Piano agricolo: in arrivo il documento definitivo

Alcune nostre annotazioniNella seduta della Comunità della riserva del 10/12/2012 è stato espresso il parere preliminare all’approvazione del Piano di settore agricolo e del regolamento degli accessi dei visitatori delle Torbiere. All’assemblea era presente anche il portavoce delle associazioni ambientaliste, Angelo Danesi.

In breve, per quanto riguarda la seconda bozza del piano agronomico, oltre a quanto già rilevato nell’articolo di stampa, annotiamo anche che il documento vieta l’uso dei prodotti fitosanitari molto tossici (T+) e tossici (T) nelle coltivazioni professionali, mentre nella manutenzione di parchi e giardini anche quelli nocivi (Xn ) e irritanti (XI ); sono tutelati i percorsi pedonali e ciclabili dalla possibilità di essere investiti dall’irrorazione di pesticidi.

Sergio Turla, in rappresentanza del Comune di Provaglio ha chiesto anche che sia proibito l’uso di diserbanti chimici per tutte le colture, ma, da quanto risulta dal verbale, la richiesta non è stata accolta.

Circa il reimpianto di vigneti/frutteti sarà possibile solo per le colture presenti alla data dell’approvazione definitiva, con obbligo di coltivazione biologica e delimitazione di una fascia di rispetto da lasciare incolta e distante 30 m. da specchi d’acqua e zone umide.

Riguardo al Regolamento di accesso ai visitatori, Angelo Danesi ha evidenziato, tra l’altro, come nella zona C sia difficile il controllo del rispetto delle regole di accesso, essendo in tale area presenti edifici pubblici come il monastero, ristoranti, campeggi.

Come si apprende dall’articolo di stampa, l’approvazione definitiva dovrebbe essere stata siglata ieri (20 dicembre) dal Consiglio di amministrazione dell’Ente gestore; rimandiamo pertanto altre valutazioni, anche riguardo alle osservazioni presentate da La Schiribilla, non appena saranno resi pubblici i documenti definitivi.

Qui i verbali della seduta assembleare del 10 dicembre 2012verbale piano agricolo –verbale accessi

 

Appuntamento, domenica 11 novembre: passeggiata lungo la roggia FUSIA

La Schiribilla organizza una facile passeggiata 

lungo la ROGGIA FUSIA 

(canale che scorre accanto al fiume Oglio)

per immergersi nelle atmosfere e nei colori autunnali

domenica 11 novembre 2012

la passeggiata avrà una durata di circa 2.30/3 ore

Ritrovo ore 9 presso stabilimento Niggeler e Kupfer a CAPRIOLO

Sulla provinciale che sale da Paratico dopo il cartello “Capriolo” alla prima rotonda girare a destra nella Via Niggeler. Si scende sino ad attraversare i binari della ferrovia e si arriva al parcheggio e piazzale della “Niggeler & Kupfer”.

Qui la locandina con ulteriori informazioni sulla roggia Fusia:vol. Fusia 2012

COMUNICATO. LAMETTE, CAPANNI DA CACCIA: L’ENTE GESTORE HA DETTO SÌ

5 ottobre 2012

Lamette, capanni da caccia: l’Ente gestore ha detto sì                                         Come di consueto, nei giorni scorsi sono stati ancorati nella fascia del lago d’Iseo di fronte alle Lamette gli appostamenti fissi da caccia agli acquatici: per ora risulterebbero ancora sei, nonostante purtroppo ne siano stati autorizzati altri (in totale una decina) dal Consorzio per la Gestione Associata dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, come reso noto in un recente articolo di stampa (v. Articolo e commento: “Davanti alle Torbiere una «linea Maginot» di capanni da caccia”). Per questo tipo di caccia, la stagione venatoria si apre da oggi 7 ottobre e si conclude il 31 gennaio 2013.

Da molti anni abbiamo rilevato come tali postazioni potrebbero arrecare grave danno all’avifauna che popola la riserva, sia nella fase delle migrazioni che nel periodo delle gelate invernali, quando gli uccelli si concentrano in quei bassi fondali alla ricerca di cibo per sopravvivere.

La questione è ben presente anche allo stesso Ente gestore della riserva, il quale, infatti, nelle varie fasi dell’iter del nuovo Piano di gestione, nell’aprile del 2009 aveva approvato una disposizione all’interno dell’art. 3.4.2 (Strategie, azioni e indicatori dello stato di conservazione delle specie faunistiche di cui all’allegato I della Direttiva Uccelli 79/409/CEE): per la tutela dell’avifauna è prevista la sospensione dell’attività venatoria nel tratto prospiciente la lametta in occasione delle gelate invernali.

