Lamette: pulizia del 25 gennaio 2020, un video

Il video girato da "Caccia e dintorni" in occasione della recente pulizia ai bordi dei canneti nelle Lamette (25 gennaio 2020)https://www.youtube.com/watch?v=AD0Z4Jdqzoc&feature=youtu.be&fbclid=IwAR370JrMf2keo0-3-GN6XVqCwFvbOT6lQaJR7r1fQ996lTTYrdqq_uagtt8

Solo alcune considerazioni:

interessante vedere dal vivo la situazione della zona, almeno quella che è visibile in superficie. Non sono mancati, però, tra i rifiuti rimossi anche quelli derivanti dalla pregressa attività di caccia dei capanni a lago, anche se nel servizio non sono menzionati. 

– sappiamo poi dell’inquinamento da piombo, ricordando, tra l’altro, che un appostamento da caccia era a soli 120 metri dal confine della Riserva, quando già al tempo era in vigore la normativa col divieto di utilizzo di munizionamento a pallini di piombo nel raggio di 150 m dalle rive più esterne delle zone umide. Nella relazione ornitologica del 2016 il gruppo G.R.A. (Gruppo Ricerche Avifauna) esplicitava:  "Sarebbe interessante conoscere i livelli di concentrazione, all’interno dei sedimenti lacustri, di frammenti di piombo derivanti da diversi decenni di attività venatoria”. A questo proposito segnaliamo che la Commissione Europea sta elaborando nuove norme per limitare l'uso di munizioni da caccia contenenti piombo nelle zone umide.

– per quanto riguarda la possibilità di ricorrere a tagli e incendi del canneto per favorirne il rinnovamento, ricordiamo che lo stesso Piano di Gestione delle Torbiere del Sebino prevede la possibilità di sperimentare l’efficacia del contenimento del canneto confrontando le pratiche del taglio e dell’utilizzo del fuoco controllato, con sperimentazione su superfici campione di 50×50 mq. Tale tipologia di intervento ci era stata confermata dall'Ente gestore nella lettera ricevuta dalle associazioni nell’agosto 2018 in seguito alla segnalazione sulla sofferenza del canneto. L’intervento con la pratica del fuoco non ci risulta poi sia stato effettuato. A bruciare una parte del canneto ci pensò nel gennaio del 2019 un incendio.

 

CONVOCAZIONE COMUNITA’ DELLA RISERVA: nomina del Revisore dei Conti

Sabato 1 febbraio 2020 alle ore 10.00

CONVOCAZIONE COMUNITA’ DELLA RISERVA

presso la Sede dell’Ente gestore della Riserva per la nomina del Revisore dei Conti (AVVISO-acquisizione-candidature-per-la-nomina-del-Revisore-dei-Conti, art. 16 dello Statuto, durata incarico quinquennale).

La seduta è pubblica.

All’ordine del giorno nessun altro argomento, nonostante la proposta del Consiglio di Gestione di modificare lo Statuto per spostare la sede nel comune di Iseo (v. qui).

P.S. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA COMUNITA’ DELLA RISERVA N. 01 DEL 01.02.2020: comunità1.2.2020

Nominata la dott.ssa ELISABETTA MIGLIORATI Revisore dei Conti dell’Ente

Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino per i prossimi 5 anni

Pulizia lamette: un invito molto “riservato”

Apprendiamo oggi a sorpresa, leggendolo sul Giornale di Brescia nella rubrica settimanale "cacciapensieri", che sabato 25 gennaio si svolgerà una nuova operazione di rimozione dei rifiuti nell'area delle Lamette. 

Nessun comunicato pubblico da parte dell'Ente gestore, come invece fatto in passato, quando si esplicitavano anche tempi e modalità di intervento, tra l'altro concordate con la Prefettura, vista anche la peculiarità naturalistica del sito. 

Come si legge nell'avviso di Federcaccia, il neo presidente Bosio ha scritto direttamente a tutte le associazioni venatorie della Provincia di Brescia chiedendo la disponibilità degli associati a partecipare ad una giornata di pulizia che è stata organizzata per sabato 25 gennaio.


CACCIATORI IN VETRINA
Fa un po' pensare questa sensibilità "alle tematiche ambientali" così ribadita nel comunicato:
– "E’ giunta l’ora di dimostrare"…  
– "una vetrina importante per il nostro impegno"…
– "Facciamo vedere a tutti cosa vuol dire pulire e tutelare l’ambiente! "

…c'era bisogno di un presidente cacciatore per mostrarla?
Ricordiamo che in VETRINA è stata per anni e anni l'ostinazione a non rimuovere i capanni da caccia a lago…e ricordiamo anche il contributo per l'inquinamento da piombo (e non solo)…
Ben venga la collaborazione di tutti, ma rimane davvero incomprensibile questa chiamata a raccolta "riservata" alla sola categoria dei cacciatori.

