articoli

Fonte: http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/03/08/470455-eternit_spazzatura.shtml

Pezzi di eternit e spazzatura
Le Torbiere? Una discarica

 

SEBINO Dovrebbero essere scrigno di flora e fauna, ma alcune zone sono fetide. L’area è protetta della convenzione di Ramsar perché ricca di avifauna

 

Alcuni visitatori leggono il cartello dei divieti nel parco delle Torbiere
Brescia, 8 marzo 2011 – Il greto di un torrente che si getta negli specchi d’acqua più tutelati del Bresciano trasformato in una piccola discarica a cielo aperto dove non mancano quelli che sembrano pezzi di eternit. E poi ci sono i cani e i ciclisti a spasso per la riserva. Quasi nessuno dei tanti turisti paga il biglietto d’ingresso tramite l’apposita gettoniera. Bambini che urlano felici, qualcuno che sgranocchia patatine da un sacchetto.

 

Questo è il bilancio della prima domenica di bel tempo dall’inizio dell’anno nell’area delle Torbiere del Sebino. La zona umida, tutelata dalla convenzione di Ramsar grazie alla ricchezza dell’avifauna presente, l’altro ieri è stata letteralmente presa d’assalto da tanti visitatori che non sembrano essersi accorti dei tanti divieti in vigore, per primo quello di solcare i sentieri realizzati dal consorzio di tutela in bicicletta, oppure di addentrarsi tra canne e pozze con animali domestici al seguito. A peggiorare la situazione è stata la presenza, al limitare del parco, di un deposito di rifiuti dove non mancano pannelli di copertura di stalle e pollai, scarpe ormai quasi sotterrate, bottiglie di plastica e sacchi dello sporco. Il tutto accompagnato da un odore nauseante che non sembra essere il compagno ideale per pesci e uccelli, che nelle Torbiere vivono e cercano protezione.

 

Da evitare del tutto, c’è anche la zona dove le coppiette che si appartano lasciano i resti dei loro incontri, tra cui decine e decine di fazzolettini di carta, per non parlare dei profilattici usati. Nessuno, nell’arco del pomeriggio, è parso curarsi della situazione, nemmeno i molti appassionati fotografi dilettanti con i loro pesanti teleobiettivi, che si sono accontentati di appostarsi su questo o quel ponticello per cercare di “catturare” con le loro lenti uno svasso oppure un airone.

 

«E’ ormai evidente – commenta Dario Balotta di Legambiente – che la riserva non è più tale. Abbiamo ripulito tutto la scorsa primavera. Le foto che ci mostrate sono segno evidente che anche quest’inverno le Torbiere sono state usate male, senza alcun rispetto. Agli amministratori chiediamo tutela, anziché cementificazione nei pressi dell’area compresa tra Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca».

 

Milla Prandelli

 

—————————————————————————————————

 

COMMENTO– Chissà allora cosa succederà in futuro, se solamente la zona A verrà tutelata come riserva orientata ( escludendo del tutto la zona B, in pratica declassando la riserva) e se dalla Zona C (fascia di rispetto), come propongono Consorzio e Regione, verranno aboliti divieti come:

 

– introdurre specie animali o vegetali estranee;

 

svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche o sportive;

 

costituire discariche di rifiuti ovvero depositi permanenti o temporanei di materiali dismessi, anche se in forma controllata;

 

Il Consorzio, a voce del presidente (v. articolo sotto), parla di equivoci interpretativi ed afferma che anche nella zona C valgono sostanzialmente i divieti già in vigore:

 

fosse così, perchè non riconfermano i divieti, invece di toglierli?

 

E pensare che la riserva è diventata un Sito Natura 2000!
————————————————————————————————-

 

Fonte: Bresciaoggi, 9 marzo 2011

LA POLEMICA. Risponde il capo del Consorzio
«Nessuna tutela è ridimensionata per le Torbiere»
L’allarme era stato lanciato dalle associazioni ambientaliste 


