Nella cosiddetta area ex Zumbo (Provaglio), dopo l’abbattimento del voluminoso
capannone, avvenuto circa 4 anni fa, previa rimozione della copertura in eternit, nei giorni scorsi è stata la volta dell’edificio residenziale dismesso. L’Ente gestore della riserva, come abbiamo già riferito, intende costruire nel luogo un magazzino connesso all’attività di manutenzione (deposito barca, attrezzi…). In origine l’area, ricavata in gran parte da una colmata illecita della zona umida, era occupata da un allevamento avicolo molto inquinante, responsabile di gravi alterazioni dell’ambiente, con manufatti abusivi di varie dimensioni, nel tempo in parte smantellati dalla stessa proprietà. Dove è finito allora quel materiale così pericoloso per l’ambiente in generale e per la salute umana? Forse proprio sottoterra? Si sa che le decine e decine di piantine d’innesto di varietà e coltivazione della tradizione locale, collocate tempo fa dall’Ente gestore proprio in quell’area, sono tutte morte rapidamente, nessuna è sopravvissuta. Prima della nuova costruzione è prevista un’indagine che verifichi la natura dei materiali ivi accumulati?