Regolamento pesticidi in Franciacorta: la bozza

Venerdì 5 aprile, nell’incontro presso la Sala del Consiglio di Paderno FC, è stato illustrata e consegnata in forma ufficiale ad alcuni rappresentanti del “gruppo No pesticidi”  una copia della bozza definitiva del “REGOLAMENTO SULL’USO SICURO E SOSTENIBILE DEGLI AGROFARMACI NEI COMUNI DELLA FRANCIACORTA DOCG”.

In una prossima riunione in data ancora da stabilirsi (probabile entro il 15 aprile) sarà discusso il regolamento per il quale si potranno produrre osservazioni.

Qui la bozza (che corrisponde alla versione cartacea consegnata) da leggere attentamente: bozza definitiva fitofarmaci

Passeggiata in riserva: il cane, le guardie, la multa…

GIORNALE DI BRESCIA DOMENICA 7 APRILE 2013

Il cane, le guardie, la multa e gli eterni dilemmi sulla legalità

La lettera di una ragazza di Provaglio entrata nella riserva delle Torbiere col cane.

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-Ricordiamo che l’accesso dei visitatori in riserva è possibile solo dai tre ingressi autorizzati, cioè dalle “porte” di Corte Franca, Iseo e Provaglio, dove sono posizionati i cartelli con relativi divieti, vicini al distributore dei tiket.

-Ricordiamo anche che in tutta la riserva  vige il divieto di introdurre cani, cavalli ed altri animali fatta esclusione, lungo i percorsi autorizzati, per gli animali di accompagnamento a portatori di handicap), introdurre specie animali o vegetali estranee.

Per quanto riguarda i cani non è questione di animali di taglia grossa o piccola, feroci o mansueti, liberi o al guinzaglio. E’ vero, il cane è divenuto un animale “domestico” e la sua storia di addomesticazione è lunga quanto la storia della civiltà umana: è stato addestrato, per esempio, per la caccia agli animali selvatici, per la guardia di mandrie e greggi, per la difesa personale ecc… ma le prede nei confronti dei canidi, sia selvatici, sia addomesticati, hanno dovuto continuare a difendersi e nutrono una paura atavica.
Di conseguenza, anche se i cani oggi svolgono in gran parte un ruolo affettivo, la loro presenza è incompatibile con un’area naturale prevalentemente “selvatica”, come la Riserva delle Torbiere.
Il cane, anche il più mansueto e educato e anche se tenuto al laccio, di fronte al “selvatico” sente l’istintivo richiamo alla caccia; lascia tracce del proprio passaggio, peli, odori, terrorizzando le sue potenziali prede, inducendole a comportamenti innaturali, come l’abbandono del nido o dei propri piccoli o del luogo in cui sono soliti muoversi…
Ecco perché nelle aree protette, dove esistono zone a elevata naturalità, con presenza di animali selvatici, il cane (ma anche altri animali) non deve essere ammesso, neppure al guinzaglio.