articoli

Fonte: http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/03/08/470455-eternit_spazzatura.shtml

Pezzi di eternit e spazzatura
Le Torbiere? Una discarica

 

SEBINO Dovrebbero essere scrigno di flora e fauna, ma alcune zone sono fetide. L’area è protetta della convenzione di Ramsar perché ricca di avifauna

 

Alcuni visitatori leggono il cartello dei divieti nel parco delle Torbiere
Brescia, 8 marzo 2011 – Il greto di un torrente che si getta negli specchi d’acqua più tutelati del Bresciano trasformato in una piccola discarica a cielo aperto dove non mancano quelli che sembrano pezzi di eternit. E poi ci sono i cani e i ciclisti a spasso per la riserva. Quasi nessuno dei tanti turisti paga il biglietto d’ingresso tramite l’apposita gettoniera. Bambini che urlano felici, qualcuno che sgranocchia patatine da un sacchetto.

 

Questo è il bilancio della prima domenica di bel tempo dall’inizio dell’anno nell’area delle Torbiere del Sebino. La zona umida, tutelata dalla convenzione di Ramsar grazie alla ricchezza dell’avifauna presente, l’altro ieri è stata letteralmente presa d’assalto da tanti visitatori che non sembrano essersi accorti dei tanti divieti in vigore, per primo quello di solcare i sentieri realizzati dal consorzio di tutela in bicicletta, oppure di addentrarsi tra canne e pozze con animali domestici al seguito. A peggiorare la situazione è stata la presenza, al limitare del parco, di un deposito di rifiuti dove non mancano pannelli di copertura di stalle e pollai, scarpe ormai quasi sotterrate, bottiglie di plastica e sacchi dello sporco. Il tutto accompagnato da un odore nauseante che non sembra essere il compagno ideale per pesci e uccelli, che nelle Torbiere vivono e cercano protezione.

 

Da evitare del tutto, c’è anche la zona dove le coppiette che si appartano lasciano i resti dei loro incontri, tra cui decine e decine di fazzolettini di carta, per non parlare dei profilattici usati. Nessuno, nell’arco del pomeriggio, è parso curarsi della situazione, nemmeno i molti appassionati fotografi dilettanti con i loro pesanti teleobiettivi, che si sono accontentati di appostarsi su questo o quel ponticello per cercare di “catturare” con le loro lenti uno svasso oppure un airone.

 

«E’ ormai evidente – commenta Dario Balotta di Legambiente – che la riserva non è più tale. Abbiamo ripulito tutto la scorsa primavera. Le foto che ci mostrate sono segno evidente che anche quest’inverno le Torbiere sono state usate male, senza alcun rispetto. Agli amministratori chiediamo tutela, anziché cementificazione nei pressi dell’area compresa tra Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca».

 

Milla Prandelli

 

—————————————————————————————————

 

COMMENTO– Chissà allora cosa succederà in futuro, se solamente la zona A verrà tutelata come riserva orientata ( escludendo del tutto la zona B, in pratica declassando la riserva) e se dalla Zona C (fascia di rispetto), come propongono Consorzio e Regione, verranno aboliti divieti come:

 

– introdurre specie animali o vegetali estranee;

 

svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche o sportive;

 

costituire discariche di rifiuti ovvero depositi permanenti o temporanei di materiali dismessi, anche se in forma controllata;

 

Il Consorzio, a voce del presidente (v. articolo sotto), parla di equivoci interpretativi ed afferma che anche nella zona C valgono sostanzialmente i divieti già in vigore:

 

fosse così, perchè non riconfermano i divieti, invece di toglierli?