«La fascia di tutela della riserva naturalistica non sarà ridimensionata». Parola del presidente del Consorzio per la gestione delle Torbiere, Giovanni Lecchi, che rassicura le comunità del Sebino dopo l’allarme lanciato dal coordinamento delle associazioni ambientaliste.
Il tema è la delibera regionale del 15 dicembre che rivede i divieti nella zona umida. «Non ci sono motivi nè atti amministrativi che diano corpo a timori di un’ apertura al cemento delle aree più esterne all’oasi» afferma Lecchi. Per comprendere meglio la questione bisogna ricordare che le Torbiere sono da un punto di vista della tutela suddivisa in tre zone che sanciscono l’importanza naturalistica e, in modo direttamente proporzionale, i vincoli urbanistico, edilizi e geologici.
«La delibera – afferma Lecchi – conferma tutti i divieti previsti nella zona più vulnerabile e importante delle Torbiere». A creare qualche equivoco interpretativo potrebbe essere stata invece la redifinizione della forma del primo articolo della delibera relativo alla zona intermedia. «La sostanza non cambia – afferma Lecchi -: in questa zona resta in vigore il divieto di edificabilità ad eccezione di eventuali progetti eseguiti dal Consorzio e previsti nel Piano di gestione. Anche nella zona più esterna valgono sostanzialmente i divieti già in vigore». Lecchi spiega poi perchè è stato eliminato il comma che impediva lo svolgimento di attività pubblicitaria, manifestazioni folcloristiche o sportive e il campeggio all’interno della Riserva: «Così le attività preesistenti alla costituzione delle Torbiere potranno continuare».F.S.

articolo

Fonte: Bresciaoggi, Venerdì 04 Febbraio 2011

PROVAGLIO. Il presidente del Consorzio: «Entro breve tutti potranno godere delle bellezze della Riserva»

 

Torbiere, un’oasi a misura di disabili
La Regione ha finanziato un percorso naturalistico per portatori di handicap Lecchi: «Scelta di civiltà»

 

Una suggestiva veduta aerea delle Torbiere di Iseo
Mentre sulla Riserva pende il rischio di un radicale ridimensionamento delle fasce di tutela*, le Torbiere prenotano un futuro a misura di disabili. La visita a una delle zone umide di più grande interesse a livello europeo è infatti attualmente preclusa alle persone con deficit motori. Ma la svolta è vicina. La Regione ha finanziato il progetto per creare itinerari accessibili ai portatori di handicap varato dal Consorzio di tutela delle Torbiere sebine. Il fondo stanziato dal Pirellone dovrebbe coprire l’intero investimento, stimato in 97 mila euro. Se non ci saranno intoppi burocratici, la realizzazione delle opere potrebbe iniziare già entro l’estate. «Riusciremo in questo modo a dare risposta a un’esigenza particolarmente sentita fra i visitatori, allineando la nostra oasi a quelle dei Paesi più avanzati in fatto di tutela dei diritti dei disabili – conferma Gianni Lecchi, presidente del Consorzio -. Nello specifico realizzeremo una via attrezzata per queste persone che ora non possono godere della bellezza delle Torbiere. L’itinerario studiato anche per le esigenze degli accompagnatori sarà allestito in una zona priva di ostacoli naturali ma non per questo meno suggestiva». Il percorso si inserirà nel settore nord ovest che va dal centro di accoglienza fino alla torretta del bird-watching.F. SCO.

———————-
* il rischio è reale e grave, occorre mobilitarsi.

articolo:«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»

Fonte: Bresciaoggi, Mercoledì 12 Gennaio 2011

 

NATURA E POLEMICHE. Il Coordinamento ambientalista e animalista
«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»
Paolo Baldi
Si vuole salvare dall’«esame» il Piano di gestione «Potrebbe essere l’inizio della fine della Riserva»
Le deroghe e le riletture di leggi e regolamenti magari troppo efficienti sembrano essere una prassi piuttosto diffusa nell’amministrazione della cosa pubblica nel nostro Paese. Soprattutto quando si tratta di «gestire» l’ambiente piuttosto che di conservarlo. La pensano così i gruppi raccolti nel Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste bresciane (l’elenco comprende Enpa, Sva, Lac, Lipu, Oipa, Lida, Laica, Anpana, Lav, associazione Compagni di Strada e Telefono difesa animali), che hanno deciso di fare un nuovo tentativo sulla strada della salvaguardia concreta di un preziosissimo unicum naturalistico: la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
Sul tavolo c’è il famoso nuovo Piano di gestione della riserva, che è già stato adottato da tempo dal Consorzio (un ente pubblico, ne fanno parte gli enti locali interessati) al quale la zona umida è affidata, e che, lo ricordiamo, era già stato ripetutamente attaccato dal mondo ambientalista quando era ancora nella fase istruttoria, perchè considerato inadeguato e incoerente.

