Clusane, villaggio turistico: l’iter per la nuova urbanizzazione prosegue!

il sito dove sorgerà il nuovo villaggio turistico (foto di Ass. Monte Alto)

Apprendiamo dal Giornale di Brescia (6 ottobre 2013) che a breve si darà il via alle opere per realizzare la contestata costruzione del villaggio turistico tra Clusane d’Iseo e Paratico, nell’unico tratto del Basso Sebino ancora interessato da un residuo di corridoio ecologico tra monte e lago.

Nell’articolo si legge che in un’area di 45mila metri quadrati saranno costruite quarantotto unità abitative per le vacanze. Niente residenziale puro quindi, e nessuna seconda casa: a confermarlo è Natale Gatti, titolare della società Costa Verde, costituita nel lontano 1983: “Anche se il Pgt ci concede un 30% di residenziale, la nostra idea è quella di dare vita ad un villaggio che funzioni tutto l’anno […tutto verrà realizzato nel rispetto delle normative vigenti e delle prescrizioni, comprese quelle relative al rospo Bufo Bufo”…

Rimarchiamo che si tratta di un lembo di terra fino a poco tempo fa boscato e  che è caratterizzato a lago da un canneto che ospita un completo ecosistema, dove si riproducono i rospi Bufo Bufo e nidificano torcicollo, martin pescatori, falchi di palude… dove sostano aironi cenerini e rossi, tuffetti e moretta tabaccata… E vivono tanti altri abitanti acquatici…

QUI il testo integrale dell’articoloDopo trent`anni di attesa arriva il villaggio turistico

A scempio si aggiunge scempio: la saldatura con Paratico sarà…perfetta!

Per la cronistoria v. corridoio ecologico

 

Pesticidi e Salute: appuntamento a Passirano martedì 8 ottobre

Il regolamento franciacortino, per quanto deficitario, come è stato rimarcato in varie occasioni e da più parti, è stato approvato in vari comuni, pare non in tutti e da alcuni con riserva, in attesa di parere dell’ASL. A livello provinciale e nazionale l’attenzione al tema pesticidi è in costante crescita, tanto che è ufficialmente nato il coordinamento nazionale pesticidi no grazie.

Quindi il gruppo locale di “Franciacorta pesticidi e salute” riparte con forza, dopo la pausa estiva, per fare il punto della situazione e formulare proposte concrete.

 Tutti gli interessati sono invitati a partecipare all’incontro di

MARTEDÌ 8 OTTOBRE ore 21, presso la SALA CIVICA DI PASSIRANO, in Via Garibaldi n. 1, per discutere di:

1. come abbiamo vissuto quest’estate rispetto al nuovo regolamento, segnalazioni andate a buon fine, rapporti con contadini e cantine, emergenze documentate (foto, animali morti, utilizzi impropri in momenti e zone a rischio)

2. cosa fare con i rapporti istituzionali: ha senso continuare a battere il chiodo con i “politici” che finora si son dimostrati attenti più ai profitti delle cantine che alla tutela della salute e quindi ha senso sollecitare modifiche a un regolamento che, già dall’anno prossimo, sarà superato dalle nuove norme del Piano d’Azione Nazionale?

3. come ripartire: rapporti con il comitato nazionale, nuove iniziative di sensibilizzazione e proposte.

 

 

Clusane: fatica a trovare casa l’incubatoio ittico provinciale

2008/2009  Dapprima il tentativo di insediarlo proprio nella Riserva naturale delle Torbiere (nell’area ex Zumbo): doveva essere capita subito l’assurdità di un’ipotesi del genere, di un progetto in contrasto con le stesse prescrizioni del piano di gestione che vietano qualsiasi nuovo insediamento produttivo, compresi allevamenti! Non c’era bisogno di nessun sopralluogo, verifica, studio di fattibilità ecc… bastava conoscere le norme di tutela dell’area protetta!

2010/2011  Poi è stata la volta della zona delle Polle, presso la Cascina Clarabella, ove già esisteva il vecchio incubatoio, ormai inadatto e necessitante di ristrutturazione e ampliamento. Anche qui, dopo le trattative e gli accordi tra Provincia e Comune di Corte Franca, che aveva accolto la richiesta nel PGT, nulla di fatto.