Dopo il vaglio della Regione, il Piano definitamente deliberato nel giugno di quest’anno continua a segnalare il problema, pur limitandosi a un’indicazione generale di sospendere l’attività venatoria nel tratto prospiciente la lametta in occasione delle gelate invernali.

Abbiamo voluto ricostruire queste tappe dopo aver reperito qualche giorno fa la determinazione del Consorzio per la Gestione Associata dei laghi, nella quale abbiamo letto con sconcerto che l’Ente gestore della riserva delle Torbiere ha espresso parere favorevole ad un ulteriore dispiegamento dei capanni.

estratto da: determinazione del Consorzio laghi- del 04.09.2012

Non conosciamo i motivi di quest’assenso, immaginiamo che sia stato valutato che non vi è nessuna incidenza sul Sito Natura 2000!

Ma allora perché nel nuovo Piano di gestione il problema è stato invece sollevato? A noi “sembra” una contraddizione…

 

Qui il testo integrale della determinazione: Concessione deman Consorzio gest laghi- iseo

Comunicato: Piano agricolo della Riserva, il nostro punto di vista

Riserva delle Torbiere del Sebino: airone cinerino

Come altri soggetti interessati, anche la Schiribilla, in collaborazione col Circolo Legambiente Franciacorta, ha accolto l’invito del presidente Lecchi a presentare osservazioni alla bozza del Piano di settore agricolo della Riserva (PSA), in vista dell’approvazione definitiva.

La necessità di uno studio agronomico è stata sentita sin dal primo Piano di gestione del 1988; anche i vari aggiornamenti della banca dati del sito Natura 2000 Torbiere del Sebino da anni confermano che esistono situazioni di rischio circa le attività agricole praticate sui terreni circostanti gli habitat che determinano un eccesso di nutrienti a carico delle acque che percolano nelle vasche della torbiera.

Nelle note inviate all’Ente gestore abbiamo dapprima rilevato alcune situazioni contrastanti fra la mappa sull’uso del suolo del piano agricolo (frutto di una recente indagine sul campo) e le tavole cartografiche del nuovo Piano di gestione: a titolo di  esempio, nel PSA alcuni terreni risultano identificati come seminativo o vigneto, altri come giardino/parco di ampia estensione, mentre nel Piano di gestione tali zone sono riconosciute diversamente, per lo più come prati da sfalcio.

Ritenendo che il Piano agronomico non possa porsi in contrapposizione con quanto accolto dall’aggiornamento del Piano gestionale, abbiamo quindi chiesto che sia verificato se vi siano state variazioni colturali non consentite, al fine di evitare in futuro fraintendimenti e contenziosi. Ci risulta inoltre che anche due specchi d’acqua non siano stati cartografati.

Abbiamo condiviso:                                                                                                                      l’importanza della conservazione dei prati permanenti, al fine di salvaguardare la ricca biodiversità floristica e faunistica che essi ospitano.                                                       i limiti posti all’utilizzo dei concimi e l’introduzione, a tutela degli specchi d’acqua, di una fascia di rispetto nella quale è vietato l’uso di diserbanti e pesticidi.

Concordiamo in linea generale con le prescrizioni proposte, mentre riteniamo incompatibile con le finalità del sito la pacciamatura con teli di plastica anche se biodegradabile, perché anche tali coperture sono riflettenti, possono surriscaldarsi e rappresentano un ostacolo alla presenza e allo spostamento della fauna, oltre a essere di notevole impatto dal punto di vista paesaggistico.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, il Piano agronomico intende accogliere il “Regolamento sull’uso sostenibile e sicuro degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, estendendolo a tutte le coltivazioni. Abbiamo però fatto presente che tale regolamento è ancora in itinere e nemmeno in bozza è mai stato a oggi presentato pubblicamente: occorrerà pertanto valutarne la compatibilità con le particolari finalità naturalistiche e biologiche del sito. Da quel che si sa a oggi, risulta infatti che è consentito l’uso di prodotti tossici e molto tossici e di diserbanti.                                              Occorrerà anche considerare se con tale regolamento sia, ad esempio, tutelata la salute dei visitatori della riserva, dato che il percorso a loro riservato si snoda anche tra le coltivazioni.

Abbiamo anche proposto che sia valutata, in accordo con i proprietari del vivaio, la possibilità di un arretramento della coltivazione florovivaistica dalle zone più vulnerabili della riserva, con compensazione in altre parti della proprietà più distanti dalle aree di pregio naturalistico.

