UNA RISERVA DIS-ORIENTATA E DIMEZZATA?

Domandiamo:

– perché il Consorzio delle Torbiere, su sollecitazione della Regione, ha proposto, a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione del nuovo Piano di gestione (aprile 2009), di restringere i confini della Riserva Orientata limitandoli a quelli della sola zona A, quando, fin dalla sua istituzione (1984), la riserva orientata ha compreso anche la zona B?
– perché la zona B è stata classificata Riserva Parziale idrogeologica, paesistica e botanica, ignorando del tutto i valori avifaunistici invece rilevati?
– perché viene concessa nuova potenzialità edificatoria in zona B e C, quando, in specifiche schede, il Piano di gestione aveva già stabilito tutti gli interventi ammissibili sugli edifici esistenti?
– perché si ignora la presenza del campeggio in riserva e nel contempo si toglie il divieto di campeggio a tutta quanta la zona di rispetto?
– perché si “liberalizza” l’uso della zona C che ha la delicata funzione di fare da zona cuscinetto e da filtro rispetto a disturbi che potrebbero venire dall’esterno, considerato il sensibile calo dell’avifauna e l’elevata urbanizzazione della zona circostante?
– perché si propone di diminuire, all’interno, la tutela di un sito di grande valore, appartenente alla Rete Natura 2000, e del quale dobbiamo essere tutti orgogliosi, proprio mentre i Comuni con i PGT si mostrano disponibili a garantire il delicato equilibrio ambientale delle Torbiere, disciplinando l’uso del territorio esterno alla riserva?
– perché il Consorzio sta prospettando di escludere dalla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) un Piano di gestione che tanto nella sua parte descrittiva e di inquadramento, quanto nell’apparato normativo (NTA), non subirà modifiche volte ad un maggior permissivismo, quando al contrario la delibera regionale ne propone sostanziali cambiamenti, riducendo la protezione del sito?

 

– perché tutte queste “novità” le abbiamo scoperte per caso?

 

Ecco perché La Schiribilla col Coordinamento Associazioni Ambientaliste ed Animaliste Bresciane ha presentato formali osservazioni alla Delibera di giunta regionale del 15 dicembre 2010 – n. 9/985 – Proposta di modificazione dei confini della riserva naturale «Torbiere del Sebino o d’Iseo» e della sua classificazione (artt. 2, 11 e 12 della l.r. 86/83.
leggi qui le osservazioni inviate :www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/23.2.2011osservazioni%20coordinam.ass..pdf

UNA RISERVA DIS-ORIENTATA E DIMEZZATA?

Domandiamo:
– in base a quali sopravvenute motivazioni scientifico-naturalistiche il consorzio delle Torbiere ha provveduto, a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione del Piano (aprile 2009), a modificare i confini della riserva orientata riducendoli a quelli della sola zona A, quando, fin dalla sua istituzione (1984), la riserva orientata ha compreso anche la zona B?

 

confronta: questi i nuovi confini della riserva orientata proposti (2010)
http://www.torbiere.it/ita/Piano_gestione/Tavole/TAVOLA_7_.pdf

A PROPOSITO DI DIVIETI

La Riserva delle Torbiere è anche:

Zona di protezione speciale (ZPS, Direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici)               Vi sono norme “sovraordinate” che dettano precisi divieti per le ZPS.

 

Infatti una deliberazione di giunta regionale (8/9275/2009 dell’8 aprile 2009) riguardo alle ZPS prescrive, fra gli altri, i seguenti divieti:

 

– distruzione o danneggiamento intenzionale di nidi e ricoveri di uccelli;
– realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche
per inerti;
– svolgimento di attività di circolazione motorizzata al di fuori delle strade, fatta eccezione per i mezzi agricoli e forestali, per i mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza, per i mezzi degli aventi diritto, in qualità di proprietari, gestori e lavoratori
– eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con alta valenza ecologica individuati dalla regione o dalle amministrazioni provinciali;
– eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da muretto a secco oppure da una scarpata inerbita, sono fatti salvi i casi regolarmente autorizzati di rimodellamento dei terrazzamenti eseguiti allo scopo di assicurare una gestione economicamente sostenibile;
– esecuzione di livellamenti non autorizzati dall’ente gestore; sono fatti salvi i livellamenti ordinari per la preparazione del letto di semina e per la sistemazione dei terreni a risaia;
– la captazione idrica nella stagione riproduttiva delle specie ornitiche caratteristiche della tipologia ambientale, ai sensi del d.m. 17 ottobre 2007 n. 184, fatto salvo autorizzazione dell’ente gestore, dalle zone umide che ospitano specie caratteristiche della tipologia ambientale o habitat di interesse Comunitario;
–  è vietata l’immissione o il ripopolamento con specie alloctone