2012/2013  Per l’incubatoio si trova una collocazione ritenuta più idonea, direttamente sulla riva del lago a Clusane,  in via degli Orti, in una zona comunale a verde pubblico, ma anche qui il progetto trova ostacoli fra i residenti della zona…

Qui di seguito un recente articolo del 24 settembre 2013, uscito sul Giornale di Brescia

Clusane L`incubatoio ittico finisce al Tar

Secondo gli inquilini del residence «Sull’onda» il progetto non sarebbe di pubblica utilità

CLUSANE Sembra non esserci pace per il lavoro di realizzazione del nuovo incubatoio per l’accrescimento del pesce del lago d’Iseo. Questa volta, a mettere i bastoni tra le ruote a politici e tecnici degli Assessorati alla Pesca e ai Lavori pubblici della Provincia, è un ricorso al Tar di Brescia avanzato dagli inquilini del residence «Sull’onda», il cui giardino confina con lo spazio verde comunale di via Degli orti destinato a ospitare le struttura.

Cosa avrebbe provocato la reazione dei condomini? Secondo i ricorrenti il tanto atteso incubatoio non soddisferebbe completamente i requisiti di pubblica utilità, perché con le caratteristiche di cui si era parlato all’inizio della sua ideazione – cioè la doppia funzione di incubatoio e laboratorio per la preparazione del pesce a fini gastronomici – la sua costruzione andrebbe ad avvantaggiare solo alcune categorie professionali e non l’intera collettività. Questo passaggio sembrerebbe indicare una ferma ostilità dei ricorrenti nei confronti del laboratorio di preparazione del pesce piuttosto che dell’incubatoio. E proprio qui potrebbe stare la chiave di volta della questione, visto che – come ci ha confermato l’assessore ai Lavori pubblici del comune iseano Emilio Agostini, «il proposito

iniziale era quello di allestire anche il laboratorio gastronomico. Ma il progetto preliminare in via di redazione non va oltre il semplice incubatoio». Per avere nuovamente una «fabbrica» del pesce anche sul Sebino l’Assessorato alla Pesca di via Milano si sta dando da fare da tempo. L’ipotesi di metterlo a dimora a Clusane, di fronte al lago, arriva dopo anni di confronti e valutazioni, in cui sono state prese in considerazione due collocazioni (nelle Polle e di fianco alla Provinciale Iseo-Sarnico) e la Riserva delle Torbiere. Poi l’anno scorso il Comune di Iseo ha messo a disposizione 880 mq di sua proprietà in via Degli orti. f. a.

 

 

Articolo. “Lepri e conigli invadono le Torbiere”

Riportiamo un articolo che fa riferimento ad alcune segnalazioni della nostra associazione sulla presenza di mini lepri in riserva (v. anche qui ).

una “mini lepre” in Riserva

Fonte: Giornale di Brescia 28 settembre 2013

ALLARME

Lepri e conigli invadono le Torbiere

LAGO D’ISEO Se non ha ancora assunto i contorni di un’invasione poco ci manca. Si vedono conigli (o lepri?) dappertutto nella Riserva naturale delle Torbiere. Tra i cespugli degli spiazzi erbosi, di fianco agli specchi d’acqua intenti ad abbeverarsi, ai piedi degli alberi mentre sgranocchiano qualche piccolo arbusto, o lungo i ponticelli di legno che attraversano le vasche della torbiera.

A lanciare l’allarme sono stati gli attivisti dell’associazione ambientalista «La Schiribilla» che durante le ultime riunioni del Consorzio delle Torbiere hanno portato la questione all’attenzione del Consiglio e del presidente Gianni Lecchi. «Al momento siamo nell’ordine di un centinaio di presenze o forse qualcosa di più – spiega il presidente de La Schiribilla, Angelo Danesi* -, anche se una stima è obiettivamente difficile. Crediamo – e alcuni cacciatori hanno confermato la nostra ipotesi – che si tratti di mini lepri piuttosto che di conigli, probabilmente rilasciate come selvaggina da caccia. Perché sono finite in Riserva? Facile pensare che ci siano arrivate durante la naturale ricerca di uno spazio di tranquillità, considerato che in torbiera è vietata la caccia».