Per i dettagli, qui le note inoltrate all’Ente gestore: 12.09.2012 osservaz. PSA

Ci ha lasciato un grande amico

Siamo stati toccati da un grave lutto: oggi se ne è andato un grande caro amico, Luciano Pajola, uno dei fondatori della Schiribilla. Sempre ricorderemo il suo generoso e appassionato sostegno.                                                                                                                                La veglia funebre si terrà domenica 9 settembre alle ore 19.00 presso l’abitazione. Il funerale sarà celebrato lunedì 10 alle ore 15.00 presso la Pieve di Sant’Andrea – Iseo.

Franciacorta, un regolamento sull’uso dei fitofarmaci da condividere

Anche la Schiribilla, con altre associazioni, comitati e vari gruppi civici locali, ha

Corte Franca, 5 settembre 2012: un momento della conferenza stampa in cui è stato illustrato il testo dell’appello. Chi è interessato può contattare i promotori dell’iniziativa al seguente indirizzo: fitofarmaci.franciacorta@gmail.com

aderito all’appello con cui si chiede che il “Regolamento sull’uso sostenibile e sicuro degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, prima dell’approvazione definitiva, si apra al contributo della società civile.

Purtroppo le disposizioni approntate da Comuni, Consorzio per la Tutela del Franciacorta e ASL per una coltivazione ecosostenibile non sono mai state discusse pubblicamente e, da quel che si sa, non è certo che siano adeguate a tutelare salute e ambiente. Eppure sarebbe proprio nell’interesse del “prodotto Franciacorta” essere associato a un progetto di vera ecologia ambientale.

Perché anche La Schiribilla ha sottoscritto l’appello? Il Regolamento franciacortino interesserà anche la Riserva delle Torbiere, poiché il Piano di Settore Agricolo, in via di approvazione, lo recepirà, giustamente estendendolo, per quanto applicabile, a tutte le coltivazioni, non solo ai vigneti, che rappresentano solo una piccola parte dei terreni agricoli nell’area protetta.

Inoltre anche la cosiddetta Area Sensibile (A.S.), direttamente confinante all’esterno col sito Natura 2000, è interessata sia da vigneti sia da altre coltivazioni. In aggiunta l’area d’incidenza dei trattamenti agrosanitari sulle Torbiere è ancora più ampia e va molto oltre la fascia dell’Area Sensibile, perché occorre anche considerare che nella riserva sversano corsi d’acqua/fossi alimentati dai bacini idrici circostanti.

È auspicabile perciò un regolamento sull’uso degli agrofarmaci che concorra a diminuire i fattori di rischio per il delicato ecosistema dell’area protetta e, in generale, tuteli la biodiversità, l’ambiente e la salute dell’uomo, un regolamento che possa arricchirsi dei contributi dell’associazionismo e della cittadinanza attiva.

Qui il testo dell’appello: documento condiviso in assemblea pesticidi 30 08 12 DEF

Qui il punto di vista dell’ass. Monte Alto: AMA – COMUNICATO STAMPA Fitofarmaci 5 settembre 2012

Torbiere: sarà fatta definitivamente “piazza pulita” in località Fontanì?

Nella cosiddetta area ex Zumbo (Provaglio), dopo l’abbattimento del voluminoso

stratificazione di materiale vario in una foto del 2004

capannone, avvenuto circa 4 anni fa, previa rimozione della copertura in eternit, nei giorni scorsi è stata la volta dell’edificio residenziale dismesso. L’Ente gestore della riserva, come abbiamo già riferito, intende costruire nel luogo un magazzino connesso all’attività di manutenzione (deposito barca, attrezzi…). In origine l’area, ricavata in gran parte da una colmata illecita della zona umida, era occupata da un allevamento avicolo molto inquinante, responsabile di gravi alterazioni dell’ambiente, con manufatti abusivi di varie dimensioni, nel tempo in parte smantellati dalla stessa proprietà. Dove è finito allora quel materiale così pericoloso per l’ambiente in generale e per la salute umana? Forse proprio sottoterra? Si sa che le decine e decine di piantine d’innesto di varietà e coltivazione della tradizione locale, collocate tempo fa dall’Ente gestore proprio in quell’area, sono tutte morte rapidamente, nessuna è sopravvissuta. Prima della nuova costruzione è prevista un’indagine che verifichi la natura dei materiali ivi accumulati?


Passeggiata “botanica”: carrellata fotografica

Ecco alcune immagini della passeggiata di domenica scorsa (17 giugno) alla scoperta di piante e fiori sul Colle di San Zeno, sotto la guida attenta e sensibile di Livio Pagliari.                                                                                                                               Grazie a Rosangela e ad altri amici per le belle fotografie.

Area Sensibile della Riserva: accumuli di rifiuti impropri?