 

Adesso lo stesso «vademecum» sta per affrontare un altro passaggio essenziale: venerdì, nella sede consortile di Provaglio d’Iseo verrà fatta la verifica di esclusione del documento programmatico dalla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas); e le associazioni, prevedibilmente, non ci stanno.
Detto innanzitutto che anche Legambiente e «La Schiribilla» hanno presentato documenti di censura analoghi in merito al Piano prima e alla cancellazione della Vas poi, passiamo a sintetizzare le ragioni espresse nella nuova presa di posizione; riassumibili in una considerazione: «Il Piano di gestione di un sito Natura 2000 (è il caso delle Torbiere) deve rispondere a un unico obbligo di risultato: salvaguardare l’efficienza e la funzionalità ecologica degli habitat e/o delle specie alle quali il sito stesso è dedicato».
Così non sarebbe se si analizza il contenuto del regolamento adottato dal Consorzio sebino; perchè, per esempio, «la pianificazione proposta introduce interventi trasformativi del suolo o funzioni insediative (vedi la ristrutturazione della famosa ex area Zumbo) non ammessi dalla delibera del consiglio regionale che aveva istituito la riserva».
Un altro esempio tra i tanti citati? «Il Piano di gestione ha incluso nei confini dell’area protetta un insediamento turistico (il campeggio Sassabanek) non ammesso dalla stessa delibera istitutiva regionale. Ciò è successo in seguito alla riperimetrazione dei confini della riserva, e la novità non è stata disciplinata dallo stesso documento di gestione anche se la zona in questione, di tipo “C”, confina direttamente con l’area “A” di maggior pregio naturalistico».

 

Sottolineando poi che la grande palude morenica sebina è protetta e considerata di eccezionale importanza naturalistica da almeno nove «attestazioni» internazionali, europee, regionali e provinciali (dalla legge istitutiva all’inserimento negli «ecomosaici»), le associazioni ricordano che anche la Direzione generale Qualità dell’ambiente della Regione ha sollecitato, nel luglio scorso, la necessità di sottoporre il documento di programmazione della riserva alla Vas.
E concludono affermando come «Il Piano di gestione sia privo dei requisiti necessari alla proposta di esclusione della Valutazione ambientale strategica; un processo partecipato che serve a valutare le conseguenze ambientali delle azioni proposte dal medesimo piano».

 

Il Coordinamento teme che la sua esclusione possa rappresentare l’inizio della fine della Riserva intesa come tale; ovvero «uno scrigno di biodiversità e bellezze naturali».
———————————————————
Fonte: Giornale di Brescia, 12 gennaio 2011

 

Provaglio
Il Tar: sì ai pozzi nella riserva delle Torbiere
PROVAGLIOAllestire un pozzo per la raccolta di acque sorgive all’interno della riserva naturale della Torbiere del Sebino, si può. Lo ha stabilito il Tar di Brescia con la sentenza numero 2 dello scorso 5 gennaio. I giudici hanno accolto il ricorso di Bruno Capponi di Provaglio, proprietario di alcuni fondi nella riserva naturale, nella zona di via Monastero.
Capponi aveva chiesto al Comune, ricevendone il rifiuto, l’autorizzazione a scavare nel terreno di sua proprietà per la realizzazione di un fontanile necessario per le esigenze igieniche della sua abitazione, che non è collegata all’acquedotto comunale, e per l’attività agricola, consistente di 150 ulivi e altri alberi da frutto.

 

Il Comune aveva respinto la richiesta in forza del parere negativo espresso dal Consorzio delle Torbiere del Sebino che ha eccepito l’incompatibilità ambientale del pozzo con le finalità della riserva naturale, sottoposta a particolare disciplina urbanistica, sia per la posizione sia per la tipologia della costruzione.
I giudici hanno invece stabilito che l’opera è ammissibile perché, se è vero che il regolamento della riserva vieta le nuove costruzioni e le nuove infrastrutture, consente però la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti igienici e di servizio delle abitazioni e le opere dirette alla conduzione agricola dei fondi. Col che sono implicitamente legittimati gli interventi edilizi complementari, tra i quali la realizzazione di servizi sostitutivi dell’allacciamento all’acquedotto comunale.

 

Via libera, dunque, al pozzo del signor Capponi, fermo restando – ha sottolineato il Tar – il potere del Comune di imporre delle prescrizioni sulle dimensioni e sulle caratteristiche tecniche del manufatto. E a questo riguardo – conclude la sentenza – dovrà essere acquisito il parere del Consorzio di gestione della riserva delle Torbiere, le cui valutazioni, pur superate riguardo alla interpretazione della disciplina urbanistica, devono però trovare ascolto, ed essere riformulate come prescrizioni, affinché la costruzione del pozzo e l’utilizzo dell’acqua siano compatibili con la tutela del contesto naturale. esseci

PROVAGLIO. La fattibilità dell’idea sarà valutata dall’assessorato provinciale ai Lavori pubblici

(Bresciaoggi, Venerdì 31 Dicembre 2010)

Le biciclette al bando

nell’oasi delle Torbiere
Fausto Scolari
Il Consorzio rispolvera la proposta per tutelare la quiete dell’avifauna «Ai cicloturisti offriremo un itinerario alternativo ed esterno al parco»

