Torbiere: “isola ecologica”?

Come più volte abbiamo segnalato e documentato, purtroppo proseguono gli atti di inciviltà a danno della Riserva naturale. Nonostante non manchino i cestini per i rifiuti, qualcuno pensa che l’oasi sia “un’isola ecologica”, dove magari buttare il sacco della plastica, come si vede nella foto scattata ieri 9 gennaio, nei pressi del “Laghetto Azzurra”, una ex cava di argilla in territorio di Corte Franca.

Torbiere: la pesca di frodo è sempre attiva

Il mese scorso le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) hanno recuperato due imbarcazioni usate dai pescatori di frodo, purtroppo sempre molto attivi in riserva. Il danno non riguarda solo l’ittiofauna tutelata, ma anche altre peculiarità dell’area protetta: sono abbandonati rifiuti, lenze, ami. Il muoversi tra la vegetazione, per cercare appostamenti “nascosti”, è deleterio per le specie vegetali tipiche della torbiera (carici, giunchi, ecc.), che non sopportano il ripetuto calpestio.

GEV nella fase di recupero di una imbarcazione “abusiva”

Torbiere: ruberie e interventi di manutenzione

Una bacheca divelta

Non hanno sosta gli atti vandalici e i furti a danno delle attrezzature e degli arredi della Riserva delle Torbiere.

Oltre alle bacheche e alla segnaletica spesso sotto tiro, nei giorni scorsi ignoti hanno forzato uno dei distributori ticket posti agli ingressi dell’area protetta, sottraendo il denaro ivi contenuto.

Per impedire nuove ruberie il Consiglio di amministrazione dell’Ente gestore ha disposto la blindatura di alcuni erogatori, mentre altri, più obsoleti, saranno messi in sicurezza in altro modo (costo € 1.700 più IVA). I lavori sono stati affidati a Brescia Mobilità.

Tra i lavori di manutenzione è invece prevista la sostituzione della segnaletica verticale dei percorsi pedonali, mentre gli interventi sulla vegetazione consisteranno nella potatura di contenimento di esemplari arborei posti lungo alcuni tratti dell’itinerario visitatori, nell’abbattimento di alcune piante secche e nel taglio del canneto in alcune zone delle Lame.

Qui le delibereC.D.G. N. 38 DEL 13-11-2013 – C.D.G. N. 39 DEL 13-11-2013

Cartello divelto e buttato in acqua

“CONVOCAZIONE COMUNITA’ DELLA RISERVA”, 26.11.2013

“CONVOCAZIONE COMUNITA’ DELLA RISERVA”

martedì 26/11/2013 alle ore 18.00

presso la Sede dell’Ente gestore della Riserva  (Palazzo del Municipio, via Europa, 5 – Provaglio d’Iseo) con il seguente ordine del giorno:

  Esame ed approvazione  Assestamento al Bilancio esercizio finanziario 2013

Qui l’avvisoComunità della Riserva novembre 2013

Ente gestore della Riserva: in arrivo un nuovo sito web

Probabilmente bisognerà pazientare ancora un po’, ma almeno il dado è tratto!

L’Ente per la gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino ha approvato e indetto il bando di gara per rinnovare il sito Web, veramente obsoleto e privo di aggiornamenti.

Per la realizzazione del portale si è fissata una base d’asta di €. 5000 (oltre IVA di legge); l’affidatario del servizio dovrà farsi carico anche della formazione del personale dell’Ente.

Il termine di presentazione delle offerte è il 9 novembre 2013.

Qui la delibera del Consiglio di gestione: bando web Ente riserva

Uso dei fitofarmaci, fuori e dentro la Riserva delle Torbiere

Dettaglio da PSA, cartografia uso del suolo: il confine della Riserva è tratteggiato in rosso. In viola i vigneti, che insistono maggiormente nella fascia immediatamente esterna nella zona sud-ovest. In arancione, ad ovest, le zone dei vivai.

Anche le aree immediatamente all’esterno della Riserva, le cosiddette aree sensibili (A.S.), in cui sono presenti  47 ettari coltivati a vite, soprattutto nella fascia meridionale, sono coinvolte  dal regolamento sull’uso dei pesticidi nei vigneti, approvato dai vari comuni franciacortini (ad eccezione di Rodengo Saiano).