 

E pensare che la riserva è diventata un Sito Natura 2000!
————————————————————————————————-

 

Fonte: Bresciaoggi, 9 marzo 2011

LA POLEMICA. Risponde il capo del Consorzio
«Nessuna tutela è ridimensionata per le Torbiere»
L’allarme era stato lanciato dalle associazioni ambientaliste 


«La fascia di tutela della riserva naturalistica non sarà ridimensionata». Parola del presidente del Consorzio per la gestione delle Torbiere, Giovanni Lecchi, che rassicura le comunità del Sebino dopo l’allarme lanciato dal coordinamento delle associazioni ambientaliste.
Il tema è la delibera regionale del 15 dicembre che rivede i divieti nella zona umida. «Non ci sono motivi nè atti amministrativi che diano corpo a timori di un’ apertura al cemento delle aree più esterne all’oasi» afferma Lecchi. Per comprendere meglio la questione bisogna ricordare che le Torbiere sono da un punto di vista della tutela suddivisa in tre zone che sanciscono l’importanza naturalistica e, in modo direttamente proporzionale, i vincoli urbanistico, edilizi e geologici.
«La delibera – afferma Lecchi – conferma tutti i divieti previsti nella zona più vulnerabile e importante delle Torbiere». A creare qualche equivoco interpretativo potrebbe essere stata invece la redifinizione della forma del primo articolo della delibera relativo alla zona intermedia. «La sostanza non cambia – afferma Lecchi -: in questa zona resta in vigore il divieto di edificabilità ad eccezione di eventuali progetti eseguiti dal Consorzio e previsti nel Piano di gestione. Anche nella zona più esterna valgono sostanzialmente i divieti già in vigore». Lecchi spiega poi perchè è stato eliminato il comma che impediva lo svolgimento di attività pubblicitaria, manifestazioni folcloristiche o sportive e il campeggio all’interno della Riserva: «Così le attività preesistenti alla costituzione delle Torbiere potranno continuare».F.S.

VAS o NON VAS per il Piano di gestione delle Torbiere? (3)

Nuovi documenti

 

Sul sito della Regione Lombardia si possono trovare il verbale della prima seduta della  CONFERENZA DI VERIFICA ESCLUSIONE della VAS (del 14/01/2011) e il nuovo documento di sintesi aggiornato

————————————–

Dal nuovo documento di sintesi aggiornato si rileva che le previsioni relative alla realizzazione della Torretta di osservazione in Lametta, dell'incubatoio ittico e del Museo della Torba vengono definitivamente stralciate dal Piano di gestione, ma viene anche  ribadita la nuova classificazione della riserva (solo la Zona A è nei confini della riserva orientata) e  finalmente esplicitato che si modificano anche le norme tecniche (divieti), ampliando anche le possibilità edificatorie.
Riteniamo quindi che per lo stravolgimento che si prospetta:
– nel ridurre i confini della vera e propria  riserva orientata alla sola zona A di alto pregio, escludendo, senza alcuna motivazione, la zona B dove pure sono presenti, oltre ai valori floristico-vegetazionali, anche quelli avifaunistici;
– nel diminuire la tutela della zona B e della fascia di rispetto (zona C), senza considerare che tutte le zone indistintamente fanno parte del sito Natura 2000 per il quale corre l'obbligo di predisporre adeguate misure di salvaguardia,

si renda ancor più indispensabile la previsione della Valutazione Ambientale Strategica del Piano di gestione della Riserva e del Sito Natura 2000.

—————

P.S. Qui trovate tutto il procedimento: https://www.sivas.servizirl.it/sivas/#/login/schedaProcedimento?idProcedimento=2&idPiano=35880

UNA RISERVA DIS-ORIENTATA E DIMEZZATA?

