comune di Corte Franca, numerose le presenze; molto sentito il tema dei possibili impatti sull’ambiente dovuto all’impiego e all’accumulo dei fitofarmaci utilizzati soprattutto nell’agricoltura intensiva (prevalentemente viticoltura) in Franciacorta.

 

– Sebbene le superfici a vigneto siano sempre più estese, dopo decenni di trattamenti – sostiene Legambiente – non si hanno a disposizione dati in merito agli effetti su suolo e acque, nonostante vengano impiegate sostanze ancora pericolose. Si spianano dossi, si disbosca per far posto alle vigne, la biodiversità sta scomparendo.

 

– Il percolare dei vari trattamenti fitosanitari è un rischio anche per la Riserva delle Torbiere, come risulta da vari rapporti scientifici e dalla necessità di uno studio agronomico (previsto dal Piano di gestione sin dall’1988).

 

– In merito alla stesura di un regolamento sovra comunale, da più parti si è sottolineata l’esigenza che l’iniziativa sia condotta principalmente dalle amministrazioni comunali (in primis deputate alla difesa della salute della popolazione) in collaborazione non solo col Consorzio, ma anche con le altre realtà agricole non consociate ed enti quali ASL, ARPA ecc…

 

– A Corte Franca negli ultimi tre decenni le aree destinate a vigneto si sono quintuplicate fino a raggiungere l’estensione di 401 ettari (dato del 2006, VAS del PGT).

 

In molti casi i terreni vitati sono situati a ridosso di nuclei abitati e di strade frequentate, da qui la richiesta al Sindaco da parte di alcuni gruppi locali di adottare (in attesa del “regolamento franciacortino”) con una ordinanza misure minime di tutela dei cittadini (es. le condizioni meteorologiche devono essere tali da garantire la permanenza del fitofarmaco nelle sole aree da trattare, orari in cui effettuare i trattamenti con gli atomizzatori, le distanze da mantenere dall’abitato, le aree di rispetto ecc…).