CALENDARIO: LE STAGIONI DELLE TORBIERE 2O13

ISEO • martedì 4 DICEMBRE 2012

CASTELLO OLDOFREDI • Ore 21.00

Presentazione del calendario

LE STAGIONI DELLE TORBIERE 2O13

Interverrà Giovanni Lecchi, Presidente dell’Ente per la gestione della riserva naturale “Torbiere del Sebino”

SEGUIRÀ “MAGIA DELLE TORBIERE”

PROIEZIONE DEI SOCI DEL GRUPPO ISEO IMMAGINE

QUI la locandina da diffonderePresentazione cal.2013

Nutria: presente anche nella Riserva delle Torbiere

Questa foto è stata scattata oggi, giovedì 22 novembre, nella Riserva delle Torbiere: la nutria è stata avvistata sul percorso centrale, non lontano dal Funtanì, e vicino a dove era stato scorto, nel febbraio scorso, un esemplare ferito (poi trovato morto). Purtroppo questi roditori semi-acquatici, non autoctoni, possono procurare gravi danni anche all’ecosistema dell’area protetta.

Qui alcune informazioni sul Myocastor coypus

Riserva: 12 febbraio 2012, nutria ferita

 

Articolo. Torce, barriere ed erba bassa: «armi» contro la strage anfibia

Fonte: Bresciaoggi, martedì 20 novembre 2012 – PROVINCIA – Pagina 26

ISEO. A Clusane i volontari del progetto Bufo Bufo mettono in campo i rimedi per proteggere i rospi dal cemento

Torce, barriere ed erba bassa: «armi» contro la strage anfibia

Giuseppe Zani

In due mesi uccisi settanta animali: sono però cinquecento quelli salvati L´urbanizzazione di «Campo Verde» è prevista nell´area delle migrazioni

«Perdite zero»: è il risultato che si prefigge di ottenere il progetto «Bufo bufo Basso Sebino» a partire dal 2013. Hanno contribuito ad elaborarlo alcuni di coloro che la scorsa primavera, a Clusane, hanno aiutato i rospi ad attraversare la trafficatissima strada Iseo-Paratico, in primis Alberto Gatti, iscritto all´associazione Monte Alto di Cortefranca, poi Lilia Dossi e Francesco Econimo, rispettivamente responsabile e coordinatore del Servizio di vigilanza ecologica della Comunità montana sebina.

NON È IL SOLO OBIETTIVO che il progetto si propone di centrare. Non meno importante è quello di riuscire a coinvolgere le scuole e gli abitanti del circondario. Il salvataggio dei rospi sul posto, infatti, sarà preceduto da una serie di interventi in classe e dalla distribuzione ai residenti di informazioni di facile lettura. Inoltre, a margine dell´area di 45mila metri quadri su cui la società «Costa verde» è autorizzata a costruire un villaggio turistico di 48 alloggi – area che è l´ultimo approdo a lago di questi anfibi -, sarà posata una bacheca divulgativa a beneficio dei fruitori della pista ciclopedonale che corre proprio lì. In quel tratto di strada, coincidente con il fronte di migrazione dei rospi, è previsto che, già a gennaio, l´erba delle cunette sia falciata per aumentare a tempo opportuno la visibilità degli animali in transito.

Sempre lì, nel periodo delle migrazioni, sia di andata che di ritorno, solitamente da marzo a maggio, saranno installate delle barriere in materiale plastico per bloccare i rospi quando la strada non sarà presidiata. Il progetto contempla inoltre che i raccoglitori di anfibi siano dotati di torce elettriche idonee e protetti ai due capi del campo di raccolta da veicoli della Comunità montana coi lampeggianti accesi. Infine, l´acquisto di un anemometro e di un igrometro servirà a registrare, insieme a un termometro, le condizioni meteo.

«Saremo costantemente presenti – scrivono gli estensori del progetto -, nel caso che parta l´urbanizzazione prevista proprio nel punto di maggior afflusso dei rospi, controllando da vicino che non impedisca la normale migrazione».

Quest´anno, dal 4 marzo al 6 maggio, i maschi di rospo aiutati sono stati 362, le femmine 138, i morti sull´asfalto 71. Urge incrementare i soggetti salvati. Scomparsa questa colonia, il sud del lago rimarrebbe senza anfibi.

La zona di Clusane in cui sorgeranno i mini-alloggi del villaggio «Campo Verde»: zona di migrazione dei rospi

 

Torbiere, interventi sull’ittiofauna

5 novembre 2012, gli specialisti in azione: tra le mani un siluro

Anche in questi giorni in riserva è attiva una squadra di specialisti per il prelievo mediante il ricorso alla pesca selettiva delle specie meno “pregiate” che si sono insediate ed enormemente sviluppate in torbiera (siluro, carassio, persico sole, persico trota).

In particolare il pesce siluro (silurus glanis), onnivoro non autoctono, è ormai in grado di egemonizzare l’ambiente acquatico, soppiantando diverse specie autoctone minori.

L’azione di contrasto è in funzione dei previsti interventi di ripopolamento delle popolazioni ittiche autoctone, quali pesce persico (Perca fluviatilis), tinca, luccio (Esox lucius) e anguilla.

