TORBIERE DEL SEBINO: UN PROGETTO DI TUTELA PER LA RANA DI LATASTE E IL TRITONE CRESTATO ITALIANO

PROGETTO “ANFIBIO”

L’Ente gestore ha predisposto la documentazione per partecipare al bando regionale per la tutela e conservazione di anfibi presenti nella Riserva. 

L'attuazione del progetto mira al monitoraggio e alla ricostruzione di ambienti adatti alla conservazione degli anfibi, oltre che al contenimento delle specie invasive. La Regione finanzierà con una quota del 94% (€ 14.981,04), l'Ente Riserva concorrerà con una quota del 6% pari a € 956,23.

I TRE MACRO-INTERVENTI PREVISTI

1 MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI PRESENTI ALL’INTERNO DEL SITO

In base a recenti studi sono state individuate diverse aree dove è possibile riscontrare la presenza delle popolazioni oggetto di intervento, in particolare la Rana di Lataste (Rana latastei) e il Tritone Crestato italiano (Triturus carnifex) rinvenuto all’interno della Riserva Naturale da Luciano Peroni nel 2019. Per questo motivo le continue azioni di monitoraggio rivestono un importantissimo strumento di conservazione.

2 CONTRASTO ALLE SPECIE ALLOCTONE 

All’interno delle Torbiere sono presenti il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), il gambero di fiume americano (Orconectes limosus) e la tartaruga palustre americana (Trachemys scripta), specie alloctone invasive oggetto di monitoraggio, controllo o eradicazione, in quanto hanno un’incidenza significativa sugli habitat.

In particolare il gambero rosso costruisce tane sotterranee all’interno degli argini e nel sottosuolo, erode gli isolotti rimasti, molto importanti da mantenere in quanto garantiscono area di nidificazione, sosta e foraggiamento di molte delle specie ornitiche protette presenti all’interno delle Torbiere, come  la nitticora (Nycticorax nycticorax), l'airone rosso (Ardea purpurea), il tarabusino (Ixobrychus minutus), il falco di palude (Circus aeruginosus), il nibbio bruno (Milvus migrans), il voltolino (Porzana porzana), la schiribilla (Porzana parva) e il martin pescatore (Alcedo atthis), anche se sono presenti molte altre specie da tutelare, come la Salciaiola (Locustella luscinioides) per cui le Torbiere d’Iseo costituiscono una delle ultime zone di nidificazione di tutta la Lombardia. 

L’erosione di questi isolotti è un grave problema di conservazione in quanto vengono sottratte aree idonee alla nidificazione. Il contenimento di Procambarus clarkii si rende quindi necessario per questa ragione. 

3 RIPRISTINO AREE IDONEE ALLA RIPRODUZIONE 

Il ripristino e/o la realizzazione di piccole zone umide naturali o meno (stagni, pozze, abbeveratoi, fontanili ….) sono tra gli interventi ritenuti in assoluto necessari. Occorre intervenire per asportare il materiale vegetale depositatosi in eccesso, per incrementare la possibilità di insediarsi delle popolazioni di anfibi. In particolare è previsto un intervento di pulizia e asportazione di biomassa nelle due piccole zone umide realizzate sul sedime degli ex magazzini della torba (lungo il percorso nord in Comune di Iseo) e nel fossato di drenaggio delle acque del Reticolo Idrico Minore (zona appena a nord in Comune di Iseo). 

 

 

Documentazione: _approvazione_progetto_per_la_tutela_e_conservazione_delle_specie_di_anfibi_presenti_all_interno_della_riserva RELAZIONE_TECNICA_E_ILLUSTRATIVA

RELAZIONE_TECNICA_E_ILLUSTRATIVA-

Torbiere: un progetto di più ampio respiro per la caccia al siluro

Previa approvazione della Regione Lombardia (UTR Brescia) dovrebbe proseguire, a partire dal dicembre di quest’anno fino a tutto il 2021, l’attività di contenimento del Siluro (Silurus Glanis) che pesantemente minaccia le altre specie ittiche.