Domandiamo:

– perché il Consorzio delle Torbiere, su sollecitazione della Regione, ha proposto, a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione del nuovo Piano di gestione (aprile 2009), di restringere i confini della Riserva Orientata limitandoli a quelli della sola zona A, quando, fin dalla sua istituzione (1984), la riserva orientata ha compreso anche la zona B?
– perché la zona B è stata classificata Riserva Parziale idrogeologica, paesistica e botanica, ignorando del tutto i valori avifaunistici invece rilevati?
– perché viene concessa nuova potenzialità edificatoria in zona B e C, quando, in specifiche schede, il Piano di gestione aveva già stabilito tutti gli interventi ammissibili sugli edifici esistenti?
– perché si ignora la presenza del campeggio in riserva e nel contempo si toglie il divieto di campeggio a tutta quanta la zona di rispetto?
– perché si “liberalizza” l’uso della zona C che ha la delicata funzione di fare da zona cuscinetto e da filtro rispetto a disturbi che potrebbero venire dall’esterno, considerato il sensibile calo dell’avifauna e l’elevata urbanizzazione della zona circostante?
– perché si propone di diminuire, all’interno, la tutela di un sito di grande valore, appartenente alla Rete Natura 2000, e del quale dobbiamo essere tutti orgogliosi, proprio mentre i Comuni con i PGT si mostrano disponibili a garantire il delicato equilibrio ambientale delle Torbiere, disciplinando l’uso del territorio esterno alla riserva?
– perché il Consorzio sta prospettando di escludere dalla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) un Piano di gestione che tanto nella sua parte descrittiva e di inquadramento, quanto nell’apparato normativo (NTA), non subirà modifiche volte ad un maggior permissivismo, quando al contrario la delibera regionale ne propone sostanziali cambiamenti, riducendo la protezione del sito?

 

– perché tutte queste “novità” le abbiamo scoperte per caso?

 

Ecco perché La Schiribilla col Coordinamento Associazioni Ambientaliste ed Animaliste Bresciane ha presentato formali osservazioni alla Delibera di giunta regionale del 15 dicembre 2010 – n. 9/985 – Proposta di modificazione dei confini della riserva naturale «Torbiere del Sebino o d’Iseo» e della sua classificazione (artt. 2, 11 e 12 della l.r. 86/83.
leggi qui le osservazioni inviate :www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/23.2.2011osservazioni%20coordinam.ass..pdf

UNA RISERVA DIS-ORIENTATA E DIMEZZATA?

Domandiamo:
– in base a quali sopravvenute motivazioni scientifico-naturalistiche il consorzio delle Torbiere ha provveduto, a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione del Piano (aprile 2009), a modificare i confini della riserva orientata riducendoli a quelli della sola zona A, quando, fin dalla sua istituzione (1984), la riserva orientata ha compreso anche la zona B?

 

confronta: questi i nuovi confini della riserva orientata proposti (2010)
http://www.torbiere.it/ita/Piano_gestione/Tavole/TAVOLA_7_.pdf

A PROPOSITO DI DIVIETI

La Riserva delle Torbiere è anche:

Zona di protezione speciale (ZPS, Direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici)               Vi sono norme “sovraordinate” che dettano precisi divieti per le ZPS.

 

Infatti una deliberazione di giunta regionale (8/9275/2009 dell’8 aprile 2009) riguardo alle ZPS prescrive, fra gli altri, i seguenti divieti:

 

– distruzione o danneggiamento intenzionale di nidi e ricoveri di uccelli;
Рrealizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonch̩ ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche
per inerti;
– svolgimento di attività di circolazione motorizzata al di fuori delle strade, fatta eccezione per i mezzi agricoli e forestali, per i mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza, per i mezzi degli aventi diritto, in qualità di proprietari, gestori e lavoratori
– eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con alta valenza ecologica individuati dalla regione o dalle amministrazioni provinciali;
– eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da muretto a secco oppure da una scarpata inerbita, sono fatti salvi i casi regolarmente autorizzati di rimodellamento dei terrazzamenti eseguiti allo scopo di assicurare una gestione economicamente sostenibile;
– esecuzione di livellamenti non autorizzati dall’ente gestore; sono fatti salvi i livellamenti ordinari per la preparazione del letto di semina e per la sistemazione dei terreni a risaia;
– la captazione idrica nella stagione riproduttiva delle specie ornitiche caratteristiche della tipologia ambientale, ai sensi del d.m. 17 ottobre 2007 n. 184, fatto salvo autorizzazione dell’ente gestore, dalle zone umide che ospitano specie caratteristiche della tipologia ambientale o habitat di interesse Comunitario;
–  è vietata l’immissione o il ripopolamento con specie alloctone

