Torbiere: premiazioni e riconoscimenti

Il 16 dicembre scorso, nel corso della premiazione del concorso fotografico , la Riserva ha ritenuto doveroso rendere omaggio pubblicamente alle guardie ecologiche volontarie e alle associazioni che operano per tutelare la Riserva con un momento dedicato a loro.

A consegnare gli attestati di merito era presente il dr. Marcolla, comandante della stazione di Iseo del Corpo Forestale dello Stato.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto quindi alle GEV Luigi Quaini (guardia dell'anno), Angiolino Giustini (guardia "di tutto di più"), Lucia Gianelli (premio alla carriera), Giovanni Buffoli, Francesco Carini, Pietro Luigi Orizio, Gianluca Quaini, Giuliano Seramondi (attestato di encomio), nonché agli enti e associazioni che durante l'anno hanno contribuito, con il loro lavoro, al monitoraggio e al benessere della Riserva: la Comunità Montana del Sebino Bresciano, La Schiribilla, OIPA, LAC e Legambiente Franciacorta.

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Torbiere: la rinaturalizzazione in atto, dopo la demolizione dei ruderi

Sta prendendo corpo il ripristino naturalistico dell’area sgombrata dai ruderi degli ex magazzini della torba.  Il progetto prevede la formazione di due vasche di acqua bassa di 500 e 200 mq, profondi 80 cm.

Secondo le indicazioni dell’Ente gestore della Riserva in primavera saranno piantati giunchi e carici, mentre sarà la vegetazione spontanea a colonizzare i laghetti, ricreando un habitat ideale di rane e libellule.

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 20 dicembre 2016, Bresciaoggi: Anfibi e libellule saranno grati alla Conad

Torbiere, appostamenti da caccia: sì, ma a 1000 metri dal confine

lamette con capanni 9-11-07Per quanto riguarda gli appostamenti fissi da caccia di fronte alle Lamette si conclude una questione annosa: i capanni devono stare a 1000 metri dal confine della Riserva, il che vuol dire che, in tale raggio, non possono essere installate postazioni da caccia. Non potendo stare in mezzo al lago, i capanni hanno dovuto levare le ancore definitivamente.

Questo è l'esito della Valutazione d'incidenza che ha rilevato come  la Riserva delle Torbiere sia la più importante area di sosta e rifugio per gli uccelli che seguono la rotta della Val Camonica, infatti è la prima zona umida protetta che incontrano in direzione sud.

Secondo il parere del GRA (Gruppo Ricerche Avifauna) gli uccelli hanno la necessità di potersi spostare liberamente tra lago e torbiera, per le loro necessità vitali (alimentazione, riposo notturno, rifugio). Il GRA considera dunque che il ruolo di tutela e salvaguardia dell'avifauna migratrice e svernante, perseguito dalla Riserva e ZSC Torbiere del Sebino, possa venire meno dalla presenza di appostamenti di caccia posti ad una distanza (buffer) inferiore ai 1000 m dai confini della Riserva stessa, con particolare riferimento all'area di contatto con il bacino lacustre del Sebino per le motivazioni sopra espresse di interruzione del corridoio ecologico.(Precisazione GRA per allontanamento capanni caccia allegato 1) 

Come si evince dai rilievi del GRA la questione riguarda però anche tutti gli altri appostamenti, quindi anche quelli a terra, che però ad ora non ci risulta siano stati allontanati a debita distanza.

Qui alcuni articoli sull'argomento usciti sulla stampaVia i cacciatori dalle Torbiere, riserva off  limits per i capanniCapanni, cacciatori all’attaccoCapanni da caccia e Torbiere, situazione carica di tensione

Aggiornamento:torbiere-revocati-capanni-caccia-acqua-via-anche-quelli-terrestri-7f5a2c6c-d412-11e6-af84-204dc5ed0070.shtml

Lombardia, aree protette: la nuova legge

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato, con i voti della maggioranza di centrodestra, la legge di riforma del sistema dei parchi e delle aree protette.