Area Sensibile della Riserva: accumuli di rifiuti impropri?                                        Già qualche anno fa era stato segnalato da più parti, a vari enti competenti (leggi qui: art. spazz. strade 2009), che in prossimità delle Torbiere, vicino alla rotatoria a sud di Viale Europa, in un’area di risulta degli svincoli stradali, erano depositati materiali di non chiara provenienza. Nel 2009 la Provincia di Brescia, che gestisce il sito, assicurò che il luogo era adibito a deposito di salgemma per manutenzione strade (leggi qui: provincia 2009).

Nei mesi scorsi, tuttavia, sono pervenute altre segnalazioni da vari testimoni, supportate da documentazione fotografica, che La Schiribilla, in seguito, ha portato a conoscenza dell’Ente gestore della Riserva, poiché le immagini sembrano evidenziare in maniera eloquente che nel sito siano conferiti rifiuti provenienti da spazzamento stradale (codice CER 200303).

Anche le Guardie Ecologiche Volontarie hanno ufficialmente verbalizzato l’anomalia dei cumuli presenti in tale sito.

È importante, infatti, non solo  a tutela della Riserva ma in generale della salute pubblica, che sia definitivamente accertata la natura dei materiali ivi scaricati e sia verificato se l’area è autorizzata a riceverli nel rispetto della normativa vigente.

Sappiamo che, proprio alcuni giorni fa, l’Ente gestore si è attivato formalmente, rivolgendosi al Sindaco di Iseo e alla Provincia, perché siano eseguiti gli opportuni controlli e sia rimosso il materiale accumulato (leggi qui: lettera ente gestore).

comunicato stampa

Iseo, 4 maggio 2012                             COMUNICATO  STAMPA

Manomissioni in Lametta: grave rischio per la biodiversità nella Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino

 •          Nel marzo scorso in Lametta, proprio a ridosso della pregiata zona A (compresenza  di  rilevanti  valori  avifaunistici  e flogistico – vegetazionali) abbiamo scoperto per caso che ettari di terreno, prima coperti da prato da sfalcio, sono stati completamente trasformati in seminativo, con pacciamatura di teli di plastica.

•          Le nuove tavole tematiche della vegetazione, aggiornate al 2008 dall’Ente gestore proprio a supporto del nuovo Piano, individuano, in gran parte della fascia compresa fra la pregevole area umida verso il lago e via Colombera, ambienti di interesse comunitario, caratterizzati da un susseguirsi di prati da sfalcio, dominati da molinio arrhenatheratalia.

•          Nei Siti Natura 2000 i prati da sfalcio vanno mantenuti o recuperati a tutela della biodiversità, tanto che, poiché la conversione in coltivi rappresenta un danno elevato per l’equilibrio ecologico, vi sono norme (Indennità Natura 2000) che prevedono contributi/incentivi per il mantenimento dei prati e anche per la conversione dei coltivi in prati!

•          CIONONOSTANTE IN LAMETTA SI VA IN CONTROTENDENZA: distrutto il prato da sfalcio, crescono tra le coperture di plastica le nuove piantine, mentre, al momento in cui scriviamo, non è ancora pervenuta, a fronte delle nostre segnalazioni, una risposta chiarificatrice dell’Ente gestore del Sito.

VEDREMO UNA RISERVA PLASTIFICATA E SPOGLIATA DI BIODIVERSITÀ?

Riteniamo che sia gravemente a rischio il delicato ecosistema del Sito:

– i prati da sfalcio oltre che conservare la ricchezza floristica dell’ambiente sono molto importanti per la sopravvivenza dell’avifauna;

– tali terreni sono addossati alla torbiera bassa alcalina (zona A), un habitat le cui indicazioni gestionali prevedono, tra l’altro,  la salvaguardia del regime idraulico sia da opere di dreno sia dall’introduzione di nutrienti;

– la trasformazione in coltivo di un prato da sfalcio creerebbe inoltre un gravissimo precedente: immaginiamo le conseguenze se tutti i prati da sfalcio dovessero trasformarsi in seminativi!

Chiediamo perciò all’Ente GESTORE, responsabile in primis del Sito Natura 2000, un immediato intervento che porti al ripristino dei luoghi, nel rispetto della normativa vigente, riservandoci di segnalare la situazione ad altre Autorità competenti.

Legambiente Franciacorta         legambientefc@virgilio.it

Legambiente Bassosebino          legambiente.bassosebino@gmail.com

Ass. La Schiribilla                     info@laschiribilla.it  

Ass. Monte Alto                         associazione.montealto@gmail.com

qui il comunicato stampa corredato da immagini: 

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