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Fonte: Bresciaoggi, Domenica 05 Giugno 2011

E Provaglio «recupera» l’ex Zumbo 
La controversa riconversione dell’area ex Zumbo inserita nell’oasi delle torbiere compie un piccolo passo in avanti a Provaglio. La Giunta ha affidato all’Ufficio tecnico l’incarico di redigere il progetto di riqualificazione dell’immobile destinato a diventare un centro logistico a disposizione dell’ente di gestione della Riserva. Ma per ora il Comune prevede solo di demolire il fabbricato esistente e costruire un magazzino.
UN INTERVENTO decisamente ridimensionato rispetto alla richiesta del Consorzio che aveva chiesto al Comune la cessione in comodato d’uso gratuito della struttura per ricavarne il quartier generale delle torbiere. Sotto la spinta delle proteste degli ambientalisti che temevano una colata di cemento nella zona umida ma anche e soprattutto dei costi ritenuti attualmente insostenibili si è tornati al progetto originario. L’intervento sarà suddiviso in tre stralci. «In sostanza – precisa il sindaco Giuseppina Martinelli – al momento redigeremo soltanto progetto di demolizione e di costruzione del magazzino». Una soluzione minimalista che non mancherà comunque di riaccendere le polemiche.F. SCO.
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Fonte: Bresciaoggi, Domenica 05 Giugno 2011
ISEO. Tecnologia e ingegneria forestale sono i volani di un progetto da quasi centomila euro
torbiere senza barriere
il paradiso sarà per tutti

 

Fausto Scolari
Sentieri e aree di bird watching a misura di disabili I non vedenti potranno scoprire le bellezze dell’oasi

 

Un paradiso naturale senza barriere sensoriali. Anche disabili e non vedenti potranno presto ammirare le bellezze naturali delle torbiere.
Il piccolo grande «miracolo» sarà reso possibile dalla tecnologia abbinata all’ingegneria forestale, i due volani cioè del progetto da 97 mila euro promosso dal Consorzio di gestione della Riserva e interamente finanziato dalla Regione per valorizzare una delle zone umide di interesse europeo.
L’INTERVENTO È STATO presentato nei giorni scorsi dal presidente dell’ente di gestione della torbiere Gianni Lecchi e dagli architetti del Politecnico di Milano Marco Ceccherini e Elisabetta Bianchessi che ne cureranno la realizzazione assieme agli studenti del primo corso di architettura ambientale. Il progetto si impernia su un itinerario di mezzo chilometro riservato ai disabili e, in particolare, alle persone in carrozzina. Lungo questo sentiero affacciato sulle zone più suggestive dell’oasi che partirà dal centro di accoglienza verso la prima vasca d’acqua nel settore nord ovest, tutto sarà a misura e portata di portatori di handicap. Saranno infatte collocate le singole postazioni di osservazione con binocoli fissi ad altezza adeguata. Le piattaforme saranno coperte da canne palustri e da giunchi di paludi integrandosi nel contesto naturalistico dell’area. Ma non è tutto. Le garitte per il bird watching saranno incastonate in cornici di legno così da mimetizzarsi nel contesto naturalistico e facilitare l’avvistamento degli uccelli ospitati nella vegetazione lagunare. Per i non vedenti, invece, all’esterno del centro di accoglienza sarà creato un padiglione tattile, in costante dialogo con la natura circostante. I visitatori potranno sostare seduti sulle panche lignee all’ombra di alberi a mezzo fusto e utilizzare le mappe tattili, dislocate ad un’altezza ideale per non vedenti, ipovedenti e bambini. Mappe tattili che diventeranno gli strumenti privilegiati per descrivere la topografia della riserva, i suoi differenti rilievi, i caratteri fisici delle specie animali e vegetali che la abitano, soprattutto strumento indispensabile ai non vedenti, che attraverso il tatto conoscono il mondo naturale che li circonda.
Mappe che interagiranno anche con i bambini e gli ipovedenti attraverso i loro colori, le immagini a rilievo ingigantite di animali e vegetali, legati ai richiami delle singole specie di uccelli, attraverso una semplice pressione dei polpastrelli. I lavori inizieranno ad di ottobre.
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Fonte: Bresciaoggi, Martedì 31 Maggio 2011
ISEO. Per incentivare i consumi, i capi catturati saranno trasformati dagli chef in piatti creativi

 

Il pesce siluro finisce in cucina
per salvaguardare le Torbiere 

Giuseppe Zani
Allarme del Consorzio di gestione: «Questa specie rappresenta ormai l’80% dell’ittiofauna della riserva» Ma Slow Food ha un’idea gustosa