A quale problema si rischia di andare incontro? «A una proliferazione fuori controllo – conclude l’ambientalista -; la specie ha grande facilità a moltiplicarsi».

Il presidente Lecchi conferma che «questi animali sono monitorati e non creano danni».f. a.

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* Ricordiamo che, in occasione del rinnovo delle cariche, è stato eletto nuovo presidente de La Schiribilla Carlo Giussani

 

Articolo: Pesca «selvaggia» in Torbiera-Levata di scudi degli ecologisti

Fonte: Bresciaoggi domenica 22 settembre 2013 – PROVINCIA – Pagina 25

AMBIENTE. Tre associazioni mettono in guardia da nuove norme più permissive per la pratica dilettantistica

Pesca «selvaggia» in Torbiera

Levata di scudi degli ecologisti

Fausto Scolari

No all´idea di autorizzare gare e centri sportivi privati «Sarebbero in contrasto con la tutela della Riserva» La proposta: un periodo di fermo da febbraio ad aprile

Le Torbiere del Sebino: fanno discutere le norme sulla pesca

No all´estensione delle possibilità di pesca nelle Torbiere. Lo dicono ad alta voce le associazioni ecologiste «La Schiribilla e Legambiente di Franciacorta e del Basso Sebino, in merito al «Regolamento sulla valorizzazione del patrimonio ittico e sull´esercizio della pesca» all´interno della riserva.

«Il nuovo Piano di gestione – sottolineano gli ambientalisti – ha ampliato le aree dove è possibile esercitare la pesca dilettantistica, nonostante quelle già disponibili siano state finora sottoutilizzate. Ma la pesca è assoggettata al regolamento in via di approvazione definitiva, che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio ittico: sono da evitare norme in contrasto con tale obiettivo e con la tutela del sito».

IN PARTICOLARE, gli ecologisti criticano le disposizioni che concedono la possibilità di indire gare o manifestazioni di pesca sportiva, oppure di autorizzare veri e propri Centri privati di pesca (Cpp).

«Come possono tali attività – è la loro domanda – conciliarsi con gli obiettivi di riqualificazione acquatica, di conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico autoctono?».

Ma dalla critica alla proposta il passo è breve. «Per contenere al massimo gli impatti negativi, proponiamo che non siano autorizzate manifestazioni o gare di pesca; che non siano autorizzati Cpp; sia vietata l´immissione di pesci “pronta pesca”; siano individuate anche in zona 2 ben precise postazioni fisse».

Gli ambientalisti propongono poi di limitare gli spazi e i «numeri», fissando un massimo di presenza giornaliera di pescatori. Si propone inoltre un «fermo pesca» da febbraio ad aprile, poiché in alcune aree sostano i migratori, in particolare anatre tuffatrici (morette, moriglioni) e vi nidifica il tuffetto. E così il sasso è lanciato. Ora si vedrà quali riscontri avrà la proposta.

QUI l’articolo uscito su Bresciaoggi: Pesca “selvaggia” in torbiera

Qui le note delle associazioni inviate all’Ente gestore

Piano di gestione: il regolamento riguarderà le aree contrassegnate col simbolo del pesce

Convocazione comunità della Riserva: equilibri di bilancio e regolamenti

pesca abusiva in torbiera

Giovedì 26/09/2013 alle ore 18.00, è convocata la Comunità della Riserva, presso la Sede dell’Ente gestore (Palazzo del Municipio, via Europa, 5 – Provaglio d’Iseo).

In tale seduta saranno esaminati e approvati gli Equilibri di bilancio esercizio  finanziario 2013.

Inoltre saranno sottoposti a parere dell’assemblea:

– le variazioni da apportare al nuovo “regolamento di accesso alla riserva”, già in precedenza approvato. Si tratta di successive precisazioni allo scopo di renderlo più adeguato ai diversi contesti del sito.