Una suggestiva immagine dall´alto delle Torbiere del Sebino
Bandire le biciclette dall’oasi per tutelare la quiete dell’avifauna che trova ospitalità permanente o saltuaria nelle Torbiere. L’idea, accantonata negli anni scorsi è tornata nell’agenda del Consorzio di gestione della Riserva che sta cercando una soluzione capace di coniugare le esigenze di tutela dell’area umida con le altrettanto legittime aspettative dei cicloturisti. Il nodo da sciogliere resta la pista ciclabile provinciale, Brescia-Paratico, che attualmente corre nei pressi della stazione di Provaglio, si inoltra nel parco per sbucare nei pressi del cimitero di Cremignane. Ma presto, l’itinerario potrebbe essere «declassato» a percorso pedonale per offrire agli appassionati delle due ruote un’alternativa. «Il Comune di Provaglio – conferma il presidente del Consorzio Gianni Lecchi – ha già realizzato un segmento di ciclabile che parte dalla stazione e arriva al Rì. La pista proseguirà per San Carlo fino ad unirsi al progettato percorso alle porte di Cortefranca. Una rete alternativa all’itinerario che attraversa l’oasi. Ho sottoposto l’idea di dirottare i cicloturisti all’esterno della zona umida all’assessore provinciale Maria Teresa Vivaldini che effettuerà un sopralluogo per constatare la fattibilità di una soluzione in grado di tutelare ulteriormente la tranquillità delle Torbiere».
——————-
Cavalcate
«proibite»:
altro sfregio
alla palude 

Impronte della «corsa» proibita
Aspettando che l’oasi naturalistica diventi off-limits per i cicloturisti, le Torbiere continuano ad essere scenario di violazioni diffusi. Nonostante l’esplicito divieto, un appassionato di equitazione*, si è concesso alla vigilia di Natale una temeraria cavalcata sulla palude. A testimoniare la passeggiata, pericolosa oltre che vietata, le tracce di zoccoli lasciate sul sottile strato di ghiaccio che copriva la zona umida in territorio di Cortefranca. Ma la piaga più diffusa resta quella degli atti vandalici e dello smaltimento di rifiuti nell’area protetta. Nonostante le rigide misure di sorveglianza introdotte dal Consorzio, l’anno al tramonto ha fatto purtroppo registrare un’escalation di episodi di teppismo ai danni del patrimonio naturalistico delle Torbiere. F. SCO.
*Commento: in realtà gli appassionati di equitazione entrano a decine quasi tutto l’anno…
——————————-
Il degrado
raso al suolo
dalle ruspe
Le perplessità sollevate da sempre dal mondo ambientalista e scientifico non fermano nell’area delle Torbiere il progetto di recupero dell’immobile ex Zumbo. eovità in vista per il recupero di zone obsolete poste in torbiera. Il Consorzio di tutela della Riserva, ha già fissato un’agenda di massima dell’intervento. «La casa che ospitava i proprietari dell’allevamento zootecnico – spiega il presidente del consorzio Gianni Lecchi – sarà demolita. Cercheremo in ogni modo di preservare le cubature, anche se in un primo momento saremo in grado solo di costruire il magazzino e forse un porticato dove far sostare le comitive in visita alle Torbiere*In seguito, quando le disponibilità finanziarie anche degli enti pubblici saranno più rosee si edificherà anche la sede del consorzio». Le ruspe sono invece già entrate in azione è Iseo. «La parte diroccata dei capannoni della torba – prosegue Lecchi -, è stata rasa al suolo e con proprietari e Comune stiamo studiando la soluzione migliore per sistemare l’area».F. SCO.
*Commento: ma allora si intende creare un nuovo centro di accoglienza? Il Piano non lo prevede…

articolo

Fonte: Giornale di Brescia, 7 dicembre 2020

 

Iseo Un ponte di 50 metri
per unire il paese alle Torbiere

 