Un pesce siluro di piccola taglia: ma nelle Torbiere nuotano «giganti»
Come contrastare la diffusione del pesce siluro nel sebino? Come contenere lo sviluppo di questa specie importata in Torbiera, dove ormai costituisce l’80% dell’ittiofauna? La risposta è semplice e prosaica: mangiandolo. E’ questo lo spirito del progetto lanciato dalla condotta Slow Food Oglio-Franciacorta- lago d’Iseo che già ha avviato l’iter per istituire il presìdio della sardina essiccata del sebino. L’annuncio l’ha dato l’altro pomeriggio Patrizia Ucci, fiduciaria della condotta, intervenendo in castello Oldofredi al dibattito «Coltivare il lago» e organizzato nell’ambito del «Festival dei laghi italiani» dalla sua stessa associazione.
Che il pesce siluro la faccia ormai da padrone negli specchi d’acqua della zona umida, spingendosi addirittura a praticare il cannibalismo, l’ha testimoniato il presidente del Consorzio Torbiere, Gianni Lecchi. «Un vero flagello – ha raccontato Lecchi-. Ogni anno ne preleviamo, ingaggiando dei pescatori clusanesi di professione, dagli 800 ai mille esemplari. Senza contare i capi che catturano gli appassionati della pesca sportiva lanciando la lenza dalle 10 piazzole autorizzate a margine della strada che porta da Iseo al Ciochèt».
UNA SITUAZIONE che si ripercuote negativamente pure sull’avifauna. «Gli uccelli pescivori stanno scemando perchè non trovano più avannotti e pesci piccoli con cui sfamarsi- ha spiegato Lecchi-. Forse è il caso di reintrodurre la caccia al pesce siluro anche nelle zone di massima protezione, le A e le B, e, più in generale, di fare qualche passo indietro riaprendo la torbiera alla frequentazione dell’uomo anche a scopo di guadagno, cosa che farebbe risparmiare al Consorzio le spese per la pulizia di vasche e sentieri. Non dimentichiamo che, in passato, di pesca in torbiera vivevano almeno 5 famiglie».
Il consumo di pesce siluro, si sa, è diffuso soprattutto nel paesi dell’Est europeo. Di recente però ha preso piede pure all’Ovest, in Francia ad esempio. Opportunamente trattato, tale pesce può essere un piatto appetitoso. Gilberto Venturini, responsabile del progetto «Acque dolci» per Slow Food Lombardia, ha ricordato un menù a base di pesce siluro, in particolare un sushi, proposto con successo a Milano dal noto chef iseano Vittorio Fusari. E proprio Fusari, al termine dell’incontro all’Oldofredi, ha ammannito un «banchetto di idee» a sostegno del progetto di creare il presìdio Slow Food della sardina essiccata del lago d’Iseo. Fra varie golosità c’era, manco a dirlo, «siluro in carpione con piselli e salsa di peperoni».
Nell’edizione 2012 del Festival dei laghi, a parere del sindaco Riccardo Venchiarutti, potrebbe ben figurare una sezione «Slow fish» dedicata al pesce d’acqua dolce. Il lago, secondo Slow Food, si può coltivare come un orto, può essere un laboratorio da cui trarre quella materia prima che ora i ristoranti fanno arrivare dal Trasimeno, dal Bolsena, dalla Turchia, dall’Albania, dalla Danimarca. Nuovamente una fonte di reddito: addesso i pescatori di mestiere sull’Iseo sono 30; erano mille agli inizi del ‘900.

Alle pendici del Golem

Il tempo ha tenuto, si è formato un bel gruppo di circa 40 persone.

Alla guida di un bravo esperto botanico, la passeggiata alle pendici del Golem, lungo uno dei sentieri che si snodano dalla Croce di Marone (m. 1.164, un’ampia forcella della cresta divisoria fra la Val Trompia e il lago d’Iseo), ha permesso anche ai non intenditori di conoscere le caratteristiche della flora del posto, di scoprire che anche lì si possono trovare piantine usuali negli orti/giardini domestici, come la salvia o il timo selvatico, o fiori come l’orchidea o il geranio, ma di tutt’altro aspetto…Interessanti anche le erbe velenose, cioè quelle che si possono mangiare almeno una volta …nella vita!
Dopo un frugale pranzo al sacco (più ricco per chi ha deciso di ristorarsi al rifugio), il gruppo si è diretto alla Forcella di Sale per godersi da un bel prato fiorito la vista panoramica sul lago.