Un progetto di maggior respiro territoriale. Dopo le positive esperienze condotte nei mesi primaverili e inizio-estivi 2020 sia in Riserva che nella fascia lacustre prospiciente, il  nuovo progetto, redatto dal Dott. Gaetano Gentili, membro del comitato tecnico scientifico, propone interventi estesi a più ampie porzioni del basso Sebino con particolare riferimento alla fascia litorale ove avvengono le fasi riproduttive delle diverse specie ittiche da proteggere, dal Coregone a dicembre-gennaio, per passare poi al Luccio a fine inverno, al Ciprinidi primaverili ed a seguire con l’Agone e la Tinca. 

Operatori coinvolti. Nell’iniziativa saranno interessati diversi portatori di interesse locale, tra i quali i pescatori professionisti del lago d’Iseo, i pescatori dilettanti, pescatori subacquei e esperti in grado di gestire attività di elettropesca.

Costi richiesti. Si legge nel progetto che, per le caratteristiche dimensionali delle aree coinvolte e per la molteplicità dei soggetti e degli approcci operativi prospettati, le attività previste hanno in questa fase un valore economico complessivo stimato pari a circa 24.000 euro. Si chiede quindi di poter accedere, quando possibile, ai finanziamenti per le aree naturali protette, dedicate a tale tematica.

– delibera_35_presa_d_atto_proposta_progetto_contenimento_pesce_siluro_anno_2020_2021​

– PROGETTO_CONTENIMENTO_DEL_SILURO_TORBIERE_E_LAGO_D_ISEO_(ANNO_2020-2021)

Torbiere e bassolago: caccia al siluro

 

Proseguono le operazioni per contrastare la diffusione del SILURO
In un solo mese, nel basso lago e alle Torbiere, sono stati catturati circa 300 esemplari di pesce siluro grazie al progetto di contenimento stilato da Gaetano Gentili, ittiologo dell’ente. Sono due le categorie che possono effettuare il prelievo di questi ospiti non desiderati: i pescatori di professione di Clusane d’Iseo e il Gruppo sommozzatori di Iseo. L’obbiettivo di questi interventi è quello di riqualificare la composizione del popolamento ittico della Riserva naturale Torbiere del Sebino. Non avendo predatori, il pesce siluro è una specie dominante che altera l’equilibrio di tutto il lago. In un mese di attività, i pescatori hanno catturato 251 siluri, mentre i sommozzatori ne hanno catturati 21 ma dalle dimensioni maggiori.
-Fonte: https://montagneepaesi.com/operazioni-di-prelievo-del-pesce-siluro-nel-sebino-catturati-300-esemplari-in-un-mese/
-Fonte: https://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/sub-e-pescatori-in-un-solo-mese-hanno-catturato-trecento-siluri-1.3499452

Il progetto quiTorbiere: caccia al siluro in Riserva e nelle acque del lago prossime all’area protetta

Torbiere: caccia al siluro in Riserva e nelle acque del lago prossime all’area protetta

 

“PROGETTO DI CONTENIMENTO DEL SILURO (SILURUS GLANIS) NELLA RISERVA NATURALE TORBIERE DEL SEBINO E NELL’AREA LACUSTRE CIRCOSTANTE”

– Da diversi anni, con specifici finanziamenti regionali o con fondi propri, la Riserva Naturale esegue operazioni di contenimento del pesce siluro (Silurus glanis), specie alloctona invasiva per impedire alla specie di divenire dominante a scapito delle specie ittiche autoctone.Tali interventi sono stati però limitati in termini di aree interessate e tipologie di operatori coinvolti.

*LA NUOVA PROPOSTA. L’Ente gestore ha ora predisposto un progetto che è in attesa di convalida da parte dell’UTR (Ufficio Territoriale Regionale) di Brescia e presenta alcune novità. Si intende infatti estendere l’intervento sia in termini geografici che metodologici, proponendo un modello ritenuto molto utile in prospettiva anche per altri laghi regionali.

La proposta, predisposta dal Dott. Gaetano Gentili, esperto del Comitato Tecnico Scientifico, consiste in un intervento che riguarderà varie professionalità e sarà esteso anche in alcune aree del basso lago d’Iseo interconnesse con la Riserva. 