Fra gli obiettivi la "semplificazione della gestione" attualmente affidata a 80 enti, anche incentivando l'accorpamento volontario attraverso l'individuazione di 9 macro aree omogenee. La macro area in cui potrebbe essere inserita la Riserva delle Torbiere è quella del parco Oglio Nord, Oglio Sud e Monte Netto.

La Presidente dell’Ente Riserva delle Torbiere, in un articolo pubblicato sul Giornale di Brescia,  evidenzia i pro e i contro. Qui l'articolo. 

Qui invece la la posizione di Legambiente.

Intanto a livello nazionale ha avuto via libera dal Senato il disegno di modifica della legge 394/91 sulle aree protette. Il testo, contestato da numerose associazioni ambientaliste, dovrà passare all'esame della Camera.

Riserva: demoliti gli ex magazzini della torba, al via la rinaturalizzazione

magazzini

I due decrepiti edifici presenti nella zona B delle Torbiere, la cui volumetria è stata trasferita a completamento di quella proposta per il nuovo supermercato Conad a Iseo, sono stati abbattuti.

L’area, una volta bonificata, sarà soggetta a ripristino ambientale e ceduta gratuitamente all’Amministrazione comunale iseana.

Il piano di cantierizzazione, comprendente un cronoprogramma delle opere, è stato concordato con l’Ente gestore della Riserva che ha prescritto che i lavori, per non interferire con l’avifauna nidificante, sono da realizzare tra il 1° novembre e il 28 febbraio.

Anche il progetto di ripristino naturalistico dell’area sgombrata è sottoposto a una valutazione dell’Ente Riserva: è in previsione la formazione di vasche di acqua bassa. 

Il Piano di gestione vigente (v. scheda edifici in riserva) prevedeva il recupero degli ex depositi della torba per la collocazione di servizi di interesse pubblico o generale, quali attività culturali, museali e didattiche. Ora con gli interventi effettuati ed in atto è messa la parola fine al riutilizzo delle cubature.

Ricordiamo anche che pende ancora al TAR di Brescia il ricorso di Legambiente contro l’attuazione della nuova zona commerciale. 

Riserva delle Torbiere: riposizionamento delle boe di delimitazione nelle Lamette

faunacatasteDopo gli interventi di manutenzione straordinaria, effettuati nella primavera scorsa, con la messa in sicurezza delle piazzole di pesca (4 costruite ex novo e 2 ristrutturate) e dei percorsi pedonali, il taglio e la potatura di piante arboree in condizioni di degrado e/o morte e la composizione di cataste faunistiche e di fascine per l’ittiofauna, arriva ora la volta della risistemazione delle boe che segnano il confine della Riserva nella zona a lago.  

L’Ente gestore ha dato il via all’intervento che si rende necessario poiché nel tempo (e da tempo) diverse boe si sono spostate. Si prevede pertanto il recupero di quelle alla deriva, il loro ricollocamento lungo il  perimetro delle Lamette, con posa di nuova zavorra e collegamento con tratto di catena in acciaio. La somma impegnata è di € 939,40.

Determina del direttore della riserva: 59-2016

confine

Torbiere: pronta la valutazione d’incidenza dei capanni da caccia

Abbiamo appreso presso l'Ente gestore della Riserva che è stata approntata e inviata in Regione la valutazione d'incidenza riguardante i capanni da caccia posti in aree limitrofe al sito, sia in terraferma che in acqua (Lamette).

E' una questione di cui abbiamo discusso spesso e a lungo negli anni. Nel settembre del 2014 (v.qui) avevamo contestato la " non valutazione" dell'impatto da parte dell'Ente riserva. 

