PROVAGLIO. La fattibilità dell’idea sarà valutata dall’assessorato provinciale ai Lavori pubblici

(Bresciaoggi, Venerdì 31 Dicembre 2010)

Le biciclette al bando

nell’oasi delle Torbiere
Fausto Scolari
Il Consorzio rispolvera la proposta per tutelare la quiete dell’avifauna «Ai cicloturisti offriremo un itinerario alternativo ed esterno al parco»

Una suggestiva immagine dall´alto delle Torbiere del Sebino
Bandire le biciclette dall’oasi per tutelare la quiete dell’avifauna che trova ospitalità permanente o saltuaria nelle Torbiere. L’idea, accantonata negli anni scorsi è tornata nell’agenda del Consorzio di gestione della Riserva che sta cercando una soluzione capace di coniugare le esigenze di tutela dell’area umida con le altrettanto legittime aspettative dei cicloturisti. Il nodo da sciogliere resta la pista ciclabile provinciale, Brescia-Paratico, che attualmente corre nei pressi della stazione di Provaglio, si inoltra nel parco per sbucare nei pressi del cimitero di Cremignane. Ma presto, l’itinerario potrebbe essere «declassato» a percorso pedonale per offrire agli appassionati delle due ruote un’alternativa. «Il Comune di Provaglio – conferma il presidente del Consorzio Gianni Lecchi – ha già realizzato un segmento di ciclabile che parte dalla stazione e arriva al Rì. La pista proseguirà per San Carlo fino ad unirsi al progettato percorso alle porte di Cortefranca. Una rete alternativa all’itinerario che attraversa l’oasi. Ho sottoposto l’idea di dirottare i cicloturisti all’esterno della zona umida all’assessore provinciale Maria Teresa Vivaldini che effettuerà un sopralluogo per constatare la fattibilità di una soluzione in grado di tutelare ulteriormente la tranquillità delle Torbiere».
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Cavalcate
«proibite»:
altro sfregio
alla palude 

Impronte della «corsa» proibita
Aspettando che l’oasi naturalistica diventi off-limits per i cicloturisti, le Torbiere continuano ad essere scenario di violazioni diffusi. Nonostante l’esplicito divieto, un appassionato di equitazione*, si è concesso alla vigilia di Natale una temeraria cavalcata sulla palude. A testimoniare la passeggiata, pericolosa oltre che vietata, le tracce di zoccoli lasciate sul sottile strato di ghiaccio che copriva la zona umida in territorio di Cortefranca. Ma la piaga più diffusa resta quella degli atti vandalici e dello smaltimento di rifiuti nell’area protetta. Nonostante le rigide misure di sorveglianza introdotte dal Consorzio, l’anno al tramonto ha fatto purtroppo registrare un’escalation di episodi di teppismo ai danni del patrimonio naturalistico delle Torbiere. F. SCO.
*Commento: in realtà gli appassionati di equitazione entrano a decine quasi tutto l’anno…
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Il degrado
raso al suolo
dalle ruspe
Le perplessità sollevate da sempre dal mondo ambientalista e scientifico non fermano nell’area delle Torbiere il progetto di recupero dell’immobile ex Zumbo. eovità in vista per il recupero di zone obsolete poste in torbiera. Il Consorzio di tutela della Riserva, ha già fissato un’agenda di massima dell’intervento. «La casa che ospitava i proprietari dell’allevamento zootecnico – spiega il presidente del consorzio Gianni Lecchi – sarà demolita. Cercheremo in ogni modo di preservare le cubature, anche se in un primo momento saremo in grado solo di costruire il magazzino e forse un porticato dove far sostare le comitive in visita alle Torbiere*In seguito, quando le disponibilità finanziarie anche degli enti pubblici saranno più rosee si edificherà anche la sede del consorzio». Le ruspe sono invece già entrate in azione è Iseo. «La parte diroccata dei capannoni della torba – prosegue Lecchi -, è stata rasa al suolo e con proprietari e Comune stiamo studiando la soluzione migliore per sistemare l’area».F. SCO.
*Commento: ma allora si intende creare un nuovo centro di accoglienza? Il Piano non lo prevede…

Voli di corridoio

Che cosa sono i corridoi ecologici?