*NELL’ATTIVITÀ DI GESTIONE DEL SILURO è previsto il ricorso, oltre che al Gruppo Sommozzatori di Iseo, anche a pescatori professionali e dilettanti.(delibera_11_convenzione__tra_torbiere_e_gruppo_sub_iseo_per_contenimento_siluro__anno_2020​delibera_convenzione__tra_torbiere_e_fipsas_sezione_di_brescia__per_contenimento_siluro__anno_2020

*UTILIZZO DI RETI, CANNA E LENZA, PESCA SUBACQUEAL’utilizzo delle reti sarà messo in atto nella porzione di lago d’Iseo coinvolta in comune di Iseo in particolare nelle seguenti località: “La Spiaggetta”, “Sassabaneck”, “Camping il Quai”, “Lamette”; la pesca dilettantistica con canna e lenza sarà effettuata nelle “Lame”; la pesca subacquea è prevista sia nelle “Lame” che nelle “Lamette”.

*TEMPI. Le attività di campo saranno concentrate nel periodo giugno – dicembre 2020

*COSTI RICHIESTI. Secondo l’esperto, l’estensione delle aree coinvolte e l’abbondanza del Siluro presente sono tali che la presente proposta non potrà da sola esaurire in modo completo la criticità. Il costo complessivo stimato è di 18.000 euro. L’entità reale dell’intervento sarà modulata sulla base del finanziamento assegnato.

PROPOSTA_CONTENIMENTO_DEL_SILURO_TORBIERE_E_LAGO_D_ISEO

det_33_approvazione_progetto_contenimento_siluro_anno_2020

Torbiere del Sebino, emergenza pesci siluro e gamberi: al via le operazioni di contenimento


Un esemplare di pesce siluro (www.bresciaoggi.it)[/caption]

 

Anche nel 2019, come lo scorso anno, proseguirà l’attività di contenimento del pesce siluro (Silurus glanis) e del gambero rosso della Lousiana (Procambarus clarkii), specie alloctone invasive che rappresentano un rischio crescente per l’ambiente e per la biodiversità della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino. Il coordinamento è affidato all’ittiologo Marco Mancini, esperto del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ente gestore. 

Diverse le tecniche in programma:

– per il siluro è messa in campo una squadra di tre operatori con tutta l’attrezzatura necessaria per l’intervento (barca, motore, elettrostorditore e reti per cattura).
Sono previsti otto interventi annui con la tecnica dell’ elettropesca e altrettanti con le tecniche della pesca subacquea

– per il gambero rosso invece saranno posate reti bentoniche (cioè per prede che stiano sul fondale) a nido a magliatura fine ed arrotolate per non incidere sul popolamento ittico.

Saranno prodotte relazioni tecniche sullo svolgimento delle operazioni, sui risultati ottenuti e documentazione fotografica di entrambe le attività di contenimento.

Caccia alle specie “aliene” che popolano le Torbiere Sebine

Nel corso del biennio 2018-2019 nella Riserva naturale delle Torbiere del Sebino sarà avviata l’attività di contenimento di specie alloctone invasive e dannose per l’ambiente e la biodiversità, in particolare del siluro (Silurus glanis) e del gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii).

Per frenare la loro diffusione, l’Ente gestore, nell’ambito del progetto approvato da Regione Lombardia (“Interventi di supporto alla biodiversità locale del sito SIC/ZPS IT 2070020”), ha affidato l’incarico al Dott. Marco Mancini (ittiologo del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva) che organizzerà le operazioni previste dal suddetto progetto.

Per il pesce siluro sono previsti otto interventi annui di una squadra di tre operatori che ricorreranno sia alla tecnica dell’elettrostorditore sia a quella della pesca subacquea.

Il gambero rosso invece sarà adescato con bertovelli a doppio inganno.

L’esito delle varie operazioni confluirà in una relazione tecnica con documentazione fotografica conclusiva indicante le attività svolte e i risultati di cattura ottenuti. 

Qui la determina con allegato18_2018​CARATTERISTICHE_TECNICHE_INCARICO_2018_CONTENIMENTO_SILURO_E_GAMBERO_ROSSO

Siluro: un progetto specifico per contenere l’espansione anche in Riserva

Operazione siluro in Riserva, novembre 2012 (foto di A. Danesi)

pesca al siluro

Perché fa così paura il pesce siluro e cosa si sta facendo per limitarlo

Giovedì 10 dicembre 2015,

presso il Monastero di San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo,

a partire dalle 9.30, si svolgerà un convegno per fare il punto della situazione.

