A proposito di distanze di appostamenti fissi da caccia e di confini della Riserva delle Torbiere del Sebino, nell’articolo di recente pubblicato sul Giornale di Brescia (Giornale di Brescia 5.11.2013) si cita una dichiarazione del presidente dell’Ente gestore della Riserva, il quale afferma, quasi a giustificare il collocamento dei capanni a distanza non regolamentare, che “in realtà quasi tutti i capanni hanno autorizzazioni provinciali vecchie, quando il perimetro dell’area protetta coincideva con il canneto. Ora quello nuovo invece entra nel lago e quindi, una volta scadute, le concessioni verranno rilasciate sulla base del nuovo perimetro”.
Sull’argomento capanni da caccia ci siamo già espressi (v. qui), ora ci limitiamo a rimarcare che sin dall’istituzione dell’area protetta il perimetro a lago della riserva comprendeva una fascia d’acqua ben oltre il canneto. Così risulta dalla stessa delibera di Consiglio regionale 1984 (v. dcr 84, pag.pag. IV): la fascia a lago faceva parte della zona di rispetto (1confini dcr 84), nella quale vigevano quasi tutti i divieti previsti per l’area più tutelata, compreso il divieto di caccia.
Tale perimetro è rimasto lo stesso fino alla variazione del 2011, recepita in seguito dal nuovo Piano di gestione (2012): i margini della riserva sono stati modificati per farli perfettamente coincidere con quelli del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e della ZPS (Zona di Protezione Speciale).
Insomma, per appurare che il limite della riserva andava ben oltre il canneto sin dalle origini, basta consultare la copiosa cartografia a disposizione, allegata anche ai vari Piani di gestione o la tavola 7 PERIMETRI RISERVA, tra l’altro pubblicata sul sito web dell’Ente gestore.
Rimaniamo in attesa di chiarimenti…