Convegno “uso dei pesticidi e salute”: la registrazione video

Su Youtube, grazie al Gruppo Aderiamo, sono stati caricati i video che registrano le relazioni e gli interventi del pubblico al Convegno svoltosi il 27 ottobre scorso al Monastero di S. Pietro in Lamosa  (Provaglio d’Iseo):

1) “Agro-industria moderna: gli scenari dell’impatto ambientale”. Relatore Gianni Tamino (Biologo, Dipartimento di Biologia, Università di Padova, membro ISDE) Non ancora caricato

2)“Pesticidi ed effetti su organismi animali e biodiversità”.Relatore Carlo Modonesi ( Biologo, Museo di Storia Naturale, Università di Parma, membro ISDE) http://www.youtube.com/watch?v=biwZanWlJXs&feature=relmfu

3) “Pesticidi ed effetti sulla salute umana”. Relatore Celestino Panizza (Medico del Lavoro, ASL di Brescia, membro ISDE) http://www.youtube.com/watch?v=eBN6BuZWoHU&feature=relmfu

4) “Viticoltura e salute: il caso del Trevigiano”. Relatore Gianluigi Salvador (Consigliere Regionale WWF Veneto) http://www.youtube.com/watch?v=wL0PgskEG4U&feature=relmfu

5) – Presentazione del “DOCUMENTO UNITARIO SULL’USO DI PESTICIDI NELLA ZONA DI PRODUZIONE DEL FRANCIACORTA”: Marco Dotti

“Le possibili alternative: verso l’agricoltura biologica ed il caso della viticoltura”. Relatore Cristina Micheloni (Agronomo, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica -AIAB) http://www.youtube.com/watch?v=fFx86FcEozY&feature=relmfu

6) “Viticoltura nel bresciano nel quadro della normativa sull’uso sostenibile dei pesticidi”. Relatore Marco Tonni (Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia). http://www.youtube.com/watch?v=THyquPd3bdY&feature=relmfu

7) “Il punto di vista della politica e degli amministratori”. Vittorino Turra, assessore all’ecologia del comune di Erbusco a nome de “la Franciacorta dei Sindaci” http://www.youtube.com/watch?v=3M5voUq8i1Y&feature=relmfu

8) “Il punto di vista dei produttori della Franciacorta”. PierLuigi Donna (Comitato Tecnico Consorzio di tutela del Franciacorta) http://www.youtube.com/watch?v=FX4h3whKgcE&feature=related

9) Gli Interventi dal pubblico http://www.youtube.com/watch?v=mPWlFHt_cHw&feature=relmfu

Aggiornamento del post: è possibile ascoltare gli audio degli interventi sul sito della redazione locale di Radio onda d’urto. Cliccare qui.

Articolo.”Torbiere, i capanni da caccia nel mirino degli ambientalisti”

Di seguito l’articolo uscito dopo il comunicato dell’associazione fatto circolare nei giorni scorsi. Un “botta e risposta”…che, a nostro avviso, non chiude la questione…

Bresciaoggi, mercoledì 31 ottobre 2012 – PROVINCIA – Pagina 27

AMBIENTE E TERRITORIO. L´associazione «la Schiribilla» contesta l´ente gestore per avere detto «sì» all´insediamento

Torbiere, i capanni da caccia nel mirino degli ambientalisti

Giuseppe Zani

«La riserva è accerchiata. E non sono state rispettate le distanze minime» Ma Lecchi non ci sta: «Tutto in regola. Il nostro parere? Non è vincolante»

L´associazione ambientalista «la Schiribilla» spara di nuovo ad alzo zero contro l´ente gestore delle Torbiere sebine e contro i 10 capanni da caccia galleggianti che, disposti come un linea Maginot sul fronte-lago delle lamette, nella foppa di Clusane, hanno (sino al prossimo 20 febbraio) il permesso di intercettare gli uccelli acquatici in arrivo da nord e diretti nella riserva naturale per una sosta ristoratrice.

«SCONCERTANTE», per «la Schiribilla», che Giovanni Lecchi, presidente dell´ente gestore delle Torbiere, abbia dato il suo benestare al posizionamento sul lago delle postazioni da caccia in questione in vista della stagione venatoria 2012-2013. Tanto più che i capanni galleggianti, sempre secondo l´associazione, non rispettano le distanze di legge.

«Esaminando la mappa depositata – denunciano gli ambientalisti -, salta all´occhio che certamente gli appostamenti venatori sono oltre il perimetro della riserva, ma a una distanza inferiore ai 400 metri dal confine segnalato da boe dell´area protetta». E invece la legge regionale 26 del 16 agosto 1993, citata da «la Schiribila», dispone che – comma 7, articolo 25 – «non è consentito impiantare appostamenti fissi da caccia a distanza inferiore ai 400 metri dai confini delle oasi di protezione, delle zone di ripopolamento e cattura, nonché dei parchi nazionali e riserve naturali». I 400 metri, che dovrebbero essere «la distanza di sicurezza», sono stati calcolati – a detta degli ambientalisti – dalle postazioni di caccia al margine esterno del canneto, ben dentro quindi il limite dell´area protetta.

«Abbiamo anche il dubbio – aggiungono in conclusione – che il confine della riserva tracciato sulla planimetria non corrisponda alla nuova perimetrazione del sito, che è stata modificata per collimare con quella del Sito di interesse comunitario-Zona protetta sensibile IT2070020».

Giovanni Lecchi conferma di aver detto di sì al posizionamento di 10 capanni davanti alle lamette a lago, lo scorso 2 luglio, rispondendo al Consorzio dei tre laghi, che è l´autorità preposta alla gestione delle acque demaniali. «Ma il nostro parere non è vincolante – spiega -. Del resto non avrei potuto dire di no, poiché gli appostamenti risultano essere fuori del perimetro di mia competenza, il perimetro della riserva. Vorrà dire che l´anno prossimo non esprimerò nessun parere, lasciando scadere i termini per la risposta».

Quanto alla contestazione relativa ai 400 metri, a sentire Lecchi, sia i tecnici che il Comitato scientifico della riserva sostengono che è tutto regolare: i capanni sono oltre i 400 metri di rispetto.(Fonte: Bresciaoggi Clic – 31 .10.2012 Articolo)

una veduta delle Torbiere dal Corno di Provaglio d’Iseo