Gli animali, nelle loro migrazioni, non riconoscono il concetto di frontiera. Molte specie, tra cui uccelli, mammiferi, ma anche insetti e rettili, migrano stagionalmente per sfuggire al freddo o
per procacciarsi il cibo.
Per poter migrare con successo gli animali (ma anche le piante occorre ricordarlo, migrano, spesso per generazioni di tempo) necessitano di habitat (o spazi vitali), di zone dove nutrirsi e
abbeverarsi in quantità sufficiente. Molto spesso, alcuni ambienti naturali non sono collegati gli uni agli altri. Per potersi spostare tra questi ambienti senza difficoltà, esistono degli spazi naturali
chiamati corridoi ecologici. Questi ultimi permettono dunque ad animali e spore – nel caso dei vegetali – di spostarsi da una zona all’altra e allo stesso tempo di incontrare altri individui della stessa specie facilitando così lo scambio e la conseguente diversificazione
del patrimonio genetico.
Per essere veramente utili, i corridoi ecologici non devono includere delle barriere e presentare, almeno in certi tronconi, delle zone adatte in cui riposarsi e nutrirsi che permettano agli animali dei soggiorni di corta o lunga durata, secondo i bisogni della specie.

Fonte: http://assets.wwf.ch/downloads/corridoi_ecologici_1.pdf

 

Che cosa sono i varchi insediativi a rischio per la connettività ecologica?
I Varchi dell’edificato a rischio di occlusione “Sono aree nelle quali sono intercorsi, partendo da nuclei insediati distinti, significativi processi di urbanizzazione e di infrastrutturazione la cui prosecuzione lungo le direttrici di espansione potrebbe pregiudicare in modo definitivo le linee di permeabilità ecologica residue. Si assume che la prosecuzione in tali punti dei processi di urbanizzazione produrrebbe il completamento della frammentazione ecologica e territoriale, con le criticità conseguenti. Tali aree si configurano quindi, ai fini della rete ecologica, come varchi a rischio da preservare pena un possibile pregiudizio per lo sviluppo della rete ecologica.
Fonte: Lo Schema direttore della rete ecologica provinciale (BS) e il Progetto definitivo della rete ecologica

notizie

VAS o NON VAS

 

per il nuovo Piano di Gestione della Riserva?

 

Sul sito del Consorzio si possono leggere i seguenti avvisi

 

1) AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA V.A.S. (Valutazione ambientale strategica) DEL PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA NATURALE TORBIERE DEL SEBINO

 

http://www.torbiere.it/news/viewnews.asp?id=109

 

2) Convocazione conferenza di valutazione prevista nel PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA V.A.S. (Valutazione ambientale strategica) DEL PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA NATURALE TORBIERE DEL SEBINO

 

 

Sul sito della Regione si trova il doc. di sintesi per verifica esclusione dalla VAS

Documento: Documento di Sintesi – Allegati: (1)

Osservazioni al PGT di Corte Franca

Osservazioni al PGT di Corte Franca

Stamane, venerdì 10 dicembre 2010, sono state inoltrate all'ufficio protocollo del Comune di Corte Franca le osservazioni al PGT adottato, presentate dall' associazione La Schiribilla e da  Legambiente Franciacorta.

Sono state espresse considerazioni generali sul consumo di suolo e sulle previsioni di trasformazione del territorio, ma anche osservazioni specifiche su alcuni ambiti che si ritiene vadano ad intaccare anche aree di valenza naturalistica e di elevato valore percettivo.
Le osservazioni n.5 e n.6 riguardano in particolare fattori di rischio per la Riserva naturale delle Torbiere.

Qui il testo integrale delle osservazioni: www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2010/-osservaz.%20PGT%20Corte%20Franca.pdf

articolo

Fonte: Giornale di Brescia, 7 dicembre 2020

 

Iseo Un ponte di 50 metri
per unire il paese alle Torbiere

 