Le province di Bergamo e Brescia, insieme al Consorzio dell’Oglio e alla riserva naturale “Torbiere del Sebino”, hanno realizzato un progetto specifico, denominato ISEO 2014-2016, per contenere l’espansione del siluro e proteggere gli habitat naturali nel comprensorio del Sebino, lungo il fiume Oglio e nel Lago d’Iseo.

Saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto: Massimo Buizza per il Consorzio dell’Oglio, Mariapia Viglione per la Provincia di Brescia, Alberto Testa per quella di Bergamo e Ivan Bonfanti per la riserva “Torbiere del Sebino”.

Leggi qui: http://www.bergamopost.it/che-succede/perche-fa-cosi-paura-il-pesce-siluro-e-cosa-si-sta-facendo-per-limitarlo/

P.S. AGGIORNAMENTO: 

Resoconto del convegno: http://www.comitatocentroadda.it/html-news-convegno_iseo_2015.html

Progetto: ISEO 2014 – 2016   http://www.hortus.it/consorzio_oglio/images/Progetto_ISEO_2014.pdf

Articoli. “Lamette, c’è ancora un grande canale da riaprire”-“Scacco ai siluri”

Le Lamette in una foto di A. Danesi

Fonte: GIORNALE DI BRESCIA MARTEDÌ 9 APRILE 2013

Iseo Lamette, c’è ancora un grande canale da riaprire

ISEO È il terzo canale che collega le Lamette al lago, il più grande e quello che potrebbe garantire migliori risultati in termini di ossigenazione delle acque interne e di ripopolamento ittico. Per questo l’Ente gestore della Riserva delle Torbiere del Sebino sostiene la necessità di riaprire e pulire il canale, come è stato fatto negli anni scorsi, con gli altri due corsi d’acqua che dividono i canneti a bordo lago. «Abbiamo già il progetto pronto e l’abbiamo già presentato due volte in Regione.

Ma, a discapito di quanto ribadito sulla sua utilità e sulla finalità dell’operazione, non ci è stato mai finanziato – spiega il presidente dell’ente Gianni Lecchi -. Ora vogliamo riprovarci, inoltrando la richiesta sia al Broletto sia al Pirellone, anche alla luce di quanto emerso dai risultati del progetto di ripopolamento ittico».

Lecchi infatti fa riferimento alle azioni di tutela e valorizzazione della fauna e della flora acquatica intraprese nella Riserva, dalle quali è risultato che le opere di riqualificazione dei canali di connessione tra il lago d’Iseo e le Lamette hanno permesso un notevole miglioramento degli scambi d’acqua, generando un’evoluzione significativa della qualità degli habitat acquatici della Riserva. La Torbiera risulta da anni un importante luogo di conservazione della biodiversità florofaunistica.

In questi ambienti si identificano infatti numerose specie ittiche, alcune delle quali sono di grande interesse per la pesca professionale svolta nel lago d’Iseo. Le acque di torbiera sono infatti habitat per la riproduzione di specie come il luccio e il persico reale. Nella zona esterna può invece trovare un importante ambiente idoneo per l’accrescimento l’alborella, altra specie che da sempre suscita un particolare interesse per la pesca e riveste un ruolo importante nella cultura gastronomica locale.

Inoltre, riporta la relazione del progetto di ripopolamento ittico, la realizzazione di strutture per incrementare la predisposizione ambientale e accogliere specie ittiche, una delle azioni del progetto, potrà fornire un importante aiuto all’incremento della popolazione di anguilla. L’obiettivo del progetto è stato quello di aumentare il grado di predisposizione ambientale delle acque della Torbiera, per incrementarne le popolazioni delle specie di interesse.