Dopo le pressioni costanti e le iniziative portate avanti soprattutto dalla LAC (Lega Abolizione Caccia) e GIG (Gruppo d’Intervento Giuridico) ora è stata stilata una valutazione che speriamo sia "a regola d'arte" e metta veramente al sicuro l'area protetta.

Qui il link agli articoli di stampa usciti di recente sul tema:

Torbiere del Sebino: la LAC contro gli appostamenti da caccia

Torbiere agitate: i capanni di caccia sempre più in bilico

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Corte Franca, villette in area sensibile della Riserva? Le dichiarazioni dell’ex assessora

 

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1) Nel testo dell’articolo che riporta le dichiarazioni dell'ex assessora Piera Pizzocaro (al tempo Giunta Fogazzi) in risposta al nostro esposto c’è purtroppo un refuso che dice l’opposto di quanto sosteniamo (v. segno rosso).

Confermiamo pertanto la convinzione che il sito che si vorrebbe urbanizzare con semplice permesso di costruire convenzionato si configuri come un vero e proprio nuovo ambito di trasformazione con relativo consumo di suolo.

Tale previsione è sfuggita a suo tempo alla VALUTAZIONE D’INCIDENZA DEL PGT, essendo stata inserita a posteriori, a valutazione conclusa, nelle schede degli edifici censiti come presenti di fatto nell’Area Sensibile della Riserva! Proprio per questo abbiamo scritto ai vari enti di verificare che non sia stato commesso un abuso.

Potete leggere agevolmente le dichiarazioni integrali dell'ex assessora  nei commenti in calce al nostro post: http://www.laschiribilla.it/public/p=4001

2) Conosciamo la storia della questione nata ancora nel 2005 con la variante al vecchio PRG per strutture al servizio della Riserva. Come non ricordare quella mobilitazione (v. qui e qui)?

3) Prendiamo atto che, come riferisce Piera Pizzocaro, in fase di redazione del PGT, l’Amministrazione di allora, temendo un ricorso al TAR, non se l’è sentita di annullare una semplice previsione del vecchio PRG senza indennizzare in qualche modo i proprietari, concedendo loro di edificare altrove immobili residenziali privati sempre nell'Area Sensibile della Riserva.

Ma l’interesse pubblico non dovrebbe prevalere su quello dei privati? E siamo sicuri che esistano diritti edificatori irreversibili? Ne avevamo riferito qui.

4) Siamo in attesa di poter accedere agli atti richiesti. Non conosciamo ancora in concreto che cosa preveda il progetto edificatorio per il quale è stato richiesto il permesso di costruire.

 

SIC della Riserva delle Torbiere: concluso l’iter, ora è ZSC

DA SIC A ZSC

Con decreto ministeriale del 15 luglio 2016, pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale, la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, dopo un iter abbastanza lungo, arriva al traguardo finale: è stata designata Zona Speciale di Conservazione (ZSC) della regione biogeografica continentale insistente nel territorio della Regione Lombardia. 

Sito di Importanza Comunitario (SIC dal dicembre 2004), l’area protetta, che ha oramai collezionato numerosi riconoscimenti, già faceva parte della rete Natura 2000 essendo stata riconosciuta Zona di Protezione Speciale (ZPS) per la ricchezza della sua avifauna, ai sensi della Direttiva Uccelli.

LA RETE NATURA 2000

È la rete delle aree protette che interessa tutti i Paesi dell’Unione Europea e ha lo scopo di garantire la protezione a lungo termine degli habitat e delle specie (di fauna e flora) d’interesse comunitario, perché rari o minacciati.

Tra gli aspetti innovativi di questa rete vi sono il carattere transnazionale dell'iniziativa, che coinvolge tutti gli Stati membri, e la selezione dei siti stessi, basata non sui confini geografici, bensì sulle regioni biogeografiche.

Composta dalle ZPS e dai SIC (che alla fine dell’iter diventano Zone Speciali di Conservazione- ZSC), la Rete Natura 2000 nasce dalle due direttive comunitarie in tema di biodiversità:

Direttiva Habitat, che ha introdotto fondamentali principi di conservazione e salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, nonché delle specie di flora e fauna.

