Franciacorta, un regolamento sull’uso dei fitofarmaci da condividere

Anche la Schiribilla, con altre associazioni, comitati e vari gruppi civici locali, ha

Corte Franca, 5 settembre 2012: un momento della conferenza stampa in cui è stato illustrato il testo dell’appello. Chi è interessato può contattare i promotori dell’iniziativa al seguente indirizzo: fitofarmaci.franciacorta@gmail.com

aderito all’appello con cui si chiede che il “Regolamento sull’uso sostenibile e sicuro degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, prima dell’approvazione definitiva, si apra al contributo della società civile.

Purtroppo le disposizioni approntate da Comuni, Consorzio per la Tutela del Franciacorta e ASL per una coltivazione ecosostenibile non sono mai state discusse pubblicamente e, da quel che si sa, non è certo che siano adeguate a tutelare salute e ambiente. Eppure sarebbe proprio nell’interesse del “prodotto Franciacorta” essere associato a un progetto di vera ecologia ambientale.

Perché anche La Schiribilla ha sottoscritto l’appello? Il Regolamento franciacortino interesserà anche la Riserva delle Torbiere, poiché il Piano di Settore Agricolo, in via di approvazione, lo recepirà, giustamente estendendolo, per quanto applicabile, a tutte le coltivazioni, non solo ai vigneti, che rappresentano solo una piccola parte dei terreni agricoli nell’area protetta.

Inoltre anche la cosiddetta Area Sensibile (A.S.), direttamente confinante all’esterno col sito Natura 2000, è interessata sia da vigneti sia da altre coltivazioni. In aggiunta l’area d’incidenza dei trattamenti agrosanitari sulle Torbiere è ancora più ampia e va molto oltre la fascia dell’Area Sensibile, perché occorre anche considerare che nella riserva sversano corsi d’acqua/fossi alimentati dai bacini idrici circostanti.

È auspicabile perciò un regolamento sull’uso degli agrofarmaci che concorra a diminuire i fattori di rischio per il delicato ecosistema dell’area protetta e, in generale, tuteli la biodiversità, l’ambiente e la salute dell’uomo, un regolamento che possa arricchirsi dei contributi dell’associazionismo e della cittadinanza attiva.

Qui il testo dell’appello: documento condiviso in assemblea pesticidi 30 08 12 DEF

Qui il punto di vista dell’ass. Monte Alto: AMA – COMUNICATO STAMPA Fitofarmaci 5 settembre 2012

Articolo: “Livello idrico delle Torbiere garantito dalle riserve”

Fonte: Giornale di Brescia 25 agosto 2012

Livello idrico delle Torbiere garantito dalle riserve

ISEO L’acqua delle vasche della Riserva Naturale delle Torbiere non si tocca, lo vieta il regolamento. Il mantenimento dei livelli idrici infatti è fondamentale per l’equilibrio ecologico dell’ecosistema acquatico, come hanno spiegato il botanico Carlo Andreis e l’ittiologo Giovanni Loris Alborali. Per questo c’è un preciso accordo col Consorzio dell’Oglio che mette in funzione una pompa idrovora (situata nel canale artificiale che si dirige al lago, in direzione Lamette) per regolare il livello delle acque: il meccanismo si attiva quando il livello della Lama raggiunge i 185,80 m sul livello del mare.

Alla preziosa risorsa anche gli agricoltori confinanti alla Riserva, presenti con le rispettive associazioni di categoria durante la presentazione della bozza del piano agricolo, hanno richiesto di potersi approvvigionare. «Per tutte le osservazioni al piano c’è tempo fino al 20 settembre -spiega il presidente della Riserva delle Torbiere Gianni Lecchi- e sicuramente il prelievo dell’acqua in periodi di siccità sarà una delle istanze presentate, ma l’argomento è molto più ampio e deve trovare una discussione in Regione tra i vari enti preposti, tra cui il Consorzio dell’Oglio e l’Autorità di bacino del Po e quanti direttamente o indirettamente interessati». Per il resto l’indirizzo scelto dall’Ente gestore della Riserva per il nuovo piano agricolo è quello di favorire i prati invece delle coltivazioni a ridosso dell’area, tutelando la flora «polifita» tra cui boscaglie, formazioni erbacee e arboree e terrazzamenti. Per proteggere la zona umida è istituita una fascia di rispetto di trenta metri in cui sono vietate lavorazioni del terreno, concimazioni organiche e minerali, trattamenti fitoterapici e diserbanti. Allegata al piano si trova anche una mappa cartografica dell’uso del suolo, con localizzazione dei terreni interessati da prati, seminativi, colture specializzate (nello specifico oliveti e vigneti), prati incolti, vivai, parchi e giardini. Per il fatto che all’interno dell’area protetta ci sono circa cinque ettari di terreni vitati il piano prevede il rispetto del regolamento sull’uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta.

