potete trovare il servizio TV realizzato per il progetto di ripopolamento ittico al seguente link:http://www.teleboario.it/tbNews.asp?idV=1669 . Sul sito del Consorzio (http://www.torbiere.it/) il filmato ad oggi non risulta ancora caricato.
Fonte: Giornale di Brescia, 10 febbraio 2010
Lamette, «nursery» per il Sebino
Una parte della Riserva naturale delle Torbiere trasformata in un grande incubatoio
naturale per la riproduzione ittica. In campo il Consorzio e Ysei Sub Diving Club
naturale per la riproduzione ittica. In campo il Consorzio e Ysei Sub Diving Club
LAGO D’ISEOLe Lamette, la parte della Riserva naturale delle Torbiere, come «nursery» per il lago d’Iseo. Un grande incubatoio naturale per la riproduzione di specie come il pesce persico. È questo l’intento del ripopolamento ittico favorito dal Consorzio di gestione della Riserva in collaborazione con l’associazione Ysei Sub Diving Club.
«Grazie al dragaggio ed alla pulizia di quattro canali delle Lamette si è notato un assoluto miglioramento della qualità delle acque e da qui abbiamo messo in campo successivamente il progetto di ripopolamento» spiega Loris Alborali, ittiologo del Consorzio che ha individuato tre punti specifici dove partire con la sperimentazione. Le condizioni favorevoli ci sono, ricircolo e buona qualità dell’acqua, il Comitato Scientifico della Riserva ha riproposto un metodo antico, da sempre utilizzato per favorire la deposizione delle uova dei pesci, i graticci e le fascine di legna, le cosiddette «legnere». «Anche qui nel lago ci sono ancora i resti delle antiche legnere cedute in uso ai pescatori dagli Oldofredi per il pescato – raccontano i subacquei che conoscono bene i fondali e ciò che qui si trova – il materiale veniva dal taglio dei boschi ed in parte era utilizzato dai pescatori che mantenevano vitale il lago in una sorta di pesca sostenibile».
Siccome il persico (reale e trota) depone le uova nel periodo primaverile, nei giorni scorsi l’associazione Ysei Sub, incaricata dal Consorzio a svolgere e seguire l’operazione, ha preparato fascine di salice ed ulivo secondo una precisa procedura ed una specifica forma; queste sono state posizionate nei punti stabiliti, tre nella Riserva più uno nel lago, fuori dalle boe di delimitazione delle Lamette. Il fondo delle Lamette si caratterizza come sabbioso e melmoso, qui i sommozzatori hanno trovato moltissimi molluschi e gamberi; le uova del persico, sotto forma di lunghi nastri gelatinosi, devono invece essere ancorate alla flora sommersa e necessitano di supporti saldi e solidi come le fascine di legna che offrono anche un ambiente riparato per lo sviluppo degli avannotti e protetto dai predatori.
«Abbiamo trovato un fondale molto mobile che non favoriva le condizioni di ancoraggio dei graticci cercate all’inizio – affermano i subacquei dell’associazione iseana – inoltre la visibilità limitata ha ostacolato l’intervento diretto dell’operatore in acqua, soprattutto nella vasca più interna, ma le strutture sono state messe in opera con tutti gli accorgimenti. Ora le prime verifiche del funzionamento dei graticci verranno effettuate in aprile; già a quell’epoca infatti, se i pesci avranno prescelto questo luogo, si vedranno i filamenti di uova». L’associazione Ysei Sub ha realizzato anche un filmato che documenta tutta l’operazione, dalla preparazione delle fascine di legna al loro «allagamento», reperibile sul sito del Consorzio www.torbiere.net.
«Grazie al dragaggio ed alla pulizia di quattro canali delle Lamette si è notato un assoluto miglioramento della qualità delle acque e da qui abbiamo messo in campo successivamente il progetto di ripopolamento» spiega Loris Alborali, ittiologo del Consorzio che ha individuato tre punti specifici dove partire con la sperimentazione. Le condizioni favorevoli ci sono, ricircolo e buona qualità dell’acqua, il Comitato Scientifico della Riserva ha riproposto un metodo antico, da sempre utilizzato per favorire la deposizione delle uova dei pesci, i graticci e le fascine di legna, le cosiddette «legnere». «Anche qui nel lago ci sono ancora i resti delle antiche legnere cedute in uso ai pescatori dagli Oldofredi per il pescato – raccontano i subacquei che conoscono bene i fondali e ciò che qui si trova – il materiale veniva dal taglio dei boschi ed in parte era utilizzato dai pescatori che mantenevano vitale il lago in una sorta di pesca sostenibile».
Siccome il persico (reale e trota) depone le uova nel periodo primaverile, nei giorni scorsi l’associazione Ysei Sub, incaricata dal Consorzio a svolgere e seguire l’operazione, ha preparato fascine di salice ed ulivo secondo una precisa procedura ed una specifica forma; queste sono state posizionate nei punti stabiliti, tre nella Riserva più uno nel lago, fuori dalle boe di delimitazione delle Lamette. Il fondo delle Lamette si caratterizza come sabbioso e melmoso, qui i sommozzatori hanno trovato moltissimi molluschi e gamberi; le uova del persico, sotto forma di lunghi nastri gelatinosi, devono invece essere ancorate alla flora sommersa e necessitano di supporti saldi e solidi come le fascine di legna che offrono anche un ambiente riparato per lo sviluppo degli avannotti e protetto dai predatori.
«Abbiamo trovato un fondale molto mobile che non favoriva le condizioni di ancoraggio dei graticci cercate all’inizio – affermano i subacquei dell’associazione iseana – inoltre la visibilità limitata ha ostacolato l’intervento diretto dell’operatore in acqua, soprattutto nella vasca più interna, ma le strutture sono state messe in opera con tutti gli accorgimenti. Ora le prime verifiche del funzionamento dei graticci verranno effettuate in aprile; già a quell’epoca infatti, se i pesci avranno prescelto questo luogo, si vedranno i filamenti di uova». L’associazione Ysei Sub ha realizzato anche un filmato che documenta tutta l’operazione, dalla preparazione delle fascine di legna al loro «allagamento», reperibile sul sito del Consorzio www.torbiere.net.
v. mass.