Ora manca un tassello importante: l’apertura del canale confinante con Clusane, indispensabile per la Riserva ma anche per lo stesso lago. Veronica Massussi

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Un altro articolo che riguarda l'ittiofauna. Fonte Bresciaoggi 9 marzo 2013

Un piano per salvare il Sebino Scacco ai «siluri» in sei mosse

Grazie a 140mila euro di fondi europei e regionali sono state posizionate sott ́acqua fascine e palafitte: consentiranno ai pesci di nascondersi e riprodursi

Qui l'articoloScacco ai siluri in sei mosse

Nutrie alle Lamette, pare non sia un problema

A proposito delle nutrie, come avevamo già annotato nel novembre scorso (v. qui), ci risultano segnalazioni di diversi avvistamenti in Lama, anche sul percorso centrale; inoltre scorrazzano in riserva anche  molti conigli o minilepri, che potrebbero essere o diventare un problema per l’equilibrio ecologico.

Dall’articolo uscito su Bresciaoggi (Nutrie alla Lamette ) pare però che tutto sia tenuto monitorato e sotto controllo dall’Ente gestore.

Bresciaoggi mercoledì 27 febbraio 2013 – PROVINCIA – Pagina 39

SEBINO. Nell´area a lago delle Torbiere

Nutrie alle Lamette  «Non è un problema»

Qualche nutria, risalendo lungo l´Oglio, è arrivata nelle lamette delle Torbiere, la porzione a lago della riserva naturale sebina. Un esemplare, morto per asfissìa, è stato trovato in un bertovello (una rete a inganno) da «Cinì» Bosio, il decano dei pescatori clusanesi. Un´altro è stato visto scorrazzare nei prati del Beloàrd, a Iseo. «Sembrava un gatto, ma poi, inquadrato col binocolo, non ho avuto dubbi: una nutria», racconta un residente.    Giovanni Lecchi, presidente dell´ente gestore della riserva, conferma: «Di nutrie, nelle lamette, ce ne sono 4 o 5. Le teniamo d´occhio. Per ora nessun problema. Mi preoccuperebbe di più se, attraversata la provinciale, riuscissero a raggiungere le torbiere, dove potrebbero creare problemi. Una nutria, per la verità, era stata segnalata nella zona degli ex magazzini della torba, a Iseo. Poi è sparita».                                          La nutria è un mammifero roditore, mangia di tutto ed è molto prolifico. Nella Bassa gli si è data la caccia anche in quanto può essere portatore della letptospirosi. G.Z.

 

Articolo.Torbiere, la pesca selettiva per fermare il pesce siluro

Bresciaoggi, mercoledì 24 ottobre 2012 – PROVINCIA – Pagina 23

Un esemplare di pesce siluro (www.bresciaoggi.it)

L´EMERGENZA. Il nuovo intervento messo in atto dal consorzio di tutela

Torbiere, la pesca selettiva per fermare il pesce siluro

Nel giro di una manciata di anni il pesce siluro si è trasformato in un incubo per le torbiere del Sebino. Ormai è la specie predomina nell´habitat acquatico delle lame, tanto da essere stimato, su una scala da zero a cento, addirittura a 80. Vale a dire che su 100 pesci che vivono in «lama» ben 80 sono dei siluri.

Una proliferazione abnorme che va di certo contrastata. Cosa che il consorzio di tutela di questa zona umida fra le più importanti d´Europa sta facendo con impegno da lungo tempo. Dopo l´interessante ma certamente non esaustiva idea di renderlo appetibile facendone l´ingrediente base di piatti prelibati (una soluzione messa in campo alcuni mesi fa dalla condotta Slow Food Oglio-Franciacorta-lago d´Iseo), il consorzio ha deciso di ripercorrere la via della pesca massiccia. «Una pesca selettiva – sottolinea il presidente del consorzio Gianni Lecchi – svoltasi nei mesi scorsi e che ha sortito buoni risultati, anche se di certo non esaustivi». I dati numerici dell´intervento non sono disponibili. Difficile, al momento, valutare gli esiti della pesca.

«I dati definitivi li consoceremo a breve. Di sicuro saranno oggetto prossimamente di un incontro nel quale si affronteranno anche le altre questioni legate al ripopolamento ittico di specie autoctone, anch´esso messo in campo con buoni riscontri nei mesi scorsi». I due interventi sono stati resi possibili grazie a un finanziamento regionale di 122mila euro attraverso il quale è stato realizzato anche un magazzino. Il siluro continua a spopolare, ma qualcosa si muove.F.SCO.