Giornale di Brescia 16/10/2014
Dopo anni torna alla ribalta una delle aree private strategiche sul territorio del Comune di Iseo, la cosiddetta «ex Supersolaio» sede di un’omonima fabbrica di laterizi, dismessa da tempo, con un’estensione di 24mila metri quadrati, compresi tra le Torbiere del Sebino, le Lamette e il lago d’Iseo. La proprietà, Ninfea srl, aveva proposto, nel 2005, di edificare in quel luogo un villaggio turistico, tra il campeggio di Sassabanek e la Riserva Naturale Torbiere, richiesta prima concessa, con un raddoppio dell’area, poi negata dal Consiglio comunale dell’epoca.
Ninfea aveva quindi fatto ricorso al Tar che quest’anno si è espresso in favore della proprietà poiché l’iter procedurale, una volta iniziato, non era stato completato nei quattro anni indicati, non per motivi da addurre alla proprietà. Intanto, succedutesi due tornate elettorali, l’Amministrazione ha approvato nel 2012 il Piano di governo del territorio, nel quale a Ninfea srl viene concessa una possibilità edificatoria di 4.500 metri cubi, con una destinazione non alberghiera bensì residenziale, ma in un altro ambito: l’area dell’ex Supersolaio è indicata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Brescia come inedificabile. «Colpa» della sensibilità ambientale a cui è soggetta e delle «bonifiche» per le scorie e i materiali presenti in loco.
Ne parlano l’assessore ai Lavori pubblici, Lino Archetti, con il funzionario Pietro Vavassori in seguito alla ricezione del Comune di Iseo di un «atto stragiudiziale» da parte della proprietà che chiede, oltre al diritto rivendicato e supportato dalla sentenza del Tar anche una sorta di «risarcimento danni». «Il Comune si trova in una situazione quasi "kafkiana" – afferma l’assessore Archetti – bloccato dalle posizioni opposte di due enti come il Tar da una parte, la Regione Lombardia dall’altra e la proprietà che ha tutte le sue ragioni, e ora vengono rivendicate. Siamo ricorsi al parere dei nostri legali per sapere come procedere».
Secondo il responsabile d’area Pietro Vavassori si dovranno considerare o un riesame del Pgt o una possibile variante: «La proprietà in sede di osservazioni al Pgt aveva presentato una proposta condivisibile che era stata accettata dalla Giunta: veniva più che dimezzata la volumetria, non più 11mila metri cubi bensì circa 4.400, l’area veniva bonificata e veniva abbattuto quell’immobile che non permette il cono visivo lago-Lamette-Torbiere. La Regione Lombardia però aveva rigettato la proposta facendo scaturire un altro ricorso al Tar da parte di Ninfea srl, che ora si trova a far valere le proprie ragioni». Il Comune ora è in attesa del responso legale, mentre continua a ribadire la propria posizione: «A noi premono da un lato la bonifica del territorio, dall’altro la sistemazione dell’area che acquisterebbe un valore altissimo se riqualificata».
Veronica Massussi
Qui la sentenza del Tar, depositata l’11/02/2014: https://www.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza/?nodeRef=&schema=tar_bs&nrg=200501253&nomeFile=201400153_01.html&subDir=Provvedimenti