Proprio nella zona a sud delle Torbiere, l’analisi di recenti campionamenti d’acqua rileva in alcuni punti parametri chimici diversi rispetto ad altre: il fatto delle maggiori variazioni potrebbe essere messo in relazione alla vicinanza degli scoli delle aree di liscivazione delle superfici coltivate a vivaio e ad altre coltivazioni intensive, anche esterne al perimetro della riserva (PSA-Allegato 1- analisi acque – dic. 2012)

Occorre considerare poi che numerosi sono i corpi idrici/fossi che scaricano nell’area protetta, dopo aver attraversato un più ampio bacino caratterizzato da vaste aree a vigneto. Rammentiamo, ad esempio, che in presenza di corsi d’acqua del Reticolo Idrico Primario e Reticolo Idrico Minore il regolamento impone una “fascia di rispetto” soggetta a varie prescrizioni a seconda di vari fattori: tipo di macchina irroratrice utilizzata, disposizione dei filari, parete fogliare ridotta o sviluppata, presenza di barriere fisiche (siepi, scarpate, argini…).

Tutto questo ci dice quanto sia importante, non tanto o solo rispettare le norme già in vigore, ma andare oltre per una più adeguata tutela del territorio e della salute.

Tale regolamento, a nostro parere, dovrebbe essere applicato anche all’interno della riserva per quanto riguarda i vigneti (circa 5 ettari sparsi qua e là), nel caso contenga disposizioni più restrittive rispetto al Piano  settore agricolo (PSA), specificatamente approvato, nel dicembre 2012, dall’Ente gestore, a tutela del delicato ecosistema. Ad esempio, il regolamento dei comuni della Franciacorta prescrive che nelle zone di rispetto è consentita la distribuzione dei prodotti fitosanitari sui vigneti solo in assenza di vento, mentre nel piano agronomico delle torbiere si vietano i trattamenti in presenza di vento ad una velocità superiore a 7m/s : chi andrà a controllare con un anemometro?

Le disposizioni contenute nel piano specifico per la riserva (v. anche qui)  riguardano però tutti i tipi di colture e precisano, tra l’altro, le distanze da mantenere tra coltivi e specchi d’acqua, disciplinano l’uso e la tipologia di fitofarmaci e concimi, anche se purtroppo non sono stati vietati i trattamenti con diserbanti chimici.

Lamette, 18 ottobre 2013: fervono i lavori di raccolta in un coltivo che pare a “distanza ravvicinata” rispetto alla zona umida più pregiata. Il Piano agricolo prescrive che tra le colture e le  sponde degli specchi d’acqua debba essere interposta una fascia di rispetto di 30 m., in cui è vietato: effettuare lavorazioni del terreno, concimazioni organiche e minerali, trattamenti fitosanitari e diserbanti (PSA art.9 punto 8).

Poiché i documenti concernenti il Piano agricolo non sono ancora stati  messi a disposizione sul sito web dell’Ente gestore, per ora se ne possono scaricare alcuni da qui:

– le norme tecniche http://www.laschiribilla.it/public/Norme.pdf

– la cartografia uso dei suoli http://www.laschiribilla.it/public/TAV1a-Carta.pdf

– Allegato 1 relazione- Riserva Torbiere Relazione Analisi Acque 2012

N.B. Si tratta di file piuttosto pesanti.

 

Torbiere, ecco le nostre osservazioni al piano pesca

Come vi abbiamo già anticipato (http://www.laschiribilla.it/public/?p=2449) nei giorni scorsi abbiamo protocollato, presso l’Ente Gestore della Riserva delle Torbiere, alcune note riguardanti il regolamento per la pesca in via di approvazione definitiva.

Per contenere al massimo gli impatti sul sito, in collaborazione con i circoli di Legambiente locali, abbiamo proposto misure per tutelare maggiormente alcuni specchi d’acqua (ex cave di argilla), nei quali, in primavera, sostano frequentemente stormi di migratori, in particolare anatre tuffatrici, e nidifica il tuffetto.