 

La delibera sulle ZPS contiene inoltre ulteriori disposizioni riguardanti i piani di gestione, i qualidevono:

 

-perseguire la conservazione delle aree aperte, anche incolte, e agricole, regolamentando l’urbanizzazione, l’antropizzazione e la realizzazione di infrastrutture, nelle aree di pregio naturalistico;
– perseguire un’attenta conservazione di tutte le zone umide, prestando particolare attenzione ai canneti in acqua e in asciutta o periodicamente sommersi. La conservazione di queste aree si realizza attraverso il divieto di:

 

trasformazioni ambientali, bonifiche, mutamenti di destinazione d’uso del suolo, attraverso il ripristino e la creazione di ambienti umidi naturali e attraverso la creazione e la tutela di aree “cuscinetto”

UNA RISERVA DIS-ORIENTATA? COGLI LA DIFFERENZA!

Il Piano di gestione approvato nell’aprile 2009 pone su tutta la riserva il divieto di

1) realizzare nuovi edifici;
2) attuare interventi sugli edifici esistenti in assenza di specifica autorizzazione rilasciata
dall’Ente Gestore,

 

La proposta di modifica dei divieti deliberata successivamente dalla giunta regionale, pone il divieto di
1) nuove costruzioni (in zona A)
2) realizzare nuovi edifici ad eccezione di quanto diversamente previsto dal Piano di Gestione e direttamente eseguito dall’Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato (in zona B e C)

Per quanto riguarda la zona A e B ecco gli altri divieti.
Abbiamo segnato in rosso quelli che non valgono per la zona C (fascia di rispetto)

 

2) realizzare nuovi insediamenti produttivi, anche di carattere zootecnico o di ampliamento di quelli esistenti;
3) costruire infrastrutture in genere, fatto salvo quanto previsto dal piano della riserva in funzione delle finalità della riserva stessa e direttamente eseguite dall’ente gestore ovvero dallo stesso autorizzate;
4) aprire nuove strade, asfaltare, ampliare o operare la trasformazione d’uso di quelle esistenti;
5) coltivare cave od estrarre inerti ed esercitare qualsiasi attività che determini modifiche sostanziali della morfologia del suolo;
6) attuare interventi che modifichino il regime o la composizione delle acque, fatto salvo quanto previsto dal piano e direttamente eseguito dall’Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato;
7) impiantare pioppeti artificiali od altre colture arboree a rapido accrescimento;
8) effettuare interventi di bonifica idraulica della zona umida;
9) raccogliere, asportare o danneggiare la flora spontanea, fatte salve le attività previste dal piano di gestione e la ricerca scientifica, eseguite direttamente dall’Ente gestore ovvero dallo stesso autorizzate;
10) effettuare tagli di piante arboree isolate o inserite in filari, nonché di siepi arboree ed arbustive lungo il margine di strada, corpi d’acqua o coltivi, se non autorizzati dall’Ente gestore;
11) costruire recinzioni, se non con siepi a verde e con specie tipiche della zona e preventivamente autorizzate dall’Ente gestore;
12) disturbare, danneggiare, catturare o uccidere animali selvatici, raccogliere o distruggere i loro nidi, tane o giacigli, danneggiare o distruggere il loro ambiente, fatte salve le attività consentite, la ricerca scientifica e gli interventi di carattere igienico-sanitario, eseguiti direttamente dall’Ente gestore ovvero dallo stesso autorizzato;
13) esercitare la caccia;
14) introdurre cani (fatta esclusione lungo i percorsi autorizzati, per i cani di accompagnamento a portatori di handicap), cavalli ed altri animali;
15) introdurre specie animali o vegetali estranee;
16) svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche o sportive, effettuare il campeggio;
17) costituire discariche di rifiuti ovvero depositi permanenti o temporanei di materiali dismessi, anche se in forma controllata;
18) transitare con biciclette e mezzi motorizzati lungo i percorsi pedonali, come individuati dal Piano di gestione, fatta eccezione per i mezzi di servizio e quelli occorrenti per l’attivitÃ
agricola;
19) accedere alle aree di maggior interesse naturalistico e scientifico individuate dal piano, non autorizzati dall’Ente gestore;
20) accedere e navigare nella fascia a lago e nel canneto fatta eccezione per i mezzi di servizio;