Il tratto della Provinciale XI Iseo-Rovato dove verrà realizzato il ponte utile a unire il paese con la riserva delle Torbiere
ISEO Un nuovo ponte, lungo circa 50 metri, collegherà in futuro Iseo ai percorsi verdi della Riserva delle Torbiere.
Il manufatto, per cui il Comune ha già disposto un primo finanziamento di 150mila euro nel Piano delle opere pubbliche 2011, sorgerà vicino al centro sportivo comunale che ospita le attività dell’Orsa Corte Franca e supererà dall’alto la provinciale XI Iseo-Rovato, che attualmente in quella zona costituisce una sorta di perimetro della Riserva.
Complessivamente per l’intervento il Comune di Iseo ha previsto di spendere circa 500mila euro su tre annualità, visto che oltre allo stanziamento 2011 ne sono previsti un secondo di 150mila euro per il 2012 e un terzo di 200mila per il 2013.
Le ingenti risorse, visto il momento tutt’altro che brillante dal punto di vista finanziario per gli enti locali, arriveranno dal bando europeo Gal Golem Sebino-Franciacorta, il Gruppo di azione locale presieduto dal sindaco di Monticelli Brusati Laura Boldi. Un Piano che ha l’obiettivo di sviluppare l’economia rurale locale (agricola e forestale) mettendola in relazione con quella turistica, dando ossigeno a iniziative pubbliche e private attraverso fondi pubblici aggiuntivi rispetto a quelli tradizionali, disponibili fino al 2013.
Al contrario, sembra tramontata l’ipotesi che avrebbe voluto la realizzazione di un secondo sovrappasso di collegamento nella zona di Sassabanek, strategico dal punto di vista turistico vista la presenza di migliaia di persone in quella zona durante l’estate.
«I tempi non facili e l’elevato costo di queste opere hanno consigliato prudenza – spiega il sindaco di Iseo Riccardo Venchiarutti- e quindi molto probabilmente di sovrappasso ne verrà costruito uno solo. Rimane il fatto che per il nostro paese si tratta di un provvedimento molto positivo, che ci collega finalmente alla Riserva in tutta sicurezza, consentendo anche agli anziani e ai ragazzini di raggiungere l’ingresso iseano senza più incorrere nei rischi rappresentati da una strada che porta un traffico molto intenso e veloce». Soddisfatto anche il presidente del Consorzio Gianni Lecchi. «Se pensiamo di accrescere la fruizione della Riserva, questo collegamento può solo essere foriero di buone prospettive, e ci aspettiamo che facilitando l’accesso arrivino sempre più visitatori. Fino a oggi infatti l’ingresso da Iseo è sempre stato penalizzato dalla Provinciale, che lo sbarra. Il nuovo sovrappasso risolverà questo problema». E dal paese si arriverà agevolmente alle torbiere.
Flavio Archetti

articoli

I nuovi limiti del parco?diciamo che “serve solo chiarezza” e ammettere che, diversamente da altre attività antropiche, non esiste nel “nuovo” Piano nessuna norma  che contempli la “nuova” situazione, campeggio o parcheggio che sia.
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fonte: Bresciaoggi, Lunedì 29 Novembre 2010
I nuovi limiti del parco?
«Serve solo prudenza»

Una recente riperimetrazione dell’area della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, avvenuta nei mesi scorsi su richiesta diretta dell’Unione europea (le Torbiere sono un «Sic», un sito di interesse comunitario) ha avuto come conseguenza più clamorosa il «trasferimento» di una parte del campeggio di Sassabanek nell’area tutelata delle Lamette. Ma la cosa non sembra turbare il presidente del Consorzio di gestione, il provagliese Giovanni Lecchi: «Dov’è il problema? Non cambia nulla; salvo la necessità di adottare qualche attenzione in più», dice il funzionario rispondendo alle richieste di chiarimenti avanzate da «La schiribilla» e da legambiente.
La porzione di campeggio in questione, lo ricordiamo, è occupata da un parcheggio.
Un’altra inclusione riguarda un’area delle Lamette a lago, verso Clusane. E tutti questi ritocchi sono stati comunicati dall’Unione europea al ministero dell’Ambiente, e da quest’ultimo alla Regione Lombardia, il cui consiglio che dovrà presto prenderne atto. «Ma a noi va bene così – insiste Lecchi -. La riserva naturale è stata istituita nel 1983, quando Sassabanek c’era già. Perciò il parcheggio continuerà a svolgere la sua funzione; sia pure sottostando a certe regole, perchè adesso si trova in zona C, quella col più basso livello di protezione».
Ma preesistenti alla riserva sono pure, nella spiegazione di Lechi, la trattoria Funtanì, in zona B, a Provaglio d’Iseo, e il ristorante «Cascina Doss», a Iseo. «Non vuol mica dire che adesso entrambi debbono andarsene – insiste il presidente del Consorzio -. Si tratta, semmai, di mitigarne l’impatto». Se le modifiche ai confini sono di pertinenza del consiglio regionale, licenziare il nuovo Piano di gestione delle Torbiere spetta alla giunta Formigoni. Il Piano – adottato nel gennaio 2009 e, completato l’iter delle osservazioni, approvato nell’aprile dello stesso anno – sarà integrato a giorni dalla Valutazione ambientale strategica. F.S.