Direttiva Uccelli riguardante la conservazione degli uccelli selvatici

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LA PROCEDURA PER LA DESIGNAZIONE DEI SITI DELLA RETE NATURA 2000

-la designazione delle ZPS avviene per indicazione di ciascun Stato membro dell’UE e non richiede un’ulteriore approvazione da parte degli organi comunitari;

-la procedura per l’ istituzione delle ZSC è invece più lunga: dapprima ogni Stato membro individua dei “proposti Siti di Interesse Comunitario (pSIC per la Riserva risale ad aprile 2000) e, dopo un processo di consultazione con gli stati medesimi, adotta le liste dei “Siti di Importanza Comunitaria” (la Riserva SIC da dicembre 2004).

In ultimo, con la definizione da parte delle Regioni di misure di conservazione specifiche e appropriate per ogni sito, i SIC sono designati come ZSC.  La definitiva designazione dovrebbe essere attuata il più presto possibile e comunque entro il termine massimo di sei anni, dando priorità a siti più minacciati e/o di maggior rilevanza ai fini conservazionistici (per la Riserva la designazione è arrivata dopo 15 anni).

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Sassabanek: ok dalla Regione per il permesso di ricerca di acqua termale

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Con decreto del giugno scorso ( Regione.Decreto ) la Regione Lombardia ha escluso dalla procedura di valutazione d’impatto ambientale il progetto del pozzo esplorativo, proposto della Società Cogeme S.p.A., per la ricerca di fluidi termali nel comune di Iseo, a Sassabanek, al confine con la zona delle Lamette (Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino). Dovrà però essere rispettata una serie di prescrizioni da recepire nei successivi provvedimenti di autorizzazione e approvazione del progetto.

Il pozzo (profondità tra i 1100/1300 metri) è finalizzato a verificare la consistenza quali-quantitativa di acque termali che si prevede di captare a temperature <50°C. In caso di esito positivo, si potrà pianificare la possibilità dello sfruttamento di tale risorsa.

L’impianto di perforazione sarà ubicato all’interno dell’area di campeggio Sassabanek, adiacente alle Lamette, interessate da nidificazione di alcune specie di interesse comunitario, ma, come si legge nel decreto, non si sono rilevati significativi impatti sulle componenti naturalistiche, specie ed habitat.

Le misure di prevenzione e di mitigazione prescritte saranno messe in atto sin dalla fase di cantierizzazione: dovranno essere adottate tecniche idonee a garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, atmosfera, e posta la massima limitazione delle emissioni acustiche, eventualmente provvedendo all’installazione di barriere provvisorie per diminuire il più possibile l’impatto sulla fauna ornitica svernante.

Per evitare un possibile disturbo nel periodo delicato della stagione riproduttiva, che può essere posta dal 20 febbraio al 20 agosto, le opere potranno essere attuate solo al di fuori di quell’arco di tempo.

Nel caso d’insuccesso del sondaggio l’area sarà ripristinata e riportata alle condizioni originarie, con la chiusura mineraria del pozzo.

– Qui il link alla scheda di sintesi pubblicata sul sito della Regione Lombardia: Realizzazione pozzo esplorativo per fluidi termali denominata "Sassabanek 1" nel comune di Iseo (Bs)

BresciaoggiTerme di Iseo, il sogno può continuare

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Confidiamo, come già espresso tempo addietro alle prime notizie del progetto, che le misure predisposte a tutela del sito naturalistico siano efficaci, riducendo al minimo l’impatto dell’opera. L’area delle Lamette è di particolare pregio naturalistico e la Riserva già deve sopportare il peso dell’urbanizzazione circostante sempre più in espansione, oltre a vari fattori di pressione antropica e criticità al proprio interno.