21) esercitare la navigazione a motore fatto salvo quanto previsto dal piano e direttamente eseguito dall’Ente gestore ovvero dallo stesso espressamente autorizzato;
22) effettuare studi e ricerche che comportino prelievi in natura e/o altre deroghe ai divieti, se non autorizzati dall’ente gestore;
23) esercitare ogni altra attività, anche di carattere temporaneo, che comporti alterazioni alla qualità dell’ambiente incompatibili con le finalità della Riserva;
24) tenere comportamenti non conformi all’ambiente della Riserva tali da creare danno o potenziale danno all’ambiente ad alla fauna: abbandonare i percorsi segnalati, sostare fuori dagli spazi appositamente predisposti e segnalati, fare picnic, accendere fuochi, effettuare la balneazione, dare cibo agli animali, disturbare la fauna con suoni, musica e schiamazzi;
25) condurre colture non compatibili con le finalità della riserva;
26) effettuare variazioni colturali se non la sostituzione delle colture esistenti con vegetazione spontanea caratteristica dell’ambiente naturale;
27) esercitare nuove attività florovivaistiche;
28) esercitare la pesca al di fuori delle aree espressamente destinate a tale attività individuate nel Piano di Gestione e dei limiti previsti dal regolamento pesca della riserva;

 

N.B. Per la zona C non applicare i divieti n.20/21/28 ha ovviamente senso poiché non vi sono vere e propri vasche d’acqua. Per il resto ricordiamo:
-che la funzione della zona C è anche quella di fare da zona cuscinetto e da filtro rispetto a disturbi che potrebbero venire  dall’esterno
-che anche la zona C è compresa nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e nella ZPS (Zona di Protezione Speciale)
-che anche nella zona C sono presenti habitat comunitari

articolo

Fonte: Bresciaoggi, Venerdì 04 Febbraio 2011

PROVAGLIO. Il presidente del Consorzio: «Entro breve tutti potranno godere delle bellezze della Riserva»

 

Torbiere, un’oasi a misura di disabili
La Regione ha finanziato un percorso naturalistico per portatori di handicap Lecchi: «Scelta di civiltà»

 

Una suggestiva veduta aerea delle Torbiere di Iseo
Mentre sulla Riserva pende il rischio di un radicale ridimensionamento delle fasce di tutela*, le Torbiere prenotano un futuro a misura di disabili. La visita a una delle zone umide di più grande interesse a livello europeo è infatti attualmente preclusa alle persone con deficit motori. Ma la svolta è vicina. La Regione ha finanziato il progetto per creare itinerari accessibili ai portatori di handicap varato dal Consorzio di tutela delle Torbiere sebine. Il fondo stanziato dal Pirellone dovrebbe coprire l’intero investimento, stimato in 97 mila euro. Se non ci saranno intoppi burocratici, la realizzazione delle opere potrebbe iniziare già entro l’estate. «Riusciremo in questo modo a dare risposta a un’esigenza particolarmente sentita fra i visitatori, allineando la nostra oasi a quelle dei Paesi più avanzati in fatto di tutela dei diritti dei disabili – conferma Gianni Lecchi, presidente del Consorzio -. Nello specifico realizzeremo una via attrezzata per queste persone che ora non possono godere della bellezza delle Torbiere. L’itinerario studiato anche per le esigenze degli accompagnatori sarà allestito in una zona priva di ostacoli naturali ma non per questo meno suggestiva». Il percorso si inserirà nel settore nord ovest che va dal centro di accoglienza fino alla torretta del bird-watching.F. SCO.