Torbiere: un bella immagine di Angelo Danesi

Riserva naturale e attività agresti: un Piano agronomico per la convivenza

È stata presentata lunedì scorso, al centro visitatori d’Iseo, la bozza del Piano di Settore Agricolo (PSA) che interessa circa 65 dei 360 ettari della Riserva naturale Torbiere del Sebino, una realtà agricola abbastanza ridotta e che riguarda per la maggior parte il territorio di Iseo (43 ha) e in misura più limitata Provaglio (16,30) e Corte Franca (6). Illustrato dall’agronomo Giampietro Bara, presenti soprattutto agricoltori e rappresentanti delle associazioni della categoria, il documento ha “come obiettivo primario la tutela degli habitat, perseguendo azioni mirate allo sviluppo sostenibile delle produzioni agricole e alla salvaguardia del paesaggio agrario”.

Mentre il Piano di gestione della riserva vieta in linea generale la variazione colturale se non autorizzata dall’Ente gestore, il nuovo strumento agronomico esplicita in modo puntuale varie prescrizioni, tutelando ripe, boscaglie, formazioni erbacee e arboree, terrazzamenti ecc., precludendo la trasformazione dei prati in seminativi e l’espansione delle colture specializzate, in verità in riserva limitate a qualche ettaro di vigneto o uliveto. Per proteggere la zona umida è istituita una fascia di rispetto di 30 metri in cui sono vietate lavorazioni del terreno, concimazioni organiche e minerali, trattamenti fitoterapici e diserbanti. Allegata al PSA una dettagliata mappa cartografica dell’uso del suolo, con localizzazione  dei terreni interessati da prati, seminativi, colture specializzate (olivi, vigne), incolti, vivai, parchi e giardini.

Ma il tema che a lungo ha attirato l’attenzione dei presenti e ha interrotto più volte la presentazione del Piano agronomico, creando non poca tensione e malumore, è stato quello dell’acqua: l’esigenza dei proprietari di alcuni coltivi è quella di attingere dalle vasche della riserva a scopo irriguo. Il presidente Lecchi ha avuto del filo da torcere nel farsi ascoltare per ribadire che è tassativamente vietato il prelievo idrico, mentre è possibile fare domanda per l’apertura di pozzi. Il Prof. Carlo Andreis (botanico) e il Dott. Giovanni Loris Alborali (ittiologo) hanno ben spiegato come sia fondamentale per l’equilibrio ecologico della  riserva mantenere un determinato livello idrico. Vi è un preciso accordo col Consorzio dell’Oglio che mette in funzione una pompa idrovora (posta nel canale artificiale che si diparte verso lago da una zona in prossimità della Cascina della Pesa) per regolare il livello delle acque: il meccanismo si attiva quando il livello della Lama raggiunge i 185,80 m s.l.m.

Riguardo all’uso dei prodotti fitosanitari la riserva farà proprio il “Regolamento sull’uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, le cui norme saranno estese, per quanto applicabili, a tutte le coltivazioni (nell’area protetta sono presenti circa 5 ettari di terreni vitati DOC-DOCG).

L’intenzione dell’Ente gestore è quella di approvare il piano agronomico entro ottobre, ma per favorire ulteriormente l’iter partecipativo il presidente Lecchi ha invitato tutti gli interessati a presentare proposte, suggerimenti e osservazioni entro il 20 settembre, anche per email o recandosi di persona presso gli uffici dell’Ente per parlarne direttamente.