Il tratto della Provinciale XI Iseo-Rovato dove verrà realizzato il ponte utile a unire il paese con la riserva delle Torbiere
ISEO Un nuovo ponte, lungo circa 50 metri, collegherà in futuro Iseo ai percorsi verdi della Riserva delle Torbiere.
Il manufatto, per cui il Comune ha già disposto un primo finanziamento di 150mila euro nel Piano delle opere pubbliche 2011, sorgerà vicino al centro sportivo comunale che ospita le attività dell’Orsa Corte Franca e supererà dall’alto la provinciale XI Iseo-Rovato, che attualmente in quella zona costituisce una sorta di perimetro della Riserva.
Complessivamente per l’intervento il Comune di Iseo ha previsto di spendere circa 500mila euro su tre annualità, visto che oltre allo stanziamento 2011 ne sono previsti un secondo di 150mila euro per il 2012 e un terzo di 200mila per il 2013.
Le ingenti risorse, visto il momento tutt’altro che brillante dal punto di vista finanziario per gli enti locali, arriveranno dal bando europeo Gal Golem Sebino-Franciacorta, il Gruppo di azione locale presieduto dal sindaco di Monticelli Brusati Laura Boldi. Un Piano che ha l’obiettivo di sviluppare l’economia rurale locale (agricola e forestale) mettendola in relazione con quella turistica, dando ossigeno a iniziative pubbliche e private attraverso fondi pubblici aggiuntivi rispetto a quelli tradizionali, disponibili fino al 2013.
Al contrario, sembra tramontata l’ipotesi che avrebbe voluto la realizzazione di un secondo sovrappasso di collegamento nella zona di Sassabanek, strategico dal punto di vista turistico vista la presenza di migliaia di persone in quella zona durante l’estate.
«I tempi non facili e l’elevato costo di queste opere hanno consigliato prudenza – spiega il sindaco di Iseo Riccardo Venchiarutti- e quindi molto probabilmente di sovrappasso ne verrà costruito uno solo. Rimane il fatto che per il nostro paese si tratta di un provvedimento molto positivo, che ci collega finalmente alla Riserva in tutta sicurezza, consentendo anche agli anziani e ai ragazzini di raggiungere l’ingresso iseano senza più incorrere nei rischi rappresentati da una strada che porta un traffico molto intenso e veloce». Soddisfatto anche il presidente del Consorzio Gianni Lecchi. «Se pensiamo di accrescere la fruizione della Riserva, questo collegamento può solo essere foriero di buone prospettive, e ci aspettiamo che facilitando l’accesso arrivino sempre più visitatori. Fino a oggi infatti l’ingresso da Iseo è sempre stato penalizzato dalla Provinciale, che lo sbarra. Il nuovo sovrappasso risolverà questo problema». E dal paese si arriverà agevolmente alle torbiere.
Flavio Archetti

articoli

I nuovi limiti del parco?diciamo che “serve solo chiarezza” e ammettere che, diversamente da altre attività antropiche, non esiste nel “nuovo” Piano nessuna norma  che contempli la “nuova” situazione, campeggio o parcheggio che sia.
—————————————————-
fonte: Bresciaoggi, Lunedì 29 Novembre 2010
I nuovi limiti del parco?
«Serve solo prudenza»

Una recente riperimetrazione dell’area della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, avvenuta nei mesi scorsi su richiesta diretta dell’Unione europea (le Torbiere sono un «Sic», un sito di interesse comunitario) ha avuto come conseguenza più clamorosa il «trasferimento» di una parte del campeggio di Sassabanek nell’area tutelata delle Lamette. Ma la cosa non sembra turbare il presidente del Consorzio di gestione, il provagliese Giovanni Lecchi: «Dov’è il problema? Non cambia nulla; salvo la necessità di adottare qualche attenzione in più», dice il funzionario rispondendo alle richieste di chiarimenti avanzate da «La schiribilla» e da legambiente.
La porzione di campeggio in questione, lo ricordiamo, è occupata da un parcheggio.
Un’altra inclusione riguarda un’area delle Lamette a lago, verso Clusane. E tutti questi ritocchi sono stati comunicati dall’Unione europea al ministero dell’Ambiente, e da quest’ultimo alla Regione Lombardia, il cui consiglio che dovrà presto prenderne atto. «Ma a noi va bene così – insiste Lecchi -. La riserva naturale è stata istituita nel 1983, quando Sassabanek c’era già. Perciò il parcheggio continuerà a svolgere la sua funzione; sia pure sottostando a certe regole, perchè adesso si trova in zona C, quella col più basso livello di protezione».
Ma preesistenti alla riserva sono pure, nella spiegazione di Lechi, la trattoria Funtanì, in zona B, a Provaglio d’Iseo, e il ristorante «Cascina Doss», a Iseo. «Non vuol mica dire che adesso entrambi debbono andarsene – insiste il presidente del Consorzio -. Si tratta, semmai, di mitigarne l’impatto». Se le modifiche ai confini sono di pertinenza del consiglio regionale, licenziare il nuovo Piano di gestione delle Torbiere spetta alla giunta Formigoni. Il Piano – adottato nel gennaio 2009 e, completato l’iter delle osservazioni, approvato nell’aprile dello stesso anno – sarà integrato a giorni dalla Valutazione ambientale strategica. F.S.