 

Ecco qui una carrellata fotografica:
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Natura/2 Laboratori «en plein air»

Fonte: Giornale di Brescia, 01/06/2011


Un laboratorio didattico «en plein air», vicino casa, così si propone la Riserva Naturale Torbiere del Sebino a tutte le scuole del territorio. La Riserva infatti offre diverse possibilità di visita ed attività didattiche rivolte alle scuole primarie con guide esperte e il supporto di un centro di accoglienza.
I punti di accesso alle Torbiere sono Iseo, dove ha sede il centro visitatori, Provaglio e Corte Franca.
I laboratori, gestiti da esperti della cooperativa Cauto, si possono svolgere sia all’aperto sia all’interno del centro e variano dalle materie scientifiche a quelle artistiche. Per esempio, tra le proposte vi sono i laboratori di base di Ecologia e di Zoologia, di Botanica e di Geologia, ma anche di Microscopia, sui pesci, l’acqua e la fauna delle Torbiere.
Quest’ultimo comprende l’osservazione degli uccelli (birdwatching) e degli insetti e l’ascolto dei canti degli uccelli; si svolge sia all’interno sia all’esterno e coniuga la visita attiva con un secondo momento di rielaborazione nel centro di accoglienza. Per quanto riguarda i laboratori artistici vengono proposti quelli di «Musica e silenzio», l’acquerello e i colori della natura, parole verdi (poesia e scrittura creativa), la fotografia naturalistica ed il teatro, sempre effettuabili in entrambi i luoghi, esterni ed interni.
Il programma tipo, proposto dal Consorzio di gestione alle scuole consiste in un’intera giornata da trascorrere a contatto con la natura.
Info: www.torbiere.it telefono 030. 9823141.
Veronica Massussi
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qui il calendario delle attività:http://www.comune.provagliodiseo.bs.it/media/File/COMUNE/Comunicazioni/2011/CALENDARIO%20ATTIVITA%20RISERVA.pdf

appuntamento

Fonte: Bresciaoggi 26/05/2011
PICCOLI FOTOGRAFI CRESCONO NELL’OASI DELLE TORBIERE

 

Un laboratorio per scoprire i segreti della fotografia naturalistica nella suggestiva cornice delle Torbiere. L’iniziativa, rivolta soprattutto ai giovani, è in programma domenica alle 14,30 al centro di accoglienza dell’oasi a Iseo. A gestire il corso gratuito sarà la cooperativa Cauto.

informazione

Giovedì 26 maggio 2011

 

ore 20.30 – ISEO, Castello Oldofredi
I QUATTRO REFERENDUM
IL PENSIERO DELLA POLITICA

 

La Schiribilla invita a partecipare all’incontro per approfondire le problematiche referendarie
i dettagli qui:
www.laschiribilla.it/Notizie/CIVES_I_QUATTRO_REFERENDUM–.pdf

 

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i banchetti informativi del comitato basso sebino:www.laschiribilla.it/Notizie/Iniziative%20campagna%20referendaria%20Comitato%20Basso%20Sebino.pdf

 

articolo

Fonte: Bresciaoggi, Giovedì 19 Maggio 2011

AMBIENTE. Torbiere

 

Oasi e tutele: Legambiente
chiede lumi alla Regione

 

La rete di associazioni impegnate nella valorizzazione delle Torbiere ha chiesto un’audizione urgente al Pirellone. L’obbiettivo è sgombrare il campo alle preoccupazioni legate al nuovo regolamento che – secondo l’interpretazione degli ambientalisti -, allenterebbe le maglie dei vincoli di tutela sull’oasi.
La richiesta di un faccia a faccia con la Commissione regionale Parchi è stata avanzata da Silvio Parzanini a nome di Legambiente, dell’associazione La Schiribilla di Iseo e della LILipu. I cambiamenti apportati recentemente al nuovo Piano della riserva delle torbiere comportano, a parere delle associazioni «una evidente diminuzione della tutela del sito rispetto allo strumento gestionale approvato dall’assemblea consortile», frutto – peraltro – di un iter collegiale che ha coinvolto anche il mondo ambientalista.
«Riteniamo – si legge nella richiesta firmata da Parzanini – che la rimozione e modifica di importanti divieti possa costituire un fattore di turbamento degli equilibri della riserva». L’obbiettivo degli ambientalisti è arrivare a emendare con norme più restrittive il regolamento attraverso l’organismo consultivo del Pirellone.
L’iter del documento infatti non è ancora concluso, in quanto la nuova proposta di Piano dovrà essere esaminata per la definitiva convalida dalla giunta regionale, previa deliberazione consiliare e parere, appunto, della Commissione.F. SCO.

il RICONOSCIMENTO DI PIANTE E FIORI

Universitas Ysei e La Schiribilla
organizzano un’uscita alle pendici del Golem per

 

il RICONOSCIMENTO DI PIANTE E FIORI
Osservazioni e fotografie
Giovedì 2 giugno 2011 – ore 9.00
ritrovo in località Croce di Marone

 

nella mattinata i partecipanti saranno accompagnati
nell’escursione da appassionati di botanica e fotografia
-Ore 12.30 pranzo al sacco presso :
Cascina Croce al Solivo oppure per chi desidera presso la Trattoria Croce di Marone
-Ore 14.30 eventuale visita alla :
Malga Ortighera e/o alla prima Malga sulla strada per il Guglielmo