P.S. Apprendiamo che in giornata, a scoppio ritardato, è pervenuto un laconico invito a due associazioni ambientaliste:

 

Torbiere, rappresentanti delle associazioni: C’È QUALCOSA CHE NON QUADRA

1) AGGIORNAMENTO DELL’11 GENNAIO 2020

Dopo la rettifica dell’invito rivolto dal presidente Bosio per l’individuazione del rappresentante delle associazioni del territorio nell’ambito della Comunità della Riserva (v. qui: http://www.laschiribilla.it/public/?p=5380), a metà dicembre un gruppo di associazioni ambientaliste ha scelto a maggioranza  Matteo Lanciani, il cui nominativo è stato comunicato all'Ente gestore.
Fin qui tutto a posto…ma, per quanto riguarda le altre associazioni interessate, sul sito dell’Ente gestore compaiono nuovamente distinti 1 rappresentante delle associazioni venatorie e 1 rappresentante delle associazioni piscatorie, cioè 2!
Che dire? Rettifica della rettifica? Sarà un refuso o altro pasticcio?

2) AGGIONAMENTO DEL 14.01.2020
Sempre più pasticcini? …Compare sul sito della Riserva un'ulteriore modifica riguardo ai rappresentanti delle associazioni venatorie/piscatorie nella Comunità, con introduzione di una voce che non è contemplata nello statuto: “altri portatori di interesse”. 
In tal modo è stato inserito, oltre a 1 nominativo delle associazioni venatorie, anche 1 "portatore di interesse" di una associazione piscatoria.

3) AGGIORNAMENTO DEL 16.01.2020
Sul sito dell'Ente altra modifica: spariscono tutti i nominativi…

Rimaniamo fiduciosi in attesa delle nomine definitive…nel rispetto dello Statuto.

La Riserva delle Torbiere del Sebino e i suoi toponimi

"Anticamente la Torbiera (termine con cui si identifica un territorio ricco di torba o il luogo in cui se ne è scavata, come nel nostro caso) era detta Lama. Così si nominavano quei terreni che, per periodi più o meno lunghi dell’anno o stagionalmente, venivano allagati dall’acqua e che difficilmente venivano seminati.

Oggi il territorio della Riserva noi lo chiamiamo genericamente “Torbiera” ma i vecchi escavatori di torba ne ricordano i vari appezzamenti, detti candéle con vecchi toponimi, alcuni invariati nei secoli, altri coi nomi dei proprietari, oppure con nomi nati per caso per ricordare fatti o avvenimenti o cose inerenti il luogo.
– Ecco allora la Candéla de la Màchina, dove un tempo era installata l’idrovora a vento, poi la Magiùra (la maggiore), lo specchio d’acqua più grande, i Pilù, dove si ergevano i piloni di base ai tralicci elettrici, ma anche la Bisìnia, in onore alle conquiste dell’Impero
d’Etiopia nel ’36-’38.
I Sìch invece è il punto più profondo, qui vennero scavati fino a cinque tagli di torba (4/5 metri), le Tése sono rimaste famose in quanto, nel ’43, il più grande dei barconi adibiti al trasporto della torba, la leggendaria Rosa vi affondò con il suo carico di torba bagnata.
Anche le strade avevano il loro nome: la Bià Réta, tutt’ora esistente, che inizia al deposito ex-Comergas e la sua parallela detta Bià della Regina.
– Le candéle dei Senàgoi e dei Cavrì riportano gli antichi nomi di : Lama del Senagolo Grande, Lama dei Caprini, ma anche Lama del Segabolo di S. Pietro (di Cremignane), Lama del Molino, Lama del Piubecco.

Antichi nomi, vecchi lavori, immani fatiche, vite d’un tempo non troppo remoto che ci han dato in eredità questo gioiello naturalistico, così tipico, così unico per la sua storia, che noi, troppe volte, superficialmente ignoriamo."
(brano tratto da La Gazzetta Schiribilla, Maggio 1997, testo di Luciano Peroni)

P.S. Le vasche, cioè le “candéle”, sono divise tra loro da argini o briglie di terra, chiamate “bastiù” o “scansei"; le piccole isolette con paglia e canne vengono chiamate “sgorbie”.