AMBIENTE IN BILICO/1. Il Consorzio di gestione sta lavorando a un nuovo progetto da sottoporre all’Unione europea per il finanziamento

 

Torbiere, si riparte da Life natura
Fausto Scolari
Un piano da 700 mila euro per intervenire sulla vegetazione e sulla situazione faunistica della Riserva naturale sebina

Nata negli anni Ottanta (sulla base di una legge regionale) per tutelare un ambiente umido unico e di eccezionale valore, la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino non ha mai avuto esattamente una vita facile. E ora sta attraversando una nuova fase di difficoltà che si vorrebbe superare anche attuando in questa straordinaria palude a ridosso del lago d’Iseo un nuovo progetto «Life natura». Questa almeno e l’ipotesi di lavoro di Gianni Lecchi, presidente del Consorzio di gestione della riserva.
«Stiamo mettendo a punto un progetto europeo Life che presenteremo in primavera all’Unione europea sperando di ottenere, come nel passato, un buon contributo. L’idea e quella di attuare un investimento da 700 mila euro che potrebbe essere finanziato per il 75% dall’Unione europea e per il resto da noi; o per meglio dire dagli enti ai quali ci rivolgeremo, Regione e Provincia, intervenendo sul tema della vegetazione infestante, e sui problemi rappresentati dalla moria di pesci e dalla diminuzione generale delle presenze faunistiche».
Quello di cui parliamo è un contributo che si attende come manna dal cielo, perchè il Consorzio è sempre più a corto di fondi. Ora gli enti gestori – i tre comuni di Provaglio d’Iseo, Corte Franca e Iseo – versano le rispettive quote sulla base del numero degli abitanti, mentre la Comunità montana del Sebino bresciano e la Provincia di Brescia per quote sufficienti a far funzionare la macchina amministrativa consortile e poco più.
Ci sono poi le entrate garantite dai ticket d’ingresso: «La tariffa di un euro per i non residenti nei tre comuni gestori, che non sarà aumentata – assicura il presidente Gianni Lecchi – ci ha garantito a fronte di 25 mila ingressi circa 12 mila euro. È una somma significativa; ma per fare interventi sostanziosi non basta».

L’area protetta fa i conti
con l’assedio dei rifiuti

Uno dei temi caldi per le Torbiere è quello dell’abbandono dei rifiuti. E nei giorni scorsi, l’associazione La Schiribilla aveva documentato una situazione di degrado dalla rotonda di Sassabanek verso il Ciochèt. Un’emergenza poi sanata dal Consorzio di gestione. «Purtroppo – sottolinea il presidente consortile Gianni Lecchi – abbiamo trovato rifiuti di ogni genere soprattutto all’altezza della provinciale Iseo-Rovato. Dalla rotonda in poi è un susseguirsi di pacchetti di sigarette, lattine e bottiglie di plastica che automobilisti incivili lanciano dalle vetture. E ora stiamo pensando a una giornata di pulizie aperta a tutti i volontari». F.S.

articolo e foto d’archivio

Fonte: Giornale di Brescia, 27.11.10

Corte Franca Un nuovo bosco
per «difendere» le Torbiere
Un migliaio di alberi collocati su un’area di 6mila metri quadrati
proteggerà la riserva naturale dall’inquinamento luminoso

 

CORTE FRANCA Un nuovo bosco, esteso su circa 6mila metri quadrati e composto da un migliaio di alberi, proteggerà in futuro, nel territorio di Corte Franca, la Riserva naturale delle Torbiere dall’inquinamento luminoso.
Una scelta dettata da una particolare sensibilità nei confronti delle esigenze della natura, visto che l’eccessiva illuminazione del territorio è una delle cause che gli scienziati indicano tra le più dannose per la sussistenza non solo di alcune specie di piante (poiché la mancanza del buio notturno altererebbe la fotosintesi clorofilliana), ma anche per animali e insetti.
Allo stesso tempo però, il provvedimento vuol anche fungere da esempio per la salvaguardia dei confini della zona verde dall’invadenza di progetti urbanistici, che non di rado propongono di utilizzare porzioni perimetrali di torbiera per aumentare lo sviluppo dei paesi circostanti.
Prima di questa decisione strategica, presa dall’Assessorato all’urbanistica del Municipio franciacortino, il vecchio piano regolatore prevedeva un insediamento «di iniziativa pubblica su area privata» di fianco alla riserva, per un utilizzo di circa 28mila metri quadrati di territorio vergine, da trasformare in zona d’accoglienza per i visitatori.
«Il vecchio piano prevedeva una realizzazione a servizio della riserva – ci spiega l’assessore Piera Pizzocaro – dove insediare non solo una costruzione coperta di circa 400 metri quadrati per bar e ristorazione, ma anche un parco con giochi per i bambini e alcune torrette di avvistamento»; ora invece, a quella porzione di territorio è stata nuovamente assegnata una destinazione agricola, e in sostituzione della breccia che avrebbe spalancato le porte dell’oasi si è pensato a un cuscinetto protettivo, che verrà realizzato su un pezzo di area privata, ritenuta «di interesse pubblico» per la stretta vicinanza con il verde.
«Lo riteniamo un passo più consono alle necessità di conservazione dell’unica riserva naturale sebino-franciacortina – precisa l’assessore – quindi le risorse finanziarie previste per l’insediamento “cassato”, saranno utilizzate per il nuovo bosco, da estendere per tutta la lunghezza del centro commerciale con una profondità di almeno una ventina di metri. Obiettivamente non vedevamo la necessità di realizzare una nuova porta di accesso – conclude – visto che sul lato ovest c’è già quella che passa tra i vigneti; piuttosto, in caso si rendesse necessario, potremmo pensare di sfruttare la strada esistente, peraltro già dotata di un info-point».
Flavio Archetti
—————————-
N.B. Per rinfrescare la memoria, due foto d’archivio (2005):
ecco come veniva utilizzata l’area di protezione comunale delle Riserva