– il nuovo “regolamento pesca dilettantistica “ da applicare nelle zone aperte all’attività piscatoria, individuate e ampliate dal Piano di Gestione, rispetto allo strumento di pianificazione precedente.

Qui l’avviso di convocazioneComunità della Riserva settembre 2013

 

Torbiere, ecco le nostre osservazioni al piano pesca

Come vi abbiamo già anticipato (http://www.laschiribilla.it/public/?p=2449) nei giorni scorsi abbiamo protocollato, presso l’Ente Gestore della Riserva delle Torbiere, alcune note riguardanti il regolamento per la pesca in via di approvazione definitiva.

Per contenere al massimo gli impatti sul sito, in collaborazione con i circoli di Legambiente locali, abbiamo proposto misure per tutelare maggiormente alcuni specchi d’acqua (ex cave di argilla), nei quali, in primavera, sostano frequentemente stormi di migratori, in particolare anatre tuffatrici, e nidifica il tuffetto.

Riteniamo anche che potrebbero avere impatti negativi sul sito l’autorizzazione di Centri Privati di Pesca (CPP) e di manifestazioni/gare di pesca, sia per l’afflusso difficilmente controllabile di persone sia perché le sponde vanno mantenute il più possibile naturali, in quanto la vegetazione riparia, oltre a rappresentare un ambiente ideale per la fauna, svolge un’importante funzione da filtro per gli inquinanti diffusi.

Ecco il testo integrale delle osservazioni: note piano pesca 2013

 

Articolo: “Nelle Torbiere salvata una giovane nitticora”

Fonte: Giornale di Brescia 28/08/2013

Nelle Torbiere salvata una giovane nitticora

Intervento di Polizia provinciale, Guardie ecologiche volontarie e Vigili del fuoco

PROVAGLIO D’ISEO Impegnativo intervento di salvataggio di una giovane nitticora nella Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, in territorio di Provaglio d’Iseo. L’esemplare della famiglia degli ardeidi (cui appartengono anche gli aironi), è rimasto impigliato, a testa in giù, in un filo di nylon da pesca legatosi ad un albero secco. Alcuni turisti hanno notato il volatile in difficoltà e hanno chiamato la Polizia provinciale. Alle Torbiere è quindi intervenuto l’agente Ermanno Bollin che si è avvalso anche dell’aiuto di due Guardie ecologiche volontarie (Gev), ma è stato poi necessario contattare i vigili del fuoco che, con un gommone, sono riusciti a raggiungere la pianta posta a cinque metri dalla riva. La nitticora – ben più rara degli aironi cenerini – è stata quindi liberata ed è potuta tornare nel canneto, suo ambiente naturale. L’intervento ha dato poi l’occasione al guardiacaccia e ai due volontari di bonificare quell’area della Riserva dai fili di nylon lasciati da pescatori di frodo che non potrebbero entrare nelle Torbiere. Decisivo anche l’aiuto di alcune persone che hanno collaborato per posare il gommone in acqua e per poi riportarlo sulla riva. La nitticora è rimasta impigliata nel filo con un’ala. Se non fosse stata soccorsa, sarebbe sicuramente morta. dz

Foto ricordo gita a Crocedomini

Ieri, domenica 7 luglio, bel sole, almeno fino a poco dopo il pranzo al sacco ai bordi del Laghetto di Lavena…poi la pioggia e il rientro, non prima di aver bevuto un buon caffè al Maniva…i partecipanti (una trentina) soddisfatti della escursione, dei fiori e del panorama…  per alcuni era una novità…insomma una gita da riproporre…

Curiosità: un’oca canadese in riserva

Avete mai visto una Branta canadensis? Originaria del Canadà, introdotta in Europa nel XVII secolo, è la più grande delle oche europee, con una lunghezza di 90/100 cm e una apertura alare di 160/175 cm.  Nonostante sia ormai tipica di tutti i paesaggi nordici settentrionali, da un paio di mesi è stato notato per la prima volta anche in riserva un esemplare di oca del Canadà,  probabilmente evasa da qualche allevamento o parco, visto che non teme la vicinanza dell’uomo.