Riteniamo anche che potrebbero avere impatti negativi sul sito l’autorizzazione di Centri Privati di Pesca (CPP) e di manifestazioni/gare di pesca, sia per l’afflusso difficilmente controllabile di persone sia perché le sponde vanno mantenute il più possibile naturali, in quanto la vegetazione riparia, oltre a rappresentare un ambiente ideale per la fauna, svolge un’importante funzione da filtro per gli inquinanti diffusi.

Ecco il testo integrale delle osservazioni: note piano pesca 2013

 

Come chiudere un corridoio ecologico: evoluzione

Mostriamo le fotografie dello stato attuale della zona di Clusane dove i famosi rospi Bufo Bufo, per riprodursi, attraversano l’unico corridoio ecologico rimasto tra il monte Alto ed il lago.

La situazione è la seguente:

Come potete notare la maggior parte delle piante del boschetto tra la strada ed il lago sono state tagliate, segno che il progetto di cementificazione dell’area purtroppo prosegue.

Se così sarà, lo sforzo dei numerosi volontari, che, durante le notti primaverili, hanno instancabilmente aiutato i Rospi ad attraversare la strada provinciale 12, potrebbe non essere più sufficiente a garantire la loro sopravvivenza.

Osservazioni al nuovo regolamento della pesca nella R.N. delle Torbiere

L’Ente gestore della Riserva si appresta ad approvare il nuovo regolamento riguardante la pesca dilettantistica nelle Torbiere, dove il Piano di gestione ha individuato le aree ritenute idonee, ampliandole nel numero rispetto alla pianificazione precedente, nonostante, a nostro parere, quelle già disponibili siano state sottoutilizzate.

Le zone dedicate a tale attività sono l’AREA 1, individuata lungo la sponda nord-est delle Lame (Iseo), e l’AREA 2, individuata nei bacini meridionali derivanti dall’escavazione dell’argilla (Corte Franca). L’obiettivo che il regolamento si prefigge è quello della tutela e valorizzazione del patrimonio ittico.

Riteniamo che alcune delle norme proposte siano in contrasto sia con tale obiettivo specifico sia con gli scopi di tutela del sito; in particolare destano perplessità le disposizioni che concedono la possibilità di indire gare o manifestazioni di pesca sportiva oppure di autorizzare veri e propri Centri Privati di Pesca (CPP).  Come possono tali attività conciliarsi con gli obiettivi di riqualificazione acquatica, di conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico autoctono? Inoltre in siffatte circostanze avverrebbe un afflusso incontrollato di persone (non solo pescatori, ma anche spettatori/curiosi) in aree dove è vietato dal Piano di gestione l’accesso dei visitatori, con potenziale danno all’ambiente e alla fauna (rumore, calpestio…).

Ricordiamo che in alcune vasche di proprietà privata da anni si è praticata senza autorizzazione la pesca sportiva in zone non contemplate dal Piano di Gestione precedente, con pesanti alterazioni della naturalità dei luoghi (modifica artificiale delle sponde, sfalci continui a danno della vegetazione riparia) e con immissioni di pesci pronta pesca.

Se è vero poi che alcune vasche non sono comunicanti con altre, è anche vero che in occasione di forti piogge gli specchi d’acqua traboccano e si è visto, proprio in alcune recenti situazioni, pesci “transitare” da una vasca all’altra.

Qui il Regolamento ad ora predisposto dall’Ente gestore: http://www.laschiribilla.it/DOCS/regolamento_PESCA_2013.pdf
Le osservazioni al documento possono essere inviate formalmente all’Ente gestore entro la fine di Agosto.

Curiosità: un’oca canadese in riserva

Avete mai visto una Branta canadensis? Originaria del Canadà, introdotta in Europa nel XVII secolo, è la più grande delle oche europee, con una lunghezza di 90/100 cm e una apertura alare di 160/175 cm.  Nonostante sia ormai tipica di tutti i paesaggi nordici settentrionali, da un paio di mesi è stato notato per la prima volta anche in riserva un esemplare di oca del Canadà,  probabilmente evasa da qualche allevamento o parco, visto che non teme la vicinanza dell’uomo.