www.laschiribilla.it/immagini/abusi/parcheg.jpg
www.laschiribilla.it/immagini/abusi/parcheggioabusivo05.jpg

Articolo, commento e notizia

Fonte: Giornale di Brescia, 23 novembre 2010
Iseo Torbiere, ridisegnati i confini

 

Le Lamette tra il lido di Sassabanek e Clusane
ISEO Il nuovo piano di gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino, attualmente al vaglio del Consiglio regionale, ha ridefinito i confini «inglobando» nuove aree nel perimetro della stessa, come quella appartenente al Lido di Sassabanek, zona campeggio, ed attribuendo loro una fascia di rispetto.
Così spiega Gianni Lecchi, presidente del Consorzio, sottolineando che l’area fotografata dalle associazioni ambientaliste è di proprietà della Sassabanek dagli anni ’70 ma ha assunto oggi un titolo in più di tutela, essendo passata all’interno della Riserva e classificata zona C.
«Nelle zone C della Riserva viene ammessa la sola destinazione a parcheggio, oggi in essere nell’area in oggetto, non sono ammesse invece né costruzioni né cose similari – continua Lecchi -; l’area di 10mila mq è stata inserita nella Riserva così come altre zone prima esterne perché il perimetro segnato in precedenza non coincideva con quello europeo del sito di interesse comunitario».v. mass.

 

Nostro commento    

 

PERIMETRI “VECCHI” O PERIMETRI “NUOVI”?

 

Stando alle dichiarazioni del Presidente, riportate nell’articolo:

 

1) Nelle zone C della Riserva viene ammessa la sola destinazione a parcheggio…

 

E’ vero che nella zona C della Riserva  sono previsti parcheggi: il nuovo Piano di Gestione  infatti li ha individuati tutti nella tav. 4 Interventi (v.documenti approvati dal Consorzio allegati al Piano), dove  sono indicati  i punti sosta auto con colore giallo e la classica P, solo che.non esiste nessuna area adibita a tale scopo nella zona in questione.
Qui il dettaglio tratto dalla tav.4 Interventi, dove abbiamo sovrascritto con una freccia la zona di cui si parla
www.laschiribilla.it/immagini/dettaglio%20tav.jpg

 

2) la sola destinazione a parcheggio è oggi in essere nell’area in oggetto…
Dalle ortofoto non risulta (ma quelle sono aggiornate solo al 2008) e nemmeno dalla mappa  che troviamo sul sito di Sassabanek (http://www.sassabanek.it/camping.asp), dove tale zona è adibita a campeggio, con piazzuole numerate ( ma anche tale mappa in effetti potrebbe essere datata).

 

3) l’area ha assunto oggi un titolo in più di tutela, essendo passata all’interno della Riserva e classificata zona C.
Rileviamo che, oggi come oggi, il costruendo PGT di Iseo non  tiene conto del perimetro “nuovo”: infatti l’area in questione è segnata fuori dalla Riserva (perimetro”vecchio”) e inserita come campeggio nella scheda degli ambiti di trasformazione (PGT- AMBITO I iseo sassabanekwww.laschiribilla.it/DOCS/AMBITO%20I%20iseo%20sassabanek.pdf).

 

Allora come la mettiamo, la competenza di chi è? Del Comune o del Consorzio? Vale il perimetro “vecchio”? Vale il perimetro “nuovo”?