 

La partecipazione è libera ..in ogni caso sarà utile una vostra conferma entro il 31-5-11 presso la Segreteria di Universitas Ysei telefonando al n. 030 980047 o

 

con e-mail: info@universitasysei.it
-la località è raggiungibile in automobile su strada di montagna asfaltata
– per chi non conosce la strada e per formare gli equipaggi:
ritrovo ad Iseo via Roma parcheggio del cimitero da dove si parte alle ore 8,30

 

scarica e diffondi il volantinowww.laschiribilla.it/volantini/Croce%20Marone%202.6.11.pdf

 

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www.laschiribilla.it
info@laschiribilla.it

 

www.universitasysei.blogspot.com
www.universitasysei.it
info@universitasysei.it

articolo

fonte: Bresciaoggi, Venerdì 06 Maggio

AMBIENTE/1. Associazioni ed enti locali in un teso confronto sul patrimonio naturalistico

 

torbiere del Sebino, ombre sul futuro della zona umida

 

L’allarme degli ambientalisti: «Minacciate la flora e la fauna» E per il piano di gestione torna a infiammarsi il dibattito

 

Le torbiere del Sebino: non privo di ostacoli il percorso di tutela

 

Una cosa accomuna le associazioni ambientaliste e il presidente del consorzio di tutela della zona umida: la consapevolezza che bisogna lavorare sodo, cercando soluzioni strutturali in modo che si inverta la tendenza che ormai vede la riserva quasi priva di uccelli, con il canneto che sta invadendo le zone d’acqua, con una qualità ambientale che mostra segni di sofferenza. Sul cosa fare in concreto rimangono divergenza. L’assemblea svoltasi nei giorni scorsi a Iseo ha visto un franco confronto.

 

DA UNA PARTE gli ambientalisti sono preoccupati per la tenuta ambientale del zona alla luce anche della delibera della giunta regionale 9/985 del 2010 relativa alla proposta di modificazione dei confini della riserva naturale, della sua classificazione e della modifica dei divieti adeguandola alla nuova classificazione

 

Dall’altra parte c’è chi, come il presidente del Consorzio, sostiene che questa delibera cambia poco o nulla in termini di tutela.

 

Dicono gli ambientalisti: «Non è certo restringendo i confini della riserva naturale orientata, limitandoli a quelli della zona A, la più pregiata, e consentendo nuove edificazioni nella zona B e C, che si possono trovare soluzioni ambientali alle torbiere. Molto meglio – secondo gli ambientalisti – sarebbe tornare al piano di gestione precedente e non approvare quello nuovo».

 

Diverso il parere del presidente del Consorzio di tutela Gianni Lecchi. «La Regione ha in mano il nuovo piano di gestione da oltre un anno e mezzo, ci ha posto la questione di alcune modifiche sui confini e sulla classificazione. Questioni che dopo la consultazione col nostro comitato tecnico scientifico, abbiamo valutato accettabili, in quanto sostanzialmente non cambiano molto rispetto al passato. Il tutto è stato fatto per accelerare i tempi di approvazione del piano di gestione. Altre variazioni non ne faremo, ora attendiamo che il piano di gestione giunga in porto altrimenti è meglio che ce lo rimandino indietro». Infine, lo stesso presidente conclude con un appello in sè del tutto condivisibile: «Tutti assieme dobbiamo lavorare per trovare risorse per attuare interventi significativi per tutela questa zona umida altrimenti c’è il rischio che fra 20 anni ritorni la palude che era nell’antichità».

Richiesta di audizione in Regione

I sostanziali  cambiamenti di recente apportati al nuovo Piano della Riserva comportano, a  parere delle associazioni, una evidente diminuzione della  tutela  del  sito  rispetto allo strumento gestionale approvato dall’assemblea consortile (21 aprile 2009), frutto di un iter partecipativo.

Riteniamo che la rimozione e modifica di importanti divieti possano costituire un  fattore di turbamento degli equilibri della riserva, insieme anche al fatto che sono stati ignorati gli effetti di una situazione del tutto nuova, cioè l’annessione entro i confini della  riserva di una zona adibita a campeggio.

Poiché l’iter non è ancora concluso, in quanto la nuova proposta di Piano dovrà  essere  esaminata  per  la  definitiva  convalida  dalla  Giunta  regionale, previa deliberazione consiliare, abbiamo chiesto  audizione alla  VIII Commissione Consiliare regionale, che si occupa, tra l’altro,  specificatamente di  parchi e riserve naturali.

Ci auguriamo in tale sede di poter evidenziare preoccupazioni e proposte delle associazioni, per collaborare per una più efficace attività di salvaguardia del sito.
Qui la lettera di richiesta dell’audizionewww.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/audizionecommissioneregionale.pdf