Articolo. “Un piano agricolo per regolare l’area delle Torbiere”

Fonte: GIORNALE DI BRESCIA MARTEDÌ 24 LUGLIO 2012

Iseo Un piano agricolo per regolare l’area delle Torbiere

ISEO Si può prelevare acqua, in periodi di siccità, dalle vasche delleTorbiere? Cosa si può coltivare nelle aree sensibili, e con che intensità? Quali concimi e quali diserbanti si possono utilizzare per non danneggiare l’ecosistema? A queste e ad altre domande dovrebbe rispondere il piano agricolo in fase di redazione da parte dell’Ente gestore della Riserva. «Insieme al Comitato tecnico scientifico della Riserva abbiamo pensato di predisporre il documento- spiega Gianni Lecchi, presidente dell’ente gestore – anche perché in questo periodo si sono verificate situazioni che necessitano di un inquadramento chiaro per la salvaguardia del biotopo». Lecchi fa riferimento, per esempio, alla nuova coltura di mais per realizzare sacchetti biodegradabili, da poco piantumata a ridosso delle Lamette, e alla richiesta di alcuni agricoltori di Corte Franca di potersi approvvigionare di acqua dalle vasche limitrofe ai propri coltivi (possibilità negata da uno specifico divieto). Per questo motivo era stato contattato anche il sindaco di Corte Franca Giuseppe Foresti, che non ha emesso alcuna ordinanza, rimandando la questione all’ente gestore. «Per ragionare insieme ai diretti interessati abbiamo convocato una riunione con gli agricoltori che si terrà lunedì 6 agosto. Per settembre-ottobre speriamo che il piano venga ultimato »prosegue Lecchi. La situazione agricola nella fascia di rispetto (o As, area sensibile della Riserva*vede oggi circa un 60% di prato polifita (con numerose essenze): seguono pratimonofiti, pochi ettari coltivati a vigneto e un vivaio. La Riserva occupa un’area piuttosto ristretta: 360 ettari composti prevalentemente da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati, strade e abitazioni. Vista la tipologia ambientale variegata la tematica del piano agricolo – il costo per realizzarlo è di 6mila u – si presenta dunque abbastanza complessa; per la stesura dello strumento che possa tenere in considerazione le molteplici variabili, non solo ambientali ma anche socio-economiche, è stato incaricato uno studio agronomico. All’incontro del 6 agosto – che si terrà alle 11, al centro di accoglienza visitatori a Iseo – possono partecipare tutti gli interessati. L’agronomo Giampietro Bara illustrerà la bozza del piano, la cui redazione è tata inserita nel finanziamento riguardante la riqualificazione delle specie ittiche.

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*Nota della Schiribilla. La fascia di rispetto non ha niente a che fare con l’AS, Area Sensibile: la fascia di rispetto è la Zona C, all’interno della riserva, parte integrante della stessa, mentre la cosiddetta Area Sensibile è la fascia immediatamente all’esterno del confine della riserva. Le “anomale” variazioni colturali avvenute di recente (da prato da sfalcio ricco di biodiversità a coltivazione di mais, senza autorizzazione) e che abbiamo segnalato all’Ente gestore riguardano quindi terreni dentro la riserva.

Torbiere: in arrivo lo studio agronomico

Evento preannunciato con largo anticipo (www.torbiere.it, sez. New), l’Ente gestore ha in programma un incontro pubblico per presentare la bozza del Piano di settore agricolo che interesserà tutti i terreni e le attività agricole interne alla Riserva. Lo studio sarà presentato dal redattore, l’agronomo dott. Gianpietro Bara, lunedì 6 agosto, alle ore 11.00, presso il Centro accoglienza visitatori in Iseo.                                                            Della necessità di uno studio agronomico si parla sin dal primo Piano di gestione del 1988; la stessa esigenza fu rimarcata anche in seguito nel 1997. Ora pare che si stia approdando ad uno strumento che dovrebbe coinvolgere le attività agricole con l’obiettivo di tutela della fauna e della flora dell’area protetta.