 

Per chiarire il tutto abbiamo chiesto in data odierna un incontro col Presidente del Consorzio
clicca qui per leggere:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2010/richiesta%20incontro%20Consorzio%20RN.doc

lettera al direttore: Sassabanek e le Torbiere

Fonte: Bresciaoggi Giovedì 18 Novembre 2010

PRECISAZIONI

Sassabanek
e le Torbiere

 

Gentile direttore, ho letto l’articolo in merito al campeggio «Sassabanek ha invaso le Torbiere» ritengo doveroso porre alcune precisazioni:
1)Il Campeggio «Sassabanek» esiste ed insiste su quelle aree dagli anni ’70;
2)Siamo a conoscenza sia dei confini territoriali/demaniali, sia di quelli definiti dal Piano della Riserva e con il nuovo P.G.T. andremo a dare una risposta precisa alle indicazioni fornite dal piano approvato dal Consorzio delle Torbiere nel gennaio 2009.
Questo vuol dire che il campeggio non andrà ad interferire con la zona di rispetto del parco naturalistico, tranquillizzando quindi la Associazione Schiribilla, Lega Ambiente del Basso Sebino e tutti gli iseani che, come l’Amministrazione Comunale, hanno a cuore la salvaguardia del territorio.
Emilio Agostini
ASSESSORE ALL’URBANISTICA – ISEO

Articoli.«Sassabanek ha invaso le Torbiere»

Fonte: Bresciaoggi, 16 novembre 2010

IL CASO. L'intrusione nell'area protetta di una parte di campeggio è stata scoperta dall'associazione «La Schiribilla»
«Sassabanek ha invaso le Torbiere»

Giuseppe Zani
Il presidente: «L'impatto turistico potrebbe creare dei problemi»

Il nuovo Piano di gestione della riserva naturale ha incluso un bel pezzo del campeggio di Sassabanek all'interno dei confini delle Torbiere sebine. Un errore commesso a tavolino da parte dei suoi estensori? Una svista da parte di chi, come il Comune di Iseo, azionista di riferimento della Sassabanek spa, avrebbe dovuto correggere l'errore al momento di avanzare osservazioni al Piano?
STA DI FATTO che almeno 10 mila metri quadri di campeggio, un angolo piuttosto riservato, sono finiti…in riserva, dove, come si sa, vige il divieto di campeggio. A scoprirlo, raffrontando tavole cartografiche e foto aeree, è stata in questi giorni l'associazione ambientalista «La Schiribilla», presieduta dall'iseano Angelo Danesi.
Il Piano in questione, approvato dal Consorzio delle Torbiere nel gennaio 2009 e ora all'esame del Pirellone, ha ritoccato qua e là i confini della riserva portando al suo interno quelli che prima erano definiti i Sic, «Siti di interesse comunitario», cioè Cee, e proponendo la perfetta coincidenza dei due perimetri.
EBBENE, DANESI e collaboratori si sono resi conto con stupore che una porzione del campeggio di Sassabanek, in precedenza Sic, a diretto contatto con la zona A delle Torbiere, la più sensibile e pregiata, adesso è ricompresa – sia pure classificata come zona C – nella stessa riserva. «Come dimostrano ortofoto del 1994, tende e caravan hanno occupato quell'area da tempo – spiega il presidente Angelo Danesi -. L'anomalia è che nel nuovo Piano non se ne parla per niente, come se quel pezzo di campeggio non esistesse. E difatti, mentre per le zone C ci sono norme che regolamentano l'attività agricola o florovivaistica, per l'area di Sassabanek in argomento non sono previste misure di mitigazione che possano ridurre l'impatto dei turisti sul biotopo».
Un impatto che, secondo Danesi, durante l'estate non sarà cosa da poco, visto tra l'altro che un blocco di bagni e il servizio di lavaggio-auto sono situati proprio a ridosso del confine delle Torbiere.
«A questo punto – conclude il presidente dell'associazione ambientalista – le domande che poniamo a noi stessi e agli enti interessati sono le seguenti: dove sono i confini del territorio demaniale in quella zona? Stante il divieto di campeggiare in riserva, cosa succederà a Sassabanek quando entrerà in vigore il nuovo Piano? Si cambierà il Piano appena approvato o si farà finta di niente?».

 

———————————————————————————

 

Fonte: Giornale di Brescia 16 novembre 2010

 

ISEO
«Il campeggio
oltrepassa i limiti
delle Torbiere»

 

ISEOI confini del campeggio di Sassabanek oltrepassano i limiti della riserva naturale delle Torbiere: è stato rilevato da Legambiente Basso Sebino e dall'associazione La Schiribilla attraverso foto satellitari dell'area. «Nel nuovo Piano di gestione inoltre non si parla dell'attività né ci sono norme che la regolamentino (come invece esistono per quella agricola e florovivaistica) ma anzi vige il divieto di campeggio, di accendere fuochi, fare pic-nic – sottolineano le due associazioni, in cerca di risposte -. Per di più non sono previste misure di mitigazione per ridurre l'impatto sul biotopo quando sicuramente nel periodo di apertura il carico antropico non è da sottovalutare; il campeggio presenta wc e lavaggio auto situati sul confine delle Torbiere».