———————-
* il rischio è reale e grave, occorre mobilitarsi.

VAS o NON VAS per il Piano delle Torbiere?

Variante in corso d'opera

 

Mentre sta ancora svolgendosi la verifica di esclusione della VAS del Piano di gestione della Riserva,una variante in corso d'opera scombina l'apparato normativo del Piano: un recente Avviso del Consorzio comunica infatti che il 15 dicembre u.s. una delibera di giunta regionale, oltre a modificare come noto i confini del Sito, introduce significativi e sostanziali cambiamenti nei divieti (strutturali, infrastrutturali e comportamentali) da applicarsi alle specifiche zone delle Torbiere.

 

Ci chiediamo se sia lecito per la giunta regionale intervenire a modificare in senso più permissivo  i divieti che disciplinano le varie zone della Riserva, quando è ancora aperto il procedimento di verifica di esclusione della VASverifica che prende in esame un rapporto ambientale che si riferisce al Piano adottato nel gennaio 2009, dove i divieti sono più restrittivi (confermati anche nel piano approvato nell'aprile 2009).

 

Le ultime parole famose.
Nelle osservazioni che abbiamo inviato in occasione della Conferenza di verifica (tenutasi il 14 gennaio u.s. ed aggiornata a metà febbraio), essendo per caso, all'ultimo, venuti a conoscenza che era in atto una modifica dei divieti della Riserva, avevamo concluso il nostro documento con una domanda:
"a quale Piano di gestione fa riferimento il Rapporto ambientale quando dichiara che nel complesso il Piano, tanto nella sua parte descrittiva e di inquadramento quanto nell'apparato normativo (NTA), non subirà modifiche volte ad un maggior permissivismo…?

 

La domanda è sempre più di attualità!

 

scarica qui l'Avviso http://openwebcortefranca.cogeme.com/albo/albo_dettagli.php?id=115,
inutile cercarlo sul sito web del Consorzio.

 

scarica qui  la delibera www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2010/SEO1.pdf

 

D.g.r.15 dicembre 2010 – n. 9/985
Proposta di modificazione dei confini della riserva naturale
«Torbiere del Sebino o d'Iseo» e della sua classificazione (artt.
2, 11 e 12 della l.r. 86/83)

———————

N.B. Sulla questione torneremo a breve e in modo più approfondito, anche per quanto riguarda la modificazione della classificazione della riserva.

P.S. Qui trovate tutto il procedimento: https://www.sivas.servizirl.it/sivas/#/login/schedaProcedimento?idProcedimento=2&idPiano=35880

articolo:«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»

Fonte: Bresciaoggi, Mercoledì 12 Gennaio 2011

 

NATURA E POLEMICHE. Il Coordinamento ambientalista e animalista
«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»
Paolo Baldi
Si vuole salvare dall’«esame» il Piano di gestione «Potrebbe essere l’inizio della fine della Riserva»
Le deroghe e le riletture di leggi e regolamenti magari troppo efficienti sembrano essere una prassi piuttosto diffusa nell’amministrazione della cosa pubblica nel nostro Paese. Soprattutto quando si tratta di «gestire» l’ambiente piuttosto che di conservarlo. La pensano così i gruppi raccolti nel Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste bresciane (l’elenco comprende Enpa, Sva, Lac, Lipu, Oipa, Lida, Laica, Anpana, Lav, associazione Compagni di Strada e Telefono difesa animali), che hanno deciso di fare un nuovo tentativo sulla strada della salvaguardia concreta di un preziosissimo unicum naturalistico: la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
Sul tavolo c’è il famoso nuovo Piano di gestione della riserva, che è già stato adottato da tempo dal Consorzio (un ente pubblico, ne fanno parte gli enti locali interessati) al quale la zona umida è affidata, e che, lo ricordiamo, era già stato ripetutamente attaccato dal mondo ambientalista quando era ancora nella fase istruttoria, perchè considerato inadeguato e incoerente.