 

La delibera sulle ZPS contiene inoltre ulteriori disposizioni riguardanti i piani di gestione, i qualidevono:

 

-perseguire la conservazione delle aree aperte, anche incolte, e agricole, regolamentando l’urbanizzazione, l’antropizzazione e la realizzazione di infrastrutture, nelle aree di pregio naturalistico;
– perseguire un’attenta conservazione di tutte le zone umide, prestando particolare attenzione ai canneti in acqua e in asciutta o periodicamente sommersi. La conservazione di queste aree si realizza attraverso il divieto di:

 

trasformazioni ambientali, bonifiche, mutamenti di destinazione d’uso del suolo, attraverso il ripristino e la creazione di ambienti umidi naturali e attraverso la creazione e la tutela di aree “cuscinetto”

UNA RISERVA DIS-ORIENTATA? COGLI LA DIFFERENZA!

Il Piano di gestione approvato nell’aprile 2009 pone su tutta la riserva il divieto di

1) realizzare nuovi edifici;
2) attuare interventi sugli edifici esistenti in assenza di specifica autorizzazione rilasciata
dall’Ente Gestore,

 

La proposta di modifica dei divieti deliberata successivamente dalla giunta regionale, pone il divieto di
1) nuove costruzioni (in zona A)
2) realizzare nuovi edifici ad eccezione di quanto diversamente previsto dal Piano di Gestione e direttamente eseguito dall’Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato (in zona B e C)

Per quanto riguarda la zona A e B ecco gli altri divieti.
Abbiamo segnato in rosso quelli che non valgono per la zona C (fascia di rispetto)

 

2) realizzare nuovi insediamenti produttivi, anche di carattere zootecnico o di ampliamento di quelli esistenti;
3) costruire infrastrutture in genere, fatto salvo quanto previsto dal piano della riserva in funzione delle finalità della riserva stessa e direttamente eseguite dall’ente gestore ovvero dallo stesso autorizzate;
4) aprire nuove strade, asfaltare, ampliare o operare la trasformazione d’uso di quelle esistenti;
5) coltivare cave od estrarre inerti ed esercitare qualsiasi attività che determini modifiche sostanziali della morfologia del suolo;
6) attuare interventi che modifichino il regime o la composizione delle acque, fatto salvo quanto previsto dal piano e direttamente eseguito dall’Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato;
7) impiantare pioppeti artificiali od altre colture arboree a rapido accrescimento;
8) effettuare interventi di bonifica idraulica della zona umida;
9) raccogliere, asportare o danneggiare la flora spontanea, fatte salve le attività previste dal piano di gestione e la ricerca scientifica, eseguite direttamente dall’Ente gestore ovvero dallo stesso autorizzate;
10) effettuare tagli di piante arboree isolate o inserite in filari, nonché di siepi arboree ed arbustive lungo il margine di strada, corpi d’acqua o coltivi, se non autorizzati dall’Ente gestore;
11) costruire recinzioni, se non con siepi a verde e con specie tipiche della zona e preventivamente autorizzate dall’Ente gestore;
12) disturbare, danneggiare, catturare o uccidere animali selvatici, raccogliere o distruggere i loro nidi, tane o giacigli, danneggiare o distruggere il loro ambiente, fatte salve le attività consentite, la ricerca scientifica e gli interventi di carattere igienico-sanitario, eseguiti direttamente dall’Ente gestore ovvero dallo stesso autorizzato;
13) esercitare la caccia;
14) introdurre cani (fatta esclusione lungo i percorsi autorizzati, per i cani di accompagnamento a portatori di handicap), cavalli ed altri animali;
15) introdurre specie animali o vegetali estranee;
16) svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche o sportive, effettuare il campeggio;
17) costituire discariche di rifiuti ovvero depositi permanenti o temporanei di materiali dismessi, anche se in forma controllata;
18) transitare con biciclette e mezzi motorizzati lungo i percorsi pedonali, come individuati dal Piano di gestione, fatta eccezione per i mezzi di servizio e quelli occorrenti per l’attivitÃ
agricola;
19) accedere alle aree di maggior interesse naturalistico e scientifico individuate dal piano, non autorizzati dall’Ente gestore;
20) accedere e navigare nella fascia a lago e nel canneto fatta eccezione per i mezzi di servizio;

