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fonte: Giornale di Brescia, Venerdì 29 Gennaio 2010

Caccia, bufera sul calendario
Un emendamento in Senato aprirebbe alla possibilità di sparare ai volatili per tutto l’anno Fermamente contraria il ministro per l’Ambiente, Prestigiacomo: «Grave colpo di mano»
 

Un emendamento all’art. 38 della Legge Comunitaria approvato ieri in Senato consentirebbe di sparare agli uccelli tutto l’anno
[omissis]Attività venatoria: bufera sull’art. 38
Quanto alla caccia, l’emendamento all’art. 38 approvato in Senato lascerebbe inalterato il calendario (compreso tra il 1° settembre e il 31 gennaio) solo per i mammiferi, mentre cadrebbero le restrizioni per i volatili. Ma la prima a protestare è stata il ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: sulla caccia – ha detto – c’è stato un «grave colpo di mano al Senato. È stata disattesa l’intesa, il testo va corretto alla Camera». «Considero grave l’approvazione al Senato dell’emendamento sulla caccia alla legge Comunitaria. Ieri – ha aggiunto il ministro dell’Ambiente – su questo delicato argomento era stata faticosamente raggiunta un’intesa fra persone per bene di cui erano garanti il ministro Ronchi e il relatore. Giudico quanto accaduto in Aula un grave colpo di mano. Quel testo va ricorretto alla Camera, reintroducendo le garanzie che erano previste specie sulla tutela delle specie protette e delle specie migratorie, che sono il fulcro di quella biodiversità di cui, tra l’altro, quest’anno si celebra l’Anno Mondiale».
«Disatteso l’accordo raggiunto in Senato»
«L’accordo definito in Senato fra Ministero dell’ambiente, dell’agricoltura e delle politiche comunitarie sugli emendamenti in materia di caccia alla Comunitaria 2009 prevedeva un testo molto chiaro», osserva il ministro. Il testo dell’accordo prevedeva che Regioni e Province autonome potessero determinare i limiti dei periodi della caccia solo sulla base di analisi scientifiche che dovevano essere preventivamente validate dall’Ispra. «Il testo portato in votazione in aula a Palazzo Madama – osserva Prestigiacomo – invece è diverso da quello sul quale è stato raggiunto l’accordo ed apre ad interpretazioni estensive che lascerebbero intendere che l’Ispra dà un parere, ma che la validazione di tale parere possa essere rimessa ad altro, non determinato, soggetto. Tale testo non è condiviso dal Ministero dell’ambiente». Il ministro rileva infine che «è ora di smetterla di tentare, attraverso giochi di parole, di lasciare margini di ambiguità su un tema così delicato e sul quale la posizione del Governo, nei suoi ministeri competenti, è ben chiara».
Con la Prestigiacomo si schiera anche il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla: «Il provvedimento così formulato – afferma in una nota – lascia ampi margini interpretativi e non fornisce garanzie sui limiti temporali della caccia per tutti gli ungulati e le specie aviarie. Ciò significa che i cacciatori potrebbero anche sparare tutto l’anno. Non è accettabile – aggiunge – e lavorerò perché questo testo venga corretto alla Camera affinché non sia arrecato un simile danno al nostro patrimonio faunistico», sottolinea il ministro, che da mesi ha avviato una battaglia in Parlamento per evitare l’estensione dell’attività venatoria.
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fonte: Bresciaoggi, Venerdì 29 Gennaio 2010
LEGGE COMUNITARIA. Scontro sulle norme Ue
Caccia senza date fisse,
Prestigiacomo furiosa
La legge passa al Senato ma Regioni e ambientalisti insorgono. Sì anche al tetto per gli stipendi dei manager
ROMA
Cacciare senza limiti: l’attività venatoria non regolamentata da un calendario fisso, resterà di cinque mesi. Di fatto potrebbe essere quello che accadrà se la Legge Comunitaria approvata ieri da Palazzo Madama sarà confermata a Montecitorio. Il testo all’articolo 38 elimina gli attuali limiti (dal primo settembre al 31 gennaio) per la stagione di caccia, aprendo a quella che viene già definita come la zona delle «doppiette no-limits». L’approvazione del testo ha suscitato l’ira del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che, gridando al «colpo di mano», ha parlato di «testo diverso da quello concordato», chiedendo di «smetterla con le ambiguità». Contro la norma il mondo ecologista e animalista, e le Regioni. Contraria anche il ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla
SÌ AL «TETTO» PER I MANAGER. La Legge comunitaria approvata dal Senato prevede anche altre misure: l’obbligo di rendere pubblici gli stipendi dei manager ma anche di fissare un tetto alle loro retribuzioni (norma controversa che sarà modificata alla Camera) e accelerazione sulla liberalizzazione dei servizi postali.