AMBIENTE IN BILICO/1. Il Consorzio di gestione sta lavorando a un nuovo progetto da sottoporre all’Unione europea per il finanziamento

 

Torbiere, si riparte da Life natura
Fausto Scolari
Un piano da 700 mila euro per intervenire sulla vegetazione e sulla situazione faunistica della Riserva naturale sebina

Nata negli anni Ottanta (sulla base di una legge regionale) per tutelare un ambiente umido unico e di eccezionale valore, la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino non ha mai avuto esattamente una vita facile. E ora sta attraversando una nuova fase di difficoltà che si vorrebbe superare anche attuando in questa straordinaria palude a ridosso del lago d’Iseo un nuovo progetto «Life natura». Questa almeno e l’ipotesi di lavoro di Gianni Lecchi, presidente del Consorzio di gestione della riserva.
«Stiamo mettendo a punto un progetto europeo Life che presenteremo in primavera all’Unione europea sperando di ottenere, come nel passato, un buon contributo. L’idea e quella di attuare un investimento da 700 mila euro che potrebbe essere finanziato per il 75% dall’Unione europea e per il resto da noi; o per meglio dire dagli enti ai quali ci rivolgeremo, Regione e Provincia, intervenendo sul tema della vegetazione infestante, e sui problemi rappresentati dalla moria di pesci e dalla diminuzione generale delle presenze faunistiche».
Quello di cui parliamo è un contributo che si attende come manna dal cielo, perchè il Consorzio è sempre più a corto di fondi. Ora gli enti gestori – i tre comuni di Provaglio d’Iseo, Corte Franca e Iseo – versano le rispettive quote sulla base del numero degli abitanti, mentre la Comunità montana del Sebino bresciano e la Provincia di Brescia per quote sufficienti a far funzionare la macchina amministrativa consortile e poco più.
Ci sono poi le entrate garantite dai ticket d’ingresso: «La tariffa di un euro per i non residenti nei tre comuni gestori, che non sarà aumentata – assicura il presidente Gianni Lecchi – ci ha garantito a fronte di 25 mila ingressi circa 12 mila euro. È una somma significativa; ma per fare interventi sostanziosi non basta».

L’area protetta fa i conti
con l’assedio dei rifiuti

Uno dei temi caldi per le Torbiere è quello dell’abbandono dei rifiuti. E nei giorni scorsi, l’associazione La Schiribilla aveva documentato una situazione di degrado dalla rotonda di Sassabanek verso il Ciochèt. Un’emergenza poi sanata dal Consorzio di gestione. «Purtroppo – sottolinea il presidente consortile Gianni Lecchi – abbiamo trovato rifiuti di ogni genere soprattutto all’altezza della provinciale Iseo-Rovato. Dalla rotonda in poi è un susseguirsi di pacchetti di sigarette, lattine e bottiglie di plastica che automobilisti incivili lanciano dalle vetture. E ora stiamo pensando a una giornata di pulizie aperta a tutti i volontari». F.S.

articolo e foto d’archivio

Fonte: Giornale di Brescia, 27.11.10

Corte Franca Un nuovo bosco
per «difendere» le Torbiere
Un migliaio di alberi collocati su un’area di 6mila metri quadrati
proteggerà la riserva naturale dall’inquinamento luminoso

 

CORTE FRANCA Un nuovo bosco, esteso su circa 6mila metri quadrati e composto da un migliaio di alberi, proteggerà in futuro, nel territorio di Corte Franca, la Riserva naturale delle Torbiere dall’inquinamento luminoso.
Una scelta dettata da una particolare sensibilità nei confronti delle esigenze della natura, visto che l’eccessiva illuminazione del territorio è una delle cause che gli scienziati indicano tra le più dannose per la sussistenza non solo di alcune specie di piante (poiché la mancanza del buio notturno altererebbe la fotosintesi clorofilliana), ma anche per animali e insetti.
Allo stesso tempo però, il provvedimento vuol anche fungere da esempio per la salvaguardia dei confini della zona verde dall’invadenza di progetti urbanistici, che non di rado propongono di utilizzare porzioni perimetrali di torbiera per aumentare lo sviluppo dei paesi circostanti.
Prima di questa decisione strategica, presa dall’Assessorato all’urbanistica del Municipio franciacortino, il vecchio piano regolatore prevedeva un insediamento «di iniziativa pubblica su area privata» di fianco alla riserva, per un utilizzo di circa 28mila metri quadrati di territorio vergine, da trasformare in zona d’accoglienza per i visitatori.
«Il vecchio piano prevedeva una realizzazione a servizio della riserva – ci spiega l’assessore Piera Pizzocaro – dove insediare non solo una costruzione coperta di circa 400 metri quadrati per bar e ristorazione, ma anche un parco con giochi per i bambini e alcune torrette di avvistamento»; ora invece, a quella porzione di territorio è stata nuovamente assegnata una destinazione agricola, e in sostituzione della breccia che avrebbe spalancato le porte dell’oasi si è pensato a un cuscinetto protettivo, che verrà realizzato su un pezzo di area privata, ritenuta «di interesse pubblico» per la stretta vicinanza con il verde.
«Lo riteniamo un passo più consono alle necessità di conservazione dell’unica riserva naturale sebino-franciacortina – precisa l’assessore – quindi le risorse finanziarie previste per l’insediamento “cassato”, saranno utilizzate per il nuovo bosco, da estendere per tutta la lunghezza del centro commerciale con una profondità di almeno una ventina di metri. Obiettivamente non vedevamo la necessità di realizzare una nuova porta di accesso – conclude – visto che sul lato ovest c’è già quella che passa tra i vigneti; piuttosto, in caso si rendesse necessario, potremmo pensare di sfruttare la strada esistente, peraltro già dotata di un info-point».
Flavio Archetti
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N.B. Per rinfrescare la memoria, due foto d’archivio (2005):
ecco come veniva utilizzata l’area di protezione comunale delle Riserva

