Trascriviamo qui il testo dell’articolo, dove abbiamo evidenziato alcune frasi in rosso:
LAGO D’ISEO Il divieto di introduzione e pesca delle trote porta… rifiuti. Sembra infatti che il blocco delle attività della società di pesca «Azzurra ’85» di Bornato imposto dal nuovo regolamento introdotto dal Consorzio della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino (normativa che contiene il divieto d’introduzione di pesci non autoctoni nelle acque che sono sotto la sua tutela) abbia evidenziato il ritorno del problema dell’abbandono dei rifiuti nella zona 2, proprio dove si trova il laghetto di proprietà del Comune di Cazzago in uso all’associazione bornatese.
In attesa delle decisioni della Provincia in merito al nuovo regolamento stilato dal Consorzio, c’è quindi un nuovo problema da affrontare: «Siamo convinti che la nostra presenza sul territorio – spiega il presidente di “Azzurra”, Renato Danesi – fosse importante anche come supporto al controllo della zona. Soprattutto i nostri volontari, che presidiando quelle aree, potevano essere un buon deterrente per certi cattivi comportamenti».
Lo scontro tra Azzurra e il Consorzio si arricchisce quindi di una nuova appendice che sposta l’attenzione dalla pesca alla presenza del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Se poi analizziamo altri punti cardine del regolamento, la querelle tra l’associazione bornatese e l’ente che tutela la riserva sebina si arricchisce di nuovi capitoli: «Nel nuovo atto sono individuati gli obiettivi di riqualificazione acquatica, di conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico autoctono – si legge sul documento stilato dal Consorzio – e sono fissate le modalità di pesca all’interno della Riserva». Tra i punti più significativi c’è proprio il mantenimento e l’incremento delle specie ittiche autoctone che, di fatto, esclude l’introduzione di pesci come la trota iridea, quella pescata abitualmente nel laghetto «cazzaghese». «Le trote introdotte nel “nostro” lago non creano problemi alle altre specie perché non possono spostarsi negli specchi d’acqua della riserva – sottolinea Danesi -, ma oltre a questo vorremmo far capire che anche noi siamo per il rispetto dell’ambiente: la nostra associazione ha infatti ridotto al minimo l’attività pescatoria (quattro giorni settimanali per la pesca e una media di dieci pescatori alla settimana, ndr) ed è dotata di un regolamento molto rigido rispetto alla tutela del territorio». In attesa di nuovi capitoli della vicenda si attendono i provvedimenti in merito della Provincia, alla quale, va ricorda to, spetta l’ultima parola. Gabriele Minelli
COMMENTO
Come si legge sopra, di nuovo si parla sulla stampa (Giornale di Brescia, 19 marzo 2014) della questione del “laghetto Azzurra” nella Riserva delle Torbiere e di nuovo costatiamo che nessuno finora ha osato dire che le norme precedenti vietavano in assoluto qualsiasi tipo di pesca in tale località, non compresa fra le aree consentite. Tutte le attività ivi praticate dall’associazione piscatoria in passato sono state quindi svolte in palese violazione delle regole e tale associazione lo sa benissimo!
– Diversamente dal passato, il nuovo regolamento consente la pesca anche in quella vasca, ma nel rispetto delle prescrizioni a tutela della Riserva che devono valere per tutti, senza eccezioni.
– Non è vero, come dichiara nell’articolo il presidente della “Azzurra 85”, che “ le trote (tipo iridea non autoctona) introdotte nel lago non creano problemi alle altre specie perché non possono spostarsi negli specchi d’acqua della riserva.” Si sono viste, durante periodi di pioggia intensa, trote che, uscite dal loro laghetto, sono risalite per decine di metri nella strada e in zona e che, quindi, tranquillamente potevano passare da una vasca all’altra.
– l’abbandono dei rifiuti nella Zona 2, proprio dove si trova il laghetto in uso all’associazione bornatese, ora viene usato come ulteriore argomento per avere privilegi nella gestione dell’attività piscatoria. Facciamo presente un’altra volta che il fenomeno purtroppo è diffuso. Andate a fare un giretto nella Zona 1 (Iseo), molto in vista e controllabile, ma dove si pesca abusivamente anche nel periodo non consentito (divieto di pesca da febbraio al 15 giugno), e date un’occhiata alla spazzatura! (v. sotto foto recentissima)
– L’associazione “La Schiribilla” appoggia in toto l’Ente gestore affinché siano rispettate le regole.