21) esercitare la navigazione a motore fatto salvo quanto previsto dal piano e direttamente eseguito dall’Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato;
22) effettuare studi e ricerche che comportino prelievi in natura e/o altre deroghe ai divieti, se non autorizzati dall’ente gestore;
23) esercitare ogni altra attività, anche di carattere temporaneo, che comporti alterazioni alla qualità dell’ambiente incompatibili con le finalità della Riserva;
24) tenere comportamenti non conformi all’ambiente della Riserva tali da creare danno o potenziale danno all’ambiente ad alla fauna: abbandonare i percorsi segnalati, sostare fuori dagli spazi appositamente predisposti e segnalati, fare picnic, accendere fuochi, effettuare la balneazione, dare cibo agli animali, disturbare la fauna con suoni, musica e schiamazzi;
25) condurre colture non compatibili con le finalità della riserva;
26) effettuare variazioni colturali se non la sostituzione delle colture esistenti con vegetazione spontanea caratteristica dell’ambiente naturale;
27) esercitare nuove attività florovivaistiche;
28) esercitare la pesca al di fuori delle aree espressamente destinate a tale attività individuate nel Piano di Gestione e dei limiti previsti dal regolamento pesca della riserva;

 

N.B. Per la zona C non applicare i divieti n.20/21/28 ha ovviamente senso poiché non vi sono vere e propri vasche d’acqua. Per il resto ricordiamo:
-che la funzione della zona C è anche quella di fare da zona cuscinetto e da filtro rispetto a disturbi che potrebbero venire  dall’esterno
-che anche la zona C è compresa nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e nella ZPS (Zona di Protezione Speciale)
-che anche nella zona C sono presenti habitat comunitari

articolo

Fonte: Bresciaoggi, Venerdì 04 Febbraio 2011

PROVAGLIO. Il presidente del Consorzio: «Entro breve tutti potranno godere delle bellezze della Riserva»

 

Torbiere, un’oasi a misura di disabili
La Regione ha finanziato un percorso naturalistico per portatori di handicap Lecchi: «Scelta di civiltà»

 

Una suggestiva veduta aerea delle Torbiere di Iseo
Mentre sulla Riserva pende il rischio di un radicale ridimensionamento delle fasce di tutela*, le Torbiere prenotano un futuro a misura di disabili. La visita a una delle zone umide di più grande interesse a livello europeo è infatti attualmente preclusa alle persone con deficit motori. Ma la svolta è vicina. La Regione ha finanziato il progetto per creare itinerari accessibili ai portatori di handicap varato dal Consorzio di tutela delle Torbiere sebine. Il fondo stanziato dal Pirellone dovrebbe coprire l’intero investimento, stimato in 97 mila euro. Se non ci saranno intoppi burocratici, la realizzazione delle opere potrebbe iniziare già entro l’estate. «Riusciremo in questo modo a dare risposta a un’esigenza particolarmente sentita fra i visitatori, allineando la nostra oasi a quelle dei Paesi più avanzati in fatto di tutela dei diritti dei disabili – conferma Gianni Lecchi, presidente del Consorzio -. Nello specifico realizzeremo una via attrezzata per queste persone che ora non possono godere della bellezza delle Torbiere. L’itinerario studiato anche per le esigenze degli accompagnatori sarà allestito in una zona priva di ostacoli naturali ma non per questo meno suggestiva». Il percorso si inserirà nel settore nord ovest che va dal centro di accoglienza fino alla torretta del bird-watching.F. SCO.

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* il rischio è reale e grave, occorre mobilitarsi.