 

Adesso lo stesso «vademecum» sta per affrontare un altro passaggio essenziale: venerdì, nella sede consortile di Provaglio d’Iseo verrà fatta la verifica di esclusione del documento programmatico dalla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas); e le associazioni, prevedibilmente, non ci stanno.
Detto innanzitutto che anche Legambiente e «La Schiribilla» hanno presentato documenti di censura analoghi in merito al Piano prima e alla cancellazione della Vas poi, passiamo a sintetizzare le ragioni espresse nella nuova presa di posizione; riassumibili in una considerazione: «Il Piano di gestione di un sito Natura 2000 (è il caso delle Torbiere) deve rispondere a un unico obbligo di risultato: salvaguardare l’efficienza e la funzionalità ecologica degli habitat e/o delle specie alle quali il sito stesso è dedicato».
Così non sarebbe se si analizza il contenuto del regolamento adottato dal Consorzio sebino; perchè, per esempio, «la pianificazione proposta introduce interventi trasformativi del suolo o funzioni insediative (vedi la ristrutturazione della famosa ex area Zumbo) non ammessi dalla delibera del consiglio regionale che aveva istituito la riserva».
Un altro esempio tra i tanti citati? «Il Piano di gestione ha incluso nei confini dell’area protetta un insediamento turistico (il campeggio Sassabanek) non ammesso dalla stessa delibera istitutiva regionale. Ciò è successo in seguito alla riperimetrazione dei confini della riserva, e la novità non è stata disciplinata dallo stesso documento di gestione anche se la zona in questione, di tipo “C”, confina direttamente con l’area “A” di maggior pregio naturalistico».

 

Sottolineando poi che la grande palude morenica sebina è protetta e considerata di eccezionale importanza naturalistica da almeno nove «attestazioni» internazionali, europee, regionali e provinciali (dalla legge istitutiva all’inserimento negli «ecomosaici»), le associazioni ricordano che anche la Direzione generale Qualità dell’ambiente della Regione ha sollecitato, nel luglio scorso, la necessità di sottoporre il documento di programmazione della riserva alla Vas.
E concludono affermando come «Il Piano di gestione sia privo dei requisiti necessari alla proposta di esclusione della Valutazione ambientale strategica; un processo partecipato che serve a valutare le conseguenze ambientali delle azioni proposte dal medesimo piano».

 

Il Coordinamento teme che la sua esclusione possa rappresentare l’inizio della fine della Riserva intesa come tale; ovvero «uno scrigno di biodiversità e bellezze naturali».
———————————————————
Fonte: Giornale di Brescia, 12 gennaio 2011

 

Provaglio
Il Tar: sì ai pozzi nella riserva delle Torbiere
PROVAGLIOAllestire un pozzo per la raccolta di acque sorgive all’interno della riserva naturale della Torbiere del Sebino, si può. Lo ha stabilito il Tar di Brescia con la sentenza numero 2 dello scorso 5 gennaio. I giudici hanno accolto il ricorso di Bruno Capponi di Provaglio, proprietario di alcuni fondi nella riserva naturale, nella zona di via Monastero.
Capponi aveva chiesto al Comune, ricevendone il rifiuto, l’autorizzazione a scavare nel terreno di sua proprietà per la realizzazione di un fontanile necessario per le esigenze igieniche della sua abitazione, che non è collegata all’acquedotto comunale, e per l’attività agricola, consistente di 150 ulivi e altri alberi da frutto.