www.laschiribilla.it/immagini/abusi/parcheg.jpg
www.laschiribilla.it/immagini/abusi/parcheggioabusivo05.jpg

Articolo, commento e notizia

Fonte: Giornale di Brescia, 23 novembre 2010
Iseo Torbiere, ridisegnati i confini

 

Le Lamette tra il lido di Sassabanek e Clusane
ISEO Il nuovo piano di gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino, attualmente al vaglio del Consiglio regionale, ha ridefinito i confini «inglobando» nuove aree nel perimetro della stessa, come quella appartenente al Lido di Sassabanek, zona campeggio, ed attribuendo loro una fascia di rispetto.
Così spiega Gianni Lecchi, presidente del Consorzio, sottolineando che l’area fotografata dalle associazioni ambientaliste è di proprietà della Sassabanek dagli anni ’70 ma ha assunto oggi un titolo in più di tutela, essendo passata all’interno della Riserva e classificata zona C.
«Nelle zone C della Riserva viene ammessa la sola destinazione a parcheggio, oggi in essere nell’area in oggetto, non sono ammesse invece né costruzioni né cose similari – continua Lecchi -; l’area di 10mila mq è stata inserita nella Riserva così come altre zone prima esterne perché il perimetro segnato in precedenza non coincideva con quello europeo del sito di interesse comunitario».v. mass.

 

Nostro commento    

 

PERIMETRI “VECCHI” O PERIMETRI “NUOVI”?

 

Stando alle dichiarazioni del Presidente, riportate nell’articolo:

 

1) Nelle zone C della Riserva viene ammessa la sola destinazione a parcheggio…

 

E’ vero che nella zona C della Riserva  sono previsti parcheggi: il nuovo Piano di Gestione  infatti li ha individuati tutti nella tav. 4 Interventi (v.documenti approvati dal Consorzio allegati al Piano), dove  sono indicati  i punti sosta auto con colore giallo e la classica P, solo che.non esiste nessuna area adibita a tale scopo nella zona in questione.
Qui il dettaglio tratto dalla tav.4 Interventi, dove abbiamo sovrascritto con una freccia la zona di cui si parla
www.laschiribilla.it/immagini/dettaglio%20tav.jpg

 

2) la sola destinazione a parcheggio è oggi in essere nell’area in oggetto…
Dalle ortofoto non risulta (ma quelle sono aggiornate solo al 2008) e nemmeno dalla mappa  che troviamo sul sito di Sassabanek (http://www.sassabanek.it/camping.asp), dove tale zona è adibita a campeggio, con piazzuole numerate ( ma anche tale mappa in effetti potrebbe essere datata).

 

3) l’area ha assunto oggi un titolo in più di tutela, essendo passata all’interno della Riserva e classificata zona C.
Rileviamo che, oggi come oggi, il costruendo PGT di Iseo non  tiene conto del perimetro “nuovo”: infatti l’area in questione è segnata fuori dalla Riserva (perimetro”vecchio”) e inserita come campeggio nella scheda degli ambiti di trasformazione (PGT- AMBITO I iseo sassabanekwww.laschiribilla.it/DOCS/AMBITO%20I%20iseo%20sassabanek.pdf).

 

Allora come la mettiamo, la competenza di chi è? Del Comune o del Consorzio? Vale il perimetro “vecchio”? Vale il perimetro “nuovo”?

 

Per chiarire il tutto abbiamo chiesto in data odierna un incontro col Presidente del Consorzio
clicca qui per leggere:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2010/richiesta%20incontro%20Consorzio%20RN.doc