 

Il Comune aveva respinto la richiesta in forza del parere negativo espresso dal Consorzio delle Torbiere del Sebino che ha eccepito l’incompatibilità ambientale del pozzo con le finalità della riserva naturale, sottoposta a particolare disciplina urbanistica, sia per la posizione sia per la tipologia della costruzione.
I giudici hanno invece stabilito che l’opera è ammissibile perché, se è vero che il regolamento della riserva vieta le nuove costruzioni e le nuove infrastrutture, consente però la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti igienici e di servizio delle abitazioni e le opere dirette alla conduzione agricola dei fondi. Col che sono implicitamente legittimati gli interventi edilizi complementari, tra i quali la realizzazione di servizi sostitutivi dell’allacciamento all’acquedotto comunale.

 

Via libera, dunque, al pozzo del signor Capponi, fermo restando – ha sottolineato il Tar – il potere del Comune di imporre delle prescrizioni sulle dimensioni e sulle caratteristiche tecniche del manufatto. E a questo riguardo – conclude la sentenza – dovrà essere acquisito il parere del Consorzio di gestione della riserva delle Torbiere, le cui valutazioni, pur superate riguardo alla interpretazione della disciplina urbanistica, devono però trovare ascolto, ed essere riformulate come prescrizioni, affinché la costruzione del pozzo e l’utilizzo dell’acqua siano compatibili con la tutela del contesto naturale. esseci

Comunicato

Informiamo che venerdì 14 ore 14,30 si terrà presso la sede del Consorzio della Riserva la conferenza per la verifica di esclusione della VAS del Piano di gestione della Riserva naturale.

La Schiribilla  ha  presentato due documenti/osservazioni, uno per contestare l’esclusione dalla VAS e un altro con osservazioni al documento di esclusione, a parere dell’associazione, lacunoso e contraddittorio.

 

Precisiamo
Рche il Piano di gestione della Riserva ̬ anche Piano di gestione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), coincidenti con la Riserva Naturale regionale

 

-che il 15 dicembre scorso il Consorzio ha presentato a varie associazioni il documento di sintesi per la verifica di esclusione dalla procedura di VAS ( Valutazione Ambientale Strategica) e che tale documento ritiene possibile l’esclusione del nuovo Piano di gestione sia dalla VAS che dalla Valutazione di incidenza, infatti nella parte conclusiva si dichiara: dall’analisi dei dati in possesso non emergono quindi particolari criticità ambientali né possibili compromissioni delle funzioni ambientali ed ecologiche del territorio della Riserva, tanto da ritenere possibile l’esclusione del suddetto Piano di Gestione dai procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica e di Valutazione d’Incidenza

 

 La Schiribilla nelle proprie osservazioni ha evidenziato:

 

a) varie anomalie procedurali circa l’avvio del procedimento e soprattutto in merito al fatto che con l’inserimento in Riserva di parte del campeggio Sassabanek si viene ad introdurre una funzione insediativa non ammessa  dalla deliberazione del Consiglio regionale istitutiva della Riserva (n°III/1846 del 19 dicembre 1984)

 

b) varie lacune e incongruenze del documento di sintesi, motivo per cui l’associazione ritiene sussistano criticità ambientali e possibili impatti sulle finalità di conservazione del Sito.

 

Abbiamo scoperto di recente che  sul sito web del Consorzio (http://www.torbiere.it/ita/index.htm) tra gli allegati al Piano approvati nell’aprile 2009 sono state inserite due nuove tavole cartografiche (7a e 7b), datate luglio 2010, riguardanti la revisione dei perimetri e nuova classificazione delle varie zone; la tav. 7b riporta anche un particolare molto rilevante: l’elenco dei divieti, validi per ogni zona specifica, i quali non corrispondono né a quelli del piano adottato né a quelli del piano approvato!
Vi figurano anche eliminazioni e/o variazioni significative di divieti in difformità da quanto determinato dalla delibera istitutiva della riserva.

 

scarica le osservazioni della Schiribilla:
www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/osservaz.%20VAS%20Torbiere.pdf
www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/integrazioni%20osservaz.Vas%20Torbiere.pdf